Tutta colpa di Telegram (aka la grande stampa sportiva italiana)

Ma vafangulo

Non hanno tolto il milan perché ne ha 7, ma ne avesse avuto 3-4 avrebbero tolto anche loro aumma aumma

Ma dove siamo in Korea del Nord cazzo
Ma
Ci ho marciato sopra con questa immagine, ma in effetti quella che manca è l'Ajax che butterebbe fuori dalla lista sia Inter che Juventus
Va da sé che il redattore che prepara queste grafiche in RAI è estremamente probabile che non abbia mai sentito pronunciare i seguenti termini: Cruyff, Calcio Totale, Michels, Krol, Neeskens
Parlano di "big"

IL.milan c'è solo perché ne ha 7
Quindi, parlando di big "recenti", l'Ajax sarebbe dovuto esserci... e la Juve sarebbe finita fuori dalla classifica
Meh, anche il PSG è considerato una "big", non c'è perché ne ha zero

[QUOTE=Bargle;20163669]Ci ho marciato sopra con questa immagine, ma in effetti quella che manca è l’Ajax che butterebbe fuori dalla lista sia Inter che Juventus :asd:

Va da sé che il redattore che prepara queste grafiche in RAI è estremamente probabile che non abbia mai sentito pronunciare i seguenti termini: Cruyff, Calcio Totale, Michels, Krol, Neeskens :no:[/QUOTE]Cmq davvero l’ajax è una di quelle squadre che ha fatto la storia del calcio europeo, come anche il Milan. Non è una questione di cl vinte, ma proprio culturale e di quello che hanno portato al movimento.

Related: https://twitter.com/90sfootball/status/1288162301670043648?s=09

:lode:

* Ma veramente, l'Ajax sta al gioco del calcio come i vangeli alla bibbia
Sarebbe bastato infilarci due righe in più in quella tabella per mettere tutte le squadra e la Juve, lasciando fuori gli altri club che ne hanno due come la Juve (Porto, Benfica e Nottingham Forest).

Sarebbe stato accettabile che in una trasmissione italiana tenessero dentro le italiane e ignorassero qualche club straniero.

Invece così, senza Inter e Ajax (che ha 4 CL e una storia europea che supera quella juventina), è proprio una leccata di culo spudorata
Ma io mi stupisco di tutta questa indignazione per una tabella del cazzo
E' solo un sintomo di qualcosa di più ampio

La Gazzetta parla di Cr7 con toni trionfali anche quando fa una scoreggia senza sgommare le mutande
Inoltre gli Agnelli controllano direttamente o indirettamente diversi quotidiani... e altri invece sono "amici".
Non che a me freghi un cazzo di cosa scrivono, ma fa ridere come certe cose diventino sempre più spudorate.

Poche settimane fa la Gazzetta promuoveva l'account di TikTok della Juve come la cosa più divertente mai vista al mondo...
Gazzetta dello sport, giornale storicamente filo juventino
Ma infatti

il punto è che CR7 è tipo il più seguito sui social, e quindi mi pare naturale che non perdano occasione di fare "contenuto da click" ogni volta che scoreggia

da qua a parlare di gazza filojuventina ne passa, non è uno di quei giornali che grida alla crisi ad ogni sconfitta, ma non ci siamo tanto distanti
Ma questi ve li siete dimenticati? Due pagine fa, eh.

- Juve all'avanguardia pure nel marketing: la seconda maglia sarà blu notte ()
- CR7 imita Dybala, Pjanic come Bonucci e Paulo... Juve, che risate su TikTok! ()

Questo non è giornalismo, ma è marketing pro-Juve.
Immaginate un articolo su La Repubblica tipo "Amadori, l'azienda mette sul mercato una innovazione culinaria. Che leccornia le nuove polpettine di pollo con l'originale forma fallica!"

