[Viaggi di nozze] La cina è vicina

a memoria per attivare il roaming per Macau e HK dovevi mandare un sms al tuo gestore prima di attraversare la dogana.

Almeno dovevo fare così nel 2010/11 quando ogni tanto mi capitava di dover andare a HK, quando rientravo in mainland dovevo mandarne un aptro per stoppare il servizio (mi pare costasse una decina di yuan al giorno o forse meno, passato troppo tempo)

Ora sono anni che non ci vado, se posso evito anche l’aeroporto e uso Shenzhen o Guangzhou

Ma quindi dite che mi conviene comprare una sim? Perchè pensavo di attivare una di quelle offerte della TIM per l’estero (cina compresa) e poter continuare ad utilizzare il mio numero italiano…

cmq il clima è interessante invero, è quasi mezzanotte e fanno 27 gradi col 93% di umidità :asd:

io di solito la compro sul posto, quasi sempre costano poco e ho il telefono dual sim apposta, meno sbatti che star dietro alle “offferte” degli operatori italiani

Eh siamo solo a fine aprile, fa ancora freddo :sisi:

Pensa in agosto cosa può essere :asdsad:

Secondo me per 15gg vai tranquillo in roaming.
Se ricordo bene non puoi attivare eSIM che ormai è la soluzione zero-sbatti ma anche roaming se ti danno un pacchetto dati decente (bastano 10/15giga dubito ti servirà per guardare Netflix 4k :asd: ) va bene.
Verifica se il roaming copre solo china mainland o anche HK/Macau se hai in programma di passare da li

tornati vivi con solo tre ore di ritardo sulla tratta HK-Beijing per meteo inclemente sul Guandong, per fortuna avevamo cinque ore di attesa per il volo di rientro a Milano :asd:

prometto resoconto nei prossimi giorni

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Ordunque. Farò svariati post a intervalli casuali, tendenzialmente cercherò di mettere un posto per post in modo da spezzare un po’ e non fare messaggi chilometrici.

Per adesso solo questo riepilogo veloce del viaggio, nel pomeriggio provo a attaccare con le foto.

Partiti il 12 aprile pomeriggio da Malpensa, arrivati a Beijing alle 5 di mattina del 13, proseguito per Kunming alle 6.35, arrivati alle 10.15.

Tre notti a Kunming (Moon and Chalice Boutique Hotel, in centro storico), con gita di un giorno alla Foresta di Pietra di Shilin.

In treno a Lijiang, dove stiamo quattro notti (Gui Yuan Tian Ju Guesthouse) con escursioni giornaliere a Shuhe + Baisha, e alla Yulong Xueshan (MONTE INNEVATO DEL DRAGO DI GIADA :lode:).

Bus per Shaxi, dove stiamo una notte (Shaxi Grain B&B Featured Homestay), giro mattutino alla Shibaoshan (MONTE DEI TESORI DI PIETRA :lode: (sarà sbagliato, @Guren come si traduce 石宝山 ? :asd:)), poi pullman per Dali.

Tre notti a Dali (Dali Buxianshan Boutique Guesthouse), da dove facciamo giro di un giorno lungo il lago in motorino elettrico con sosta all’Oasi delle Farfalle (ovviamente un bidone :rotfl:) e a Xizhou. Il giorno dopo è la Third Moon Fair, mercatone gigante con musica e giochi (inavvicinabili per folla), molto divertente. Ultimo giorno e mezzo in giro a piedi per Dali, poi treno (quello in ritardo di tre ore) per Kunming.

A Kunming andiamo solo a dormire una notte vicino alla stazione sud (Qianchan Hotel), da dove partiamo il mattino dopo con l’AV per spostarci via Guanzhou a Zhuhai da dove passiamo a Macao.

A Macao facciamo due notti al Sofitel Ponte 16 a un prezzaccio irrinunciabile, giornate in giro per viuzze e megacasino, e poi ci spostiamo in un tragico bugigattolo di Hong Kong per le ultime tre notti (Hang Fung Hostel), rientro via Beijing il 30 aprile.

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Giorno 1

Arriviamo a metà mattina all’aeroporto di Kunming,

ben collegato dalla metropolitana col centro. Occhio che non prendono la carta di credito, e se non avete già la sim non si riescono ad usare Alipay/Wechat, quindi un po’ di yuan contanti possono fare comodo.

