M4A'S DRUGS & ZAZZERA BATTLE OF THE 70'S

Vabbe’ voglio dire, non è passato Bowie, che altro vuoi dire

Qui mi astengo più forte del Venezuela alle risoluzioni sui diritti umani

Non l’ho ancora ascoltato ma già so che almeno questo album punk me lo ascolto più volentieri dei Sex Pistols :asd:

Vabbe’ i Clash sono un’altra roba rispetto ai Pistols ma anche proprio nella storia del rock, soprattutto London Calling

Due pezzi a caso

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Preparo due righe per C’est Chic visto che l’ho proposto io. :asd:

DUE

Mi sono reso conto solo oggi che london calling è un doppio album.
Non pensavo.

Che a suo tempo hanno venduto al costo di un album singolo :rulez: punkettoni :rulez:

Comunque ne approfitto per rivelarvi che a me i clash non hanno mai detto tanto, potete bastonarmi pure quanto volete :asd:

L’album degli chic non l’avevo mai ascoltato e non mi sta affatto dispiacendo: a me è sempre piaciuto il R’n’B/soul americano di quel periodo (specialmente la roba motown) e qui anche se è più disco/funk mi aggrada.
Mi piace il testo della prima canzone, specialmente quando dicono chic chic.
Anche la seconda dedicata all’africa non è male.

Quindi voto loro tanto so che comunque voterete (quasi) tutti per i clash.

Come promesso scrivo due righe prima dell’ascolto.

L’11 Agosto 1978 usciva il secondo Album della Band di Nile Rodgers.

Il primo era questo, del 77, che mi ha causato non poche contorsioni dato che scegliere uno tra i due mi ha causato parecchia sofferenza.

Lo posto perchè è funzionale al racconto, e perchè serve a farvi viaggiare nel tempo.

(vabè che se lo guardate e basta vi si resetta il bioritmo)

Ma torniamo al nostro round.

Pronti via ah perchè dopo il livello UFO del primo si può alzare il livello?

Si, si può alzare, cosa rara nella storia delle musiche, c’è chi resta secoli fermo al primo e chi manco il primo riesce a fare decente:

C’est Chic.

Solo il meglio per NGI dal vostro Mangiawurstel di fiducia.

Un titolo, un universo.

Raccontare questo Album è compito che mi emoziona a tal punto mentre scrivo che faccio fatica a non commuovermi.

Quando lo ascolterete mi dovete promettere di farlo con orecchie innocenti.

Ripeto: orecchie innocenti.

Lo so, difficile, ma si può fare. Non ve ne pentirete.

Come se fosse davvero la prima volta. (la prima volta non si scorda mai :asd:)

Dovete depurare la mente e immaginarvi appena adolescenti che organizzate una festa in un capannone d’estate con un setup vintage che levati, incluse le luci, la sfera, i due giradischi da dj, e pure le strobo, che vi siete messi la camicia bella e il dopobarba alla menta (non potete immaginare com’era la mia all’epoca, talmente cringe che faceva il giro e diventava figa :asd: ) e siete voi e il vostro amico alla console e il vostro amico esce sto vinile dal cartone e ti dice:

“Hans, senti che roba sto Album, guarda come adesso le ragazze andranno in visibilio”

E partì Le Freak.

Non avete idea cosa fu quel pezzo, tipo terremoto, entrò in circolo endovena instant, un conto è sentirlo oggi, un conto è sentirlo la prima volta in una pista polverosa di inizi 80.

Tutti andarono full devastazione, come liberarsi di un miliardo di convenzioni,

Signori e Signore:

La Disco Music al suo apice, la più grande e duratura Disco Band ever.

un Album dove Nile raggiunse la perfezione, un dream team da mascella per terra, coi controcazzi si direbbe:


Che dopo 40 anni prendi solo il chitarrista gli fai fare due giri su Get Lucky dei Daft Punk e vince Awards a rotella esattamente per quel sound mica per altro.

Giusto per marcare il territorio.

Io andai in pista e fu magia assoluta, livello UFO, signori il Groove per definizione.

