[Università] Più tasse per tutti, non solo per i fuoricorso

Però regà se i prof di una uni vi fanno davvero schifo, non potete trasferirvi? D'altronde in molte regioni del nord c'è un università ogni 40 km...


Poi studi informatica, quella vera, e ti accorgi che la matematica serve solo per darti là forma mentis corretta. E nient'altro.

Inviato dal mio GT-S5570
Fai ogni 100km.
Bergamo->Brescia->Milano. Dopo queste, Torino o Padova.

Fosse così semplice per tutti, e se i lavoratori-studenti avessero tempo da buttare...sarebbe facile.
Ma è più comodo averla a meno di 30km da casa.

Magari confondi le sedi di una singola università con le università sparse sul territorio.
Prendo bergamo come esempio, ha diverse sedi, una a Dalmine, una a Treviglio, una a Bergamo, una in Città Alta.
C'è stata una lite studenti-professori perchè alcuni prof stabilivano uno di fare lezione a treviglio, uno in città alta ed uno in via dei caniana.

Una mia amica, che fa economia aziendale, faceva 2 lezioni a treviglio, 3 in città alta e 2 in via dei caniana ogni giorno per un anno. E non è come camminare da casa al supermercato del paese.

Secondo te è normale? E le lamentele spesso andavano ignorate.
Il problema di fondo che traspare dalle vostre ( la mia, in Italia, e` stata assolutamente positiva)esperienze, mi sembra, e` l`assoluta mancanza di rispetto di professori e amministrativi per gli studenti ed il proprio lavoro. Professori che si credono dio, segretari che non caricano le materie etc... A mio avviso e` anche colpa di questa mentalita` italiana del cazzo che e` cosi basata sulla gerarchia, dove io sono il professore e tu non sei un cazzo. Credo che sia la differenza piu` netta con l`estero: il rispetto e l`attenzione che i professori ti danno e` massima, ti trattano assolutamente da pari. Non so quante birre ho bevuto con i miei professori al pub dell`uni.
Inoltre la cosa che piu` mi ha colpito e` stata l`informalita` che personaggi piuttosto importanti hanno nell`approcciarsi. In Italia un deputato gira con la scorta, all`estero Javier Solana si accosta ad un gruppo di 3 ragazzi e gli chiede cosa studiano e che ne pensano della conferenza che ha appena tenuto

Me lo fece anche Carlo Rovelli Anzi, fece di peggio: mi raccatto' PRIMA della conferenza, a cui ero venuto senza sapere nulla di nulla, e mi chiese "ma cose c'e' oggi qui?" "Mah, un fisico teorico che propone una teoria alternativa alle stringhe, io non so molto ma non mi convince"... Quando ho visto che era lui Ma infatti non lavora in Italia.
Fine OT.
io la butto un po' là, ma voi come lo vedreste un buon sistema educativo, anche slegato dal contesto attuale (cioè non pensate necessariamente alle riforme che andrebbero fatte, date spazio anche all'ideale) ?


ma anche no
il problema è che l'informatica è un'area talmente vasta... bisognerebbe iniziare a scorporarla... a chi programma applicazioni web, per dire, servirebbe più preparazione sul ramo "ingegneristico", non gli interessa la matematica degli spazi vettoriali, che invece è la base per chi si occupa di robe teoriche...
a chi programma applicazioni web non serve l'università


Il punto di forza della scuola italiana è che bene o male insegna anche qualcosa in più di quello strettamente necessario al mestiere che vuoi andare a fare. Ed è giusto così.