Ho misteriosamente pochissime foto del primo giorno, comunque l’impatto è buono. La città è ben organizzata, e il numero di mezzi elettrici è abbastanza impressionante. TUTTI i motorini sono elettrici, così come la quasi totalità delle auto, quasi tutte di marche cinesi. Palate di bici condivise.

E un sacco di bagni pubblici ovunque :lode:

L’albergo è centralissimo, nella zona pedonale corrispondente al centro storico (restaurato e molto turistico). C’è un sacco di vita attorno al Green Lake, tra gruppi di ballo, gente che corre, signori che fanno massaggi sulle panchine.

Giro del lago e puntiamo allo Yuantong Temple, il maggiore e più antico tempio buddista della regione, presente dall’ottavo secolo (ovviamente rifatto innumerevoli volte :asd:)

Cena al ristorante Fuzhaolou, consigliato dall’albergo, un po’ caro ma ottimo. La gallina stufata era particolarmente piacevole, brodo eccezionale molto gradito nella sofferenza del jet lag :asd:

Non c’è menu, c’è un tavolone all’ingresso con la riproduzione dei piatti, scegli indicando alla cameriera quello che vuoi. E nonostante ciò metà delle cose sono state prese a caso senza avere certezza di cosa fossero, il traduttore di Alipay non ha sempre aiutato.

Abbiamo preso questo :sisi:

Giorno 2

Mattinata passata in centro, passeggiando tra la parte storica

e quella moderna appena dietro

(maxischermo con propaganda sulle forze armate abbastanza inquietante. In generale c’è UN SACCO di slogan, motti e simboli del partito, mi pare molto più di qualche anno fa.)

Nel pomeriggio prendiamo la metro e andiamo fino al capolinea per il parco sulle colline occidentali, tra monasterini abbarbicati, tempietti in caverna e panorama sul lago e sulla città. Anche qui non ho misteriosamente foto, temo le abbia tutte la mia ragazza, vedrò di procurarmele e di aggiungere qualcosa più avanti.

@Guren cosa minchia stavano cercando di dire qui? “Non lanciare roba nel precipizio”?

Rientriamo, giretto in zona mercati degli animali (evitare per i cuori sensibili, ma i pescetti sono carini :asd:)

Cena all’Heavenly Manna, eccellente, non ho i caratteri sotto mano ma con questo nome si trova.

Giorno 3

Pronti via, treno per Shilin e la sua Foresta di Pietra, un labirinto di formazioni rocciose carsiche di forme improbabili, classificato come attrazione turistica AAAAA, quindi abbastanza pieno di gente (posso solo immaginare cosa stia succedendo adesso che è festa :asd:)


(ci piacciono le metafoto)

Anche se come al solito basta scarpinare qualche centinaio di metri in più delle masse per non trovare più nessuno e godersi il panorama in quasi solitudine.

Rientro in pullman (con oretta abbondante di coda), da cui cogliamo questa perla :asd:

Tornati in città abbiamo tempo per un giro al mercato di Zhuanxin, un gioiellino per gli amanti del genere

verdure strane! fiori!

prosciutto crudo! (buonissimo)

altre verdure strane!

formaggio di capra alla piastra!

Ultima sera a Kunming, domani si parte per Lijiang, nel prossimo post che sarà quando sarà :asd:

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Domani si parte!

Milano>Francoforte>Monaco>Beijing con arrivo previsto alle 11:40 del mattino, ora locale

non vediamo l’ora :rulez:

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arrivato? Ti ho mandato il mio WeChat in privato dovesse mai capitare che ti serve un aiuto al volo

L’esenzione al visto per i cittadini italiani per viaggi entro i 15gg è stata prorogata a tutto il 2025.

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ottima notizia, probabilmente ne approfitteremo ancora per andare a Shanghai a un certo punto :asd:

intanto, su Lijiang e dintorni premetto un disclaimer: sì, sembra un gigantesco parco a tema e in buona parte lo è. L’autenticità c’è ma sta altrove, fuori dalle “ancient town” e dai percorsi turistici per cinesi. Ci sono comunque delle cose belle, però certo il clima generale non è certo da turismo in punta di piedi, per certi versi è molto metaturismo. Può piacere oppure no, a noi piace :asd:

Giorno 4

Treno fino a Lijiang, centro della minoranza Naxi, attraversando campagne fatte di grandi estensioni di campicelli minuscoli in cui lavorano soprattutto a mano un sacco di persone

Qua e là ci sono lavori infrastrutturali in corso, stanno tirando su piloni un po’ dappertutto, non so se per nuove strade o nuove ferrovie o entrambi, mi sa che il paesaggio cambierà parecchio e rapidamente.

