[Leave politix autta mah entertainment] Ma Spotify fa bene agli artisti?

Prot

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Oggi forse.

Che la pirateria è stata quasi del tutto cancellata dallo streaming.

Vivete con i paraocchi.

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Gli articoli sono del 2009.

Spotify ha aperto nel 2010.

Netflix ha cominciato a fare streaming sempre nel 2010.

Qui c’è un articolo del 2006 che dice la stessa cosa:

Prot.

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puntate il dito verso la persona sbagliata. certo, sp0t1f1 ha le sue colpe ma la grossa fetta delle revenues le prendono le labels, i publishers, e tutti i middleman della minchia :dunno:

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ma piu’ che altro gli articoli sono un grazie al cazzo enorme, ovviamente chi fa la fatica di scaricarsi qualcosa e’ tipicamente una persona piu’ interessata alla musica rispetto al resto quindi mi pare ovvio che sia piu’ disposta a pagare quando il prezzo e’ congruo al valore

insomma il fatto che chi scarica c’ha anche l’abbonamento a netflix nel 91% dei casi contro l’86% della popolazione generale non significa che e’ la pirateria in se a spingerti a comprare di piu’ come sembrano suggerire i titoli

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pero’ i middleman della minchia (e i loro investimenti) sono quelli che ti trasformano da un void che suona in cantina a un james blake che suona negli stadi eh

a me fa ridere che ‘la ggente non paga abbastanza per la musica’ quando io pago 30 sterle al mese tra spotify e youtube (senza pezzentarli come fanno in molti) e mi devo pure sentire i piagnistei di uno con la lamborghini che piagnucola perche’ non c’ha fatto altri miliardi con la canzone viral su tiktok

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Do not make me tap the sign.

e che cosa c’entra spotify, al 90% sono accordi tra musicista e casa discografica, mica gliel’ho detto io a jakie blackie di vendersi l’anima alla warner, poteva fare come gli amici miei che staccano alle 7 dal cantiere e vanno in sala prove a fare musica da mettere su bandcamp.

Here we go again

O per restare in tema, tempo del disco rotto

Oath, solo su una cosa non transigo: siamo su un forum di musica, c’è pieno di musicisti, ex musicisti o gente che ci ha provato, ti prego di parlare di ste cose con tatto.

ah certo assolutamente, ma i margini di guadagno che fanno sono altissimi e non fanno che alimentare questo sistema per cui se non diventi virale non verrai mai preso in considerazione.
il trend è quello, e spotify è il sistema perfetto per generare revenues per rimpinguare le tasche dei discografici.
che poi, non è un sistema equo quello della distribuzione delle revenues dalle piattaforme di streaming, ci son dietro contratti su contratti (e mi fermo perché non posso sbilanciarmi oltre perché potrebbero farmi il culo, ti tocca ahimè accontentarti del “trust me bro” :asd:)
e qui ricadiamo sul fatto che ormai quella è un’industria manifatturiera vera e propria, noi continuiamo a pensarla come una cosa meritocratica alimentata dal bisogno del singolo artista di fare arte.

Poi, james blake e tutti gli artisti mainstream che fanno lacrime da coccodrillo potrebbero andare a morire nei gulag se fosse per me :dunnasd:

io nel mio piccolo continuo a comprare un gazzilione di dischi per la gioia delle mie tasche e della mia compagna :asd:

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un riassuntone della situazione imho è:

:asd:

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non paga l’80% degli artisti (quelli che farebbero boh meno di 10 dollari al mese) ma quei soldi vengono dati al rimanente 20% non e’ che scompaiono eh :asd:

semplicemente se fai meno di 10c al mese quei soldi non ti arrivano ma vengono ridistribuiti al top 20%

il problema che voi fate finta di non vedere e’ che i soldi per pagare tutti i musicisti (o ex musicisti o gente che ci ha provato) il valore che ognuno si sente intitolato non e’ possibile perche’ non ci sono abbastanza soldi

se tu sei uno che prende 10 euro l’anno da spotify, anche se l’abbonamento costasse 3 volte tanto ci faresti 30 euro l’anno, 50 se spotify fosse una ong e lavorasse gratis e distribuisse il 100%

bravo secondo me e’ questo il punto.

vuoi fare arte? prendi lo strumento e suona.
nessun artista e’ mai stato castrato nell’espressione artistica dalla prospettiva di guadagnare poco dalla propria arte.

se invece lo scopo e’ farti uo stipendio non sei piu’ un artista sei uno che fa il musicista di lavoro e mi dispiace ma hai scelto un lavoro superinflazionato e pieno di concorrenza in cui emerge il 2% di chi ci prova

ma io sono d’accordissimo, ma ricadiamo sempre sulla solita fallacia logica del pensare che basta levare i soldi al top della piramide per far campare quelli sotto

il rapporto tra jakie blakies e void nel mondo della musica sara’ boh di 1 su 1 milione forse.
pure che prendi il net worth di jakie blackie e lo dai a tutti i void del mondo, avrai dato 2 euro a capoccia eh :asd:

cioe’ di che stiamo parlando?

Di quello di cui abbiamo sempre parlato: del fatto che spotify piace a te utente perché ti fa un servizio comodo e poco costoso, e che non piace agli artisti perché non li valorizza

Disco rotto, appunto

gli artisti hanno alternative se spotify non gli piace eh, bandcamp, indie, autopromozione, mica spotify c’ha i gremlin che rubano i diritti eh li uppano in svezia

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no io non volevo dire questo, volevo dire semplicemente che il sistema è truccato alla base e non esiste a mio modesto (e ininfluente) parere una soluzione per far contenti tutti. non c’è.
io son poi dell’idea che l’artista medio ha questa visione fiabesca del faccio i dischi :dentone: la bella vita :dentone: sesso droga rockandroll :dentone: sono uno spirito libero :dentone: sono famoso :dentone: quando nella realtà dei fatti l’artista indipendente di medie dimensioni che campa di musica non campa solo di produzioni e di dischi ma si crea una rete di contorno sempre legata alla musica che gli porta introiti extra e raggiunge uno stipendio decente.

serve un cambio di mentalità da parte degli artisti in primis secondo me. ma hey è duro lavoro, io non voglio lavorare voglio fare musica :dentone:

scusate mi si è chiusa un po’ la vena :asd:

Di questo i servizi di streaming non ne hanno la colpa, ma di sicuro hanno contribuito a far passare l’idea che “basta essere su internet e tutti ti possono ascoltare”. Sai che risparmio per le etichette, che con due click possono mettere il disco su Spotify e dire che hanno fatto “promozione”? Sai che inculata per gli artisti che se non sono un minimo svegli rischiano di dimenticarsi che intorno a loro c’è o ci può essere una scena vivissima in cui inserirsi o, perché no, contribuire a creare?

amen :lode:
è uno specchietto per le allodole e ci siamo cascati tutti come dei fessi :asd: