[Università] Più tasse per tutti, non solo per i fuoricorso


Ne conosco un paio che vanno alla bicocca. Ne ho sentite di cotte e di crude, sia pro che contro, organizzazione e disorganizzazione... ma penso che rientri nel "tutto" la presenza di fuori-corsisti.


Dipende da cosa intendi per laurea facile,l'Italia è il paese europeo con la percentuale minore di laureati (circa il 20% rispetto ad una media del 35%).


No, scusa... prima dici "fuori corso merda" perchè prendono la laurea in ritardo perchè cazzeggiano per anni, o non si laureano mai perchè odiano le robe difficili.
Poi parli che le "lauree facili" non siano sinonimo di istruzione.

Io trovo in diversi studenti universitari che escono regolari diversa mancanza di istruzione, sopratutto quelli che si studiano quasi a memoria 5000 pagine e, dopo l'esame, il cervello schiaccia "reset" e si dimenticano in poco tempo di ciò che c'è sopra.


Se vuoi la metto sul nuovo ordinamento vs vecchio ordinamento.
Ho visto gli esami del nuovo ordinamento, e rispetto al vecchio sono una stronzata assurda... magari rimettiamo il vecchio ordinamento dove ti devi studiare 3 libri da 1500 pagine l'uno, non fare meno di 70% di risposte esatte, togliamo i test a crocetta (TUTTI!!! informatica ed inglese compresi), e se fai più del 10% di errori fai l'orale più lungo di chi fa lo 0% di errori?

Io preferisco che sia alla portata di tutti, in modo che possa fornire anche un'istruzione minimamente migliore della scuola superiore.
Ai miei periodi la scuola superiore era un calcio nei coglioni in quanto difficoltà rispetto a quelli che escon ora. Studiano di meno, cazzeggio estremo, professori impreparati che ti raccontano barzellette durante le lezioni, programma scolastico praticamente la metà del mio, in 4^ e 5^ diverse scuole superiori saltano persino gli integrali per noncuranza dei professori, insegnanti di italiano che permettono agli studenti di scrivere con linguaggio da sms nei temi, errori grammaticali non più corretti con la severità di un tempo che un max di 5 errori in un tema equivaleva all'insufficienza, mentre ora ti abbuonano temi con scritto "xchè" o "qnd è successo"...

Ciò che si sta perdendo nelle superiori, almeno lascialo acquisire nelle università.

C'è gente qua che parla di lauree (tipo Samba, non me ne volere ti prendo come esempio per nuovo ordinamento etc) pensando che sia roba da elite.

Un tempo per diventare impiegato dovevi avere il diploma. Ora la laurea.
Per fare l'operaio, dovevi avere la licenza media fino a qualche anno fa, ora il diploma.
Il triennio ora è da considerarsi come il "nuovo diploma".
Io ho un "diploma di laurea", vecchio ordinamento... e nonostante che sia più difficile di una laurea triennale dello stesso ramo, vale di meno, non è considerata.

La laurea da elite esisteva con il vecchio ordinamento, ora non lo è più. Per l'elite ci vuole la laurea di 5 anni, master e salcazzi.

Un tempo dicevano che gli studenti che facevano le superiori se erano delle bore perchè venivano bocciati un anno dovevan lasciare la scuola in quanto inutili. Ora, con tutte le semplificazioni che ha l'attuale scuola superiore (difficoltà paragonabile alla scuola media dei miei tempi a momenti...), che puoi essere bocciato per 2 anni e puoi recuperarli con il 2 per 1 facendo 2 anni in 1 con esame per conferma, oppure gente pluri-bocciata che ora ha 20-22 anni ed è ancora nelle superiori...


Ti rendi conto che è il sistema scolastico italiano a far cagare? Che non da più una cazzo di preparazione SERIA alle superiori? Poi pretendi che la gente che va all'università riesca a fare tutto in 5 anni?

E' come se tu assumi una persona, gli dici di far andare un macchinario insegnandoli come si accende e come si spegne, non gli dici il resto in caso di problemi, se suona l'allarme A cosa fare, l'allarme B cosa fare ... e quello impiega una settimana per capire che non funziona... e lo paragoni con un'altro tizio che fa andare un macchinario uguale che, a differenza dell'altro, ha ricevuto formazione ed affiancamento ed ha imparato in 2 giorni.

Stesso discorso.

Ti ripeto, il problema spesso non è lo studente. E' ciò che c'è alla radice: l'istruzione data dall'istituzione italiana.

All'epoca di mio padre, la ragioneria era un mattatoio. A leggere i libri che studiava lui, a momenti non li capivo. Quando frequentavo l'università per Analisi...ho usato un libro che lui studiava alle superiori.

Quando ho fatto la triennale di giurisprudenza (io per op. giuridico, lei sta continuando con la magistrale), io e la mia ragazza abbiamo studiato...ciò che lei aveva studiato alle superiori 4 anni prima di iniziare quella triennale!!! (è diplomata in Tecnico Gestione Aziendale).
Lei non ha mai studiato nulla, frequentando le lezioni s'è meravigliata che erano le medesime nozioni, medesime regole e medesime materie grossomodo, tra diritto pubblico, privato, economia aziendale, economia delle risorse...mi spiegava praticamente tutto, non ho mai aperto un libro.
Non ho mai studiato così poco in vita mia per dare la triennale.


Non so. Magari si ripetono le medesime cose? Io non la ricordavo così l'università. Oppure la tanta elite che proclami, ora è una presa per il culo fino a fine di un triennio.

Ho dato ripetizione ai miei 2 cugini che fanno l'indirizzo di ing. informatica, le loro materie sono una cagata. Di una semplicità inaudita rispetto a ciò che studiavo all'epoca del vecchio ordinamento.

Quindi ti domando...dove cazzo starebbe l'elite?

Semplicemente ora il diploma triennale ha la medesima difficoltà del triennio\biennio finale delle superiori per il diploma.

Poi...ora non è che sia un male. E' solo una permissività verso un più grande numero di persone.
Pensi che le università ammeregane siano più difficili? Diverse son ritenute tra le più semplici se non ricordo male, dove devi essere proprio una capra per non passare. Idem in altre zone d'europa.

Ed in italia abbiamo un rateo di laureati inferiori al resto dell'europa, ma c'è anche un tasso di ignoranza variabile a seconda del territorio in italia. C'è zona dove c'è alto tasso di analfabetizzazione tra le persone tra i 18 ed i 30 anni, e zona dove è più rara l'analfabetizzazione.

Insomma...tu vedi bianco e nero. Io vedo varie scale di grigio. Farne di tutta l'erba un fascio, o tentare di punire in gruppo i fuori-corsisti per beccare quelli che fanno un cazzo non è intelligente.
Magari i fuori-corso che sputano sangue per studiare rimangono inculati, mentre i fancazzisti ove il paparino che ha l'azienda paga... se ne sbatte se gli costa di più.
Il prezzo da pagare è che chi fatica perchè ha problemi in casa, lavora, salcazzi rimane inculato.
Quelli che fanno i fancazzisti, mica gli tagliano i fondi. Pagano di più i papi, ma credi che questi si mettano magicamente a studiare? Faranno i mantenuti e rideranno in faccia a te che ti fai il culo per studiare o che lavori ancora di più per mantenerti gli studi mentre loro cazzeggiano con la macchinina (suv) che il papi ha regalato a loro.
personalmente reputo questi interventi del governo sacrosanti, l'unico modo per spingere la gente a laurearsi in tempo è semplicemente toccarla nel portafoglio, direi che è pure ora di smettere di considerare il diritto allo studio un diritto ad avere a scelta o un diploma o una laurea, il che si trasforma immediatamente in una svalutazione della stessa, essendo quest'ultima alla portata di tutti.

All'estero non mi risulta che ci siano così tanti studenti fuori corso così come in italia, forse perchè altrove l'uni non è considerata come l'ultimo periodo di cazzeggio prima di entrare in età adulta ma un luogo dove andare se ci si vuole formare per avere un lavoro specializzato in futuro.

