Thread del femminicidio

Cmq il problema di analizzare la mente del Turretta è puramente giudiziale e propedeutico all’eventuale condanna.
In sede legale il movente viene analizzato per poter eventualmente dare circostanze attenuanti (la vittima mi tormenta ogni singolo giorno della mia vita finché no la uccido, esempio) o aggravanti (la vittima era la mia ex e l’ho uccisa perché mi ha detto no). Motivazioni culturali vengono spesso considerate irrilevanti o addirittura aggravanti, vedi genitori tradizionalisti che segregano la figlia o la uccidono perché vuole sposare chi decide lei. Mai come parziali “scusanti” o circostanze attenuanti AFAIK.
E no, la reazione del forum alle indagini degli inquirenti non mi pare sia mai stata dare del “fascista” al PM di turno. Dimostra il contrario se riesci. Ma quando i soliti noti - appoggiati dai like dei soliti noti - arrivano e mettono subito in chiaro che di tutte le ipotesi possibili, quella del movente culturale è la più remota, superata persino dall’improbabile vincita al superenalotto (detta per scherzo e provocazione, ma provocazione che fa riflettere), il sospetto deve venire che si voglia nascondere tutto sotto lo zerbino.

Allora forse il problema è un altro.

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Ci sono solito noti e soliti noti. Etichettare tutte le opinioni disallineate come trolling è una stronzata ed una scusa per sparare ban/silence. Se uno fa una domanda per capire, perché non informato, rischia la merda in faccia. Questa roba ammazza la discussione e la crescita delle persone. E’ una forma di censura: l’alzare rumore e fare casino per impedire di parlare.
Io col mio mentore ho litigato e litigo spesso per idee molto diverse su alcuni temi, anche politici, ma gli ho sempre detto che se voleva il lacché doveva rivolgersi ad altri. Sono un convinto sostenitore che il confronto, anche acceso, sia fondamentale, ma non la roba che vedo su sto forum. A me interesserebbe molto capire o per lo meno riflettere, sul percorso che porta il prodotto del patriarcato ad uccidere. Il patriarcato permea la società, ma solo in alcuni casi sfocia nel femminicidio. Perché? Sarebbe una domanda lecita da farsi, ma non per difendere il patriarcato, anzi potrebbe portare ad ostacolarlo. Se la fa “il solito noto”, si sente dire che trolla. Non che parlarne qui potrebbe cambiare il mondo, ma in questo contesto la domanda nemmeno la pongo, perché tanto è scontro fra bande a cui non voglio partecipare.

E’ possibile che Krudar, con il quale non condivido la maggior parte di quello che dice sull’argomento (ma nemmeno nei videogiochi :asd:), debba essere insulato? Quello va bene perché si difende il giusto?

La mia era una chiara provocazione per dire che sono contrario al free speech, così come anche all’insulto che leggo.
Gradirei un chiarimento esplicito da parte tua, giusto per non fraintendere.

Ma il fare provocatorio è delle persone che stanno qua a spiegare 2+2 ogni santissima volta o di chi viene qua a dire che forse il tipo l’ha ammazzata per il biglietto della lotteria?
Nessuno sta deragliando il confronto, anche perché si è spiegato fino alla nausea ogni cosa, con annessi libri, articoli, robe. La quantità di volte che le robe sono state rispiegare è infinita boh.
Oh poi io mi ci metto a rispiegare ogni volta, e l’ho fatto, ma dopo le ennesime frasi di merda basate sul nulla con quel tono “ah e quindi questo è questo?” scassano la minchia anche al più paziente.

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Ma non ti sembra un tantino supponente dire che la verità è stata spiegata e che chi la mette in discussione è un troll? Guarda che quando parlavo di metodo scienfico mi riferivo proprio al fatto che sia da persone intelligenti non avere assolute certezze.

E’ un topic potenzialmente interessante, ma da evitare e mannaggia a me che c’ho rimesso piede, tanto devo leggere le solite frasi di merda: “Vedete? Avevamo ragione, ora aspettiamo la solita crosta che ci venga a dire il contrario, così ce la inculiamo”. Avevano fatto bene a chiuderlo, perché tanto è la solita occasione sprecata.

Sto forum non dovrebbe essere uno sfogo del nervoso della vita. Sì, è un get a life.

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Ah che brutto il giorno in cui la libertà di parola diventa un nemico, o una cosa di cui scusarsi.