Inter, ecco la nuova maglia a zig-zag per la prossima stagione
La nuova divisa home nerazzurra dice addio alle strisce verticali. "La grafica è alla base del design post-modernista ed è anche un richiamo al Biscione..."
---> Notizia sobria, come dovrebbe essere. Virgolettato per far capire che i pregi sono descritti dall'azienda e non è una opinione giornalistica.

Inter, ora è ufficiale: ecco come sarà la seconda maglia
---> Notizia sobria, come dovrebbe essere.

Napoli, ecco la nuova maglia
---> Notizia sobria, come dovrebbe essere.

Juve all'avanguardia pure nel marketing: la seconda maglia sarà blu notte
---> Pompino con ingoio.
A parte che ormai al massimo la si può usare per pulircisi il culo la Gazzetta non è pro Inter, al massimo pro Milan.
Poi cambia direttore, editore e possono cambiare le cose, ma filo Inter in questo momento non lo è davvero.

Continuate pure

Visto che di solito qui del giornalismo sportivo se ne parla male, oggi resto in tema della settimana e vi propongo questo articolo (scritto la mattina dopo Juve-Lione)
Personalmente lo trovo bellissimo: può piacere o meno, puoi essere d’accordo con l’autore, esserlo in parte, odiarlo visceralmente, pensare siano tutte cacate… Ma è un articolo che fa informazione, fa critica, suscita riflessione e spunti di discussione, ovvero tutto ciò che non fa più la trimurti giornalistica stampata sportiva in Italia.

[QUOTE]La Juventus è stata buttata fuori dalla Champions League agli ottavi di finale dal Lione, all’ultimo conteggio (parziale, vista la stupida fretta dei francesi nello stoppare la stagione) la settima squadra della Ligue 1. È solo una curiosità, perché la settima squadra della Serie A è il Napoli, che su una singola partita o in una coppia di partite con la Juventus se la può giocare. Veniamo al punto: l’aver mancato, e di tanto, il primo obbiettivo stagionale è un fallimento imputabile al 100% ad Andrea Agnelli e, dal punto di vista operativo, ai suoi dirigenti, Paratici e Nedved su tutti. Ci sembra giusto dirlo, visto che di Agnelli sono anche i meriti di questo ciclo.

Ricordato che il fallimento non è un concetto assoluto, ma è sempre in proporzione al budget e agli obbiettivi, entriamo nel merito di una stagione che si è conclusa con il linciaggio mediatico di Maurizio Sarri, che già da settimane aveva avuto il via libera ed era stato portato avanti da media e giornalisti che seguono la Juventus, che raramente nella storia si sono distinti per aggressività. Ecco, Sarri ci sembra il meno colpevole di tutti anche se il suo esonero in questo momento appare probabilissimo e avrebbe anche un senso, comunicando al mondo il nome del colpevole.

Invece il colpevole è chi ha zavorrato la rosa con mezzi giocatori, mezzi a livello Juventus, strapagati e sopravvalutati tecnicamente, da Rabiot a Ramsey a Danilo, senza riuscire a liberarsi di quasi nessuno degli scontenti, Higuain su tutti, o dei logori alla Pjanic. Non dimentichiamo che questi grandi programmatori avevano fatto di tutto per vendere Dybala, poi risultato fino a quando è stato sano il migliore nella stagione bianconera. Il problema era quindi Mandzukic?

Poi si parla fino allo sfinimento di Cristiano Ronaldo, ma il portoghese quando conta c’è sempre ed anche in declino, come è ovvio a oltre 35 anni, rimane un giocatore che con un supporto decente la Champions League te la fa alzare. Cosa può fare più di segnare e creare il panico con la sua sola presenza? Insomma, impossibile parlare male di uno dei più grandi attaccanti nella storia del calcio. Crede di avere più chance di alzarla, la Champions, nel 2021 con il Paris Saint-Germain e con il suo progetto di Dream Team? La risposta è sì, ma è sbagliata.