Ovviamente il discorso è diverso per gli studenti lavoratori, ma questa norma appunto non riguarda loro.
Dennis se ti fa piacere io ho fatto uno dei peggiori istituti professionali di udine perchè non volevo studiare , e si faceva molta pratica e poca teoria ( sono uscito con un 63 regalatissimo ( meritato solo per il progetto di fine anno ) , dove ai peggiori hanno messo 60 ) , poi mi son lanciato in università dove non avevo le basi neanche per fare il test di ingresso , basi che avevano quelli che avevano fatto istituti tecnici che facevano più teoria..

Morale della favola mi son dovuto studiare in solitaria tutto il gap che mancava di fatto non recuperandolo mai appieno.. tipo di fisica praticamente son partito da 0 visto che nel mio istituto le lezioni si passavano facendo cadere un palla dal tavolo al pavimento cronometrando i tempi e copiando tutto il resto


Questo per dire che anche se molte scuole permettono l' accesso al università , di fatto non ti preparano per poter arrivare con un istruzione adeguata.
Se a uno viene voglia di studiare quando ormai e già tardi , è già bruciato , almeno che non abbia i coglioni quadrati e recuperi tutto quello che ha perso negli anni precedenti.
Ma la colpa non è della scuola , e che forse molti crescono tardi e invece di studiare fin da subito , preferiscono far casino in classe ..




non ho letto tutto ma ricordandomi un vecchio thread (dove con Anx saltarono fuori tutti i limiti di certe posizioni ) si può facilmente verificare che uno studente costa allo stato non poco, un costo circa fisso ogni anno.

Ora l'unica motivazione che ritengo (quasi) valida contro i fuoricorso è "pesate sull'economia del paese", non è granchè come motivazione perchè sono dell'idea che prima vanno attaccati gli sprechi più grossi e meno difficili da arginare senza fare cazzate, e quello dei fuoricorso di sicuro non lo è.
Inoltre c'è sempre l'obiezione "perchè il laureato in corso, superpro, che emigra non è stato un peso per il paese?", in quanto il paese ha speso per formarlo a vantaggio di un altro paese. Qui la gente va in corto circuito e risponde in modo assurdo, tipo "è stato costretto, non voleva!! L'han deportato!".

Vabbè a parte questo veloce riepilogo sulla discussione dell'ultimo thread a riguardo passiamo ai commenti.



Ecco per me è una cazzata la frase in grassetto. Posso concordare che una persona non deve più pesare sulla società quindi le sue tasse cresceranno esponenzialmente con l'aumentare degli anni fuori corso, fino a ripagare tutti i costi (fissi) e non, ma togliere la possibilità di studio (per chi può permettersela) è da stupidi.
Infatti molti paesi esteri non li capisco, del tipo "stai studiando da 4 anni, ti mancano 5 esami, eh mi spiace, hai perso".
Fallo pagare per intero ma non fargli perdere 4 anni (salvo il tipo non abbia solo 2 esami, ma credo siano rari questi individui).

Inoltre c'è anche gente che non cazzeggia affatto ma è soltanto meno furba. La maggioranza delle persone all'uni passava l'esame in questo modo:
"Io studio solo ciò che esce con frequenza all'esame scritto e orale, il resto lo guardo appena", poi giù di esercizio mnemonico con comprensione nulla. Risultato: efficienza inaudita per il numero di esami e per la media dei voti. Ovvio che c'era anche gente che capiva ed era veloce, ma erano una minoranza (chessò 5 su 100, molta stima per questi ragazzi).
Queste persone per me sono davvero poco utili, li vedo come automi che appena escono fuori dali schemi acquisiti si impallano.

Invece, come accennato, ho conosciuto ragazzi davvero scrupolosi che magari davano 2 esami per sessione (quelli previsti erano 4) ma studiavano decisamente meglio, o addirittura studiavano molto di più del previsto. E' logico che così ci impieghi più tempo, ma in termini qualitativi anche se con 2-3 anni di ritardo sarai migliore di molti alti laureati nei tempi previsti (imo); e non tiratemi fuori la cazzata che la gente studia, se non obbligata, dopo la laurea che, tranne pochissimi davvero amanti della conoscenza, gli altri vogliono solo il pezzo di carta.

