Terrorismo e white supremacy



Concordo ma temo quindi di non essermi spiegato: come ho scritto sopra, il problema sono le comunità internet autoreferenziali, che poi si parli di vg, di forum di fascisti o di mamme novax, è tutto sommato incidentale. Il problema è proprio il genere di comunità di cui internet ha permesso l'esistenza.

Ai tempi di Columbine potevi avere il/i lupo solitario abbastanza psicopatico da compiere comunque una strage, ma avrebbe avuto molta più difficoltà a trovare un ambiente che validasse le sue idee di oggi. È lo stesso meccanismo che ha sfruttato, intelligentemente bisogna dire, l'ISIS dando supporto a emarginati in giro per il mondo. Magari senza un sottofondo che li validasse e radicalizzasse, sarebbero rimasti solo degli emarginati, nel bene e nel male.



This.
Già, non ci si riesce con la droga quindi si riuscirà con roba digitale.
Questa è normalizzazione.
Quindi siccome è impossibile fermarne completamente la diffusione allora non dobbiamo provarci nemmeno?

C'è anche chi non si ferma allo stop, che facciamo, leviamo il codice della strada?


Basta mettere la Blackwater coi mitra agli incroci, scemotto
Non ha proprio senso provarci.

Intellettualmente disonesto.
e linka video di estrema destra
Dico la mia su destra e gaming communities.

Intanto spezzo una lancia in favore della direzione che Pierre aveva tentato di dare al discorso, giacché l'orientamento destrorso della comunità dei videogiocatori è emerso proprio all'incrocio fra la comunità e i contenuti. Penso alla vicenda del Gamergate, laddove critiche di stampo femminista, che sarebbero normalissime nell'ambito della critica letteraria o cinematografica, sono state accolte con un'alzata di scudi da parte della comunità dei videogiocatori, e con virulente campagne d'odio. Questa è un'importante differenza fra la comunità epistemica dei videogiocatori e, per esempio, quella del pubblico dei film; il videogioco come mezzo e una fetta perlomeno assai vocale dei suoi fruitori navigano ancora in un limbo di aggressivamente difesa ingenuità critica.

Ancora, assai più delle arti tradizionali, negli ultimi due decenni il videogioco ha sempre più legato la propria essenza alla rete Internet. Perciò è quantomeno verosimile che possano crearsi delle sovrapposizioni fra due comunità, quella delle nuove destre e quella dei videogiocatori, che agiscono primariamente nello spazio virtuale della rete. Non è un caso che proprio il Gamergate sia spesso visto come una delle culle di formazione dell'Alt-Right.

Detto questo, condivido comunque la posizione di BliZ quando dice di rimanere perplesso di fronte ad affermazioni di questo genere:

Queste valutazioni quantitative sono alquanto aleatorie, e non basta uno storico di operazioni e di interviste per dimostrarle. Poi bisogna anche partire da una definizione di che cos'è la comunità dei videogiocatori. Per dire, conosco gente che usa steam e manco sa cosa sia l'Alt-Right; attenzione a non identificare la comunità dei videogiocatori prevalentemente con una sua fetta più consapevole e politicamente attiva.

EDIT: Piccola aggiunta sulla questione dei contenuti e della critica: Non dico che individuali critiche cinematografiche o letterarie femministe non possano essere o non siano il bersaglio di individuali campagne d'odio, ma questo non è lo stesso di quello ch'è successo col Gamergate. Nell'ambito della critica cinematografica e letteraria, determinate tipologie di discorsi sono sdoganate da molto tempo, tanto dal punto di vista scientifico quanto come pratica sociale; femministe che abbiano la sfortuna di acquisire notorietà possono certo diventare bersagli anche in questi campi, ma non viene facilmente in essere un fenomeno del genere del "togliete le mani dai nostri videogiochi".


Non è mia intenzione dimostrarle e imho non ha particolare senso farlo anche perché è trascurabile per due motivi fondamentali.

Il primo è che se togliete quella frase dal mio discorso non cambia assolutamente niente: se pure non valutiamo quantitativamente la posizione delle comunità di videogiocatori rispetto alle altre, è comunque innegabile la presenza di una forte corrente reazionaria al loro interno, dunque le conclusioni rimangono invariate.

Il secondo è che è un attaccarsi al paper, cercare dati e statistiche puntuali per qualcosa che ha un livello di evidenza sufficiente da non aver bisogno di particolari spiegazioni. Quindi boh, ok, perplimetevi pure, non mi offendo finché non viene negato il problema e alla fine della fiera non cambia granché.

