Travaglio su raitre

muse solo per chiarezza ovviamente: quella che citi è la replica alla PRIMA lettera di D'avanzo.
Che poi ha ri-risposto con quell'articolo che è stato quotato qualche pagina addietro in questo 3d.

Travaglio non ha ancora replicato al secondo articolo di D'avanzo.
ma il secondo articolo scritto da d'avanzo è praticamente uguale al primo tranne 2 paragrafi in più, se non ricordo male quando l'ho letto


guarda è la verità void, io quello che vorrei da un politico è correttezza e onestà intellettuale; la gente che cambia opinione un giorno si e uno nò in base al proprio tornaconto personale o del partito mi fa fa schifo. mi fa schifo che quando travaglio faceva comodo frignavano per la sua cacciata e che quando travaglio è scomodo perchè devono baciare i piedi all'opposizione per elemosinare qualche seggiolino qui e lì lo attaccano direttamente e indirrettamente tramite questi squallidi personaggi che amano definirsi giornalisti.


Non era una critica al tuo reply.
stavo utilizzando il termine usato da travaglio che a mio avviso meglio indica questo modo di fare
Per il resto anche se non apprezzo i linciaggi pubblici, anche se sulla Forleo e siu De Magistris i fatti mi hanno dato ragione, anche se su Mastella avevo pienamente ragione io (peraltro non pensavo che si sarebbe arrivati all'archiviazione, non davo tanto credito a Clementone) devo dire che:

1) E' necessario dividere i fatti penalmente rilevanti dai fatti politicamente rilevanti. Basti pensare all'assoluzione di Andreotti, salutata come la fine di un incubo, di fatto una frustata allo stato italiano con l'ammissione che fino al delitto Mattarella Andreotti era in rapporti stretti con le istotuzioni mafiose. In un paese civile questo sarebbe sufficiente per andare con forconi e fiacole ad aspettarlo sotto casa, dimissioni da Senatore a Vita e ostracismo pubblico e privato. In Italia niente di tutto ciò è successo, e non è colpa di Andreotti o dei giudici o di chi altro: è colpa degli italiani, pigri e vigliacchi campioni di salto sul carro dei vincitori, spesso in rapida successione con prestazioni atletiche degne di Supermario.

2) Dissento fortemente con D'avanzo su un fatto: in Italia i fatti non si conoscono, e se si conoscono non si riesce a dare il giusto peso, quindi ben vengano i Travaglio. E' una società di sudditi borbonici, probnta ad osannare il duce in carica ed a d appendere in piazza quello precedentel, un aggregato di individuiche non è+ in grado di convivere con un minimo di civiltà giuridica: linciaggi sugli inquisiti, astenia sui condannati.

Un'Italia magistralmente rappresentata da Grillo, che tuona per la trasparenza e la contesta nel momento in cui ne deve pagare i prezzi.

Siamo la summa incivile e selvatica di una serie di unità che ritengono, singolarmente, di essere il più elaborato prodotto della civiltà contemporanea, e questi sono i risultati.



mi riquoto per chi se lo fosse perso.
ne vale davvero la pena.

molto circostanziato l'intervento di Gomez,
molto appassionato -anche se meno giornalistico- quello di Santoro.
La risposta di Travaglio:

Caro direttore, D'Avanzo è liberissimo di ritenere che i cittadini non debbano sapere chi è il presidente del Senato. Io invece penso che debbano sapere tutto, che sia nostro dovere informarli del fatto che stava in società con due personaggi poi condannati per mafia, che si occupava di urbanistica come consulente del comune di Villabate, controllato dal clan Mandalà, anche dopo l'arresto del figlio del boss e subito prima dello scioglimento per mafia.

Perciò l'ho scritto (dopo valorosi colleghi come Lillo, Abbate e Gomez) e l'ho detto in tv presentando il mio libro. Anche perché la Procura di Palermo sta ancora vagliando le dichiarazioni rese nel 2007 dal pentito Francesco Campanella, già presidente del consiglio comunale di Villabate e uomo del clan Mandalà, sul piano regolatore che, a suo dire, il boss aveva "concordato con La Loggia e Schifani" (Ansa, 10 febbraio 2007).

