[Università] Più tasse per tutti, non solo per i fuoricorso

Ma spero di no...anche perchè tutte le volte che dico a gente che non fa il polimi quanto si paga di tasse ci rimangono male -.-'


Più che altro, a prescindere da quella che può essere o meno l'utilità, è un discorso campato per aria. A sto punto un bel "cazzi tuoi" e si risparmiano caratteri



Rimborso carta igienica e sturamento e pulizia cessi: è noto che i fuoricorso cagano di più.


dino io non mi lamento, quanto alla "professionalità", io già sono stato "costretto" ad una scuola superiore proprio perché spinto dalle insistenze sulla stracazzo ricerca di lavoro, e non per dare retta alle mie inclinazioni, dove avrei potuto primeggiare, e già ora avrei probabilmente concluso un dottorato e chissà.
Poi scusa, ma, non tu, quando sento da chi è già "dentro" come ricercatore in facoltà di lettere e filosofia che "non c'è posto", o meglio, non ci sarebbe, come è stato indicato da un fortunello, chiamiali così (una punta di insofferenza verso i pupilli dei professori ordinari che già sanno benissimo negli pseudo concorsi chi deve entrare, concedimela), mi fa proprio incaxxare. Personalmente preferisco fare il magazziniere ma non rinunciare in ogni caso al sapere letterario, come vorrebbe qualcuno, per poter aver tanti burratini, robot biologici quasi, da manovrare al meglio. La classe dirigente, l'elité... certo, uscita dal classico e poi diretta a lettere classiche. Ma per favore, svegliatevi, sta gente è da distruggere, altro che dar retta alle loro stupidaggini che ormai si sono insinuate un po' dovunque che bisognerebbe darsi da fare solo negli studi "professionalizzanti" e tecnici.
Che la classe dirigente esca dal classico e si diriga a leggere classiche e' un discorso che poteva, forse, valere pre '22
A parte questo, sono d'accordo con te. Vivere una bella vita non e' fare finance e poi dirigersi a 22 anni verso una consultancy o investment banking dove ti danno £ 4k al mese, ma fare quello che piace, farlo bene e con impegno. Se poi si ha la flessibilita' di cercare lavoro ovunque ci sia, non puo' che portare a risultati.
Credo di poter immaginare pochi scenari peggiori per una societa' dove tutti facciano una facolta' 'buona per lavorare'
Meanwhile, in USA
agghiacciante. un vero insulto all'accademia.
Stiamo parlando pur sempre degli USA.

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Quello che non capisco e perchè rincorri la laurea quando il sapere letterario può esserci anche senza ..
Non è che forse non ti basta il sapere letterario personale , ma vuoi un certificato che dimostri il tuo sapere agli altri ?? ..
nella mia università hanno aumentato la retta a tutti di 300 euro...è da dire però che era basso l'importo, pagavamo 1000 euro
Per imparare la storia antica non ti serviva andare in università, bastava una biblioteca


Si e no. C'è un motivo se molti brilanti autodidatti fanno figure barbine davanti a mediocri studenti.

Non basta studiare da sé.


e perché solo quello letterario? non puoi studiarti astrofisica da autodidatta, libro dopo libro? perché lo ritieni di serie B?
http://www.spiegel.de/international/europe/euro-crisis-forces-many-italian-young-people-to-leave-a-848509.html

Due pagine sulle 'fuga dei cervelli'. Niente di nuovo, ma una lettura molto piacevole. O che ti fa diventare furioso, dipende.


In totale pagavate 1000 euro?

Si ma dal momento che scegli una facoltà che non ti da competenze spendibili nel mondo del lavoro non puoi lamentarti di uno stipendio a livello di un non laureato: presenti le stesse competenze.
Se è la produttività marginale a decidere il tuo stipendio (in approssimazione estrema) l'aspettativa del tuo stipendio è la stessa di un non laureato in quanto le competenze che hai non ti rendono più produttivo.

Certo potrai in compenso vantare una conoscenza letteraria superiore, se ti rende felice.
Ma a questo punto trovo davvero inutile perdere tempo dietro al corso di studi, studia in autonomia le cose che ti piacciono di più.

Non posso accettare una lamentela sulle retribuzioni da un laureato in storia su quelle argomentazioni, è stata una scelta consapevole di seguire le proprie inclinazioni per il piacere dell'arte\conoscenza.
Aggiungerei che il non essere laureato in discipline umanistiche strette non ti rende per forza un burattino eh



non credo proprio. sono sempre stato un divoratore di libri, anche non solo da divulgazione ma andare ad una lezione, imparare a come leggere le epigrafi, l'importanza delle fonti primarie, la conoscenza delle riviste specializzate, altrimenti del tutto ignote ai profani, non lo impari in una biblioteca leggendo i romanzi storici di manfredi, vai tranquillo.

e comunque se vuoi almeno la speranza di poterlo fare per mestiere, lo storico, non ti basta conoscerle le cose, ammesso sia possibile, da solo, essere all'altezza di chi le studia con la guida di un esperto del settore (e ti assicuro che io per quanto mi considerassi "avanti", mi sono accorto di avere lacune mostruose su aspetti che non avevo neppure considerato), serve un pezzo di carta che attesti che le conosci, e cosa più importante forse, un ordinario "di peso" che ritenga tu abbia sufficiente talento per emergere dal gruppo e farti proseguire come assistente e assegnista.



ma ti rendi conto che non è la stessa cosa studiare in autonomia? tu dai per scontato che la tua ingegneria informatica sia impossibile da conoscere senza frequentare tutta la congrega di corsi, matematica, analisi, sistemi, e sti cazz.. che nemmeno so, e non voglio sapere, mentre per storia o letteratura ciò è possibilissimo.
Innanzitutto non è così, se tu latino e greco non lo hai mai studiato, ad esempio, e sono importanti per conoscere la storia antica in maniera non amatoriale e superficiale, difficilmente potrai impararli da solo in età adulta. Le questioni puramente storiche poi sono sottili, forse non ti sei mai letto un articolo scientifico, dove le note sono ormai decisamente più corpose del testo stesso in una pagina.
Infine, come ho detto, conoscere, ammesso si possa conoscere da soli e a livello professionale, queste materie, non ti da accesso in nessun caso alla carriera. E chiunque vorrebbe fare per lavoro ciò che ama, quindi spiegami, dino, perché io dovrei rinunciare a priori, i nquanto, secondo te e certe voci interessate alla mia forza lavoro manuale da 4 soldi, non avrei "sbocchi" e quindi sarei comunque destinato alla manovalanza, mentre tu, che vuoi fare magari l'ingegnere, sei in pieno diritto di provarci, iscriverti all'albo, e poi pazienza se vai a fare l'operaio dietro una macchina a controllo numerico?

Solo perché tu, statisticamente, avresti più probabilità di fare proprio l'ingegnere (che spesso sono ingegneri di facciata aggiungo, stanno dietro un pc a fare i tecnici), di me nel fare il ricercatore?


Ma infatti. Poi se parliamo di semplice sbocco occupazionale allora non so cosa rispondere, ma sicuramente la qualità dell'apprendimento non è la stessa da autodidatta o da laureato.

Non diciamolo neanche per scherzo per favore, altrimenti mettiamo altre idee strane in testa ai vari cece.
Che un laureato in storia abbia le stese capacità di un non laureato è un invenzione tua dino. Chissà perché negli usa riescono ad utilizzarli I laureati in storia e scipol pagandoli stipendi dignitosi mentre in italia no.