Lijiang ci accoglie con una stazione autobus vagamente incomprensibile, da cartelli e ricerche su internet sembrerebbe dover prendere il 105 per arrivare in città, ma l’autista ci ha spedito all’altra fermata 100 metri indietro. Dopo lettura dei cartelli assistita dai traduttori e dai caratteri su maps.me, abbiamo preso il 4, che con un giro un po’ improbabile alla fine ci ha effettivamente portati circa dove dovevamo arrivare.

La città vecchia ci accoglie con un bellissimo mercato e un dedalo di stradine dove il gps funziona un po’ sì e un po’ no, ci viene a prendere il tipo dell’albergo col carrettino ci accompagna a casa.

Il pomeriggio lo passiamo tra giretti a caso e la visita della magione della famiglia Mu, che un tempo dominava su queste terre.

Già nel pomeriggio avevamo notato certi punti un pochino trash,

ma la sera la città si trasforma

in un delirio di lucine e locali, strapieno di gente.

E qui scopriamo anche quanto è forte l’industria delle foto stronze,

a ogni passo troviamo un gruppetto costituito da fotografo, tecnico luci e turisti “in abiti tradizionali” intenti a fare la coda per aspettare che si liberi il posto bello per fare tutti la stessa foto nella stessa posa, praticamente un negozio ogni quattro è un studio fotografico che organizza sta roba, piuttosto divertente :asd: (sempre no foto in attesa di scaricare le foto della fidanzata che sono certo ne abbia).

Giorno 5

Andiamo in bus a visitare i villaggetti di Shuhe e Baisha, non troppo diversi da Lijiang ma leggermente meno turisticizzati.

(LEGGERMENTE è la parola chiave: a Shuhe c’è la “piazza della musica”, che è dove storicamente si tenevano gli intrattenimenti popolari, oggi ci sono le lezioni di tamburo tradizionale per le masse plaudenti :asd:)

All’estremità di Shuhe c’è il tempo Longquan, molto piacevole e tranquillo.

Pranzo giusto il tempo di schivare la pioggia e ci spostiamo a Baisha, dove pare che l’attrattiva maggiore siano i FAMOSISSIMI Baisha Murals, nel complesso del Dabaoji Palace. Il complesso è molto bello

i murals sono infotografabili, sono antichi affreschi buddisti ma molto rovinati e quasi invisibili, tenete basse le aspettative.

Girando per le viette dietro le vie turistiche troviamo questo mezzo meraviglioso :love:

Troviamo un ottimo punto di vista sul MONTE INNEVATO DEL DRAGO DI GIADA :lode:, dove “andremo” l’indomani

Rientriamo a Lijiang, trovando una delle poche statue monumentali di Mao rimaste, con certo qual senso coreografico

Giorno 6

Andiamo in montagna!

Cioè, più o meno. :asd: Sempre nell’ottica del parco giochi per turisti, scopriamo che la visita al parco del MONTE INNEVATO DEL DRAGO DI GIADA :lode: è infattibile in qualsiasi modo ipotizzabile da mente europea. Non ci sono sentieri, non ci sono mappe, non ci sono percorsi previsti a piedi. Si arriva in pullman al centro di smistamento, da cui partono autobus verso quattro specifiche destinazioni, in cui si può fare il giretto previsto e ben tracciato da camminamenti di assi, con numerose photo opportunity.

Noi andiamo ai laghetti della Blue Moon Valley, oggettivamente con paesaggi e colori notevoli

(sì la separazione tra i laghetti è falsissima, sembrano le finte rocce nei giardini dell’ottocento in Italia :asd:)

e qui scopriamo il business delle foto prematrimoniali negli spot più scenografici, pienissimi :asd:

Con cabinovia saliamo allo Spruce Meadow, dove il copione continua, comunque panorama notevole e spostandosi qualche passo si gode di bella tranquillità

Giorno 7

Cazzeggio in paese, girandolo prima che aprano i negozi e arrivino i grupponi l’aspetto è totalmente diverso e decisamente più carino

Andiamo lemmi lemmi al parco della Black Dragon Pool, un po’ fuori dalle zone più battute, da dove c’è la vista più iconica e famosa del MONTE INNEVATO DEL DRAGO DI GIADA :lode:

peccato il tempo un po’ cosi :asd:

Parco molto bello e vissuto, con numerosi gruppi di gente che fa tai chi, balla o fa arti marziali, molto godibile.

