Nutrirsi di animali è una cosa ben diversa dal provocarne la morte con le scelte che facciamo.
Perché credo che a non voler uccidere nessun animale per tutta la vita equivale a non vivere, considerando che sicuramente qualche formica avrà attraversato la strada mentre oggi venivo in macchina a lavoro
Si tratta come al solito di scegliere il male minore. Prendendo per buoni i dati riportati dall'articolo:
"si salvano 910 metri quadrati di foresta, si risparmiano 390 chili di cereali, 403.000 litri d'acqua, 936 chili di Co2. Un giorno "veg" a settimana, moltiplicato per tutti gli italiani, risparmierebbe l'equivalente in emissioni di Co2 prodotte da 1 miliardo e 600 milioni di chilometri percorsi con un Suv."
Ovviamente non cambi il mondo dall'oggi al domani. Gli effetti sono molto dilatati nel tempo. Ma è proprio ignorando la questione per troppo tempo che siamo arrivati ai seri problemi climatici:
non riesco a trovare il collegamento tra cambiamenti climatici e allevamenti intensivi nell'ultimo articolo, e nelle discussioni della pagina wiki che hai linkato ci sono vari pareri contrastanti.
Daje, ma il fine è portarsi da mangiare a casa, non è ammazzare l'animale tanto per come può accadere col bracconaggio o la caccia di specie rare o altro. Tutto sto casino perché da qualche parte qualcuno che mi son già scordato ha detto che cacciano per il gusto di.
Io sono vegano e trovo stupido mangiare carne. Se chi mangia carne si sente offeso, probabilmente non ha così tanta fiducia nella propria scelta. Le persone che hanno fiducia nelle proprie scelte non si offendono quando vengono contraddette, no ?