Anche se a psicologia ho dovuto spiegare a due fanciulle i job e i task (che sarebbero parte di Sistemi di trasmissione ed elaborazione dati, roba che a psicologia non dovrebbe nemmeno entrare).
E ho sentito gente che si lamentava per una facoltà di architettura orientata al design, della teoria statica elementare - se non sai come funzionano gli elementi statici dei mobili, come pretendi di fare l'arredatore poi?


nì. a chi programma siti non serve a niente.

le applicazioni dipende, alcune non puoi farle senza enormi basi matematiche sotto.

esempio: prendi un recommender system tipo Amazon. e quando lo fai con le competenze delle superiori?

il data mining e i metodi bayesiani sono un buon esempio di come l'informatica si FONDI sulla matematica.





straquoto, e per quanto tu sia giovanissimo, appena uscito da scuola, sei partito con il piede giusto.
Io alle medie andavo male. Non ho mai perso un anno, ma andavo male per problemi di adattamento con compagni e professori, e la mia resa scolastica ne risentiva pesantemente, sebbene alle elementari ero stato un alunno brillante. Così fui caldamente "consigliato", anche in famiglia, una famiglia in cui nessuno ha mai fatto l'università o anche solo il liceo, per un istituto professionale. Scelsi il tecnico alla fine, una via di mezzo, e anceh perché non volevo sentirmi nuovamente solo dopo l'incubo di 3 anni di bullismo subito. Ovviamente non era la scuola per me, ma riuscì a farcela, con voti altissimi, per quanto poco contino lì le materie umanistiche, in italiano, storia, diritto e inglese, e bassissimi nelle materie tecniche di indirizzo, ma grazie ai voti alti delle prime materie alla fine sono sempre passato. Risultato: università in scienze politico 110, vecchio ordinamento, e ora sto prendendo una seconda laurea alternando al lavoro, visto che ormai ho 33 anni, in storia antica, la mia vera passione, dove mi sono reiscritto a 29 anni dopo 3 anni di lavoro in cui l'insoddisfazione la faceva da padrone.
Ho dovuto studiare latino e greco a 30 anni, con tanta passione, con risultati discreti il primo e scarsi il secondo, ma tutto sommato date le premesse non mi sento un fallito, anche se vorrei fare di più.

Ora che ho quasi finito la seconda laurea, in cui le tasse le ho sempre pagate PER INTERO, sebbene abbia un reddito talmente basso che se fosse la prima laurea dovrei usufruire non solo della tasse azzerate, ma anche di borsa e alloggio (queste ultime due cose di cui non ho usufruito per ignoranza, all'epoca non c'era internet in cui chiedere tutto e se non hai in famiglia o tra gli amici gente che l'università l'ha fatta e sa come funzione sei a mal partito), mi ritrovo fuori corso di un anno e probabilmente dovrò pagare il DOPPIO, in quanto oltre ad essere fuori corso, essendo la secodna laurea, non mi spetta nulla anceh se ho l'isee con diecimila euro.

La media la ho del 29, quindi non mi considero un parcheggiato che fa la bella vita (non la faccio, anceh perché non ho i soldi per farla pur volendolo, tutto quello che ho l'ho risparmiato in anni di lavoro), e mi sento insultato da gente che ce l'ha con gli universitari solo perché magari frustrata dal vedere gente più "anziana" ottenere maggiori risultati o competere con loro per ottenere buoni lavori futuri, o peggio, perché nel mal comune c'è il mezzo gaudio di vedere tutti ridotti ad una triste condizione.
Non solo, a chi parlava di "rivalutare" i tecnici e i professionali, io dico innanzitutto che buttando, come diceva l'utente qui sopra, merda su merda i nqueste scuole, solo per dargli un pezzo di carta privo di valore, è la prima cosa che le impoverisce. C'è gente che a parte l'alfabetizzazioen primaria e far di conto, non vuole o non è in grado di andare, e vi assicuro, avendo fatto ogni tipo di lavoro dall'operaio allo scaricatore, che non serve altro che saper leggere per questi lavori, non c'è nessuna alta specialzizazione da imparare, e in Italia il grosso dei lavori è tutto qui, i tecnici richiesti sono poche migliaia e per un lavoro da diplomato, a parte se per legge serve il pezzo di carta, basta uno con la terza media, anche se poi ci va l'ingegnere alle volte a farlo.

