Three body problem

In realtà l’intero piano da un punto di vista logistico/ingegneristico per come viene spiegata nel libro ha senso (presumendo di avere un materiale con le proprietà descritte) come il fatto che la nave non inizi immediatamente ad “inabissarsi” (tagli troppo piccoli e netti perché l’effetto sia immediato).
C’erano anche altri fattori, tipo il metraggio limitato di cavo pronto disponibile e quindi l’obbligo di limitare il " range di nave colpita" e la distanza minima tra i cavi.

È il modo in cui han voluto spettacolarizzata qui che stride parecchio. I bambini che piangono per aggiungere quell’ angolo di " moralmente abietto", l’equipaggio che fugge e urla, il tizio che scappa con l’HD in mano, le fiamme e esplosioni: tutte aggiunte della versione Netflix.

Il punto della strategia usata è proprio che l’intero “taglio in sezioni” avviene praticamente prima che quasi chiunque nell’equipaggio si renda conto di cosa sta succedendo e che sia possibile allertare chicchessia.

EDIT- questa è la scena nella versione della serie TV cinese per dire:

Dal minuto 22 in poi, se il timestamp preimpostato non funzionasse.

In other news, ho quasi finito con il binge della stagione. Iniziato poco dopo pranzo e sono all’episodio 8 ora (ma stanco e continuo domani).

Han cambiato veramente di tutto e di più in termini di casting e personaggi. In alcuni casi anche i (POCHI) personaggi che mantengono la stessa età/etnia sembrano essere stati alterati significativamente in termini di personalità.
Per esempio Ye Wenjie passa da una sorta di “stoicismo rassegnato e pessimista” che la contraddistingue nella versione cinese a essere più una vecchia strega astiosa che ridacchia sardonicamente in faccia ai suoi nemici.

All’inizio la cosa non è nemmeno particolarmente fastidiosa. Sa tanto di scelta un po’ fine a sé stessa e non si può certo dire che i cambiamenti sembrino dei miglioramenti per ora, ma non è il tipo di storia che si segue per scoprire il “forte lato umano” di Pinco Pallino o di Gianna Laqualunque, si presta più che altro attenzione agli accadimenti su larga scala e le vite private dei personaggi sono quasi un intralcio al suo godimento piuttosto che un valore aggiunto.

Di contro ho l’impressione che l’accumularsi di cambiamenti stia diventando progressivamente più irritante negli episodi avanzati (es. non un singolo “Wallfacer” ricorda nemmeno vagamente gli originali ed è cambiato anche il loro numero complessivo? Sembra una variazione con pesanti ripercussioni future).

Se non altro rispetto alla versione televisiva cinese (che ci mette 30 episodi a coprire la parte di storia che qui occupa i primi 5-6 episodi) il passo è decisamente più spedito. Forse perfino un po’ affrettato.

Io l’ho bingiata e mettendo tutto sulla bilancia mi è pure piaciuta.

Quella cinese vale la pena guardarla?

Ecco nella versione cinese la scena ha già molto più senso (anche se pure qua la nave gli fa la gentilezza di deviare e andare a pezzi sull’asciutto. A sto punto potevano dire che era calcolato pure quello. Magari nel libro lo è)

E il server VIENE fattto a fettine, infatti recuperano letteralmente i pezzi.

Ma quindi Augustina la gigagnocca in originale è un Cinese nerd? Che ci sta, eh :asd:

Edit: googlando non è che Augustina è un cinese nerd, sono proprio i 5 samurai che nell’originale sono una persona sola, ho capito bene?

Edit2: ah ma la serie Cinese è solo il primo libro. Ho capito, me li devo leggere :asd:

Guarda, è quasi inutile cercare di determinare esattamente chi é chi. L’intero cast è cambiato.

In certi casi per età, razza, sesso o nazionalità, in altri un personaggio (es. Cinese nerd) è diventato tre personaggi nuovi (Jack, Agustina, la tizia cinese).