Rientriamo in città per salire sulla collina a ovest, dove c’è la torre Wangu (moderna ma fatta in stile)

da cui si vede tutta la città vecchia.

Troviamo anche un museo creato nella casa che fu quartier generale dell’Armata Rossa durante la Lunga Marcia, con un po’ di recap storico alquanto propagandistico.

Ultima sera a Lijiang, domani si va a Shaxi.

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@JaKo è tipo l’estremo opposto dei luoghi che hai postato nel thread dell’india, la gente che fa la coda per la foto tutti uguale è tipo il mio incubo :asd:

questo tra l’altro mi ricorda che sono mesi che voglio finire di leggere i tuoi post di là, oggi lo faccio :asd:

ma è anche il mio incubo, se parliamo di turisti occidentali che vanno tutti nel posto X a fare la stessa foto, se invece parliamo di turismo locale diventa un’attrattiva di per sè :asd:

non so se ha senso

vabè, già che ci siamo

Giorno 8

Colazione veloce strada facendo verso la stazione degli autobus

e minibus per Shaxi prenotato due giorni prima. E’ quello più caro a 7 posti che fa corsa diretta senza bisogno di cambiare a Jianchuan. In realtà non lo sapevamo ma vabè, avremmo risparmiato qualcosa con il “vero bus” ma anche sticazzi.

Per prima cosa cerchiamo di capire come ripartire l’indomani, sappiamo esserci dei bus per Dali, ma non sappiamo gli orari. L’ufficio informazioni turistiche è meravigliosamente inutile, ma dal gabbiotto dove sembra vendano dei biglietti riusciamo a cavare l’informazione che più o meno ce n’è uno all’ora.

Troviamo l’albergo con qualche difficoltà (non c’era su maps.me, e trip.com carica le posizioni ma cercava di caricare la mappa di google sotto, quindi avevo puntini sparsi e basta :asd:). Risulta essere nel vecchio posto di distribuzione del grano in epoca maoista, piuttosto affascinante.

Il paese è molto bello, tranquillo e ben restaurato.

Per prima cosa ci perdiamo nella casa della famiglia Ouyang, ricchi mercanti sulla via del tè che attraversava lo Yunnan

qui incontriamo, chiacchieriamo e ci ripromettiamo di vederci per cena con Daniele, adorabile viaggiatore poliglotta nativo di Verona trapiantato in Germania, in giro per qualche mese sabbatico.

Sulla piazza principale c’è il tempio,

il teatro con palco all’aperto (piuttosto raro, parrebbe),

e questo meraviglioso caffè, dove prendiamo un cappuccino carissimo ma ottimo.

(sì, c’è il caffè e lo fanno pure bene. del resto c’è anche il prosciutto crudo di produzione locale, eccellente, inaspettato :asd:)

Daniele ci informa che poco lontano dal paese c’è una meravigliosa libreria di cui ha molto sentito parlare. Noi non avevamo la minima idea di che cosa stesse parlando, ma che fai, non vai? Ci facciamo segnare la posizione, lui ha un motorino elettrico a noleggio, noi andiamo a piedi vagando un po’ per le campagne e le case Bai.

In effetti la libreria è notevole.

Scopriamo dopo essere parte di questo progetto del fondatore della libreria Avant-garde di Nanjing, fissa negli elenchi delle più belle del mondo, che sta aprendo una serie di “librerie rurali” per tutta la Cina.

Rientriamo in paese con altro giretto per i campi.

In tutto il viaggio abbiamo visto spesso cespugli di rose fatti crescere arrampicandosi su altri alberi, ma mai così tante con questo effetto.

Cena con Daniele, giretto

e nanna.

Giorno 9

Vicino a Shaxi c’è la Shibao Mountain, un complesso sistema di templi, caverne e iscrizioni. L’idea era di farci un giretto di boh un paio d’ore la mattina e partire con calma dopo pranzo. La signora dell’albergo ci procura il driver (il marito, ovviamente :asd:) e ci ha promesso un pullmino alle 14.