Ciò che non è consentito a nessuno, nemmeno a D'Avanzo, è imbastire una ripugnante equazione tra le frequentazioni palermitane del palermitano Schifani e una calunnia ai miei danni che - scopro ora - sarebbe stata diffusa via telefono da un misterioso avvocato: e cioè che l'imprenditore Michele Aiello, poi condannato per mafia in primo grado, mi avrebbe pagato un albergo o un residence nei dintorni di Trabia. La circostanza è totalmente falsa e chi l'ha detta e diffusa ne risponderà in tribunale.

Potrei dunque liquidare la cosa con un sorriso e un'alzata di spalle, limitandomi a una denuncia per diffamazione e rinviando le spiegazioni a quando diventerò presidente del Senato. Ma siccome non ho nulla da nascondere e D'Avanzo sta cercando - con miseri risultati - di minare la fiducia dei lettori nella mia onorabilità personale e nella mia correttezza professionale, eccomi qui pronto a denudarmi.

Se questo maestro di giornalismo avesse svolto una minima verifica prima di scrivere quelle infamie, magari rivolgendosi all'albergo o dandomi un colpo di telefono, avrebbe scoperto che: 1) non ho mai incontrato, visto, sentito, inteso nominare questo Aiello fino al giorno in cui fu arrestato (e comunque, non essendo io siciliano, il suo nome non mi avrebbe detto nulla); 2) ho sempre pagato le mie vacanze fino all'ultimo centesimo (con carta di credito, D'Avanzo può controllare); c) ho conosciuto il maresciallo Giuseppe Ciuro a Palermo quando lavorava alla polizia giudiziaria antimafia (aveva pure collaborato con Falcone). Mi segnalò un hotel di amici suoi a Trabia e un residence ad Altavilla dove anche lui affittava un villino.

Il primo anno trascorsi due settimane nell'albergo con la mia famiglia, e al momento di pagare il conto mi accorsi che la cifra era il doppio della tariffa pattuita: pagai comunque quella somma per me esorbitante e chiesi notizie a Ciuro, il quale mi spiegò che c'era stato un equivoco e che sarebbe stato presto sistemato (cosa che poi non avvenne). L'anno seguente affittai per una settimana un bungalow ad Altavilla, pagando ovviamente la pigione al proprietario. Ma i precedenti affittuari si eran portati via tutto, così i vicini, compresa la signora Ciuro, ci prestarono un paio di cuscini, stoviglie, pentole e una caffettiera. Di qui la telefonata in cui parlo a Ciuro di "cuscini". Ecco tutto.

Che c'entri tutto questo con le amicizie mafiose di Schifani, francamente mi sfugge. Qualcuno può seriamente pensare che, come insinua D'Avanzo, quella vacanza fantozziana potrebbe rendermi anche solo teoricamente ricattabile da parte della mafia o addirittura protagonista di "una consapevole amicizia mafiosa"? Diversamente da Schifani, non solo sono un privato cittadino. Non solo non sono mai stato socio né consulente di personaggi e di comuni poi risultati mafiosi. Ma non ho mai visto né conosciuto mafiosi, né prima né dopo la loro condanna. Chiaro? Se poi questo è il prezzo che si deve pagare, in Italia, per raccontare la verità sul presidente del Senato, sono felice di averlo pagato.

Ps. Su una sola cosa D'Avanzo ha ragione. Tra i miei ex direttori, ho dimenticato quello del "Borghese": Daniele Vimercati. Era uno splendido e libero giornalista. Purtroppo non c'è più, l'ha portato via a 43 anni una leucemia fulminante. Mi manca molto.


Concordo con te su questo passaggio.
Il problema in effetti è quello poi di riuscire a discernere e di riuscire in maniera chiara e corretta a tradurre nel miglior modo possibile un fatto giuridico in uno politico.

Dove sta il problema e perchè tanto odio per travaglio?
Perchè è l'unico, o uno dei pochi.