  1. Io non ho dato del troll a nessuno, ma del provocatore. E semmai quello che sostengo è che un sacco di gente segua la propaganda mainstream della destra.
  2. Non ho mai parlato di verità, manco in scienza si parla di verità. Si parla di cose più sensate e probabili e sostanzialmente quelle che potrebbero spiegare di più una questione sistemica rispetto ad altre
  3. Io mi sono fatto una cultura sulla letteratura femminista e ritengo le risposte del femminismo intersezionale quelle più sensate a rispondere e a spiegare gli eventi che ci circondando.
  4. Non ho mai detto aaah sì aspettiamo le croste così ce le mangiamo, anche perché sono tra quelli che tende a dire e a ridire le cose e a spiegarle secondo le teorie del femminismo intersezionale. Sì fino alla nausea. E sì, essendo anche un ricercatore ritengo che per spiegare questioni sistemiche si debba andare a parare sulla cultura, e non sulla genetica e tanta altra roba, soprattutto se non la si capisce.
  5. Ah, sono io quello che dovrebbe gettalife, quando peraltro ho sciorinato una serie di testi accessibili a tutti alla lettura, perché ritengo che sia l’approccio più costruttivo. Perché appunto non devi dare i pesci alla gente, ma devi dare loro i mezzi per poter creare le loro idee in base a quello che leggono.

Ora, dopo tutta sta roba sono io che mi sfogo sul forum.

LOL

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Io devo trovarle queste presunte offese perché a parte qualche cosa prima della chiusura, non mi pare ci sia nulla di recente.
Cmq se vedi offese puoi reportare eh e chi di dovere valuterà.

Torno in topic al volo:

Pur non avendo letto i libri che HAVB ha “gentilmente” consigliato :asd: mi permetto di dire i miei 2 cents sull’argomento.
Partiamo dalla definizione di Femminicidio. Metto la prima che ho trovato.

“Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte.”

Fonte: Università degli studi di Padova

https://unipd-centrodirittiumani.it/it/schede/I-concetti-di-femmicidio-e-femminicidio/368

Il femmicidio , dall’inglese femicide , è un termine criminologico introdotto per la prima volta dalla criminologa femminista Diana H. Russell all’interno di un articolo del 1992 per indicare le uccisioni delle donne da parte degli uomini per il fatto di essere donne (a). Secondo quanto formulato da Diana Russell “il concetto di femmicidio si estende al di là della definizione giuridica di assassinio e include quelle situazioni in cui la morte della donna rappresenta l’esito/la conseguenza di atteggiamenti o pratiche sociali misogine”. […]
Diversamente, il termine femminicidio , dallo spagnolo feminicidio , racchiude un significato molto più complesso che supera la definizione ristretta di femmicidio, focalizzandosi soprattutto sugli aspetti sociologici della violenza e sulle implicazioni politico-sociali del fenomeno.

Bon già dentro nella definizione abbiamo patriarcato e qualsiasi forma di violenza. Per cui spiace dirlo ma non è necessario ammazzare una donna per realizzare il femminicidio. E già questo ci porta avanti ovvero possiamo toglierci dalle palle l’eterno problema di andare a capire se tizia X è stata uccisa da tizio Y perché tizio Y è pazzo svitato. Visto che l’omicidio è un atto ESTREMO, è molto facile che l’assassino sia non del tutto dritto e quindi è poi facile dire che non è femminicidio ma “altro”.

Magari partiamo da qui?

Al prossimo singolo post di ot che non parla di femminicidio passiamo al mese di ban come promesso

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Paradossalmente, quel che scrivo è proprio per parlare di femminicidio ed analizzarlo, non spostare l’argomento sulla lotta di faida.
Sarò un troll pure io.

Oppure, volendo cercare un’interpretazione differente, un determinato modello sociale e la riproposizione di un preciso schema di valori può ausiliare la comparsa od anche sostanzialmente arrivare a creare le condizioni per cui una problematica di natura psichiatrica emerga; la retorica del successo e la vilificazione delle onnipresente fragilità in ciascuno quali piuttosto fattori di vergogna possono, presumo, determinare il successivo sviluppo di una specifica considerazione di se.

