Vento di rivoluzioni in Africa e Medioriente



http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8002&mode=thread&order=0&thold=0

Articolo interessante che analizza questioni che non sono state prese in considerazione nel topic.

Soprattutto per gli sviluppi futuri.

E poi anche questo:

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8001

riguardante il casino della Libia...sono punti di vista interessanti.


La crisi è complessa e le componenti malthusiane potrebbero costituirne una parte importante.
Avrei voluto scriverne prima in questo thread, e in effetti avevo già completato un post abbastanza esteso sull'argomento, ma all'ultimo momento ho premuto su "back".

Forse sono argomenti di cui non è opportuno parlare perché tanto chi dovrebbe sentire non vuole farlo.


Bhè, non vederle ora, ma nel 1945---(non saprei che data mettere, ma diciamo 48-50) non mi pare stessero nelle loro basi e basta, aiutavano la polizia & co.

idem in Germania (ed in Asia).
Ah, sulle rivoluzioni: io più volte ho letto che il motivo base era l'insosteniilità della vita per la maggior parte della popolazione. Solo una popolazione esasperata si ribella (come accade sempre, rivoluzione francese--> carestie e costi alti dei generi di prima necessità)
comunque, sta storia della libia comincia a rompere i coglioni....è da troppo oramai che si parla solo di questo o quasi a tutto vantaggio del puttaniere, le cui malefatte sono purtroppo coperte da sti accadimenti

speriamo che gheddafi crepi quanto prima, così si torna a parlare di cose serie che ci creano REALI problemi, ossia la presenza di un premier come il nostro


Questione di prospettiva: a me la situazione libica sembra molto più seria di qualsiasi casino al momento in corso in questo paese, anche solo per il numero di vittime.
Per me una vita persa tra le dune del Maghreb vale quanto quella di un cittadino italiano. In effetti, potrebbe anche valere di più.

Berlusconi al momento mi sembra ancora nel territorio del ridicolo e non ha ancora attraversato veramente il confine del tragico, a differenza di Gheddafi che sostava abitualmente nel secondo per sconfinare ogni tanto nel primo.
Uno dei figli di Gaddafi mandato a Bengasi a sterminare i rivoltosi si è unito ad essi e combatte contro il padre
per non essere accoppato "papà non rompere e muori!!!".


ma veramente dici?

quindi dovresti preoccuparti di più o essere maggiormente dispiaciuto per, chessò, i tibetani massacrati dal governo cinese o dagli africani tutsi e gli altri che si scannavano durante la guerra civile?


ma per piacere, chi cazzo se ne fotte degli altri, nella vita CONCRETA io mi preoccupo di quello che succede a casa mia, mi preoccupo di avere un governo che non fa nulla se non pensare ai cazzi personali di un massone puttaniere ammanigliato con la mafia e se permetti me ne strafotto della gente nelle bidonville di caracas

se poi mi vieni a dire che ti preoccupa la situazione libica perchè potrebbe sfociare in una guarra mondiale coinvolgendo anche noi, ok, possiamo discuterne, ma per il resto leviamo le ipocrisie di mezzo


se non voleva essere accoppato gli bastava fuggire dalla Libia con i miliardi di dollari che ha la famiglia. Un figlio di dittatore che virtualmente rinuncia alla propria fortuna per andare a combattere con il popolo è da ammirare.

Questo non e' vero.
Non ci sono rivolte in Corea del Nord o Zimbabwe. La citazione marxista del giorno e': nessuno si e' mai rivoltato solo perche' aveva fame.

In Egitto la protesta e' cominciata con giovani benestanti e disoccupati. Gli altri, inclusi i sindacati, si sono uniti molto piu' tardi. A Tiananmen si sono presentati prima gli studenti, poi gli operai (e quelli che veramente si morivano di fame, i contadini, sono rimasti a lavorare).
infatti lui (ma non so chi sia, non è quotato il nome ) parlava di "popolazione esasperata", non affamata...


Ma che razza di post.
E'vero che berlusconi ne trae vantaggio ma venire a dire che non e' una cosa seria...

era una battuta -.-


si ho sbagliato, rettifico: una popolazione che subisce un calo di possibilità per i beni di prima necessità (carestie/prezzi alti & co) sostenuta da idee (la rivoluzione francese non l'han fatta solo i contadini) e non solo dalla pancia allora crea i presupposti per un cambiamento.

In cina, per quanto ne sappia, la rivoluzione culturale ha causato un casino di problemi ed infatti ci sono state repressioni mica da ridere, quando è accaduto tienamen stavano già molto meglio sotto l'aspetto dei generi di prima necessità.

In best korea e zimbawe non saprei, forse manca chi porta le idee...


A me interessa unicamente quello che coinvolge noi.
Solo che ciò che sento come "noi" copre il mondo intero.
chiedo venia, professore dimenticavo la visione del mondo SMISURATA che risiede in lei

(ps: per chi non lo sapesse, fallout ha la stessa IDENTICA voce del professor Mainardi, di super quark e tiene pure la stessa dimensione di palle, è un GRANDISSIMO )

p.s.: e NON è una presa per il culo
fu Deng, il presidente in pensione, a spingere per la repressione, perchè paventò che la rivoluzione "di sinistra" avrebbe interrotto la crescita economica nel lungo periodo e l'apertura al libero mercato.
il piano quinquennale deciso, andava rispettato ad ogni costo.
Deng a posteriori secondo me fece bene, fu un rigurgito pericoloso, anche spinto da frange interne al partito di stampo maoista, da fermare sul nascere.
oggi potrebbe esserci di nuovo una piccola rivoltà, ma il governo cinese sta pianificando una apertura, non sarà Hu Jintao a portarla sul tavolo.. ad iniziarla, la sua missione è la crescita economica, sarà il suo successore ad aprire a maggiori libertà individuali ed al multipartitismo.
il primo passo, è l'abbandono della decisione presa in democrazia, le opposizioni potranno, e dovranno se lo ritengono opportuno, continuare a far opposizione anche a votazione avvenuta.
è una cosa lenta, nasceranno diversi partiti, e le elezioni saranno una conseguenza.


in Cina non ci sarà la rivoluzione, perchè vi è un riassorbimento costante di coloro che restano senza lavoro.
quando hanno chiuso le acciaierie del nord est abbiamo rischiato una rivolta, con gli operai che hanno proposto la nascita di un sindacato.
i più giovani si sono spostati nel sud nelle aziende di TLC e nel manifatturiero.
tutto per ora funziona, grazie all'ottima politica di controllo delle nascite e nonostante il partito abbia provato a disgregarla una forte tradizione famigliare, che permette a chi è sfortunato ( ammalato, disoccupato etc ) di essere mantenuto.

il fiume da lontano sembra fermo in realtà scorre, lentamente.
un segretario generale del partito sta in carica molti anni, un presidente 10 anni, la politica economica regolata da piani quinquennali.
è impossibile per un occidentale comprendere i progressi cinesi, abituati alla frammentazione e la frenesia con cui leggi si fanno e si disfano.
ma un intervento dei caschi blu sarebbe possibile?


per fare la stessa fine del Ruanda dici?


hai incollato una palla colossale scritta su ordine del governo cinese sulle wiki varie e i blog multiutente.
GG.
la rivoluzione "di sinistra" contro un governo comunista ancora mi mancava