In altri ancora personaggi sono stati rimossi e alcuni di quelli pre-esistenti si sono spartiti scene e caratteristiche che gli appartenevano, ecc.

In quanto alla serie cinese, sto un po’ avendo un conflitto interiore su come valutarla rispetto a questa.

Da un lato chiaramente Netflix è avanti con budget, effetti e valore di produzione. Inoltre il ritmo è decisamente più spedito.
Dall’ altro non riesco a togliermi di dosso l’impressione che a conti fatti la serie cinese mi sia piaciuta più di questa.
Comunque hanno recentemente confermato che anche quella riceverà una seconda stagione (The Dark Forest).

Ecco, per quanto ovviamente le metriche narrative, e probabilmente i fini mercantilistici, tra un romanzo ed il suo adattamento televisivo siano differenti, prevedibile e pure comprensibile, sospetto l’eccessiva frenesia nata dall’esigenza di proporre un prodotto generalista indirizzato ad un pubblico ampio mal possa conciliarsi per un contesto nato come principalmente contemplativo ed evocativo.

Nasceranno opinioni divisive su esso.

EDIT: E chiaramente Lou Ji non è orientale, perchè sia mai il salvatore del pianeta possa essere un cinese, in questa epoca poi.

Uhm quindi vale la pena o no? O meglio guardare la serie cinese?
Perchè tempo fa avevo iniziato quella ma ho visto solo il primo episodio, perchè poi mi ero dedicato ad altro in quel periodo.
Mi sembrava solo molto lenta

Suggerirei di tentare quantomeno, ma effettivamente la prima stagione della serie Tencent comprensiva di 30 episodi da quasi un’ora ciascuno è decisamente lunga per gli standard a cui saremmo abituati, lo è per ragioni commerciali principalmente, dovendo coprire una fascia di palinsesto ben precisa per un periodo predeterminato, prolissa fino alle lacrime in alcuni frangenti e tecnicamente discontinua, però effettivamente ciò ha permesso agli sceneggiatori di trattare il materiale d’ispirazione con la massima cura ed offrirne una trasposizione fedele in maniera financo reverenziale.

Suggerire quindi di dare una possibilità, perlomeno per i primi 5-6 episodi, un poco a scopo di comparazione con un modello narrativo diverso un poco perché penso non sia proprio difficile migliorare i modelli di sceneggiatura Netflix in generale. :asd:

Io non ho letto i libri…
Detto questo, posso affermare che la serie mi sta piacendo e anche un po’ “prendendo” ma ho l’opinione che stiano veramente velocizzando un bel po’ di cose.

Ho visto la scenda della nave anche in quella cinese e devo ammettere che si’, un bel po’ di cose inserite in un quella Netflix sembrano proprio superflue, tralasciando la gentile deriva laterale, cosi’ per comodita’, di entrambe.

Parole di Hideo Kojima
“They have sublimated this work into an entertainment for everyone”

Solo tre piccoli dettagli in aggiunta alla spiegazione di Tuco.

Per le ragioni sopra indicate non è possibile estendere l’area della trappola sott’acqua, quindi ci sono sia il principio di Archimede che funziona finché il mazzo di carte che è la nave non inizia a sbilanciarsi troppo, sia il motore tagliato in parti, sia le eliche che continuano ad essere integre;

la zona scelta per i pilastri è una dove il canale è più stretto;

nel testo viene esplicitamente detto sia che tagliare con tagli così piccoli forme di archiviazione dati è troppo poco distruttivo per creare problemi al recupero dati, quindi anche se ci fossero dischi tagliati, sarebbe mal di poco, sia che date le costrizioni di materiali, il fatto che ci siano 50cm di distanza tra un filamento e l’altro creano un bisogno extra, quello del fare l’operazione di giorno perché la probabilità che gli umani a dormire non vengano tagliati è troppo elevata.

Non è così conveniente che la nave non affondi.

