Vento di rivoluzioni in Africa e Medioriente

Aggiungo anche un paradosso.

L'individualismo è alla base della nostra cultura, essendone noi i frutti, in un certo senso abbiamo enormi difficoltà a tirarcene fuori.
Detto questo, affermare che il singolo debba superare PRIMA l'individualismo nel privato (essere martire) prima che un'idea di cambiamento possa essere considerata legittima e affermare, di fatto, l'impossibilità della formulazione di ogni idea del genere.

Sono contrario agli squilibri sociali.
Allora dai tutto quello che hai ai poveri e muori di fame, solo allora la tua idea potrà essere considerata.

E' il modo preciso per eliminare (fisicamente, per fame in questo caso ), ogni istanza di cambiamento, pretendendo la'utoimmolazione a priori di chi la propone.

Io e il perché credo di averlo spiegato, ammesso che la memoria non continui a vendicarsi con me per tutti i torti che le ho fatto.



si ma scusami pero il succo del discorso alla fine e proprio la fatto W quindi ha vito lui. la risposta è sticazzi. non si può pensare di vivere in una realta parallela, si possono perseguire gli stessi obiettivi per ragioni differenti.
in primo luogo perche sia il sottoscritto che W. sono soggetti alle tendenze storiche e le migrazioni non sono progettatae a tavolino, succedono, come conseguenza di equilibri economici su cui difficilmente si può esercitare un controllo diretto.

In secondo luogo ce una sostanziale differenza fra aprire le frontiere a caso negli usa per far venire piu messicani possibili ed aprire le frontiere MA assicurare a tutti accesso ai diritti sindacali.

Sarebbe ingenuo pensare che la cultura liberale non abbia influenzato l'antirazzismo, sarebbe altrettanto ingenuo pensare che il capitalista non abbia utilizzato l immigrazione come esercito industriale di riserva.
tuttavia il tuo ragionamento continua ad avere notevoli problemi
oltre a mobilitare una fallacia del piano inclinato ignori volutamente il contesto ed i contenuti dell'azione l apertura delle frontiere di W non è la stessa apertura delle frontiere che difendo io, perche sono processi politici differenti quando non completamente opposti che portano ad esiti completamente differenti e che si svolgono con mezzi completamente differenti.
in poche parole (e per fare una reductio ad hitlerum che non guasta mai) e come considerare baffino un benemerito dell umanita perche ha ridotto la sovrappopolazione ...
Senza vena polemica,ma disdegnate tanto l'individualismo però le vostre idee politiche sono estremamente minoritarie

Mi potete ribattere "eh ma in una società non individualista le nostre idee politiche non sarebbero minoritarie",ok ma potreste trovarvi in minoranza rispetto ad altre questioni(religiose,sessuali) e in una società non individualista questo pensare diversamente non verrebbe altrettanto tutelato probabilmente.

Insomma l'individualismo mi sempra una sorta di salvaguardia contro il conformismo e il ridurre tutti al lowest common denominator: il pensiero di massa,rigido e populista che si propaga all'infinito,a scapito dei free thinkers

Seconda cosa esistono diverse varianti di individualismo,quello occidentale(specificamente l'individualismo borghese) è solo una variante particolarmente ipocrita che mette al centro del mondo la libertà di perseguire relazioni economiche mercantili e di ammassare proprietà privata ,non realmente l'individuo in quanto tale.

edit : mi riferivo per lo più a blake e ,in minor istanza,a suck


Mi fa piacere che stai attento, giovane (di una volta)

Dico la mia sulla questione, senza voler parlare per Blake.

Il fatto che sia minoritario non ha importanza nel discorso. Non è che bisogna aspettare l'avallo della maggioranza per il cambiamento, sia perché altrimenti aspetta e spera, sia perché, ancora una volta, non devi permettere all'avversario di dettare le regole del gioco, se lo fai hai perso.
Ad esempio quando si discuteva sul fatto che il popolo non era pronto per il socialismo perché il socialismo non era appoggiato da una sufficente quota di popolazione si faceva un errore, che tra l'altro si è pagato abbastanza caro storicamente.

Riguardo alla libertà di pensiero qui bisogna fare una distinzione "kantiana" tra pensiero privato e pubblico. Tra quello che si può dire tra pochi e quello che si può dire a tanti (a tutti). La democrazie liberali permettono il primo ma non permettono il secondo, incarnando perfettamente il motto kantiano "pensa liberamente ma ubbidisci".
Io posso condurre questo discorso al bar, qui sul forum, ma non posso avere nessun riscontro pubblico (ad esempio non ho alcun partito da votare, e nessun giornale da leggere o sul quale poter far suonare questa campana, e ovviamente non posso fondarne uno perché non ho abbastanza potere).