Ma poi il bastardo continuò con gli altri pezzi dell’Album, che sono delle perle per dei Lenti dove ti diventava così duro, avete presente quando la ragazza vi abbraccia e sentite i capezzoli caldi che si appoggiano al vostro petto, porca di quella miseria dovete ascoltarvelo con il vostro partner, vi dovete mettere la camicia cringe e farvi un giro in cucina, casomai mettete un video sulla tv di un lampeggiante per creare l’atmosfera se no non capite un cazzo di sto Album.

e poi i pezzi per abbracciarsi, che scoprirete con l’ascolto.

Mi raccomando bello a pompa che se no non vi entra dentro.

Basta, mi sono commosso troppo.

E iniziamo l’ascolto:

Chic Cheer, il primo pezzo vi mette subito in modalità

“ciao, come ti chiami?, lo vuoi un ghiacciolo?”

Lei si gira e sorride, si approccia la pista con fare mellifluo, e si inizia ad ancheggiare piano, giusto per carburare.

Gimme a C vabè senti che mood. Lei ti guarda, tu sai che tra poco succede un macello, hai tutto l’organismo pronto al lancio, applausi.

E ci siamo, subito a pompa parte il Pezzone delle meraviglie, si vola a mezzo metro da terra, prendi la sua mano e iniziano le girandole, poi stacco e via di pettorali e culi a rotella, il sudore inizia a colare copioso, senti che perfezione compositiva, senti a 1:38 come entra il basso, co sto loop da tre secondi ci campi per mezzo secolo, gniente gioia purissima, un diamante di pezzo, e senti cosa arriva a 2:45 pare mozart sotto steroidi, senti che voci calde e pastose come il miele, quando metti due voci femminili nere è come uscire il carico sulla traccia vocale, un lavoro al mixing da sfaso totale con un setup strumentale galattico, 5 minuti e 31 di reset delle coscienze.

Ed eccoci a Savoir Faire, qui Nile sale in cattedra, senti che movimenti avvinghiati, guarda cosa ti fa a 1:31, giusto mentre stai con le mani che tieni la tua donna strettissima, non si può spiegare se non c’eri, l’uccello di marmo proprio, lei col rossetto alla fragola, ti ha visto prima che parevi tony manero e ora signori, ora si alliscia durissimo, maronna cosa esce a 3:15, porca paletta, vabè non capisci più un cazzo dai, già qui stai “ma bella sta festa oh compà”, “Mario, fammi due negroni”

E per non sembrare troppo vastaso, ti entra il terzo pezzo “Happy Man” il Signor Luther che non è l’ultimo dei peracottari, ti appoggia i coglioni sul piatto e ti ritrovi a girare con la minchia in mano. Senti come ti allegerisce, porca paletta bis senti che chitarra a 1:50 ma spostatevi proprio Signori il Gesù Cristo della funk guitar, appena due battute e stai decollando, guarda che perfezione basso e drum a 3:00, mamma mia, lei è già in modalità “siiiiiiiii daiiiii voglio vedere le farfalline” volume a palla raga, se avete l’impianto col SUB qui è dove dovete passare a 120db, affanculo ai vicini del condominio, morti dentro.

E manco il tempo di respirare, e siamo al velluto purissimo I WANT YOUR LOVE, pezzo galattico, senti che voci femmine cazzo, melodia eterna proprio, qui stai a 39 di temperatura basale, ti serve l’ossigeno, il pezzo scorre mentre vi guardate negli occhi, e si gente, lo voglio proprio your love, cazzomene, meglio morire sudato che asciutto. Guarda che strings 3:40 segue pure la parte coi fiati, ma quando ti ricapita, che tappeto sotto, dettagli compositivi da hitmaker, cioè non diventò mainstream, creò proprio il mainstream da zero, la gavetta col jazz, se togli i Chic dalla Disco Music diventa tutto triste.

