Sì anche io ho diverse amiche che mi hanno raccontato di molestie da parte del medico.
Quella più soft: il medico di base dopo richiesta di prescrizione della pillola si è messo a parlare del suo cazzo, di cosa fa/faceva con la mistress con cui tradiva la moglie, di come scopava, di quanto scopava da giovane. Tutto molto piacevole insomma, dopo essere stata sessualizzata per aver chiesto la pillola.
Ma che cazz…
Questo nello specifico era particolarmente coglione perché era pure mezzo novax (e infatti andava d’accordo con la madre che s’era bevuta il cervello era andata full stagnola), alla domanda se era il caso di vaccinarsi diceva “bah non so se proprio devi non posso dirti di no però nzomma”.
È stata l’unica donna a raccontarmi esperienze di sto tipo quindi personalmente non so quanto siano situazioni diffuse, chiaramente è gente che andrebbe presa a calci nelle palle e radiata dall’ordine però anche qua, denunciare è ancora più difficile perché se vai a lamentarti che ti tasta in modo inappropriato (ma tipo che ti fa male boh il piede e ti tasta le tette “per scrupolo”) ti dicono “eh beh ma è un medico, è normale ti tocchi”
Oggi sono in ufficio posso discutere un po’ più ampiamente delle questioni psicolgiche di cui parlavo ieri, dal punto di vista della vittima, e del perché secondo me è importante per avere un decremento dei casi che le donne stesse (ma anche gli uomini vittime, perché ci sono anche loro) riflettano su quale sia il loro ruolo all’interno di un rapporto tossico.
Due elementi abbastanza importanti per quanto so piuttosto comuni in questi casi sono l’impotenza appresa ed il rinforzo intermittente.
Non so valutare la bontà di un sito linkato in italiano perché è tutto materiale che ho sempre letto in inglese, comunque sia
Rinforzo intermittente in psicologia | Psicologa Psicoterapeuta Milano (chiaraventuri.it)
Quindi io come approccio credo si debba avere un lavoro macroscopico da parte delle istituzioni, per forzare uno shift nella società (utopistico imho) e uno microscopico all’interno del singolo nucleo familiare.
Una vittima (di violenze fisiche o psicologiche, indipendentemente dal fatto che possano portare poi al femminicidio) esce da una situazione di sopruso per due motivi: qualcuno lo scopre e la salva (intervento delle fdo, arresto, protezione dei parenti, un intervento forzato esterno) oppure comincia a riconoscersi come vittima, ancor di più comincia a teorizzare che ci siano lati di se stessi che permettono il perpetrarsi di una determinata situazione.
A livello microscopico quindi per me i figli dovrebbero esseri formati su determinate dinamiche relazionali quanto prima, e per farlo i genitori stessi devono conoscerle.
A livello macroscopico, appunto perché come diceva forse @Nakiami che è madre e qualcun altro, io genitore posso fare tutto ma c’è sempre una grossa influenza dell’ambiente esterno, quindi bisogna avere culo. Ed è qua che servono interventi istituzionali per far si che quegli elementi esterni siano progressivamente di minore entità (e qua il lavoro è gigantesco, ed è pure in parte contro un sistema economico. Social, ads, economia della violenza nei media, depotenziamento di un determinato linguaggio, consumismo ed immagine)
Qualcosa può essere fatto a livello macroscopico? Io dubito.
Lo stesso lavoro microscopico vale anche nella sfera maschile, ma io preferirei parlare della sfera di chi perpetua comportamenti oppressivi e tossici.
