Vento di rivoluzioni in Africa e Medioriente


Ma non eri marxista tu? L'anarco-marxista mi risulta un po' ostico da decifrare

Che poi Pasolini non t'ha insegnato nulla? L'unica anarchia è quella del potere


https://en.wikipedia.org/wiki/Libertarian_Marxism ? bho,cmq 9mm si è sempre dichiarato anarchico con tendenze comuniste da quello che ricordo ,mentre Blake girava con la black flag fino a qualche tempo fa

Kropotkin e Malatesta, volendo intuire.


Era - mi pare - la bandiera dell'Antifaschistische Aktion stilizzata.

Edit:


Chiunque vada a Taksim, sarà considerato terrorista da ora.
L'Iran spedisce 4000 soldati in Siria.

http://rt.com/news/iran-troop-deployment-syria-782/

E il ministro degli esteri russo dice che non permetteranno una No Fly Zone sulla Siria.

http://www.presstv.com/detail/2013/06/17/309490/russia-not-to-allow-syria-nofly-zone/

Stavolta l'Impero l'ha preso nel culo
Direi che le premesse per la WW3 cominciano a delinearsi.

E mi gioco i zanetti di 9mm che il casus belli lo causerà israele.
Sempreverde:

Ma non è che con questa storia di essere anticapitalisti finiamo per essere solo antimperialisti, insomma, non è che il taglio dei clitoridi sia questo sport divertente, se proprio serve si fa, ma non c'è niente di meglio?

(non son per niente sicuro ad esempio che 9mm abbia questa ferre volontà di stare al fianco di Assad)
In ogni strategia ci sono passi da seguire.
Un po' come con il fu Emiro dell'Afghanistan.


Ottima osservazione.


Per quanto mi riguarda, se la scelta è tra Assad e i "ribelli", sto tutta la vita con Assad.




Potresti giustificare questo giudizio, per favore?


guarda la siria è una vandea del cazzo. onestamente considero assad una delle peggiori merde del pianeta, c'è da dire tuttavia che dall'altra parte non e che brillino per rispetto dei diritti civili, anzi, per di più hanno dietro israele e i suoi nuovi amici sauditi. Per quanto mi riguarda, finchè la cia si limita a intervenire da lontano è una bega interna di cui mi sto scientemente disinteressando (anche perche le mobilitazioni pro siria stanno raccogliendo la peggiore feccia rossobruna d'italia). Non mi dispiacerebbe vedere cadere assad ma se il prezzo da pagare è una siria controllata da israele anche no ...

molto diversa è la situazione negli altri paesi (col la rilevante eccezione della libia) li i vari tirannelli devono crepare male, e non c'è antimperialismo che tenga perche il nemico del mio nemico NON è mio amico almeno imho ...

Io qui capisco bene le differenti posizioni, tua e di Blake, in questo caso (in ambito strategico diciamo).

Però non ti capisco quando parli dei diritti civili. I diritti umani sono figli e armi delle democrazie liberali (quanto la legge islamnica è figlia e arma di alcuni tra quelli che si oppongono alle democrazie liberali). Se prendi i diritti umani come linea politica arrivi subito a Thargan, e non credo che tu voglia arrivare lì, non so se mi spiego.

Blake mi pare più consapevole di questi problemi in un certo senso.


Per tre ragioni, sostanzialmente.

La prima è che Assad rappresenta una Siria più secolare, moderna e votata al sociale. Non sto dicendo che sia un santo, ma che è preferibile all'alternativa, vedi punto due.
La seconda è per paura di ciò che rappresentano i ribelli. Sarà iniziato il tutto con proteste da parte dei cittadini e, poco dopo, con una rivolta da parte di frange dell'esercito, ma ora chi sono i ribelli? Sono in larga parte mercenari stranieri al soldo dei paesi del golfo o jihadisti sunniti. Trovo che sperare nella vittoria di elementi simili sia da matti. Anche da un punto di vista egoistico, non è che la Siria di Assad fosse chissà quale problema a livello internazionale.
La terza ragione è che ho la netta impressione che i siriani supportino in larga misura le forze governative.

C'è una quarta ragione, un po' più di "panza". Provo profondo disgusto per l'ingerenza dei paesi d'area NATO e per il loro avere due pesi e due misure (vedi ad esempio il Mali, o l'evidente disparità di trattamento tra Iran e paesi arabi del golfo). Sarà anche realpolitik, ma la puzza delle menzogne mi ha sempre disgustato, soprattutto quando dette in maniera sfacciata. Per non parlare della prospettiva di incrinare quel disegno di politica unilaterale americana e di fare un ulteriore passo verso un mondo multipolare. Anche solo l'esistenza di un'alternativa, malgrado non sia l'alternativa che voglio io, rende possibile l'esistenza di altre scelte. In quest'ottica, la Russia e l'Iran non rappresentano la via da seguire*, ma svolgono senz'altro il loro scopo.



* P.s.: la Russia mi sembra che si stia schierando sempre di più e che cerchi di assumere la guida di un asse internazionale formato da paesi caratterizzati da un più forte controllo statale sull'economia e che anelano ad una netta accelerazione verso la multipolarizzazione della politica internazionale. Direi che la Russia un paio di cosette ce le potrebbe insegnare.