Paratici e Nedved hanno chiuso il quinquennio di Allegri (a proposito, fra lui e Conte chi starà godendo di più?), Sarri è stata una scelta di Agnelli per dare un segnale di novità e di ‘gioco’, qualsiasi cosa voglia dire. Peccato che gli sia stata messa in mano la rosa meno sarriana possibile, per età, caratteristiche e motivazioni. Senza contare l’equivoco Barzagli, risolto fuori tempo massimo, e la penosa invadenza di Buffon, che anche ieri senza un vero perché ci ha messo la faccia. È sicuro che la Juventus 2020-2021, con Arthur, Romero, un De Ligt molto più sicuro dopo gli inizi alla Rugani, un Demiral risanato, Kulusevski, magari anche Felix Correia e qualche altro giovane, sarà una squadra da Sarri e questo rende ancora più gravi gli errori della dirigenza in questa stagione.

Il Maestro, che adesso i giornalisti della casa trattano come un bidello, sul piano strettamente tecnico dovrebbe secondo noi rimanere perché la prossima Juve sarebbe vicina alle sue idee, ma non accadrà. Perché oggi tutto è comunicazione. Certo lui da quando la Lazio è crollata ha semplicemente smesso di allenare, entrando in quella modalità dispettosa e presuntuosa (esempio extra-Juve: Conte che rende Eriksen riserva di Borja Valero) che molti tecnici italiani hanno nel DNA. Palla a Cristiano Ronaldo, o a Dybala quando è sano, poi spiegatemi perché avete voluto me al posto di Allegri.

Quanto al vincere o non vincere la Champions, è un discorso becero sia dal lato del giornalismo celebrativo sia da quello del ‘vincere è l’unica cosa che conta’. Può vincerla Di Matteo in due mesi o non vincerla Guardiola per un decennio, all’interno di quel gruppo di dieci club di élite che stanno ammazzando il calcio tutto dipende troppo dai momenti e dalle situazioni. Certo sarebbe bello che a questo giro la vincesse l’Atalanta, per ricordarci l’esistenza del diritto sportivo e non per il solito pistolotto sulle squadre italiane: l’Atalanta è italiana quasi quanto il Lione.

Conclusione? L’arroganza alla Nedved con cui è stato celebrato il trentaseiesimo scudetto, peraltro come molti dei precedenti vinto contro nessuno (come del resto accade a PSG e Bayern Monaco, la Juventus i problemi in campionato può solo autocrearseli), il controllo quasi militare dei media e non solo di quelli di proprietà (Sky imbarazzante), il servilismo di tanti club e addetti ai lavori, la marcatura politica a uomo non appena qualcuno alza la testa (basti vedere le difficoltà nel costruirsi uno stadio, da Firenze a Roma), il far parte di un gruppo finanziario che ha sempre socializzato le perdite ai danni dello Stato, rende tre quarti d’Italia felice per questo fallimento di Agnelli.

Questa è la verità, fuori dai giri di parole, visto che il tifo ‘contro’ è la base del successo del calcio, settore ben diverso dall’entertainment propagandato dai giornalisti-commercialisti CEPU che si esaltano parlando di brand e follower, sdottorando di business plan quando alla fine siamo sempre al ricco che ci deve mettere i soldi, da Agnelli in giù, e che vuole vincere. Ma le distanze della Juventus con il resto della concorrenza italiana sono ancora enormi, bisogna dirlo visto che per Bonucci l’obbiettivo principale era lo scudetto.[/QUOTE]

Sono d'accordo. A parte il fatto sui controllo dei media etc. che mi sa sempre di stagnolismo, ha il suo fondo di verità certo, ma penso che valga anche per le altre due strisciate. Perché anche se in crisi (e nemmeno tanto) sempre loro comandano in Italia.
Gli ultimi 2 paragrafi sono da tso

E Sarri non è stato sponsorizzato da AA(che si sarebbe tenuto Allegri) ma da paratici, per il resto son cose buttate li un po’ a caso ma che fondamentalmente sono abbastanza codivisibili.
Era partito bene, nel penultimo ha iniziato a spararle un po' grosse