Qua la questione è ancora più vasta, perché ci sono una miriade di possibili profilazioni che sfumano tra di loro, ma per buttarne nella discussione uno a caso
Causes of Narcissistic Personality Disorder: Childhood, Genes, & More (psychcentral.com)
Quello che indica, al netto della correttezza o meno, è un possibile processo che crea un determinato individuo, potenzialmente un colpevole. Io continuo a ragionre su cosa crea quindi un colpevole, e su cosa crea una vittima, e questi due ruoli sono ruoli potenziali, che si realizzano poi effettivamente quando si incontrano.
comunque ormai la gente è proprio sconnessa dalla realtà e pensa che certe cose siano normali, se non si trattasse dell’ennesimo atto violento su una donna ci sarebbe da ridere.
Riporto qua la notizia che @AVB aveva già postato e che è finita di là in seguito alla split:
Eccheccazzo però mo tutti ora, troppo caldo?
no è solo che fanno notizia, tra 15 giorni torneremo a fare firulì firulà guarda uno zingaro selvatico o sarcazzo cosa
Ho una domanda ma forse e’ controversa.
Qualcuno ha la distribuzione geografica di questi casi? Perche’ io ho l’impressione assolutamente aneddotica che questi casi siano molto piu’ comuni al nord Italia, nonostante gli stereotipi sugli uomini del sud Italia.
Sarebbe interessante vedere come sono distribuiti come frazione della popolazione nelle varie regioni.
dai così adesso ha il tempo di calmarsi, uscire di galera, ammazzarla, poi tutti a piangere in tv
il problema è che una donna vittima di questo tipo di individuo schizzato a livello effettivo non ha nessuno che la protegge in maniera reale e concreta finchè non scappa il morto.
non è tutti ora, se ci sono 100 femminicidi all’anno, sono più o meno 1 ogni 3 giorni, solo che ci sono periodi dell’anno dove la cosa passa in sordina o vengono relegati a poche righe di cronaca senza puntarci particolamente il faro mediatico
Vuoi rinforzare il “Lombardia Mordor” eh, approvo approvo è giusto sbatterle in faccia certe cose.
Split su cos’è norditalia, perché non vorrai mischiare Padova sud con Baranzano di Bollate.
E se non si denuncia come fai ad avere un dato realistico?
Comunque sono d’accordo con te, anche per me la sensazione pare quella.
Sarebbe anche capire il livello di istruzione e l’orientamento politico di ste persone…
Beh sui femminicidi in particolare questo non e’ vero, perche’ per forza di cose le forze dell’ordine ne vengono a conoscenza (almeno nella stragrande maggioranza dei casi).
Comunque ci stanno i dati anche di questo Femminicidi in Italia di bambine, la percentuale è del 6% ma ero indeciso se postarli.
quel link parla anche di quello che dice Pjem.
Le regioni con più casi di femminicidi in Italia
Non si rilevano infatti particolari differenze tra nord, centro e sud Italia: il tasso di femminicidi in Italia è macchia di leopardo. Primo l’Abruzzo, poi la Sicilia, poi l’Umbria a cui segue il Piemonte. Per avere una visione completa della violenza di genere in Italia bisogna però guardare anche i numeri grezzi, ovvero il numero degli omicidi di donne in Italia in ogni regione. Anche in questo modo abbiamo la conferma del carattere sovraregionale del fenomeno: nel 2023 le regioni dove sono avvenuti più femminicidi sono infatti la Lombardia, dove sono state uccise 13 donne e la Sicilia con 12 casi di femminicidio. Qui sotto il grafico che mostra i casi di femminicidio in tutte le regioni italiane nel 2023.
non sembra esserci un differenza marcata tra nord e sud…
Si, scusa, non parlavo dei femminicidi nello specifico quanto dei maltrattamenti/violenza di cui sono oggetto le donne.
Ma in realtà mi sembra in media con il 2023, fanno solo più clamore adesso
Oddio se indulgi nella cronaca nera di un paese di 60 milioni di individui non avrai mai un momento di pace, le denunce di scomparsa, la gran parte allontanamenti volontari, si contano a decine al giorno.
Allora probabilmente alcuni hanno la percezione della prevalenza al nord perche’ la popolazione e’ maggiore li’.