diciamo che a Pallotta converrebbe in caso vendere lo stadio ma tenendosi tutto il resto. anche l'intero complesso è invendibile, se ci spendi 1,2 miliardi di euro che restituisci in 30 anni a quanto lo devi vendere?chi ha i soldi per comprarsi tutto?giusto arabi per sfizio
Pallotta si dimostra un business man fenomenale, ha rilevato la Roma 3 anni fa avendo già lo sguardo proiettato al futuro e a cosa poteva fruttargli e gli frutterà tantissimo, e a noi finchè i suoi interessi coincidono con quelli della Roma va benissimo perché vien da se che più la roma ha successo in campo e più soldi può fare.
Mettiamoci in testa che se arrivano stranieri nel calcio nostrano è proprio perché puoi rilevare società storiche a pochissimo e svilupparle perché noi siamo rimasti fermi agli anni '90 e naturalmente per costruire. Dubito che Thoir abbia preso l'inter per cavarsi lo sfizio.
semmai conviene il contrario, vendi la squadra che non genera utili e ti tieni tutte le infrastrutture che tra stadio, negozi e alberghi portano begli incassi
anche se nello stadio vogliono farci una marea di eventi, non so quanto gli convenga venderlo separatamente. se invece ci avessero fatto solo le partite della roma...
ah ecco, trigoria la facciamo nuova vicino lo stadio.
quell'attuale non è più nostra giusto? bisognerebbe capire se anche i proventi de "impianto sportivo Trigoria" sono per la Roma, il ristorante ad esempio.
comunque Roma TV se la mettono in chiaro sul digitale capace che fanno i soldi veri con le pubblicità.
trigoria attuale è un casino e appartiene a roma real estates (sempre di pallotta), cmq l'accordo per l'affitto è fino a gennaio 2019. il leasing invece mi pare fino al 2020. rinegozieranno, tanto ci staranno solo le giovanili.
ieri leggevo che roma tv sarà distribuita globalmente, quindi magari qualche spiccio lo alzano vendendo i programmi in madagascar
IL TEMPO (F. MAGLIARO) – Ci siamo, oggi è il gran giorno. Nel pomeriggio – la riunione è convocata per le 17 – la Giunta capitolina approverà la delibera che riconosce l’interesse pubblico nella costruzione del nuovo Stadio di Tor di Valle.
Ieri pomeriggio, l’assessore all’Urbanistica, Caudo, ha incontrato i consiglieri di opposizione per illustrare il programma dell’opera. Anche qui – come per l’assemblea del PD romano di martedì a tener banco i soliti temi.
A cominciare dal nodo sulla proprietà dell’impianto. «Da tifoso mi preoccupa il fatto che la Roma non sarà proprietaria dell’impianto», dice Marco Pomarici (Ncd); «Smettiamo di chiamarlo “Stadio della Roma” perché non lo è», aggiunge Mino Dinoi (Cantiere Italia). Riguardo le opere pubbliche da fare e interesse pubblico «per Forza Italia – dice Davide Bordoni – risolti i problemi di cui sopra, è un’opera importante». Gli fa eco Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia): «Al netto dei problemi, può essere un ottimo volano per l’economia della città».
«Lo stadio lo vogliamo tutti – afferma l’ex sindaco, Alemanno – ma, al di là dei problemi infrastrutturali, dovrà essere prodotto un conto economico chiaro per evitare il rischio speculazioni». Infine, Giordano Tredicine (PdL): «Le condizioni per ora emerse mi sembrano positive, ma la delibera deve passare in Assemblea capitolina e avrei gradito poter vedere anche il progetto integrativo presentato dopo l’incontro di New York». Insomma, quasi più unanimità nel centrodestra che nella maggioranza di centrosinistra. Durante l’incontro, l’assessore Caudo ha consegnato ai consiglieri una nota riassuntiva che chiarisce alcuni dettagli delle opere, soprattutto da un punto di vista economico.
«Le condizioni poste per il riconoscimento dell’interesse pubblico sono: riduzione dell’impatto per trasporto e mobilità; contestuale realizzazione delle opere pubbliche essenziali che devono assicurare la piena funzionalità al momento della prima utilizzazione dello Stadio; legame di strumentalità fra Stadio e As Roma; coinvolgimento delle realtà imprenditoriali locali», si legge nel documento. Che prosegue con l’analisi delle opere infrastrutturali richieste dal Campidoglio e i loro costi. Primo: la metro. Costo di 50,45 milioni di euro per prolungare con uno scambio la linea B da Magliana a Tor di Valle; 7,5 milioni di euro per costruire il ponte ciclo-pedonale sul Tevere dalla stazione Magliana della ferrovia Orte-Fiumicino. L’adeguamento della via del Mare e via Ostiense («fino al raccordo con il GRA come da proposta presentata») costerà 38,6 milioni di euro. Saranno 93,7, invece, i milioni di euro che si stimano come costi per realizzare un nuovo tratto di viabilità fra l’autostrada Roma-Fiumicino e la via Ostiense/via del Mare, con un nuovo ponte sul Tevere compreso lo svincolo di connessione con la Roma-Fiumicino. Per le opere idrogeologiche, la spesa sarà di 5 milioni. Totale, 195 milioni che portano, quindi, il costo totale delle opere di urbanizzazione ai famosi 320 milioni di euro, invece che ai 270 inizialmente previsti. Di questi 320, 125 milioni (e non più 50) sono «coperti» dal proponente. Il resto verrà «pagato» con cubature pari a 977.020 metri cubi, invece del milione e 78mila inizialmente richiesto.
Ultima annotazione, è quella che riguarda le altre prescrizioni. La prima delle quali è il parco sul Tevere inizialmente solo «una striscia marginale», dato che l’«area disegnata a verde non faceva parte della proposta».Dopo New York, il parco sarà di 34 ettari e – seconda annotazione – sarà totalmente coperto con un sistema di videosorveglianza di ultima generazione installato e mantenuto dal proponente.
ROMA – “Gli americani hanno accettato le nostre clausole sulla proprietà dello stadio. Oggi si parte”. Queste le parole del capogruppo del ***** in Campidoglio, Francesco D’Ausilio, sul proprio profilo Twitter nel giorno in cui la delibera sul nuovo stadio della Roma arriva in giunta comunale. In una lunga riunione notturna tra esponenti del Campidoglio ed i proponenti del progetto si è arrivati ad un punto d’incontro per superare la questione della proprietà.
In primo luogo la società di del presidente del club giallorosso Pallotta “si impegna a costituire una joint venture tra As Roma e proprietà - spiega D’Ausilio – superando così la formula dell’affitto”. “L’AS Roma potrà così compartecipare immediatamente ai ricavi dell’impianto – sottolinea – non solo per le partite di calcio ma per ogni tipo di manifestazione che lì sarà ospitata”.
“In secondo luogo – continua il capogruppo -, l’AS Roma potrà esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto dell’impianto”. Ultimo punto sul quale il ***** ha chiesto ed ottenuto garanzie è sull’inserimento nella delibera della clausola sulla “decadenza dei benefici in caso di vendita dell’impianto entro i 30 anni”.
“In tal caso – conclude D’Ausilio – il titolare dovrà restituire al Campidoglio un importo pari al contributo straordinario, al momento quantificabile in circa 160 milioni di euro”.
se è vero significa che in Italia ce lo sgrulla pure la Juventus