[Università] Più tasse per tutti, non solo per i fuoricorso


Ma guarda che qui si contestava il sistema appunto...
il punto è che le aziende serie quante sono?


*

Qua hai centrato il problema.
Ma non trovato la soluzione.

Se venissero pagati per legge un tot, chessò i primi 3 mesi 500\mese, i successivi anche solo 900 euro\mese, o anche solo dando 800\mese netti... sarebbe meglio di nulla o di un rimborso spese di 150\mese e del "bonus se mi va" di 250 euro\mese...
...perchè sarebbe un deterrente contro le aziende che puntano a prendere mano d'opera gratis o quasi gratis.

Purtroppo viviamo nell'italia dove devi usare un deterrente per scoraggiare un datore di lavoro nel comportarsi da cazzone.


Onestamente, poche.
Infatti ci vorrebbe un deterrente per quelle disoneste e poco serie.


Sbagli su una cosa: a me (almeno per il momento) non interessa un lavoro a tempo indeterminato.

Rimanere ancorati ad un posto con l'ottica "tutta la vita" lo trovo estremamente degradante e poco professionalizzante.

Almeno per il mio primo periodo lavorativo io vorrei imparare sempre cose nuove, lavorare sempre con persone diverse, mettermi sempre in gioco e guadagnare quello per cui io credo che valgano le mie competenze.

Magari tra 15 anni cambierò idea e preferirò il posto fisso, quello sì... Però spero anche che, procedendo come indicato sopra, avrò acquisito una somma tale di esperienze che trovare lavoro fisso non mi dovrebbe risultare troppo difficile.




Quindi a cosa cazzo serve per te l'Università se (per te) le stesse competenze le puoi ottenere in minor tempo, con un minor costo per lo Stato e per la tua famiglia, facendo direttamente apprendistato presso una azienda?

Il problema è che sono in tanti in Italia a pensarla così, difatti tutte le teste buone se ne vanno all'estero.
Io la vedo al contrario , se inizi a pagare uno stagista puoi cominciare a farli fare quello che vuoi , anche lavori che non lo accrescono perchè puoi rinfacciarli che lo paghi , e lo stagista bene o male se non trova nient' altro non ha lo stimolo di provare a cambiare azienda.

Nello stage a costo 0 lo stagista non ha niente da perdere , quindi se riuscisse a capire che non ha niente da guadagnare a livello istruttivo, potrebbe andarsene.
A quel punto se valeva l' azienda avrà perso un buon futuro dipendente , viceversa troverà un altro.


ma anche no, un diplomato non potrebbe mai fare il mio lavoro


Può essere .. cosa fai ??

Cmq se fosse cosi e te sei una persona con delle capacità valide il datore non dovrebbe avere alternative .. oppure mi stai dicendo che il tuo datore cambia un laureato alla settimana ..


analisi strumentale, se prendi un perito chimico(diplomato) e lo metti in opera ti rompe solo strumenti da 200mila euro (od anche più)


Hai espresso al 100% anche il mio punto di vista


ok , immagino che però neanche il laureato neo-assunto lo lascino incustodito ..
Lo affiancheranno a un ex dipendente che ne testi la validità facendoli domande .. e se questo non sa rispondere o fare un ragionamento sensato .. avanti il prossimo ..
A me, laureato 3+2 in economia, hanno offerto un lavoro di front office in un agenzia con un contratto di apprendistato di 5 anni a 850 euro al mese...
Io lo vedo più come sfruttamento che un investimento x la crescita del dipendente.. Ed onestamente non mi ci trovo con tutta questa arroganza da parte dei neolaureati


Quello che ti hanno proposto è una presa per il culo. "Front office" poi mi puzza tanto come "data entry"...
A meno che tu non abbia necessità impellenti, rispondi loro con una bella pernacchia.

Diamo una scossa a questo orribile mercato del lavoro.
Si esattamente, piuttosto che andar li cercherei lavori non attinenti alla mia laurea..

Ma per curiosità, tu in che ambito studi/lavori?

più l'azienda è grande più spesso succede... i lavoratori sono usa e getta, perché così conviene economicamente.
in altri casi invece, specie se piovono fondi pubblici a pioggia, vengono assunti neolaureati, gli si accolla tutte le responsabilità possibili, magari vengono anche insigniti del prestigioso titolo di manager, ma al classico stipendio da fame, mentre chi invece dovrebbe avere davvero le responsabilità fa la bella vita

ci siamo un attimino fraintesi.. il problema è che ad oggi la cosiddetta gavetta è la classica buzzword usata per legittimare lo sfruttamento.
Una gavetta vera è quella dove c'è una gradualità e man mano che le capacità, le conoscenze, la produttività aumentano, insomma il valore professionale della persona, queste vengono riconosciute..

per quanto riguarda il licenziarsi, per chi come me lavora in un settore pieno di opportunità, non ci sono grossi problemi, altri che magari hanno fatto gran fatica per trovare un lavoro, è dura andarsene senza avere un'alternativa, per quanto l'ambiente sia di merda.


Perito informatico, laureato alla triennale in Ingegneria Informatica ed al momento sto studiando per la magistrale.