Non so, dato che è tratto da un libro scritto da cinesi, vorrei evitare di trovarmi la solita roba stuprata secondo la “sensibilità” americana. Cioè, la cosa interessante è proprio che dovrebbe essere un prodotto culturale di fantascienza cinese: vederlo ritrattato dagli occidentali (e i peggio occidentali) non è che mi ispira particolarmente.
Comunque vabbè gli do un occhio alla prima puntata di netflix, vediamo.

La versione netflix è ovviamente adattata allo spettatore medio hur dur quindi non aspettatevi un capolavoro di scienza e metafisica

Ok ho visto le prime due puntate ed è godibile: la storia sembra intrigante anche senza jodie foster.
Non mi piace come hanno trattato alcune cose però, me l’aspettavo più hard sci-fi comunque in generale.

È tipo la roba più “hard sci fi” in circolazione. :asd:

Nzomma, già solo per il fatto che ci sono gli alieni…

Comunque mi sta piacendo, la puntata 5 è una bella svolta e anche belle idee e scene particolari.

Ma che stai dicendo. :rotfl:

Boh, ci sono alieni che fanno entangle di supercomputer enormi in millemila dimensioni per poi ripiegarli nelle dimensioni di un protone, in modo da ascoltare tutto il genere umano in tempo reale a distanza di anni luce. Se ti sembra roba hard sci-fi ok :asd:
Tutta roba plausibile in un futuro prossimo con le tecnologie che possediamo ora :dunnasd:

io non ho capito solo il ragionamento dei 400 anni in cui la razza umana dovrebbe essere in grado di raggiungere e superare la tecnologia aliena, quando questi sono avanti anni luce, mentre invece dovrebbero essere più indietro visto che ogni tot. veniva distrutta la civiltà ed il pianeta dove vivevano resettato

Sono più avanti ma ci hanno messo milioni di anni, il discorso è che fra 400 anni temono che l’umanità li possa superare vista la crescita esponenziale del progresso tecnologico sulla terra

a me le prime puntate sono anche piaciute, però poi imo prende una deriva un po’ troppo accentuata sia sui feelings e le vicende interpersonali, che oltre a non centrare una fava col tipo di prodotto coinvolgono personaggi insopportabili tipo salazar e dinamiche surreali da telenovela (il tira e molla tra lei che non gliela da ma è emotivamente bisognosa e un po’ giù di morale e lui che è a letto a scopare con un’altra ma appena riceve una telefonata molla tutto e corre da lei solo per ascoltarla), ma anche le forzature scientifiche per creare spettacolo da colossal (tipo la nave e la micro fibra o come viene gestita la board militare e di esperti scientifici oltre un certo punto) le ho trovate inadatte alle atmosfere di quel che mi pare di capire funzioni meglio come thriller fantascientifico che come prodotto imperniato su setpieces.
per il resto a meno di grossi colpi di scena non sono sicuro che si siano giocati bene la carta della minaccia aliena, troppo presto, e troppo stereotipata, altro elemento che imo va a detrarre dalle atmosfere che si presagivano a inizio serie.

non ho ancora finito di guardarla comunque

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Non è nemmeno un discorso che stanno applicando alla Terra nello specifico. Per come la mette la serie (e l’autore) è proprio la natura del progresso tecnologico che tende ad essere esplosiva ed esponenziale.

Quindi quando grosse distanze sono coinvolte (e conseguentemente lunghi tempi di viaggio) diventa fondamentalmente impossibile prevedere quanto una civiltà potrà progredire nell’arco di pochi secoli.

In pratica i trisolarian stan dicendo “Adesso abbiamo un netto vantaggio su di loro, ma dopo quattro secoli intrappolati su navi-arca chissà che ci troviamo davanti quando arriviamo lí (se non facciamo qualcosa per sabotare il loro progresso)”.

@Cunz non è assolutamente “quel tipo di storia”. Il fatto che una specie aliena esiste e stia arrivando non si presumeva essere il “grande reveal a sorpresa” della storia. È a malapena la sua premessa.