veramente la "giurisprudenza" come formante dell'ordinamento è fatta di decisioni giurisprudenziali.
Forse con "giurisprudenza" intendevi "scienza giuridica" oppure "diritto". E' un uso scorretto del termine dal punto di vista del lessico specialistico (al limite si dice "giurisprudenza" per dire "facoltà di giurisprudenza"). Diverso è però il concetto di jurisprudence nel mondo di common law (in questo caso, e solo in questo caso, esprime la scienza giuridica).
Il diritto, ovvero l'ordinamento giuridico, è composto dal formante legislativo (in senso ampio), da quello giurisprudenziale e da quello dottrinale (la scienza giuridica), oltre che dalla prassi (come crittotipo). Si tratta di un fenomeno circolare, poiché senza uno di questi elementi gli altri non stanno in piedi.
Quando si dice "giurisprudenza" si intende l'argomento svolto in merito a un dato tema dalla giurisprudenza; non necessariamente equivale al pensiero dei giuristi (la scienza accademica), che spesso con le loro argomentazioni portano (poi) a un mutamento dell'orientamento giurisprudenziale (cfr. la circolarità dell'esperienza giuridica).
La prassi? Può fare quello che vuole, poi bisogna vedere se giurisprudenza e dottrina - ovvero legislatore - danno supporto a quello che la prassi inventa.
Va ricordato che il riconoscimento della validità di un atto implica la possibilità di ricorrere ai servizi giuridici offerti dallo Stato: di ottenere il riconoscimento dell'enforceability dell'atto.
In tal senso, un contratto nullo ha già in sé la sua sanzione (non può avvalersi degli strumenti di realizzazione coattiva degli interessi delle parti).
Nei contratti, spesso, scientemente si mettono clausole che si sanno essere nulle (avviene spesso in alcuni tipi di contratti bancari e finanziari non retail).
Perché? Perché la prassi non sempre mira all'effetto giuridico ma, magari confida in un effetto psicologico o, comunque, in una modificazione della realtà fattuale (a cui non necessariamente corrisponde un effetto giuridico) utile per chi quella parte nulla del testo ha predisposto.
(e qua torniamo al senso di alcune proibizioni giuridicamente nulle, se del caso, inserite nei contratti lavorativi; lo scopo eventuale non è certo quelle di farle valere "in giudizio").
Beh vedi l'insegnamento di Socrate, dovrebbe essere un caposaldo per qualsiasi persona.
Ma in un paese in cui, pur di dire qualcosa, si danno anche le indicazioni stradali (sbagliate) al giapponese di turno, la vedo dura.
Io comunque sono sempre fiducioso nella voglia di trollare. E l'avatar di Dimonium mi fa ben sperare.
Ma in un paese in cui, pur di dire qualcosa, si danno anche le indicazioni stradali (sbagliate) al giapponese di turno, la vedo dura.
Io comunque sono sempre fiducioso nella voglia di trollare. E l'avatar di Dimonium mi fa ben sperare.
Ma meno male, dovresti essere contento, scoparti le colleghe è una delle cose più sbagliate che potresti mai fare, figuriamoci averci anche una storia fissa. Meglio che ci sia quella clausola fidati.
Se te la sei presa perchè ho evidenziato che tutto quello che avevi scritto era esatto ma non pertinente la norma in questione, mi spiace
se pensi io debba parlare in termini più tecnici mi trovi daccordo
anche perchè è tutto molto tecnicistico, ogni tanto passa su newlaw
possiamo anche discutere di filosofia del diritto nei termini che più ti aggradano
ma davvero mi stai facendo l'appunto perchè cerco di usare termini più "terra terra" qui su agorà?
davvero?
mi hai nel sacco
se fossi piccato fidati che avrei tirato fuori argomenti e toni ben diversi.
Il fatto è che ti sei voluto mettere nella posizione dell'esperto (ammetterai che i tuoi post precedenti erano molto aggressivi). Hai voluto spendere titoli di elevata professionalità (non meglio qualificati), con l'effetto di legittimare la reazione da parte di chi, forse, di diritto qualcosa ne sa quasi quanto te.
Sulla base di questi presupposti, da un operatore giuridico, si deve pretendere in qualsiasi frangente l'impiego corretto dei concetti (la divulgazione non si giova mai dell'imprecisione, poiché si veicolano informazioni scorrette), considerata la natura del diritto (che è scienza concettuale).
Poi il mio post precedente ha costituito l'occasione per una divagazione opportuna sui crittotipi (che consente di spiegare perché nei contratti si scrivono cose giuridicamente irrilevanti), che - confido - per i più curiosi (non necessariamente si deve essere giuristi per esserlo) possa essere di qualche interesse.
Non è un termine "terra terra", si tratta di un errore grossolano ed è un utilizzo sbagliato del termine.
