Cioè fatemi capire la soluzione sarebbe che se sono iscritto, ad esempio, in Unimi, devo prendere casa tipo ad Arona perché tanto è solo 1 ora a tratta di commuting?
Ma cacarvi in mano e schiaffeggiarvi no?
Cioè capisco Milano che è letteralmente il colon traverso del cadavere di Satana, ma la soluzione per fare l’università da quando è non vivere l’università e la città e giocare al game boy in treno? Ma seri?
Beh in qualche modo dovrai educarli alla vita di sofferenza che li aspetta una volta nel mondo del lavoro, all’università mi sembra sia già pure tardi.
La inspiring story di abdul che si sveglia alle 4 del mattino per scendere in facoltà ma lo ama perché vede l’alba ed ha l’acqua corrente non come al paese suo, non è sufficiente? #resilienza #mindset
Voi vi dovete mettere in testa che esiste una cosa che si chiama Diritto allo Studio, che è una roba sacra che dovrebbe trascendere i meccanismi del monopolino di merda delle città gentrificate e permettere a chiunque abbia necessità di procurarsi i mezzi materiali e intangibili per portare a compimento il proprio percorso di studi.
In Italia il diritto allo studio è trattato come uno scherzo e post Berlusconi tris è anche uno scherzo che non fa ridere, ma lo studio È SACRO.
Sta storia dello studente hustler è da fucilazione sommaria, lo studente DEVE vivere università e città.
Diritto allo studio non vuol dire diritto ad abitare a 5 minuti dall’università.
Se si può fare ottimo, se no fa niente.
Non è minato dal fatto che devi prenderti 30 minuti o 1 ora di mezzi vari.
La vivi, e poi quando hai finito prendi il treno e torni a casa.
Poi se mettono il cap agli affitti o fanno le residenze sono stra favorevole.
Il diritto allo studio comprende, fra le altre cose, anche il diritto all’abitazione. Per articolo 34 della Costituzione. Se non hai un’abitazione non puoi studiare, viceversa non puoi derazionalizzare l’abitazione sulla base del fatto che se l’ateneo è a Milano e ci sono case a Pavia è sufficiente e “hai un’abitazione”.
Lo studente, anche in un contesto in cui giornalmente ci puliamo il culo col diritto alla casa, DEVE trascendere le logiche speculative e DEVE avere una casa.
Altrimenti soluzioni ancora più easy: iniziamo a delocalizzare gli atenei, tipo PoliMi lo portiamo a Campobasso.
Certo hai diritto ad un’abitazione ma non ad una a 5 minuti dall’università.
8 minuti sì?
distanza che deve avere uno studente dalla facoltà (in minuti) = [(sofferenza di borzo)x(numero di appartamenti di jopi)]^2 / le cazzate che state dicendo
Art. 34.
La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
Troppo facile mostrare disinteresse quando fa comodo. Io ho avuto il mio, cazzo me ne frega di te. Riassumi perfettamente la mentalità accademica italiana.
E non quotare solo quello che ti fa comodo. Piuttosto raccontami della tua, sicuramente difficilissima e piena di privazioni, situazione universitaria.
Riassumibile con “can’t read lol”.
this.
Al verificarsi delle condizioni per cui lo studente è capace E meritevole DEVONO per costituzione attivarsi le misure per permettere il compimento degli studi. Le può attivare l’ateneo, le può attivare la singola azienda per il diritto allo studio o le può attivare lo stato tramite dispositivi appositi, ma le misure devono esistere.
Già siamo nello stato delle cose per cui come sistema paese ci sciacquiamo il cazzo del diritto allo studio e abbiamo già trasformato l’università in un sistema per la perpetrazione delle differenze di classe, mo abbiamo pure la bolla della gentrificazione e della speculazione edilizia. Sta roba non va normalizzata. Lo studente non è un hustler, non siamo in america dove la storia del povero coglione che vende la limonata per pagarsi il polmone d’acciaio fa commuovere perché la vita è sofferenza.
no è che gatekeepare i diritti agli altri perché hai dovuto sorbirti 4 ore di treno nella tua giovinezza è tipo la definizione diconservatorismo stupido. Tipo gli americani triggerati andati pro-tasse universitarie devastavita perché rosicavano che biden ha estinto una parte del debito agli studenti giovani e non a loro
tra l’altro estrema casualità che i campus studiati bene hanno le residenze vicinissime all’università.
O ti ho capito male o tu non sai veramente leggere. Di conservatorismo qua non c’è proprio nulla e non rosico. Se mi avessi letto bene avresti capito che siccome all’epoca ho vissuto situazioni pessime desidero situazioni abitative migliori per chi viene dopo me. Ma mi hai letto o sei stato triggerato e hai quotato a caso?
allora forse ho capito male, cosa volevi dire con questo?
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Ok che siamo tutti vecchi rincoglioniti che saltavano i fossi per lungo ma anche un discorso del genere è un’offesa a chi si è fatto il culo e avrebbe preferito a suo tempo una situazione abitativa migliore.
Che per chi viene da fuori desidero una maggiore accessibilità, e intendo per chi se lo merita e chi si fa il culo. I tuoi commenti sulla vita universitaria depravata che puoi scendere a 5 minuti dalle aule ancora in ketamina francamente te li potevi risparmiare. Metti in un gruppo unico intenzioni completamente diverse.
ah il problema era il decoro rotto dallo studente ketaminato che offende chi si è spaccato il culo ma lulz. Evviva gli studenti strafatti, alcolizzati e malati di sifilide che vivono ad 1 minuto dall’unviersità cazzo