Quindi per me:
corso di laurea a tempo limitato -> fail
corso di laurea con costi crescenti, anche di molto, per i fuoricorso -> meh.

La soluzione che preferirei, tuttavia, è un'università dove la valutazione sia fatta seriamente. Per me non hanno senso gli esami: hai imparato a fare gli esercizi? Bene ora riapplica meccanicamente il procedimento posto che te lo ricordi a memoria. Esami di analisi dove bisognava calcolare la derivata prima di funzioni larghe mezzo foglio (e no, non erano somme di altre funzioni), poi la seconda, roba lunghissima e meccanica. Ci mancava che chiedessero "scrivere 2 pagine di 'dividendo, divisore, quoziente, resto' .
Per me la valutazione è "sai la teoria? Hai visto fare qualche esercizio? Bene! Portati tutti gli appunti che vuoi, tanto questo esercizio, se non ragioni basandoti sulla teoria acquisita, non lo risolvi".
O ancor meglio progetti con una certa cadenza per casa, cazzi tuoi come ti vuoi organizzare basta che mi porti i risultati ogni tot (questa si che è una cosa buona che fanno all'estero).





*


dico solo che vedo laureandi e laureati che NON sanno fare le tabelline a memoria; sarebbe da chiedersi COSA è cambiato nel sistema scolastico per far arrivare gente all'università che usa "apposto" senza rendersi conto che è il participio passato di apporre.
L'università dovrebbe formare le persone riguardo uno specifico campo, e quel campo non è la vita, per quello occorrono le elementari e la famiglia.
Ma finchè si penserà al "diritto allo studio" invece del "diritto a poter studiare" ...
Ah poi aggiungo, non è detto che chi sappia la materia (un professore), supponendo che la sappia, la sappia esporre, sappia valutare ed altro.
Io non sono informato sull'argomento ma per diventare professore all'uni si dovrebbe fare un corso apposito per avere la sicurezza che la persona sia didatticamente utile.

Perchè per me è assurdo, per esempio, vedere un professore che corregge un compito e dà un voto subito senza guardare gli altri.
Si potrebbe osservare "ma mica è un confronto relativo, è un confronto assoluto con la soluzione". Certo, ma bisognerebbe evitare anche incoerenze, chessò (e capita) compiti sostanzialmente identici con voti diversi.

O ancora: professori che non accumulano statistiche sugli errori comuni, da correggere quando si terrà nuovamente il corso.

Insomma l'argomento a me non sembra così banale.


grazie al cazzo non esiste il fuori corso all'estero, ti chiudono la carriera universitaria prima .

Con un mio amico parlavamo appunto dell'utilità di tale scelta, prendendo come paragone corea del sud e giappone anche a livello di licei, per vedere la differenza con sistemi più flessibili, però ora è tardi e mi scoccia scrivere. Spero di farlo domani.


Io non so dove tu ti sia iscritto, ma da noi alla prima sessione di laurea (giugno) non si è presentato nessuno.

Non sto esagerando: la commissione non si è riunita.

D'altronde proprio in giugno/luglio c'erano i PRIMI appelli per gli ultimi tre esami, senza contare la tesi.

Non era praticamente possibile: il primo esame era tipo il 12 e la sessione di laurea il 15. Wtf?

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Niente, solo che quelli un po' "buoni" sono andati subito via


Vabbè le tabelline a memoria non è tutto questo problema, quando dividi per zero e non te ne accorgi, quello si è un problema.


Bingo!
Torno e trovo il thread monopolizzato dalle crociate di Dennis ma anche da coloro che di Università non hanno capito un fico secco (si, brutta giornata).
Qualcuno che scenda dal pulpito e che spieghi a noi mortali la differenza tra laurea fuffa e laurea seria?
Ero rimasto alla libertà di assunzione (io voglio scegliere il laureato decennale in filosofia, saran cazzi miei, di certo sarà una persona interessante) ma può esserci stata una deriva verso il central planning.
vabbè la storia "questa è una laurea seria e questa no" può essere fatta solo da chi, per me, non è serio.

