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In passato la mia compagna ha lavorato come commessa presso un negozio di abbigliamento in un outlet (marca molto, molto nota). Mi ha raccontato che nel contratto era previsto il licenziamento per fraternizzazione, ossia nel caso si intrattenessero rapporti sociali tra colleghi al di fuori dell'ambito lavorativo. A naso mi è sembrata una roba francamente illegale: non mi pare che un qualsiasi evento della sfera privata di un individuo che non abbia attinenza con il lavoro possa essere usato come causa di licenziamento (anzi, già il fatto che un qualsiasi datore di lavoro possa pretendere di avere informazioni sui rapporti che i dipendenti intrattengono al di fuori del lavoro mi pare in sè una grave violazione della privacy). Ho googlato un po' ma non ho trovato informazioni in merito. Qualcuno tra gli avvocati o gli esperti di diritto del lavoro che bazzicano da queste parti mi sa dare delucidazioni?
[TL; DR]
Possibile che in un contratto di lavoro mi vietino di intrattenere rapporti con i colleghi al di fuori dell'ambito lavorativo, pena il licenziamento?
beh le uni ameriggane chiedono ai prof di rendere noto al preside quando uno di loro fraternizza con uno studente quindi non ci vedo nulla di strano
Quindi se nelle università americane funziona così dev'essere lo stesso anche in un ambiente lavorativo italiano?
lol
le donne che ho frequentato, per il 90% le ho abbordate sul lavoro.
sarei ancora vergine con questa regola.
sarei ancora vergine con questa regola.
sii felice avrà l'effetto opposto
ma in italia non credo esista niente di tutto ciò e quindi non si può licenziare per quel motivo , ma per quello che può valere ricordo una puntata di forum che trattava l' argomento in una situazione dove il capo reparto aveva fraternizzato a tal punto da aver perso la severità nei confronti dei suoi "colleghi di livello inferiore" e non era più in grado di prendere decisioni senza l' influenza del sentimento del amicizia.
Il direttore di zona (mi pare ) lo aveva citato in giudizio e non ricordo se voleva trasferirlo in un altra sede o licenziarlo , dopo aver esposto degli esempi dei comportamenti del capo reparto , confermati dal capo reparto stesso che prendeva le difese dei dipendenti ormai amici , il giudice se non ricordo male aveva dato ragione al direttore di zona ..
Quindi fin quando la fraternizzazione non incide negativamente sul rapporto lavorativo non credo ci siano motivi validi di licenziamento.
Il direttore di zona (mi pare ) lo aveva citato in giudizio e non ricordo se voleva trasferirlo in un altra sede o licenziarlo , dopo aver esposto degli esempi dei comportamenti del capo reparto , confermati dal capo reparto stesso che prendeva le difese dei dipendenti ormai amici , il giudice se non ricordo male aveva dato ragione al direttore di zona ..
Quindi fin quando la fraternizzazione non incide negativamente sul rapporto lavorativo non credo ci siano motivi validi di licenziamento.
Se mi licenziassero per una roba del genere probabilmente darei fuoco a chi mi ha licenziato e per sicurezza alla sua progenie, al suo capo, al capo del capo e anche a chi permette regole del cazzo di questa risma
Mi sembra una clausola un filo vessatoria, dubito fortemente possa valere qualcosa davanti ad un tribunale del lavoro.
Il punto è che nel caso che mi raccontava (parliamo di un marchio straniero ma di un negozio in Italia) lei sostiene che la clausola fosse proprio specificata nel contratto di assunzione e come fatto in sè, a prescindere dalla ricaduta che potesse avere sul lavoro. Cioè, se stai con la collega e passate il tempo a flirtare anziché lavorare vi licenzio sì, ma se sul lavoro siete professionali ed efficienti quello che fate fuori saranno ben cazzi vostri...
come già detto da altri, anche a me pare una roba totalmente fuori dal mondo (giuridico).
Vabè sarà ufficiosa, tipo quando al colloquio fanno capire alle donne che è meglio se hanno già un paio di figli così non hanno altri grilli per la testa, mica lo scrivono sul contratto ma tant'è.
sì, ma se metti una roba del genere nei contratti e finisce sotto l'occhio dei sindacati ti attiri grane addosso per nessuna buona ragione (ad es., perché a quel punto il licenziato proverà ad agganciare il licenziamento a quella ipotesi di "giusta causa" illegittima).
rilancio con un altra domanda , se un datore mette a contratto clausole del genere , oltre ad avere effetto nullo può rischiare qualcosa ??
Il punto è che il licenziamento deve avere una causa ben definita, nel momento in cui il datore di lavoro porta davanti al tribunale il contratto con la suddetta clausola c'e', oltre alla risata del giudice, un reintegro immediato nella posizione lavorativa precedente, con scuse e risarcimenti di sorta.
Non penso rischi nulla poiché non fa firmare nulla contro l'ordine pubblico. E' "solo" cattivo gusto, potremmo dire.
Semplicemente si considera la clausola non apposta.
Edit: pensandoci un attimo potrebbe attirarsi le antipatie dei sindacati e con un po' di sfiga potrebbe trovarsi a doversi difendere in una causa dove trova un attore particolarmente rompicoglioni armato di avvocato che puntano a qualche tipo di risarcimento civile, potenzialmente una delle tante sottocategorie del danno biologico
plot twist:
la sua ragazza si e' bombata tutti i colleghi e l'hanno licenziata
la sua ragazza si e' bombata tutti i colleghi e l'hanno licenziata
facevo la domanda perchè magari molti che non sono istruiti , in situazione dove non ci sono i sindacati , potrebbero cmq temere la clausola e magari credere pure che il licenziamento in caso di violazione della stessa sia giusto ..
Può anche darsi. Pensa che ora si bomba il suo principale...
A quanto ne so è una norma che viene applicata anche in Amazon (tanto per non fare nomi)
vai tranquillo, c'è il job acts