Thread del femminicidio

Comunque bello, bellissimo che tipo 3 giorni fa il problema sono le donne che non tagliano i ponti completamente, ora sono le donne che invece tagliano i ponti completamente.

Quello\a particolarmente schizzato va SEMPRE in escalation, stiamo mancando questo punto veramente tanto. Si puo considerare la “giusta” decisione in casi leggeri o al limite. Se hai lo SCHIZZATO sbaglierai sempre, cioè sempre no perchè lo devi far portare via dalla polizia cosa che non succede mai :dunno: .
Ma comunque anche li, non è che sia proprio na roba semplice indicare uno\a con cui fino al giorno prima ci hai vissuto come “pericolo” ed è per questo che Giulia poveraccia non ha sbagliato. Se non c’è una cazzo di soluzione giusta non puoi sbagliare.

sembrerà a te, perché io sta roba non l’ho detta.

Ulteriore precisazione: quando una persona minaccia il suicidio direzionarla verso la propria famiglia e verso un aiuto medico E’ di fatto tagliare i ponti e va fatto subito, per i vari motivi che ho citato

Quindi qui cosa volevi dire?
Era in risposta a me che sostengo che una non puo’ cedere al ricatto di mettersi con un tizio perche’ quello minaccia di ammazzarsi.

Ok, domanda secca.

Se io ignoro una persona che mi dice “se non mi presti attenzione faccio X” e poi quella persona effettivamente fa X, che colpa ne ho io?

Tipo se uno manda una serie di lettere ad un’attrice, lei lo ignora, e lui spara al presidente, è colpa dell’attrice?

Certo è uno su mille, uno su un milione, ma magari se lei avesse risposto…

È questa la linea di massima del ragionamento, eh. E la mia risposta è la stessa: io non cedo ai ricatti, quello che fa qualcun altro non è affare mio.

E se vi andate rileggere il mio post originale, vedrete che c’è una frase in fondo:

“Ma capisco che non tutti riescono ad essere così blasé.”

Che quello particolarmente schizzato è una anomalia che non ha una rappresentanza statistica significativa, e se sfortunatamente ci hai a che fare non puoi né ignorarlo né dargli corda, devi trovare una soluzione, che è quella delle forze dell’ordine e del prendere consapevolezza del problema che il soggetto ha.
Se non fai niente, lo ignori o gli dai corda, qualunque cosa tu faccia e ti ammazza, non è scritto in nessun mio post che sia colpa tua, altrimenti avrei scritto chiaramente “è colpa anche tua”.

La mia era una risposta in generale al thread, non a te in particolare.

non mi pare che nessuno abbia detto di non far niente

Comunque avete dei grossi problemi, siete di un passivo-aggressivo mostruoso. Siete riusciti a rigirare tutto :asd: incredibile. Ogni singola risposta anche solo lontamente fraintendibile e diventata “ecco gli uomini odiano le donne 100%”

Un po lo schifo vabbe’.

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Non hai nessuna colpa, che è il percorso che devono intraprendere le persone che si sentono causa parziale o totale del suicidio di qualcun altro. La responsabilità dell’azione è individuale.
Anche per allontanare quella persona bisogna arrivare a non sentirsi responsabili delle azioni altrui.

Molte delle risposte sul tema sono generalmente violente in modo più o meno palese (ma non solo qua, anche fuori)

Comunque dipende anche dal livello di conoscenza dell’individuo.
Un conto e’ un ex che conosci, di cui magari conosci i familiari e la situazione personale etc.

Ma ci sono anche casi di semi-sconosciuti che si attaccano alle donne in queste situazioni. A quel punto le possibilita’ di trasferire il problema a qualcun altro che e’ piu’ appropriato diventa limitato.

Ma scusa, siamo partiti da io che dico:

“A uno che mi dice ‘se non fai X io mi ammazzo’ io rispondo ‘then perish’.”

E tu hai ribattuto con:

“Ma allora se uno è depresso perché lo hai lasciato tu gli dici di ammazzarsi?”