A meno che non si dica "le lauree sono tutte serie se fossero fatte come si deve, mentre nel corso di laurea X sono fatte all'acqua di rose, quindi la laurea X in questo ateneo è poco credibile".
Ma poi anche "conoscenza".

Parliamone.

Io faccio chimica e sono alla triennale. Come molti altri corsi il cambio 5->3 è stato svolto comprimendo i corsi e mettendo una mole di esami (9 all'anno) che inducono uno studio estremamente veloce.
Le conoscenze vengono assorbite relativamente e MOLTE dimenticate. So di sapere effettivamente bene le cose studiate il primo anno nel primo periodo (3 esami - lezione da mattina a sera di tre materie)... le altre?
Sì, ricordo qualcosina, alcuni esami li ho preparati d'estate con calma e serietà e li ho assorbiti bene anche quelli, ma tutti i 6 crediti buttati di botta in mezzo?
Senti che ti manca la pienezza della materia perché volenti o nolenti il cervello ha i suoi tempi (lenti) di immagazzinamento e rielaborazione. In 3 mesi 5 materie diverse le apprendi male (e parlo con la media del 27).


*
magari alcuni sono pro e ci riescono (ed esitono) ma la maggior parte praticamente passa gli esami meccanicamente.


* quote for great justice



L'universo parallelo di elindur, dove gli stuTenTi caTiFi non fanno un caFFo per diFpetto

Porca troia ci son più mafiosi e gruppi di potere più o meno occulti (e leciti) negli ambienti universitari che nella 'ndrangheta, ma di cosa cazzo stai parlando?

Il tuo discorso tiene in una situazione ideale dove le cose funzionano. E' sacrosanto prendersela con chi cazzeggia ma prima di colpire lo studente io andrei a prendere e sanzionare i grossi vertici, come i rettori e i presidi che sistemano amici e parenti in cattedre del cazzo, o truccano concorsi che manco ClioMakeUp.

Pure io, che ti credi? Non sono un genio. Sono arrivato agli esami di fine 5^ anno, 61/100 con domande su argomenti che nel nostro corso non abbiamo mai fatto.. assieme a quelli che sono arrivati senza sapere un cazzo nemmeno di ciò che si era fatto, che han preso il 60...nonostante avessi sempre avuto una media alta e nessuna materia sotto il 7, però studiavo come un dannato, avevo una vita sociale quasi azzerata, ed oltretutto lavoravo 3 volte a settimana. Che ti devo dire?

All'università di Milano sono stato escluso nei test di selezione, e mi sono iscritto all'università di bergamo, che all'epoca non teneva selezioni, aveva appena finito di costruire la nuova sede più grande...e volevano massa di studenti. Alle lezioni non capivo un cazzo perchè mi mancavano le basi di tante cose, infatti nel primo semestre ho dato solo esami di informatica, ma non di matematica\fisica\analisi...che mi son dovuto studiare, mentre lavoravo, per i cazzi miei.... dati soli 3 esami, dove lavoravo licenziarono tutti perchè chiudeva baracca e burattini, allora ho scelto di saltare 1 anno e di fare il servizio militare per racimolare un poco di grano...
Durante il servizio, nei momenti di "fancazzo" dei primi 3 mesi, mi son studiato per i cazzi miei ciò che mi mancava per poter fare quelle cazzo di materie di matematica e\o analisi.



Per questo penso che c'è un enorme differenza tra chi arriva con conoscenze di base necessarie, chi arriva con materie che negli ultimi 3 anni han trattato il medesimo argomento senza parlare addirittura degli integrali e infine chi si ritrova argomenti che aveva trovato nelle scuole superiori, ne più ne meno.