Questa libertà vigilata non è esclusiva delle nostre democrazie, era garantita perfino nei più duri ordini totalitari. Ad esempio durante il nazismo le università (grazie all'intervento di Heidegger) erano rimaste fondamentalmente libere, fintanto che il dibattito rimaneva in ambito strettamente accademico. Lo stesso possiamo riscontrarlo nel maoismo, nel quale il discorso privato accademico era ancor più libero di quello che si svolge nelle nostre facoltà (dove invece le carriere sono determinate spesso dalle posizioni politiche dei docenti) mentre sul fronte pubblico la propaganda (e l'esercito) reprimevano ogni deviazione dal pensiero del partito bollandoli come estremismi, di destra (richiesta di elezioni libere, diritti civili ecc...) e di sinistra (sindacalizzazione dei lavoratori). Il motto era si al marxismo, no all'estremismo (con tanto di ritorno alle tradizioni religiose per soffocare ogni eventuale spunto di cambiamento). Anche nel più terribile degli stati totalitari, quello stalinista, era possibile un pensiero privato libero (quello romantico di Shostakovic che possiamo ritrovare nei quartetti e nella musica da camera - la musica privata per pochi - così piena di titubanze e di sentimento) finché rimaneva ortodosso quello pubblico (le sinfonie dello stesso compositore che celebravano la grandezza del popolo russo e la vittoria finale del socialismo).

Quindi, se in definitiva quello che mi offre la democrazia in termini di libertà di pensiero me lo offriva anche lo stalinismo, ti rendi conto che non è questo piacco ricco e succulento, è al massimo un contentino.

Quindi la domanda che rivolgo a te è: perché in uno stato dove il potere è meno concentrato dovrebbe esserci meno libertà di pensiero?

L'unica risposta che mi viene in mente è che diminuendo il prodotto ci sarebbero meno risorse anche per il pensiero, ma notando che queste risorse sono utilizzate molto male al momento (le università sono fabbriche di professionisti, le connettività serve soprattutto al pensiero consumistico ecc...) posso anche correre il rischio di averne meno a disposizione (ma utilizzarle in maniera diversa).
Suck, molto interessante, si vede che stai leggendo Zizek.


Si il problema è che non so se sia un complimento anche perché zizek (che leggo con piacere ) corre sempre il rischio di fare lo Sgarbi di estrema sinistra
E pure laclau si è rincoglionito con chavez( per la serie l'eterno ritorno del vizietto stalinista)


Scommettiti un piatto di tortellini con me
le tute hazmat hanno il buco per mangiare?

Lascia stare Giuseppe.
figures

oh che sta notte ho sognato che Chavez risorgeva e diventava presidente di Quarto Oggiaro, che diventava una repubblica popolare indipendente. Dopo quello ci organizzava la convention mondiale socialista e si presentava in ciabatte, guidando un autobus per portare tutti i convenuti al centro conferenze (che altro non era che il centro commerciale espropriato), poi a meta del ponte si scassava i coglioni e diceva "oh io sono il presidente non devo gudare l'autobus" mi chiamava e faceva "vai a prendere la macchina che i conferenzieri li porti tu dall aeroporto (di quarto oggiaro obviously), io vado a farmi un giro, cazzi vostri"

si ok. la terza settimana di fila di vita nel curry mile mi sta facendo male ...
sono un vegetariano in uk e abito praticamente di fianco a questo


immaginate la laboriosità delle digestioni notturne...
Spero solo tu sia lì per disgregare l'imperialismo dall'interno ed evitare che un giorno si salutino a pugni incrociati.
si fa quel che si può, per ora sto a disgregà l'intestino

btw zitto che qui la situazione del movimento è sinceramente imbarazzante, credo andrò in pellegrinaggio a liverpool (che sembra essere piu turbolenta) per prendere unaboccata d'ossigeno
A me sembra che in UK è tutto legato alla scena musicale, pure la politica.


E' l'Elvis della Culture theory.

Mi sa che è uno di quelli dai quali si pretende lo show.
Verò che è sgarbiano, nel senso che le pubblicazioni sull'arte di Sgarbi non se le caga nessuno mentre fa il boom ascolti quando urla "capra capra capra". Ugualmente mi sa che di Zizek vogliono tutti sentire i "jokes".
si però lui lo show alla fine lo fa, c'è gente che ha scritto roba cento volte piu rilevante e non la vedi mai alzare nemmeno un sopracciglio. zizek è un buon accademico che tuttavia a volte finisce fagocitato dal suo personaggio, e questo alla lunga degrada il messaggio
Zizek può dare molti ottimi spunti

Il problema è quando fa le sparate tipo "il problema di Hitler è il non è stato abbastanza cattivo" giusto per attirare l'attenzione e far vedere quanto sia controcorrente