Ed ecco un altro lento per comversare tipo nelle orecchie “andiamo da me o da te” ma vi rendete conto di cosa vi serve oer vivere? Qui si capisce subito, serve vivere scialli, che finezza di pezzo per chi pensa che erano solo canzonette, At Last I Am Free, un titolo un film intero, senti che timbro a 2:21 voglio la mamma, ti innamori pure di un bidet co sto pezzo, ma se davanti hai lei, sei perso per sempre, fottuto totale. Che pezzo stiloso, come si usava un tempo, era bello poter parlare piano piano, ma tipo monosillabe, mica la teoria dei massimi sistemi, gli occhi dicevano tutto, oggi sono tutti tristi.

Risentitelo se vi ha fatto sentire meglio. Il più bel fadeout ever.

E siamo a Sometimes You Win, atmosfere sempre magiche raga, senti che scambi fra maschi e femmine alle liriche, sembra facile fare il mood con la voce, poi ci provi e realizzi che le microvariazioni di dinamica, respiri, timbri, qua ti pare di vedere spartiti eseguibili una volta sola, i fiati a 3:30, i tasti sotto che creano il giusto feeling, e nuovamente un fadeout a cui non siamo più abituati, ma era un mondo il fadeout, potevi dire “lo vuoi un dolcino di mandorle?”

Anche i silenzi servono.

E si chiude con Funny (Bone) beh c’è bisogno di spiegarlo?

Che vi devo dire qui potete proprio percepire com’era il deflusso, senti le vocine sotto, le risatine, i cappuccini alle quattro di mattina, le facce sconvolte, senti il fadeout “Remember …”

Un tributo sentito va a Alfa Anderson che qualche mese fa è deceduta.

Mi piace ricordarla ancora piena di gioia in questo video dove mi arriva il magone.

77 anni, bellissima.

Mi accingo all’ascolto di London Calling.

Il primo pezzo mi procura subito grande piacere, bellissima atmosfera sin dalle prime, note, caspita che bellissima sorpresa, non ho memoria di averlo sentito ma mi fa sentire subito familiare il sound, da bulimico di musica questo brano mi piace livello 10.

Maronna cos’è il secondo pezzo, no vabè ma qui si vola alto, non mi puoi mettere sta chitarra e sta cassa subito, sto già in canottiera, porca puttana che pezzo galattico, il british coi controcazzi me lo fa diventare duro. Pezzone cazzo. Che distorsion poi sa di timbriche gustosissime. Questo va instant nei miei preferiti ever.

Vabè se questa è la partenza il round si annuncia spaziale.

Il terzo parte slow ma merita, mi fa sentire subito figo. No vabè senti come si apre, bravi bravi, mi piace assai pure questo parecchio.

Che accordi melodiosi ahhhh mi sto emozionando.

Minchia @Attela hai scelto un Album coi controcazzi.

Sarà dura votare, nel mentre continuo l’ascolto.

Siamo al quarto pezzo, che sensazioni di giovinezza che mi arrivano, influenze raffinatissime, me cojoni.

Il quinto mi arriva un pelino filler, ci stà bene però per non perdere il filo.

Il sesto pezzo parte subito bello, ha un non so che di malinconico che mi piace. Che sound a 1:30.

Che bello lo stile incalzante ma parecchio comunicativo di un epoca che riesce a trasmettere con grande efficacia, mi sto commuovendo, e se un album mi fa commuovere già prende +10 di carisma.

Il settimo non saprei, un po così, non mi ci trovo, ma si avverte una certa urgenza di dire cose. Che è altrettanto importante. Che voce il frontman, vale tipo metà dell’opera. Esattamente come la vorresti su un album così.

Bravi cazzo, sembra piripiri ma è ben altro.

L’ottavo sembra un viaggio, che bravo il drummer, pulito, preciso, ti trasporta per benino. Certe volte non serve strafare, basta essere li e non da un altra parte. Che chitarra soave a 2:02, che bel passaggio seguente, che crescendo di contenuti in addizioni perfette, mamma mia che bello.

Di questo faccio il bis: Lost in The Supermaket, che titolo. Messo nei preferiti.

Ma quanto mi sta piacendo.

Raga la musica va vissuta a fondo, devi entrare dentro l’artista, immaginare sti ragazzi che cercano un posto nel mondo.