Basta vedere ora, un tempo mi lamentavo che avevo fatto una fatica porca per il diploma di laurea mentre quelli dell'85 si sono ritrovati tutto semplificato, materie da massimo 300-500 pagine a libro, stra-aiutati dagli insegnanti...
Nel vecchio ordinamento manco per il cazzo venivi aiutato..."o fai così o te ne vai da qui" ti dicevano.

Penso che sia migliore ora da un lato, non da giustizia nell'altro perchè è più semplice, ma se vuoi inculcare la cultura su una massa di gente più grande DEVI scendere a compromessi.

E tranquillo, che sono sempre esistiti i fuori-corso cazzoni che hanno impiegato 10 anni per fare una triennale del vecchio ordinamento (e non erano pochi!) perchè non c'avevano voglia di fare un cazzo...come c'erano anche quelli che han impiegato 10 anni perchè avevano problemi di natura varia.
Solo che ora, essendo più alla portata di tutti, te ne trovi di più.

Aumentando il prezzo non succede un cazzo. Per me le tasse più alte per l'università sono volute non per un discorso di "giustizia". Semplicemente le università italiane non ricevono più fondi dallo stato per pagare professori ed infrastrutture.

L'università di BG ha ricevuto l'annuncio del taglio quest'anno, quelli che si iscrivono quest'anno non hanno più le tasse minime di 110+35 euro (145 totali) all'anno per le fasce basse, ma di 550 euro, ed ora non c'è più nessuno sconto sui libri tramite l'università.
La retta massima annuale per le fasce alte era da 700+1550 euro, e siamo tutt'ora a quel costo.

Si, leggi bene, pagavano 145 euro di retta universitaria annuale se la fascia che avevano era sotto gli 11500 euro all'anno in famiglia, oltre ad avere uno sconto del 75% sui libri.

Toh:
http://www.unibg.it/dati/bacheca/101/58006.pdf
http://www.unibg.it/dati/bacheca/101/58005.pdf


* Siamo sempre in Italia eh, il paese dove scienze politiche e` considerata scienbe delle merendine, quando all`estero international relations e` uno dei degrees piu` importanti e competitivi. Per non dire che ad Oxford il corso principe a livello triennale e` il PPE (Politics, Philosophy and Economics), corso da cui esce mezza classe dirigente inglese ma che credo in Italia verrebbe ugualmente snobbato come "inutile"



A mio avviso la verita` sta nel mezzo. Basta vedere gli esemi di Dream3r e FollowTheMedia per capire che ci sono delle realta` che danneggiano fortemente il percorso di studi di uno studente. Queste storture sono insopportabili e dovrebbero essere completamente cambiate. Allo stesso tempo, non prendiamoci per il culo, almeno un 50% degli studenti fuoricorso lo e` perche` non si impegna abbastanza. E da un lato direi anche che non c`e` niente di male: non tutti vogliono essere i primi della classe e puntano a posti di assoluta eccellenza. Inoltre, come Greendevil faceva notare, la compressione di molte facolta` alla triennale ha portato ad avere programmi enormi che diventano pressocche` impossibili da assimilare correttamente, anche per gente che ha tutta la buona volonta` di farlo, e che di conseguenza, li portano a restare indietro.
Detto tutto cio`, essendoci un buon 40% di studenti in Italia che riescono a laurearsi in tempo, dare la colpa esclusiva ai difetti, che sono tanti e reali ma non onnipresenti, del sistema, e` abbastanza ipocrita.
Inoltre, il tuo ragionamento che sembra tanto "c`e` chi evade i miliardi, perche` se la prendono con me che evado 5000 euro all`anno?" e` a mio avviso completamente sbagliato in questa situazione: si sta facendo una riforma che dovrebbe andare nella direzione di sanzionare, al fine di ridurre, un comportamento che nella maggior parte dei casi (con le varie eccezioni che abbiamo gia` tutti elencato) e` lesivo per il buon funzionamento dell`universita`. Buona la prima, ora cerchiamo di andare a colpire anche i problemi piu` gravi, ma strutturali e che, in quanto tali, sono ovviamente di piu` difficile soluzione