La penso esattamente come te.

Infatti io credo che gli unici diritti siano quelli dettati dal poter contribuire in uno stato socialista, per costruire generazione dopo generazione una società davvero libera, non nei termini borghesi-democratici scritti da parte di chi attualmente opprime. Fino ad allora, fino a quella libertà, non vedo tanti errori nei gulag e nei carri su Tiananmen. Soprattutto sui carri di Tiananmen.

Assad lo difendo per l'antiimperialismo, comunque. E per il fatto che i ribelli siano mercenari jihadisti pagati da stati che fare volentieri fuori.


in realta stai facendo un ragionamento del piano inclinato. Ti spiego sono pienamente conspevole del fatto che i diritti civili dipendano da un determinato dispiegamento di rapporti di forza (come qualsiasi cosa al mondo del resto) restano due questioni tuttavia.
la prima è sostanziale ma ahime clamorosamente banale, sono l'unico strumento che abbiamo per conciliare diritti individuali e diritti collettivi, non esiste altro sistema di valori al mondo in grado di fare questo, ne l'ennesimo -ismo a base religiosa e nemmeno il socialismo di stampo sovietico che su questo ha fallito clamorosamente. ho sempre detto di rivendicarmi questo 5% di liberalismo nella mia formazione politica ed è un terreno comune che, se ci fosse più raffinatezza nel dibattito politico, l'anarchismo riconoscerebbe di avere in comune con il liberalismo (ma qui ci fermiamo).
in secundis è vero che i diritti civili sono un prodotto dell'impero ma è anche vero che l'impero è tuttaltro che monolitico, al suo centro ci sono rapporti di forza che possono cambiare e più volte nella storia sono cambiati (desegregazione, diritti delle donne, diritti degli animali etc etc ) e sono cambiati proprio perche nel liberalismo classico per un cortocircuito storico (serviva ai borghesi per tutelarsi dal sovrano) esiste un modo per tutelarsi dagli abusi di potere.

il mio non vuol essere un ragionamento idealista, ma piuttosto cinico anzi. i diritti civili hanno limiti e sono uno scudo ideologico per l'imperialismo ? si
abbiamo di meglio intermini di capacità di mobilitazione ? non credo
possono essere usati per veicolare strumentalmente anche l'idea socialista ? sicuramente (basta guardare a tutta la storia della nuova sinistra)
linko un articolo che pubblicai su umanita nova un annetto fa

https://cittadicarta.noblogs.org/2012/09/28/gli-apprendisti-stregoni-della-geopolitica/



Mi sembrano buone ragioni, se sono veri i fatti sui quali si fondano.




Mi pare di capire che sono tre le cose che ti disgustano:

1) L'ingerenza dei paesi di un certo "blocco" nei confronti di paesi esterni ad esso

Mi sembra che tu sia contrario all'ingerenza in ogni caso, cioè senza valutare le ragioni dell'ingerenza. E non mi spiego questo giudizio: voglio dire, l'ingerenza può essere giusta, se ci sono buone ragioni per intervenire, o ingiusta, se non ci sono buone ragioni oppure se in ogni caso l'intervento è motivato da semplici interessi particolaristici senza una sincera preoccupazione per le popolazioni in questione. Proprio non capisco perché un'ingerenza debba essere sempre ingiusta, visto che il concetto di ingerenza non presuppone nessun fatto particolare (una ingerenza in cui nessuna persona sia uccisa è perfettamente concepibile)


2) L'agire secondo "due pesi e due misure"

È vero, ma l'affermazione secondo la quale gli interventi occidentali sono spesso mirati e motivati strategicamente, di modo che si interviene solo "dove conviene", non è un argomento valido contro un intervento dato. Forse gli interventi occidentali sono troppo mirati, ma allora tu dovresti essere favorevole ad ampliare e intensificare gli interventi, per andare anche in quei paesi "dove non conviene", invece che denunciare l'unico intervento internazionale che viene realizzato.


3) La prospettiva di un assetto internazionale unipolare

Questo posso comprenderlo, anche se mi sembra evidente che gli Stati Uniti non manterranno a lungo la loro egemonia: perché temere l'unipolarismo se tutti gli avvenimenti (e non solo le vicende siriane) mostrano chiaramente che il sistema internazionale tende a assumere una forma multipolare? Ma poi, perché secondo te l'unipolarismo americano è un assetto deprecabile? Non confonderei l'esistenza di una pluralità di "forme di vita" con la presenza di una pluralità di poli nel sistema internazionale. Un assetto internazionale unipolare può mantenere al suo interno una grandissima pluralità di "forme di vita" (in particolare se la potenza globale è liberale e democratica). Francamente, sarei ben più contento di vivere in un mondo in cui esiste un solo "stato" globale che però sia liberale piuttosto che vivere in un mondo in cui esistono un'infinità di "tribù" internamente autoritarie, monoculturali e in guerra tra loro.




Mi sembra che un "più forte controllo statale sull'economia" non sia ciò che caratterizza la Russia, o almeno non eclusivamente. La "negazione di diritti civili e politici" per usare termini giornalistici, mi sembra essere almeno altrettanto importante, non trovi?