Mancava un thread sulla politica dell’Unione Europea
Apriamo con questa notizia qui, il nuovo patto europeo sul contenimento dei brutti sporchi negri, articolato in cinque punti:
i cinque punti principali del pacchetto legislativo prevedono innanzitutto una stretta sul controllo dei dati personali delle persone migranti. Il regolamento sullo screening prevede procedure per l’identificazione iniziale delle persone migranti che arrivano in modo irregolare nell’UE, inclusa la raccolta di dati biometrici (in queste rientrano impronte digitali e palmari, riconoscimento del viso e vocali ecc.). All’esito verrà decretata l’applicazione della procedura necessaria: rimpatrio alla frontiera, rimpatrio lontano oppure accoglimento dell’asilo.
Il Regolamento Eurodac, invece, aggiorna le regole della banca dati con le prove biometriche raccolte durante il processo di screening, per evitare più richieste di asilo da parte della stessa persona.
Il terzo pilastro è quello sulla organizzazione dei flussi e della cosiddetta solidarietà obbligatoria. Il Regolamento individua qual è lo Stato membro responsabile della gestione di una domanda di asilo, modificando in parte il sistema stabilito dal precedente accordo di Dublino. La responsabilità dello Stato di primo ingresso durerà 20 mesi, 12 per le persone salvate in mare. Il meccanismo prevede che gli Stati membri che non possono dare accoglienza, possono scegliere di contribuire finanziariamente (20.000 euro per persona)
il pilastro sulle domande d’asilo che cerca di rendere il processo più efficiente e veloce: alcune persone migranti saranno sottoposte alla procedura tradizionale, altre a una procedura “accelerata” di frontiera detta border procedure. Quest’ultima sarà applicata solo a certe categorie di persone migranti: quelli che “mentono” alle autorità, sono considerati un pericolo per la sicurezza, o semplicemente provengono da paesi ai cui cittadini non viene di solito concesso l’asilo.
Ultimo, il regolamento sulle situazioni di crisi. Riportando al testo della norma, si forniscono “strumenti per reagire rapidamente in situazioni di crisi, come un elevato numero di arrivi illegali o tentativi di destabilizzazione da parte di paesi ostili”. In queste circostanze, un paese richiede alla Commissione l’attivazione della situazione di crisi, e se accordata, le sue autorità nazionali potranno applicare misure più severe.
A parte il punto che modifica il regolamento di Dublino, per il resto in pratica è la classica mossa Minniti: l’estrema destra spinge per criminalizzare i negri? e allora noi moderati li anticipiamo