Vento di rivoluzioni in Africa e Medioriente


Ma non è vero che trollo.
Tutto quello che ho scritto nel post sopra è vero. Non ti ci ritrovi proprio perché giochi in quel campo dei dirittti umani, quindi non ti vanno bene le torture e le uccisioni, quindi non accetti che abbiano raggiunto (temporaneamente) lo scopo che ti prefiggi come focale.

Pourparler...

In altri post hai detto che è importante difendere il salario dalla pressione della concorrenza al ribasso della manodopera straniera irregolare (argomentando contro la Bossi Fini). Io sono d'accordo, ma vediamo quanto puoi spingere in fondo questo argomento.

Se anche si riformasse la Bossi Fini per rendere l'immigrazione regolare e sindacalizzata, avremmo comunque una pressione sui salari dovuta dall'aumento di offerta di lavoro. Una soluzione più efficace sarebbe per esempio affondare i barconi e affogare questo surplus di offerta di lavoro.
Questo è un atteggiamento crudele e totalmente inadeguato nel contesto dei diritti umani, ma il punto qui è che sono diventato di colpo una bestia immorale io?

L'estrema sinistra francese ad esempio, ha preso delle posizioni al limite (oltre?) del razzismo nei confronti dell'immigrazione proveniente dai paesi dell'est europa (polacchi soprattutto), facendo il paio proprio con il fronte nazionale di Le Pen (alimentando tra l'altro la solita cagata degli estremi che si toccano, che comunismo e fascismo sono entrambi un male ecc...) per gli stessi motivi per cui tu spingi per l'abolizione della Bossi Fini.

Non è un caso secondo me che che la strana coppia sinsitra-fronte nazionale abbia portato a casa diverse cosette in Francia sulla questione, oltre al "no" sul referendum europeo, mentre qui in Italia ci teniamo la Bossi Fini e zitti.


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ma tu continui a utilizzare con estrema passione la fallacia del piano inclinato quando la realtà è fortunatamente molto piu sfumata.

in primis a partire dal piano inclinato posso argomentare qualsiasi cosa, il problema è la sovrappopolazione ? perche allora non rirare nanosciami cannibali a caso per il pianeta ?

in secundis la realtà e che il socialismo in terra non è il fine ma il mezzo il fine è il benessere del piu ampio numero di persone possibili. perche senno diventa solo un'estetica fine a se stessa e a sto punto se devo scegliere un estetica politica allora tanto vale regredire al barbarismo spinto e correre con la nerchia al vento per i boschi

il ragionamento che si va a fare e sempre una mediazione fra mezzi e fini affondare i barconi sarebbe come protestare contro la guerra sommergendo di mirv la costa est degli usa. efficace è efficace ma lievemente in conflitto con lo scopo finale.

il marxismo ortodosso di stampo leninista sto problema non se l'è mai posto (ed infatti e finito come è finito), un po piu se l'è posto il marxismo di sinistra (ma è finito sbranato dal sovietismo). ma l'unica tradizione politica ad esserselo posto seriamente è quella di derivazione libertaria, che volenti o nolenti a livello di movimenti sociali oggi è "egemone" .

allora gli è andata di culo

Rimaniamo un attimo all'esempio se non ti scoccia.
Tu vorresti un'immigrazione regolare. Nella storia delle democrazie liberali quello che ha realizzato maggiormente questa politica è stato proprio Bush Jr (mentre i Dem lasciano morire più messicani nel deserto storicamente). Ora, a scanso di equivoci, io qui non faccio il giochino "l'ha fatto W. quindi caccapupù", tutt'altro, cerco di porre in evidenza l'apparente contrasto del fatto che 9mm e W. perseguano la stessa politica sull'immigrazione (anche se per ragioni differenti).

Questo per dimostrarti come George W. ti abbia portato a giocare con le sue regole, tu vuoi un'immigrazione regolare perché non ritieni accettabile moralmente la chiusura delle frontiere, lui perché vuole fornire manodopera a basso costo all'elite capitalista.

Quanto tu (come esempio rappresentativo) abbia perso terreno in questo scontro, lo vedi da questa frase: "il socialismo in terra non è il fine ma il mezzo il fine è il benessere del piu ampio numero di persone possibili.

Questa frase la può riscrivere dinofly sostituendo socialismo con libero mercato o zenzero cambiando socialismo con utilitarismo, e improvvisamente vi ritrovate a remare tutti dalla stessa parte.
Ho finalmente trovato un altro sostenitore di Chávez su NGI?

Io invece non provo compassione ma sentendo la notizia mi e' venuto da esclamare un sentito "Beh, se non altro coerente con le sue scelte e le sue convinzioni s'e' imbarcato nella sua missione (giusta o sbagliata ch'io la possa ritenere) e si e' messo in prima fila per sostenerla".
Non lo ammiro assolutamente ma di certo un po' lo rispetto. A differenza di certi fanfaroni che girano dalle nostre parti, invitati a Porta a Porta o in altre sedi mediatiche a sparare cazzate su guerra, intelligence e compagnia bella qui c'e' stato uno che ha preso armi e bagagli ed e' andato a combattere.
Veramente.

Nessun onore al merito. 'ste frasi da Ultra' fascistoide le lascio ai coglioni di Rogoredo pero' riconosco a quel ragazzo una completa coerenza.

Proprio nei giorni scorsi stavo leggendo delle cose (di Laclau) a proposito di Chavez che ho trovato abbastanza interessanti.

Ai tempi dello Chavez all'opposizione Laclau disse "a un potere politico istituzionalizzato preferisco un'opposizione populista" (l'argomento principale del testo infatti era il populismo, le sue caratteristiche, gli effetti ecc...).

Quando Chavez passò al potere Laclau continuò a stare dalla sua parte, allorché i liberal lo attaccarono accusandolo di appoggiare un dittatore. Quando Laclau si difende dicendo che Chavez era legittimato da libere elezioni (vinte), gli viene fatto notare che il suo potere non dipende dalle elezioni, ma dal fatto che abbia organizzato le masse nelle favelas esercitando un potere extrademocratico. Qui (ritornando alla questione con 9mm) Laclau riesce precisamente a portare l'avversario sul proprio terreno.

Dice: avete pienamente ragione, il potere di Chavez non è democratico, né dipende dalle elezioni, che servono solo come avallo formale, proprio come nelle vostre liberal democrazie, che non sono affatto democratiche, perché le elite che reggono i governi sono potere extrademocratico e le elezioni sono un mero atto formale che serve da giustificazione di facciata.

Il parallelismo con la situazione italiana mi è perso fin troppo ovvio. Berlusconi (o la dc ai tempi) governa non perché vince le elezioni, cioè è legittimato dal popolo, ma perché gestisce un potere extrademocratico. Non a caso anche quando perde le elezioni sta al governo lo stesso e quando le perde un po' di più compra i senatori per far cadere il governo avversario. Mediobanca, Fininvest, Mondadori, i rapporti con le mafie e tutto quello che già sappiamo ti portano al governo, le elezioni sono l'atto farsa di convalida ufficiale (anche oltre la farsa con certe leggi elettorali o con gladio ai tempi a controllare che dalle urne uscisse il risultato giusto).

Questo è un attacco durissimo alle democrazie liberali, perché colpisce il punto debole dell'impianto. Che sia quello l'aspetto problematico della democrazia lo vediamo da quanto sia accanitamente difeso, per esempio il tentativo di identificare come cruciale l'atto elettorale nei territori teatri di guerra, quando nei fatti quelle elezioni sono truccate, irregolari e manipolate, mentre i veri assetti si decidono in sede di negoziazioni "private" tra le parti, oppure il continuo riferimento alla volontà del popolo all'essere interpreti di una presunta forza che agisce nelle urne di tutti i partiti, fino al rispetto della forma al di là della sostanza (Gore che accetta la sconfitta di elezioni in cui è stato truffato pur di non aprire un varco verso il cuore dell'istituzione democratica, cioè il suo non essere democratica).

In Italia oggi stiamo vivendo un momento in cui secondo me c'è spazio per portare un affondo in questo senso, il grande astensionismo è sintomo che (anche solo inconsciamente) stiamo capendo questa fallacia democratica, paradossale che la risposta della politica sia "il popolo si astiene, dobbiamo dargli più democrazia", quando bisognerebbe dire invece: il popolo sta capendo che la democrazia non è democratica (un esempio interessante in questo senso è Saggio sulla Lucidità di Saramago).

Se per portare questo affondo serve Chavez (come è servito a Laclau), ben venga.
Democraticesimo, quello nostro.



due domande:

1) una "vera" democrazia (una democrazia che funzioni veramente) è secondo te possibile da realizzare?

2) quale sistema politico dovrebbe sostituire la (falsa) democrazia?
Oh, basta che non salti fuori di nuovo la stronzata del dispotismo illuminato, eh ?


(cit.)



Io credo di si.

Qui è necessario disambiguare il significato di possibile.

Se per possibile intendi realizzabile mantenendo intatti i punti della liberal democrazia, dell'individualismo, del nichilismo e via discorrendo ovviamente la risposta è no.

Ma quei punti non sono inviolabili e se cadono non vedo alcuna impossibilità teorica nella costruzione di uno stato in cui non sia possibile un accumulo di potere tale da determinarne il dominio (in questo senso a volte sono stato descritto come anarchico, ma non credo che si colga il punto con questa interpretazione).



Ovviamente non posso costruire in un post un nuovo sistema politico, soprattutto perché i sistemi politici emergono in maniera imprevedibile, se mai a posteriori determinano le loro cause (la loro necessità).

Però il mio punto è lavorare sulle condizioni che lascerebbero aperte le porte a un cambiamento di questo genere (a un tramonto delle democrazie liberali). La questione è impedire l'accentramento del potere, senza cadere nella costruzione di un potere ancora più forte e ancora più oppressivo. Io sono ad esempio contrario alla libera circolazione del capitale, alle economie di scala che naturalmente favoriscono i monopoli, alla concentrazione del capitale e delle risorse in generale.

Mi si oppone questo: saremo più poveri e più infelici.

Il mio punto qui è che il prodotto, la ricchezza e la felicità sono proprio quei cardini entro i quali il gioco è già determinato in principio e si finisce sempre nella situazione attuale (notare come in questo senso il peccato originale del Marxismo è lo stesso peccato di ottimismo del capitalismo, mirare al prodotto, alla ricchezza alla felicità). Finché si vuole mangiare, scopare, diventar ricchi e essere felici ricadiamo sempre nello stesso dramma, che siano i gulag o le dominazioni coloniali.

A scanso di equivoci io non posso garantire che cambiati quei predicati si abbia accesso a un mondo migliore (soprattutto perché al momento non abbiamo nessuna categorizzazione di "migliore" che non sia inserita nei canoni che determinano e autogiustificano la condizione attuale). Però sono pronto ad andare all-in sulla faccenda, cioè considerò così insoddisfacente la situazione attuale che sono pronto a rischiarne una peggiore (?) se nel gioco è compresa una chance di successo, e qui per successo intendo proprio il cambiamento di quei canoni.

Sono anche consapevole che posizioni del genere hanno aperto le porte a fenomeni quali il nazismo, lo stalinismo, il regime dei khmer e altre atrocità, però sono pronto a stare con Brecht-Zizek: fallisci, fallisci ancora, fallisci meglio.