A me commuovono sempre gli artisti, senza di loro saremmo inutili come un buco di culo nel gomito.

Clampdown, oramai sto dentro sto album, e me lo sto gustando da dio. Pezzone anche questo, parte subito giusto, si sviluppa imprevisto, e a 1:50 maronna che pieno di suoni improbabili, che riffino figo al drum a 2:30, strumenti che si aggiungono non a caso.

The guns of brixton, gniente ogni pezzo una sorpresa, lo stile resta coerente ma non noioso, decisamente ispirati.

Serve sapere asap chi era il pusher, ma mi sa che si sarà portata la ricetta nella bara.

Il successivo i primi 30 secondi servono a pisciare poi marò cosa entra, unz unz unz, no vabè il rockabilly rivisitato, mi sto spellando le mani, si balla sul divano e si fanno le facce deformi. Evvai!

E anche questo va nei preferiti a razzo proprio.

E stamo a Death or Glory, sentiamo un lo, parte impegnativo, deve essere un pezzo impegnato. Ma no dai, qua si leccano legni di pali della luce di notte.

Koka Kola, vabè tutto con la cappa, devono essere dei miei antenati, santi subito.

The card cheat pare un passaggio sulla statale, tipo che sali a bordo e finisci da qualche parte.

Vabè i testi sono livello UFO, minchia.

Lover’s rock mi arriva stanco, faccio uno skippino? no spe dai a 1:30 forse si sviluppa. Si, si è sviluppato. Buono dai.

Siami ai quattro Horsemen, mi sa un pelo di auto qualcosa.

I’m not down inizio ad avvertire un po di fatica d’ascolto, ma lo tengo ancora un po.

Segue reggae. Due birre al pavimento tre. Ciao. Revolution rock dicono. La voce fitta a piombo. Stamo già col catarro, esattamente come devi stare se devi fumà.

Train in Vain, urca che start, dulcis in fundo mi sa. E già si chiude col botto.

Siamo al voto.

Ho bisogno di meditare sto giro.

È durissima scegliere tra questo

e questo

https://youtube.com/shorts/b5T21wb1jnc

Porca vacca che strazio, dovrei votare la mia scelta, ma sti ragazzi mi hanno proprio rapito.

Mi sentirei in colpa non votarli ma non vorrei che il mio voto influenzasse orecchie innocenti sui Chic.

Poi aver dovuto leggere che Joe Strummer è morto nel 2002 mi ha aggiunto commozione.

Penso che inizierò a divorare le sue opere.

Voto i Clash perchè li ho sentiti con le orecchie innocenti di oggi e mi sono rimasti nel cuore. Non avrei mai immaginato di non votare i Chic ma devo dare ascolto alle mie emozioni per come arrivano istante per istante.

@Attela hai visto ti ha ascoltato è stato bravo ha scritto due righe per entrambi gli album.

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Voto the clash per protesta contro @HansWin

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Potrei pensare di dare la vittoria a tavolino ai Clash per manifesto fastidio

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No dai povero Hans, pure lui ha votato per i clash :asd:

Ma perchè c’è la copertina di elvis? La copertina di london calling doveva essere la parodia?

Più che parodia, direi diretto omaggio

O, alla peggio, scelta inconsapevole di lettering :asd:

Ho ascoltato quello degli Chic, al di là del bassista monstre il resto è la summa di ciò che mi annoia nella musica. Voto i Clash senza alcun dubbio

Premesso che chi ascoltando Le Freak non riceve un minimo di stimolo a “muoversi” è senz’anima, nello scontro tra album non c’è alcun dubbio che London Calling vinca a mani basse.

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Io alla fine ho votato per gli Chic perchè Nile Rodgers lo amo alla follia è l’uomo che mi ha ribaltato le aspettative chitarristiche di quando iniziai a studiare musica perchè da giovane metallaro convinto mo resi conto di quanto fosse divertente suonare nel suo stile.

Mi spiace per i The Clash amo ugualmente ma il cuore mi dice di votare per il buon Nile :love: