Non ho capito a cosa ti riferisci, ho sempre parlato “per me” e “di me”, forse mi hai frainteso ?
Era solo una formula di cortesia per darti un consiglio, senza invadere troppo la tua sfera personale e genitoriale
Va bene, chiedo scusa se ho invaso erreni altrui, però sappi che da oggi in poi ti chiamerò Cecia (così ci mettiamo anche il sessismo )
Và che scherzo
Noooo, ero io che volevo darti un consiglio in punta di piedi
io sono vecchio e quindi appartengo alla generazione che l’inglese lo ha imparato con un paio di ore la settimana dalle medie alla fine delle superiori ma ovviamente mi sembra impensabile non cercare di farlo imparare in qualche modo il più presto possibile a mio figlio (che però, vedi mio post poco sopra, a quanto pare è totalmente negato per le lingue )
I nostri figli dovranno competere in una società sempre più globalizzata e vi garantisco che se vedete come viene considerata la scuola qui in Asia avreste il terrore di pensare vostro figlio in competizione con milioni di indiani/cinesi/koreani/giapponesi/etc
Io considero persone anni 90 in su che non parlano inglese, dei caveman.
Imo nel 2023 ed hai 30 anni e non parli inglese è una scelta.
Io sono dell’idea che prima vengono esposti a piu’ lingue e meglio e’ ma ognuno fa come preferisce.
Dico solo che dire pero’ “va’ tanto viviamo in italia” e’ un po’ miope come scelta perche’ io a 20 anni mai mi sarei sognato di andare a vivere con i mangiascoiattoli e invece guarda in che buco di merda son finito. Ho imparato comunque la lingua (e non certo grazie alla scuola) ma se sapessi un paio di lingue in piu’ sicuramente non mi farebbe male e aver visto con che rapidita’ il piccolo (trapiantato dall’italia all’inghilterra quando aveva 6 anni) ha appreso l’inglese conferma soltanto quanto facilmente a quell’eta’ possono apprendere lingue diverse.
Ci aggiungo che personalmente ero preoccupato che il fatto che in casa parlassimo italiano lo penalizzasse e invece e’ talmente flessibile la capacita’ che hanno a quell’eta’ che il cervello “cambia” lingua senza realizzare in base al contesto. Quindi insomma non dico 12 lingue, ma da quando hanno sui 5+, esporli a un paio di lingue extra gli fa solo bene.
Senza contare le varie ricerche in merito che mostrano come aiuti a sviluppare sia qualita’ prettamente di elaborazione che di socialita’ e apertura mentale verso il “diverso”. Imparare una lingua non tua fa miracoli apparentemente per combattere il bigottismo classico dello “straniero”.
Yep, avevo letto un paperzzz qualche anno fa quando avevo il figlio ancora piccolo che imparare lingue differenti ha diversi bonus sullo sviluppo cognitivo e interazione sociale.
Come inconfutabile prova metto il ciccio che fa breakdance stile film americano.
su Uppa ho trovato questo:
Se i genitori non sono bilingui, il metodo migliore è quello di imparare giocando. Una strategia messa in atto in alcuni paesi europei è quella dell’apprendimento recitato: i bambini devono recitare in gruppo una serie di vocaboli accompagnandoli con gesti e movimenti che ne rappresentino il significato. Uno studio sull’efficacia di questo metodo indica che gli studenti hanno raggiunto prestazioni tre volte superiori rispetto a coloro che hanno seguito il metodo convenzionale. La tecnica sfrutta il fatto che le memorie motorie (legate all’esecuzione di un particolare movimento) sono particolarmente robuste e influenzano quelle legate al linguaggio.
Anche l’esecuzione di brani musicali, possibile nei bambini più piccoli grazie a strumenti improvvisati e a vocalizzazioni, fa sì che l’apprendimento avvenga più velocemente. Inoltre, se i piccoli vedono dei cartoni animati, è indicato farli vedere nella seconda lingua che devono apprendere, ad esempio l’inglese: mentre in Italia tutto viene doppiato ciò non accade all’estero, il che spiega la maggior competenza linguistica di gran parte dei bambini e ragazzi nordeuropei. Buona anche la strategia di ricorrere agli audiolibri in una seconda lingua, anche se è meno giocosa e funziona meglio a partire dai 7-8 anni.
da adesso in poi solo cartoni in inglese
E’ esattamente quello che fanno nell’asilo dove lavora la mia compagna Magic Teacher
attendo che abbia l’età giusta per esporlo a dragon ball in giapponese
BAKANAAAA
Esattamente quello che penso io.
Al nido mi par un pochino presto, tutto là.
bho, io sono dell’avviso che l’inglese un bambino lo impara solo se ha possibilità di praticarlo ogni giorno. Se non c’è possibilità di farglielo praticare o se per farglielo praticare ogni giorno diventa per lui uno stress, è meglio lasciar perdere e attendere quando diventa più grande.
Tanto i tempi sono cambiati e quando arriva verso l’adolescenza, si ritrova inondato da talmente tanti contenuti in inglese che in un modo o nell’altro gli tocca impararselo.
Ma come fa ad essere uno stress per un bambino imparare una lingua quando è piccolo? Assorbono tutto senza problemi.
non tutti i bambini imparano senza problemi
Se i genitori sono entrambi italiani, la seconda lingua non è una cosa naturale. Diventa un apprendimento “forzato” che potrebbe non piacere al bimbo.
ho scritto su proprio il caso che descrivi Altair e no, non e’ cosi. Ma non perche’ “a me non e’ successo”, e’ proprio da studi che non e’ cosi.
Specie in eta’ molto giovane, e’ una roba che gli lavora “in background”.
Chiaro dipende anche da come gli viene insegnato. Se e’ la classica cosa “oggi bambini impariamo i tempi dei verbi” a 5 anni ti mando affanculo io genitore. Gli serve di imparare in maniera organica. Semplicemente venendo esposti alla lingua (parlare solo quella lingua a lezione, vedere cartoni animati in quella lingue, leggere assieme in quella lingua, etc)
Quando sono molto piccoli basta esporli alla lingua, assorbono intendo questo. Poi quando crescono si cambia il metodo d’apprendimento.
Secondo me non ha senso aspettare, quando iniziare da subito non ha alcuna controindicazione.
My2euroC