E’ per me, infatti, indubbio che la matrice sia di natura culturale, altrimenti non arriveresti mai ad uccidere una donna per gelosia, se non pensassi che questa ti appartiene. Come hai anche detto l’atto estremo è solo una parte del problema, è pieno di donne schiavizzate dai mariti/compagne, rassegnate a passare la vita con quell’uomo, magari pensando che lui abbia ragione. Come mai però in alcuni casi si arriva all’atto estremo ed in altri no? Il fatto che l’assassino non sia “del tutto dritto” può valere in alcuni casi, ma per molti altri secondo me, ha centrato @Malanic

Come ho detto in un precedente commento:

Il femminicidio non lo procurano tutti, perché è appunto all’apice della cultura dello stupro. Quindi come una gaussiana al centro c’è tutta la normalizzazione, oggettificazione, legittimazione di tutta una serie di robe legate al patriarcato.
All’altro estremo ci sono i pochi che invece si distaccano, attivamente e volontariamente e cominciano a decostruirsi.
Per rispondere alla domanda perché, tu puoi mettere pure un sacco di casi: patologie psichiatriche, vecchiaia, demenza, quello che ti pare.
Il punto è che DOVE veicoli la tua (tua generico ovviamente) violenza e aggressività è culturalmente appreso, nel senso che fa parte del pacchetto etico e morale che impari e assorbi dall’ambiente.
Altrimenti tutti gli uomini depressi prenderebbero a martellate la moglie. Quello che cambia è la scala morale che hai assorbito

Visto che conosci molto bene l’argomento, avrei una domanda. Recentemente ho avuto un confronto con un collega proprio su questo argomento, in pausa pranzo, anche davanti ad alcune donne. E’ abbastanza inferocito perché secondo lui il termine patriarcato è distorto, perché per patriarcato si intende la figura del padre padrone, di natura ereditaria e che coinvolte la famiglia.
Io ho ribattuto dicendo che, inizialmente, quando ne sentivo parlare ero confuso. Intuivo esprimesse i soprusi del “sesso forte”. Non mi sbagliavo, ma nemmeno ero pienamente nel giusto. Col tempo infatti lessi del reale significato che si da in sociologia.
Gliel’ho fatto presente, anche per portarlo a capire che avrebbe dovuto informarsi meglio, ma è stato un po’ come remare contro corrente: secondo lui il problema dei femminicidi e dei soprusi sulle donne va analizzato dal punto di vista antropologico e non sociologico.

La domanda è, che ne pensi e come risponderesti?

Che il patriarcato non è un singolo individuo (padre padrone), è un sistema di potere. Ed è un sistema di potere sistemico e pervasivo, esattamente come il razzismo, per esempio.
Non è una caratteristica che hanno alcune particolari società, etnie o popolazioni, è praticamente onnipresente.
Ergo non vedo perché non si dovrebbe affrontare sotto un punto di vista sociologico.

Infatti secondo me ha provato un po’ a buttarla in supercazzola perché tra le righe c’era un informati prima di parlare.
Era giusto un modo di rifiutare la mia versione, per proporne una sua :asd:
Anche perché, prima mi ha detto che l’uso che si fa del termine è errato, per poi ripudiare la sociologia quando ha capito che stava sbagliando sulla terminologia :asd:

Mi sembra però anche questo un discorso abbastanza trito.

È chiaro che un “evento” come un femminicidio non può avere come unica e pura causa l’ambiente patriarcale.
Ma una volta stabilito che ci sono concause, quali conclusioni dovremmo trarne?

Condurre vite meno giudicanti e dunque pure meno stressanti ?

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Ve lo siete persi ma si sta facendo confusione tra femmicidio (omicidio di donna perché donna) e femminicidio che è maltrattamento delle donne in quanto donne.
Magari se estendiamo il capo del 3d alla definizione di femminicidio includendo qualsiasi maltrattamento o comportamento inteso a limitare la libertà di una donna, possiamo fare qualche progresso.

Potrebbe portare all’identificazione di segnali di pericolo e quindi presa di coscienza della vittima della sua condizione. Molto difficile da raggiungere, ma l’analisi è necessaria.
Certamente aiuta la lotta al patriarcato, ma per me non basta. Le vittime devono anche capire che non sono loro che sbagliano e/o se c’è un segnale di pericolo.

Beh, ma sono due facce della stessa medaglia. La Cecchettin ha subito diverse violenze, soprattutto di natura psicologica, da quello che è divenuto il suo assassino. Non ne poteva più e voleva scomparire.

Onestamente, la lotta al patriarcato aiuta suona un po’ come si ok il patriarcato, ma è un dettaglio secondario. Credo sia questo che faccia un po’ triggerare.
Poi magari interpreto male io, eh