Di nuovo: ricatto è diverso da depressione e tendenze suicide. Ma sono due cose proprio diverse. Sei stato tu che hai cambiato l’argomento della discussione in partenza.

mancano pochi millimetri al salto logico :asd:

My 2 cents:

quando una relazione finisce ciascuno per sé. Non sei più responsabile della felicità dell’altro. Si può rimanere anche amici - in certe particolari circostanze - ma il fatto stesso che l’ex soffra e venga a dirti che sta male, è in crisi o ancora peggio, ha pensieri suicidi etc, ti pone nella condizione di NON ESSERE LA PERSONA IN GRADO DI AIUTARLO. Per questo bisogna subito - e in maniera acritica - indirizzarlo ad amici e parenti che possono eventualmetne fare qualche cosa.
Tu, in qualità di ex, non puoi fare nulla perché i casi alla fine sono solo due:
-se sta davvero male, avvicinandoti per lenire il suo dolore, puoi essere frainteso, prolungare la separazione, riaprire ferite, insomma non se ne esce mai più e come dicevo prima, quando poi sta un pò meglio e ti allontani di nuovo si riparte da capo oppure peggio si va al punto due
-non sta poi così’ male o sta male ma il punto è che non ha davvero intenzione di farla finire ma solo di tenerti in ostaggio. Se accetti sei spacciato/a perché non ne esci più perché a ogni giro di boa lui/lei riparte con la minaccia sempre meno sommessa e sempre più estortiva.

Tutto ciò promesso se poi tizio/a si fa del male o peggio, siamo responsabili? No, se abbiamo allertato amici e parenti.
Possiamo sentire sensi di colpa? Sicuramente.
Io sono stato tradito nel modo più terribile dalla mia madre “adottiva” che mi ha letteralmente lasciato in mutante portandomi via tutto quel che avevo. Quando anni più tardi si è fatta avanti malata terminale, ho titubato. Lei aveva fretta ma io volevo avere il tempo di decidere se aprirmi o no.
Non avevo il tempo che serviva. E’ morta in pochi giorni senza avere il chiarimento che desiderava e io per mesi - anche oggi sono ancora addolorato - ho provato il senso di colpa di non averla vista un’ultima volta, ma non tanto per me, per lei. E’ una cosa irrazionale, un’emozione che provi anche per via le lutto, anche se la ragione ti dice che non è colpa tua.
Ti tocca conviverci, ma meglio convivere con un pò di senso di colpa che vivere in gabbia o farti ammazzare.

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secondo me la verità sta nel mezzo, quando ci si lascia può esserci un breve periodo iniziale in cui quello che soffre di più viene aiutato dall’altro ad allontanarsi e “raffreddarsi”, magari empaticamente “solidarizzando” con il suo dolore, cercando quindi di farlo ragionare con molto tatto e al tempo stesso facendogli capire che è finita. Siamo umani e due persone che si sono volute bene è giusto che si aiutino. Se la questione dura più di un paio di settimane a quel punto ci si stacca definitivamente, eventualmente anche bloccando tutti i canali di comunicazione (whatsapp, IG, etc). Se si arriva agli appostamenti sotto casa, si avvisa la polizia immediatamente.
Eviterei comunicazioni con famiglia e/o amici salvo che non si arrivi nell’ultimo caso.

Boh dipende da come ci si e’ lasciati e dalle motivazioni dietro.
Di nuovo, stabilire regole generali secondo me non ha senso.

La mia ex moglie a seguito della separazione da me voluta ha cominciato a minacciare suicidio, trascurare i figli, delirare chiedendo aiuto

Mi sono preoccupato per anni di questa sua situazione mentale, e ci ho messo un tempo lunghissimo a capire che erano macchinazioni manipolatorie (su una base però di disagio psicologico importante).

Sono situazioni difficilissime con due bambini piccoli di mezzo. A chi dice intervengano amici / parenti, secondo me sopravvalutate il tipo di aiuti che possono dare, specialmente se i parenti stessi sono persone con problemi.

ma poi chi è il pazzo che si mette in mezzo a situazioni del genere? Oggettiavmente io non lo farei, più che dare qualche consiglio “da amico” non si può fare.
La famiglia generalmente è già a conoscenza delle problematiche dei figlio e spesso si comporta come gli amici, fornisce consigli e finisci li.
La verità è arrivati a certi livelli o si agisce in maniera coatta con la forza (in senso lato prima, in senso stretto poi) o niente.