Ovviamente come al solito le cose ci sfuggono un po’ di mano…

(il tempio della figa :lode:)

Sì, veramente

…e alla fine lo giriamo non dico TUTTO ma molto. Poi l’ultima parte che vediamo c’ha pure le scimmie, come ci avvisa il cartello


(adorabili)


(trova la scimmia nascosta)

E insomma il risultato è che viene tardi, ci scapicolliamo giù dalla montagna, mangiamo al volo aspettando il bus che ci riporta all’ingresso, ritroviamo l’autista con qualche difficoltà (mille macchine tutte uguali :asd:) e arriviamo in paese giusto in tempo per prendere il pullman delle 15 che nel giro di un paio d’ore ci molla all’ingresso della città vecchia di Dali.

Albergo, cena, giretto

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Un po’ capisco, ma non essendo mai stato in Cina, di turisti cinesi ne ho beccati troppissimi in giro per il mondo :asd:

Due settimane fa li ho trovati pure a Vathia, un villaggio abbandonato nella penisola del Mani, sud del Peloponneso: pullman di signore di mezz’età con cellulari enormi (via di mezzo tra telefono e tablet diciamo) che si facevano le foto a turno tutte con la stessa posa davanti alla porta della chiesa, invece che guardarsi attorno durante una TEMPESTA DI SABBIA:

https://i.ibb.co/HVvgjQc/P1210716.jpg

:triggered:

Che figata i posti dei due giorni che hai appena postato, non ho mai ragionato sull’andare in Cina ma questi sarebbero una meta che vorrei vedere, i monasteri in particolare

Vathia :love: Mani :lode:
Spettacolo! Vista lo scorso anno insieme al resto del Peloponneso. Tra l’altro pure noi abbiamo assistito ad una scena del genere, eravamo verso Delphi e c’era questo pullman di Cinesi tutti in fila per fare la foto nello stesso spot.

Cazzarola ma spostarsi letteralmente di un metro a destra o sinistra ed avere praticamente la stessa foto no?

Grazie @JaKo per i consigli e le foto! Tutto molto bello, mi stai inscimmiando parecchio :scimmia:

siamo vivi :asd:

in giro da ormai 10 giorni…figata, sono pazzi. L’overtourism é talmente spinto da diventare interessante

stasera kunming, domani ci spostiamo a shangri-la

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VERO??? :asd:

Giorno 10

Qua ho una penuria di foto che continuo a non spiegarmi, anche qua ne aggiungerò a na certa :asd:

A Dali siamo venuti perchè il 23 aprile c’è il primo giorno della Third Moon Fair, ma abbiamo scelto di venire il giorno prima (lunedì) perchè non abbiamo ancora visto mercati settimanali in posti a caso e insomma, dobbiamo farlo. Il lunedì ce n’è appunto uno a Shaping, in cima al lago, quindi questo giorno lo dedichiamo al girovagare.

E girovagheremo noleggiando tramite l’albergo (probabilmente pagando il doppio ma vabbè, 10 euro per tutto il giorno) un motorino elettrico. Io non ho mai guidato un motorino in vita mia, la mia compagna nemmeno, quindi un’oretta ci passa a capire un attimo come funziona, alla fine partiamo, un po’ traballanti. Ovviamente senza casco, da ste parti non usa. Cerchiamo di andare a prendere la “green way” lungo il lago, ma non capiamo da dove si raggiunge, le strade che ci arrivano sono tutte sbarrate e di fare il giro alla ricerca dell’accesso aperto non abbiamo voglia, quindi ci rassegniamo a fare la strada normale, che per fortuna ha 1) il limite a 40 km/h e 2) la corsia riservata ai mezzi leggeri. Inoltre è praticamente tutta dritta :asd:

Il mercato è bellino, molto normale, zero turisti, locali che comprano cose, tante donne coi vestiti tradizionali, verdure strane a gogo.

Ne ricaviamo un chilo di tè verde a 50 yuan (buono) e un pranzo impostoci dalla signora della cucina da campo

(nel senso che non c’era da scegliere, oppure sì ma nessuno è stato in grado di infilare una parola nella spatafiata di cinese con cui ci ha accolti, quindi tant’è :asd:)

Sulla via del ritorno vediamo i cartelli per la Butterfly Spring, un trappolone segnato AAAA

che dovrebbe essere il luogo in cui si è svolta la leggenda locale di lui e lei di famiglie nemiche che si innamorano fuggono insieme si rifugiano presso questa sorgente e vistisi braccati si lanciano mano nella mano nella sorgente da cui escono due farfalle e da allora ogni primavera il luogo si riempie di migliaia e migliaia di farfalle che ecc ecc.