Collaboro con una web agency per la quale mi occupo di tutto il ciclo di vita delle RIA (sia lato client che lato server) e della gestione della loro infrastruttura ( tutta in public cloud ).

Effettivamente - a parte la gestione del distribuito - sono cose che potrebbe fare anche un perito con un po' di esperienza, ma al momento le cose che faccio mi piacciono e sembra esserci mercato, quindi me ne frego abbastanza del fatto che - almeno per il momento - abbia studiato "per niente".
Male che vada almeno il pezzo di carta mi servirà per iscrivermi all'inarcassa che è sempre meglio dell'inps.

Unrelated hint: un commerciale bravo vale molto di più di un qualsiasi tecnico, e lo dico convintamente.


Sono figure complementari. Uno non esiste senza l'altro.


Non si studia mai "per niente".


aggiungerei "purtroppo", visto le schifezze di software che girano.

Ecco cosa non và.
A te non interessa =\= a tutti, ma sopratutto a chi è sposato, con figli e via dicendo. Laureati compresi. Sopratutto se hanno almeno 30-35 anni, un posto a tempo indeterminato lo cercano per varie ragioni. Non per non fare un cazzo, ma per una sicurezza economica.
Con l'ottica di chi ha un mutuo, una moglie e dei figli, il contratto a tempo indeterminato è necessario per non fare una vita vissuta "alla giornata".

Poi dire che è poco professionale, ce ne passa. Dipende dove vai, cosa fai e se c'è modo di cambiare tipologia di lavoro nel medesimo sistema.
Nelle multinazionali è probabilissimo cambiare mansione ogni 2-5 anni se sei di ruolo.
Io ho cambiato grado come operaio in un reparto->operaio specializzato->operaio leader ->capo turno->capo tecnico, ed ho cambiato anche 3 reparti, tutti e 3 diversi, con tipologia di lavoro molto differente. In effetti nessuno di ruolo tiene la propria mansione per più di 3-5 anni.
Vieni anche mandato all'estero...io sto ancora aspettando il cambio per giappone o USA...
Nella mia cartella professionale ho 7 patentini, alcune specializzazioni e via dicendo, dei quali ne uso solo una piccola parte al momento...solo perchè li ho acquisiti ogni volta che entravo in un nuovo ambiente.
Dal 2004 ad ora ho cambiato 3 reparti, cambiato 5 mansioni... e a dirla tutta non mi lamento.
Anzi, al massimo spero mi facciano di nuovo tornare a fare trasferte all'estero, quando sarò guarito dai miei problemi di salute.
Insomma, diploma a parte hai la mia stessa laurea, e per la magistrale, beh, sono op. giuridico perchè mi son fermato alla triennale invece di proseguire...
... non so se dirti che per TE che studi e vuoi ampliare il tuo curriculum professionale il contratto a tempo indeterminato è degradante è un'altro paio di maniche. Ma non tutti sono TE.

Ma il contratto a tempo indeterminato è tutt'altro che degrado, visto che tutte le banche d'italia per concederti un mutuo devi essere a contratto indeterminato da almeno 5 anni.


C'è gente che dopo aver cambiato una decina di posti di lavoro in 3 anni, si stanca.

Non ottieni le stesse competenze.
Le competenze lavorative sono una cosa, le competenze acquisite mediante lo studio sono un'altra.

Dei quali sono anche tanti a ritornare in Italia perchè all'estero non trovavano un cazzo, o venivan semplicemente sfruttati, ed i soldi per pagare l'affitto, le bollette e le tasse non ne avevano...

Non è che se vai all'estero trovi per forza di cose un lavoro senza problemi.

Non fare di tutta l'erba un fascio.


Non si dice mai "per niente".
Mio nonno era solito dirmi "impara l'arte e tienila da parte".
5 anni per un lavoro commerciale? Questo è sfruttamento. E lo dico senza problemi: è sfruttamento.



Ok il test... quindi se uno sbaglia la scuola, vuoi perché indirizzato male o perché a scuola non riusciva a rendere, se la prende in quel posto perché mettiamo numeri chiusi, e in certe facoltà senza un determinato tipo di liceo non entri ecc. Chi fa il tecnico si rassegni dunque, o va ad ingegneria o si attacca. Chi fa il classico invece, come al solito, tutte le porte aperte. Ma che bello... Mi ricorda tanto di come classista era la scuola 50 anni fa.

Ti ripeto, tu sei dentro ormai, per cui come il ricco imprenditore può dire con facilità che la sanità pubblica è un costo eccessivo e servirebbe l'assicurazione privata, così si stimola la gente a lavorare di più e non ci sono pesi sui conti pubblici, così tu da ricercatori guardi alla tua pagnotta e non ti bastano 1600 euro, come da te dichiarati qui, per fare ciò che presumo ami, visto che lo hai scelto come indirizzo di studi e poi sei andato ad insegnare e fare ricerca. C'è gente che per molto meno madnarebbe a fanc... il proprio lavoro di operaio per poter fare però quello che ama invece di alienarsi per tutta la vita e magari anche rimetterci la salute.

Poi sui test un'altra chiosa: non oso immaginare se elevato a sistema cosa potrebbe portare a livello di corruttibilità.