Infine il discorso sullo svilimento delle facoltà umanistiche, trito e ritrito... io ho sempre letto molto, ma solo alla facoltà di lettere, molto in ritardo purtroppo ho scoperto tutto un mondo straordinario di pensiero e di azione, di riflessione, di domande e di filosofia, che capisco possano interessare ad una parte minoritaria della popolazione, ma è davvero, questo sì svilente, pensare che l'Uomo, sia nato solamente per invitare bulloni, cucire tessuti, o sollevare pacchi, e che tutto il succo della vita sia nella produzione, che poi, peraltro, va ad arricchire gente che non produce nulla personalmente.


Basta subappaltare per intero la gestione agli svedesi

Sistema pubblico, imponenti stanziamenti di fondi per ricerca, innovazione, ristrutturazione infrastrutture e via dicendo, ovviamente il tutto in un regime di massima ed assoluta trasparenza.

Istituirei una sorta di agenzia di rating dei docenti, ovviamente indipendente e libero. In questo modo gli insegnanti più bravi sarebbero corteggiati dalle scuole e potrebbero essere premiati o sanzionati.


Questo è lo stesso pensiero di suck esposto in altri termini, ma in generale, aggiungo io, l'essere produttivo nella scuola (o all'uni) su cosa si basa? Sul fatto che finisci in tempo e sei utile per il mondo del lavoro? Ripeto: batterie di matrix?

Uno la vita la vive come vuole (entro le convenzioni stabilite), non come dicono gli altri (1), per questo dico che per i fuoricorso al massimo sarei d'accordo se pagassero la retta universitaria per intero, così da non pesare economicamente sugli altri contribuenti (altrimenti poi davvero si deveno accettare i loro parametri di valutazione).
Tuttavia ritengo assurdo il vincolo che impongono all'estero "eh, sei qui da oltre 5 anni, per legge ti impediamo di continuare anche pagassi 12 mila euro". Anche perchè l'università dovrebbe certificare che tu sappia maneggiare certe nozioni, ma nessuno vieta che quelle nozioni una persona possa acquisirle da se, specie grazie ad internet dove ci sono community disposte a sciogliere i dubbi (2). Visto che c'è questa possibilità, allora perchè limitare il ruolo dell'universita a luogo dove si rilasciano certificazioni e non pensarlo come luogo dove si dispensa sapere? (e non lo è se cacci fuori la gente dopo tot anni)

(1) e dovrei aggiungere il fatto che chi, per i parametri standard, va bene, per me spesso è un "meh".
(2) ecco una riflessione sarebbe, le comunità di appassionati (che normalmente si trovano su internet) fin dove possono aiutarti, in termini qualitativi, a sciogliere i dubbi che ti sorgono mentre apprendi qualcosa, posto che non puoi chiedere ad un professore?


Per quanto sia d'accordo con te, continuo a non capire perché si continua a pensare che il fuoricorso sia un costo in più.

E' già stato detto in 2 o 3 thread differenti: l'università mette a disposizione risorse e chi è iscritto le può utilizzare.

Poi vi sfugge un'altra cosa. Quelle risorse le può utilizzare anche chi non è iscritto all'università. L'università è pubblica e in quanto tale chiunque può andare a seguirsi le lezioni. Quello invece che usa il servizio "gratis" allora, come la mettiamo?

E' un puntare il dito a cazzo quello sui fuoricorso.
La verità è un'altra. Chi vuole tassare di più semplicemente usa un capro espiatorio su cui scaricare la colpa, come al solito, tanto per racimolare più soldi e dover finanziare di meno le università pubbliche.

Nel complesso non cambia un cazzo, sul piano qualitativo.
Questo paese andrebbe smontato pezzo per pezzo, e prendere le decisioni giuste, non quelle più immediate.


Il rating l'ho già visto.
Ti dico io cos'è accaduto anni fa: c'era un docente che faceva il cazzo che voleva, insegnava come cazzo voleva, se aveva i coglioni girati segava all'esame orale come cazzo voleva, con la sua ipocrisia e il suo favoritismo.
Quando sono passate le schede e molti hanno dato pesantemente contro al docente, che per anni ha tenuto corsi in cui si presentava in ritardo, o non si presentava, o quando si presentava raccontava un po' di stronzate o conoscenze aneddotiche sulle costruzioni che all'esame non ti servivano a un cazzo, ha semplicemente detto: "Ho visto le valutazioni eh! Non fate i bambini se no all'esame non passa più nessuno, chiaro?".