Farfalle viste: tre :asd:

Pullman e pullman di turisti locali entusiasti. Il museo delle farfalle (inchiodate, ovviamente) ha dei pezzi notevoli ma insomma, non ne è valsa esattamente la pena :asd:

Proseguiamo per Xizhou, che invece è molto figo (ma anche molto pieno sulle vie principali). Villaggio Bai, ben conservato, lo battiamo in lungo e in largo

finchè non troviamo questa scena surreale

che evidentemente è un’altra posizione famosa per le foto sceme.

Sulle pareti troviamo tracce di maoismo, e work gamification ante litteram

ovvero la leaderboard con le quote e i risultati della raccolta del riso del 1964 (mi pare, non ho voglia di ritradurre l’immagine).

Rientriamo in città che è quasi buio, riusciamo comunque a lavarci, cenare e farci pure fare un massaggio a collo spalle e piedi, alquanto gradito.

Giorno 11

Comincia la Third Moon Fair,


(oltre la porta, fino alle pendici delle montagne)

che alla fine è un gigantesco mercato all’aperto, con balli canti e giuochi popolari. Di cui riusciamo a fruire solo del mercato, dato che balli canti e giuochi popolari erano 1) al mattino presto e 2) presi d’assalto da ore.

Il mercato comunque ci accoglie così

quindi siamo molto contenti :sisi: Spiedini non eccezionali ma chissene, è il contesto che conta :asd:

Sono stato momentaneamente tentato da queste camicie

ma poi ho vigliaccamente soprasseduto.

Ci spostiamo dal mercato “ufficiale” lungo la strada che porta al tempio delle tra pagode, completamente circondata da furgoncini e bancarelle di gente dalle facce improbabili e l’età indefinibile che vende ogni genere di decorazioni naturali (tronchi, pietre, piante, combinazioni delle tre cose, corni, radici ecc), sacchi e sacchi di cereali e funghi dall’aspetto sconosciuto.

Ci fermiamo per un caffè al volo appena dietro il tempio, attraversiamo un quartiere di case Bai un po’ sgarrupate ma molto vivo,


(cani giganti su motorini sono una vista abbastanza comune ma che non stanca mai :asd:)

e arriviamo all’ingresso del complesso.

Spettacolo notevole

poi il tutto prosegue in salita per alcuni chilometri, si trovano svariate decine di altri templi più o meno giganti

ma tutti piuttosto nuovi e commercializzati, si può anche evitare la salita fino in cima e usare sto paio d’ore in modo più sensato, specialmente se il meteo non è amico e non si vedono i panorami sul lago che probabilmente sono l’attrattiva maggiore. Comunque per people watching può meritare.

Torniamo verso il centro, dove la fiera è ancora in pieno svolgimento,

mangiamo cose arrostite a caso e compriamo un paio di chili di frutta seccata al sole e non candita decisamente buona (pesche, ananas, mango :sbav:) e una chilata e rotti di uvette bianche a prezzacci irrinunciabili.


(raga questi hanno la buca della sabbia con le scavatrici giocattolo, è il 3024)

Giro per le vie pedonali in conclusione di serata

Giorno 12

Ultimo giorno a Dali, alle tre abbiamo il treno per Kunming, facciamo un ultimo giro in centro che l’abbiamo battuto poco e solo la sera.

Troviamo la chiesa


(tutto un po’ weird :asd:)

Per pranzo finalmente riesco a andare a mangiare i Crossing the Bridge Noodles (Guò qiáo mǐxiàn, 过桥米线) che stavo puntando da che siamo arrivati.

(tutto ciò che c’è nelle scodelline va lanciato nello zuppone bollente e mangiato tutto insieme)

Veramente ottimo, il ristorante era più o meno qui https://maps.app.goo.gl/ENCFLawnQHqGnpCY8 (25.699019, 100.164525 di maps.me se - come probabile - non va google maps), consigliato.

Ultimo giretto tra bouganville

e meravigliosi accrocchi elettrici

E via in stazione, in taxi che è lontana, per il treno per Kuming delle 14.38.

Sì, quello che alla fine avrà tre ore di ritardo, assieme a numerosi altri.

Ad ogni modo, alla fine arriviamo e riusciamo pure a trovare un po’ rocambolescamente il pick-up gratuito dell’albergo, scelto solo perchè vicino alla stazione da dove abbiamo il treno per Macao l’indomani, in un mega distretto di negozi e ristorantini vicino all’università, un po’ chiuso a sera tardi ma che ci rifocilla e ci rifornisce quanto basta.

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