Se la numerosità per partes (sintetizzata nei "travaglini" che portano all'evidenza fatti, e negli "others" che li smentiscono o li criticano o querelano) fosse minimamente comparabile, avremmo un meccanismo perfetto dove chiunque da ambo ai lati quando porta all'evidenza un potenziale fatto (E cerca di scatenare una discussione che ne traduca l'implicazione politica) ha la consapevolezaz che ciò porterà una discussione costruttiva.

Di fatto questa situazione non si realizza.
Abbiamo POCHI da un lato (Che si contano sulle dita di due mani) e tutti gli altri dall'altro.

Non è costruttiva la situazione attuale, e rischia di divenire distruttiva pure per travaglio.

Fossero in tanti a portare avanti e alla luce questi fatti, ci sarebbe una più corretta distribuzione dei rischi di errore e un confronto costruttivo

La situazione attuale è una caccia alle streghe




Sottolineo un passaggio, che qui dentro ai più non è chiaro
piss, il video nn funzia


Bè insomma xime
prima di generalizzare agli italiani in toto (coas che cmq temo si potrebbe fare) vorrei farti notare che gli epiteti che hai usato per descrivere sono particolarmente adatti a un sottogruppo di italiani: I giornalisti (e telegiornalisti)

Scendi in strada, vai al solito semaforo delle alzate di mano e chiedi a 100 persone se si ricordano se andreotti è stato ritenuto colpevole e innocente.

Io l'ho fatto con amici per un test.
il 90% ti dirà "era innocente, ricordo i tg in tv e l'avvocato che esultava"

Vero che sarebbe lecito e sacrosanto chiedere all'italiano di informarsi di più
Però prima di questo passaggio sarebbe ANCOR PIU' lecito e sacrosanto chiedere ai giornalisti di fare il loro mestiere prima di ogni altra cosa


*

Hai detto tutto.
Venghino avanti i thargan ora
venghino col loro carico di reply su cose che non c'entrano un cazzo per sviare il discorso
Li stiamo tutti aspettando con ansia

Dai riccardo, non far finta di lavorare su


io lo guardo tranquillamente con VLC a tutto schermo.


oppure prova così
http://mediaserver.dol.it/dolmedia.tv/chiarelettere/se_li_conosci_li_eviti.wmv
l'intervento di travaglio alla fiera del libro è anche su youtube, diviso in 3 parti.
Era linkato su questo topic da qualche parte.

avevo già provato vlc, boh, avrò problemi io


No
al ragionamento ci arrivi da solo se leggi le due risposte di travaglio

dalla prima



Sono persone che hanno avuto rapporti.
Nessuno ha usato il termine mafiosi o fiancheggiatori

Che rilevanza ha questa cosa?
La magistratura potrebbe accertarne una giudiziaria, che potrebbe essere inesistente.

I calciatori, a differenza di schifani


Non hanno responsabilità politiche, dalle quali ci si attende quantomento che chi ci rappresenta e deve garantire anche l'integrità dello stato debba essere quanto più distante da certe cose rispetto a ogni cittadino

è chiaro ora?
sono 80 pagine che lo si spiega, sarà la 20esima volta che solo io lo ripeto.
è al limite del trollaggio questo intervento
in fondo alla risposta di travaglio c'era questo

Nessuno ha mai messo in dubbio l'onorabilità di Travaglio. Nessuno ha voluto sollevare una noiosa e irrilevante polemica personale. Si è voluto soltanto ragionare senza ipocrisie su un metodo giornalistico che, con niente o poco, può distruggere la reputazione di chiunque. Era un memento a Travaglio e a noi stessi ad usare con prudenza, armati di niente o poco, la parola "verità" (evocata, purtroppo, anche oggi). E prima di mettere punto: ma davvero c'è qualcuno che, in buona fede, può pensare che Repubblica faccia sconti alla mafia e alle sue collusioni con i poteri?
(g. d'a.)


*

Bel post.
Grande risposta di Travaglio a D'avanzo, per chi vuole capire il tutto basta leggere anche il solo botta e risposta tra i due.
Dimenticavo, bisogna togliersi il paraocchi prima di leggerle, altrimenti non si riesce
D'avanzo ha messo semplicemente quella nota per chiudere il confronto e non ricevere altre ownate da travaglio.