Ritornando alla domanda, io credo che sia possibile realizzare nel futuro il fantasma del passato, quello che non siamo stati capaci di realizzare (fallendo) con gli eventi rivoluzionari. Se provando we'll die trying pazienza, sono disposto a correre il rischio.
10/10, would read again.
Non riuscirei ad aggiungere altro.


ottimo post di critica alle democrazie liberal che mi trova d'accordo in toto("se votare potesse cambiasse veramente qualcosa sarebbe illegale" citando la buona Emma),però a me pare lampante che il socialismo di stato non sia la via da seguire e ,infatti ,il modello venezuelano sta dando risultati molto peggiori(non solo in termini economici,ma anche a livello di criminalità e corruzione) rispetto ad equador,brasile ...e tutto questo nonostante il petrolio!

Quindi sostenere i vari Chavez,Assad per cosa? in nome di un modello che storicamente si è dimostrato ancora più inefficiente dell'economia di mercato?
Il nemico del mio nemico è mio amico?



La penseresti nello stesso modo anche se ti dicessero "guarda che il primo a finire nei gulag o nei campi di concentramento è =]kBz[=suck o qualche suo parente prossimo,perchè nemico del popolo!"
Vorresti veramente sperimentare ancora?

Ti parla di Brecht e tu gli riproponi questo luogo comune stantio sull'individualismo? Chiunque si definisce rivoluzionario - e non parlo di lui, o di me, o di te - non deve passare attraverso certi canoni di pensiero, altrimenti ostacola una causa ben più elevata. Ma anche se lo facesse, la causa resta, e se anche =]kBz[=suck in persona lo facesse, quello che ha scritto non perderebbe certo di valore.

C'è da domandarsi, piuttosto, se taluno ci possa finire in un gulag, invece che se una volta finitoci rinneghi le proprie idee.
Eh ma è diverso morire per un ideale e morire traditi dal proprio ideale,per quello ho fatto la domanda
Non si viene traditi da un ideale fintanto che lo persegui anche nell'accettare una colpa o la tua colpevolezza. Ragioni di cuore, lui ha ragionato di idea.
Andiamo per gradi: perché dovrebbe essere internato od ucciso?
Perché ha fallito, sbagliato? Bene, se accetta la sua colpa, non è stato tradito né è stato traditore.
Perché è considerato traditore? Be', nel caso lo fosse, non morirebbe di certo per mano del proprio ideale, come dici tu, ma di quello che ha voluto cambiare, che non è suo.
Per un errore di valutazione altrui? =]kBz[=suck - di cui vorrei un nome più facile da scrivere senza che sembri un insulto - fece un buon esempio sul fatto che non si può anteporre la propria individuale innocenza contro un ideale rivoluzionario.

L'individualismo è l'essenza della controrivoluzione.

Io ho usato Chavez nel senso del post sopra e non in toto. Ad esempio ho detto in altri post che ha dei punti in comune col Berlusconi nostrano mi hanno roflato addosso ( ). E proprio sopra ho detto che non è una buona idea scambiare antimperialismo con anticapitalismo (ad esempio difendere Assad contro le macchinazioni USA-Arabia).

Né appoggio il comunismo. Anche qui ho detto in altri post che è sbagliato dire che il comunismo è buono in teoria e ha fallito in pratica. Io dico: ha fallito in pratica perché non è abbastanza buono in teoria (applicare ancora più strettamente la teoria porta ad un fallimento ancora più drammatico) e il perché lo ho accennato sopra in termini di obiettivo finale.


Ho già detto anche di essere un uomo miserabile e vuoto, quindi probabilmente non avrei la stessa capacità di affrontare il patibolo col sorriso sulle labbra di Robespierre. D'altra parte io non credo che sia necessario. Secondo me aspettarsi un evento cristologico (che poi anche lui aveva chiesto di allontanare da sé il calice) o una figura tirannico-platoniana (un uomo di capacità superiori) è sia vana, sia configura una scusa per l'accettazione dello status quo (non sono Cristo, non posso cambiare nulla).

In un certo senso sto qui con la tradizione buddista "dal fango nasce il fiore di loto, dal marmo non nasce nulla".