A maggior ragione se fai una sequela di post arroganti dove vanti una tua presunta superiorità nella materia, deridendo gli altri utenti in maniera assolutamente gratuita.
ho visto che hai editato dopo
una domanda semplice semplice vendetta, cperchè n nvoglio perdere tempo
vedi se riesci a rispondermi
1)Una clausola di "non fraternizzazione" (come descritta dal OT)
E'
o
NON E
legale, valida e vincolante
in un azienda di trading finanziario italiana?
2)qualcuno licenziato in italia per questa normativa ha poi avuto le proprie ragioni accolte in tribunale?
io anticipo la mia risposta
1)si
2)no
la mia spiegazione
una domanda semplice semplice vendetta, cperchè n nvoglio perdere tempo
vedi se riesci a rispondermi
1)Una clausola di "non fraternizzazione" (come descritta dal OT)
E'
o
NON E
legale, valida e vincolante
in un azienda di trading finanziario italiana?
2)qualcuno licenziato in italia per questa normativa ha poi avuto le proprie ragioni accolte in tribunale?
io anticipo la mia risposta
1)si
2)no
la mia spiegazione
a mia opinione no e no.
No numero 1: Se poi l'hanno messa la clausola i suoi risultati fattuali può pure averli raggiunti, perché il destinatario della prescrizione nulla si è conformato alla prescrizione o, comunque, ha capito il "messaggio" veicolato da quella disposizione. E si torna al discorso dei crittotipi...
no numero 2: non necessariamente qualcuno sarà stato licenziato sulla base di simili disposizioni (se effettivamente presenti) e/o il caso sarà finito in tribunale. Più probabile la prima della seconda. Per mandare via un trader ci sono n-mila mezzi disponibili e, in genere, il trader non punta i piedi quando è il momento di levare le tende.
La casistica giurisprudenziale NON affronta necessariamente tutti i casi possibili ed ipotizzabili (serve qualcuno che faccia causa; a monte deve esserci un potenziale contenzioso; tutto potrebbe comunque essersi risolto in via stragiudiziale).
Da ultimo bisogna vedere anche quale inquadramento contrattuale ha un trader in ambito finanziario. Perché non necessariamente è in posizione di dipendente (potrebbe essere un libero professionista che presta la propria opera in regime di libera "collaborazione").
p.s.
il tema della vessatorietà o meno è irrilevante. La natura vessatoria o abusiva della clausola ha senso quando parliamo di ambiti contrattuali diverso da quello giuslavoristico (contratti consumeristici; contratti tra imprese, etc.: nell'ottica dello squilibrio giuridico del contratto e, talvolta, economico). E comunque è irrilevante ai fini di questo discorso. Il problema è se il divieto di scoparsi possa o meno rientrare nel concetto di giusta causa così come tipizzato dal contratto individuale di lavoro (bisognerebbe poi tener conto della contrattazione collettiva...): la risposta, ripeto, è no in via generale.
Chi cazzo è Bard? Mah.
In ogni caso, nel mio caso venni risarcito con una discreta sommetta per andarmene dall'azienda (e lasciare perdere la tizia)
In ogni caso, nel mio caso venni risarcito con una discreta sommetta per andarmene dall'azienda (e lasciare perdere la tizia)
dovresti anche stimare il tempo altrui che chiedi per rispondere alle tue domande. Tempo che, se permetti, vale tanto quanto il tuo (e comunque a me interessa il mio tempo, non certo il tuo).
Avresti dovuto dire "non voglio perdere tempo e farne perdere a te".
io sono aggressivo
non per questo ciò che dico sia sbagliato
non ho speso alcun titolo
le cose sono vere o non sono vere
non intendo disquisire su un forum come agorà in termini legali adoperando la corretta sintassi giuridica, perchè non è nè stimolante nè comprensibile
ho cercato di farlo in passato
ma non è questo l'ambiente
chi ha aperto il 3d ha chiesto un parere da chi ne sapesse qualcosa
io l'ho fornito
non è piaciuto
pazienza
ormai sono tutti avvocati
cosa vuoi farci
certo, il livello di ignoranza mondiale viene misurato in base a quanto uno ti legge.
cerchi ancora la risposta eh?
io di sicuro lo sono. Tu di che ordine sei? Per sapere se devo chiamarti collega oppure no.
Questo discorso già lo facemmo un po' di tempo fa e mi confermasti di non essere avvocato. Qualcosa è cambiato?
I praticanti valgono?
Precog: no, vai a fare le fotocopie degli atti e taci
Precog: no, vai a fare le fotocopie degli atti e taci
no.
mi spiace ma è così
Altrimenti facciamo che pure gli studenti di giurisprudenza sono praticanti-praticanti avvocati e quasi-dottori
Non c'è bisogno di dispiacersi, lo so che è così - giustamente -