Perché pensava di essere nel giusto (quando non si rende conto di essere un isterico capriccioso che fornisce 0 aiuto allo studente), e cos'è accaduto? Un cazzo. Anzi, sta salendo sempre di più al vertice della facoltà.

Se fai il rating e per più anni consecutivi la gente si lamenta, va dato un ultimatum: o ti metti in riga o ti cerchi lavoro nel privato.
Ora come ora il dipendente pubblico nelle università che si è incastrato bene con il contratto nella facoltà, non lo licenzi nemmeno se il paese è sull'orlo della depressione economica più nera.
Questa è la merd-realtà dei fatti.
Ma infatti il rating che si fa nelle uni italiane fa pietà, è una cosa totalmente ridicola che non ha alcun impatto sul docente.

Se però viene fatto seriamente è uno strumento molto potente.

Ah andrebbero messe in streaming le lezioni, così si contribuirebbe alla diffusione della cultura e si eliminerebbero molte cosette poco edificanti da parte dei docenti.

Vi spiego come funzioano le schede di valutazione dei docenti (mi riferiro' a Bologna, ma la cosa non e' molto diversa negli altri atenei): le schede che fanno passare hanno tante domande, ma solo 2-4 sono effettivamente importanti (a Bologna sono tipo "il docente stimola l'interesse?" e altre simili). Una volta fatte le schede, dopo 3 mesi circa arrivano i dati "non scorporati" su tutte le domande, quindi relativi a tutte le domande e a tutti i docenti. Questi dati arrivano velocemente, ma sono tipo inutili. Dopo un anno e passa, arrivano i dati "scorporati" per domanda e docente: arrivano al cdl, alla facolta', e ai singoli docenti. Il CDL e' obbligato a DISCUTERE i risultati "scorporati", che non significa nulla. 90% delle volte significa che il preside di cdl dice "ah vi sono arrivati in buchetta le schede", poi scrive sul verbale "discussione ecc", e siamo a posto cosi'.
La facolta', si accerta che tutti i cdl abbiano DISCUSSO le schede di valutazione (ovviamente LEGGENDO se la cosa e' presente nei verbali e fine). Poi, vengono analizzati i punteggi delle 4 domande: ANCHE IN BASE A QUELLI, vengono fatte le spartizioni dei soldi voce "diritto allo studio", i fondi con cui si pagano tutor dei prof, lab ecc. Il bello e' che MINORE e' il punteggio, MINORI sono i soldi che ti girano (potenzialmente)! Quindi, in quelle schede, purtroppo, cio' che conviene fare e' mettere a tutte le domande il massimo tanto i prof se ne fregano, ma la facolta' no. Oppure, mettere il massimo alle domande importanti (chiedete ai vostri rappresentanti), essere onesti nelle altre, e poi sparare a zero nei commenti.
C'e' pero' una cosa interessante: alcune universita' (ma credo sempre meno, una volta di sicuro trento lo faceva) PUBBLICANO i risultati delle valutazioni, cioe' non li tengono solo dentro il cdl. Ora, come rappresentante, assieme ad altri, provai a far passare questa cosa anche in alcune facolta' di Bologna. Inutile che vi citi gli orrori a cui andammo incontro....


Non è questione di svilimento e che non hanno sbocchi lavorativi per tutti, quindi i laureati di quelle facoltà che piangono perchè non trovano lavori possono sono lamentarsi con se stessi.




Come ti ha fatto notare Schidzo puoi seguire certi corsi anche da non iscritto , e molte dispense ai miei tempi le trovavo sui siti aperti dei professori .. o cmq se instauravi un buon rapporto con i professori te le passavano direttamente..
Io ho seguito più di qualche lezione da non iscritto e mai avuto problemi , poi certi professori erano gentilissimi e ti invitavano anche quando facevano lezioni esterne in strutture o in laboratori , dove forse non potevano neanche farti entrare .. per i curiosi erano di veterinaria sul acquacoltura ( cerano anche discrete passere da studiare )