Oggi sono in ufficio posso discutere un po’ più ampiamente delle questioni psicolgiche di cui parlavo ieri, dal punto di vista della vittima, e del perché secondo me è importante per avere un decremento dei casi che le donne stesse (ma anche gli uomini vittime, perché ci sono anche loro) riflettano su quale sia il loro ruolo all’interno di un rapporto tossico.
Due elementi abbastanza importanti per quanto so piuttosto comuni in questi casi sono l’impotenza appresa ed il rinforzo intermittente.
Non so valutare la bontà di un sito linkato in italiano perché è tutto materiale che ho sempre letto in inglese, comunque sia
Impotenza appresa - Wikipedia
Rinforzo intermittente in psicologia | Psicologa Psicoterapeuta Milano (chiaraventuri.it)
Quindi io come approccio credo si debba avere un lavoro macroscopico da parte delle istituzioni, per forzare uno shift nella società (utopistico imho) e uno microscopico all’interno del singolo nucleo familiare.
Una vittima (di violenze fisiche o psicologiche, indipendentemente dal fatto che possano portare poi al femminicidio) esce da una situazione di sopruso per due motivi: qualcuno lo scopre e la salva (intervento delle fdo, arresto, protezione dei parenti, un intervento forzato esterno) oppure comincia a riconoscersi come vittima, ancor di più comincia a teorizzare che ci siano lati di se stessi che permettono il perpetrarsi di una determinata situazione.
A livello microscopico quindi per me i figli dovrebbero esseri formati su determinate dinamiche relazionali quanto prima, e per farlo i genitori stessi devono conoscerle.
A livello macroscopico, appunto perché come diceva forse @Nakiami che è madre e qualcun altro, io genitore posso fare tutto ma c’è sempre una grossa influenza dell’ambiente esterno, quindi bisogna avere culo. Ed è qua che servono interventi istituzionali per far si che quegli elementi esterni siano progressivamente di minore entità (e qua il lavoro è gigantesco, ed è pure in parte contro un sistema economico. Social, ads, economia della violenza nei media, depotenziamento di un determinato linguaggio, consumismo ed immagine)
Qualcosa può essere fatto a livello macroscopico? Io dubito.
Lo stesso lavoro microscopico vale anche nella sfera maschile, ma io preferirei parlare della sfera di chi perpetua comportamenti oppressivi e tossici.
Qua la questione è ancora più vasta, perché ci sono una miriade di possibili profilazioni che sfumano tra di loro, ma per buttarne nella discussione uno a caso
Causes of Narcissistic Personality Disorder: Childhood, Genes, & More (psychcentral.com)
Quello che indica, al netto della correttezza o meno, è un possibile processo che crea un determinato individuo, potenzialmente un colpevole. Io continuo a ragionre su cosa crea quindi un colpevole, e su cosa crea una vittima, e questi due ruoli sono ruoli potenziali, che si realizzano poi effettivamente quando si incontrano.