Detto ciò, la parte "consapevole e politicamente attiva" non è l'unica a dover essere presa in considerazione, perché nel momento in cui quella parte produce modelli e punti di riferimento non serve essere consapevoli per diventare parte del problema.
Che poi la mania di cercare affannosamente i paperz lascia il tempo che trova. Fare un'analisi diciamo sociologica sul fenomeno dei gamers comprenderebbe tutta una serie di ricerca scientifica ontologica\epistemologica\metodologica che comunque agli stemlord non piacerebbero ugualmente.

Quindi anche a postare roba legit, parte sempre il pippone sulle scienze umane come fake-scienze. Per dire, anche il fatto che Nymiae, come altri, "avvertano" il problema non vuol dire che il problema non esiste o che è "aria fritta", tutt'altro, è da li che si parte

Ma non è un attaccarsi al paper. Certe cose vanno argomentate oppure lasciano il tempo che trovano. Io sull'Alt-Right ci scrivo anche. Quindi, se hai elementi sulla preponderante infiltrazione di certi orientamenti politici nel mondo dei videogiochi, dammi le fonti, perché mi interessano. Il discorso scientifico funziona così.



Dipende. E, ancora una volta, dipende da come definisci la comunità dei videogiocatori. Per me la comunità dei videogiocatori è essenzialmente una comunità epistemica, definita da "testi" e da modelli condivisi. Si può far parte della comunità dei videogiocatori senza manco leggere le puttanate che certa gente scrive nelle recensioni su steam. La parte meno consapevole e politicamente attiva dei videogiocatori può essere influenzata dai modelli assorbiti attraverso i videogiochi, perché questo è quello che la definisce in quanto comunità; ma si può far parte della comunità dei videogiocatori senza per questo essere interconnessi con le subcomunità della feccia dell'Internet. E, ancora una volta, c'è un problema di quantificazione e di qualificazione dell'impatto di queste subcomunità. E' facile studiare un fenomeno e fare microstoria. E' più difficile spiegare come un fenomeno più piccolo sia rilevante al di fuori della cerchia dei personaggi immediatamente coinvolti, e come impatti la nostra civiltà nel suo complesso. Non è un problema da prendere sottogamba, e non capisco perché tu debba alzare i tuoi scudi al riguardo.

Anche perché non sto dicendo che ti sbagli. Semplicemente, che certe affermazioni richiedono un'argomentazione migliore.


Che è quello che dicono i nazi quando cercano di dirti che i gamer non possono essere chav perché la demografica che gioca di più sono le donne 25-50 che si ammazzano di Candy Crush.

Il problema è che è pragmaticamente irrilevante perché per "gamer" non si intende qualunque soggetto che abbia toccato un videogioco da Pong ad oggi, ma una categoria ben precisa.
Le casalinghe non si coordinano per boicottare Battlefield V perché sulla copertina c'è una ragazza, e le casalinghe non si indignano quando rimuovono i rape simulator da Steam.


Io non ho capito il punto...
Premesso che non sappiamo in che misura ci sia un overlap tra pistoleri e ambienti gamers, sappiamo però da un certo storico che questa sovrapposizione esiste realmente in certe vicende.
Poi che esista una sovrapposizione anche con altri ambienti è logico ma questo non significa che ogni ambiente coinvolto (anche quello dei vg) non debba fare autocritica dato che è stato parte attiva nel creare la personalità di certi squilibrati che vanno in giro a sparare.
Se nessuno fa autocritica, finiamo al tana libera tutti e nessuno è colpevole ma lo è solo il singolo individuo che finiamo per definire come un alieno capitato per caso.

Bene, resta dunque il fatto ch'è di capitale importanza che ci si metta d'accordo sulla definizione di cosa sia la comunità dei videogiocatori. Altrimenti ognuno parla di comunità, ma ognuno parla di cose diverse.

Il problema di BliZ, al quale ho fatto eco col mio post, è con l'affermazione che quella dei videogiocatori sia "una delle comunità infiltrate in maggior misura da un certo tipo di posizioni". Niymiae ha liquidato le osservazioni di BliZ e poi anche le mie, dicendo che mi attacco al paper, e d'altra parte osservando che la frase incriminata non è centrale nella sua posizione.

Che poi il mondo dei videogiochi abbia un problema con la destra, su questo siamo d'accordo, e l'ho scritto sopra nel mio post. Quindi non vedo tutte queste ragioni di fare polemica

Ma non banalizzerei la questione della "quantificazione". Che impatto hanno le idee "di destra" sul mondo dei videogiochi? Che impatto ha "la destra dei videogiochi" sul resto del mondo? Queste sono domande importanti, alle quali non si può rispondere soltanto en passant.


Ma non c'è nessun disaccordo sulla definizione tranne quando qualcuno decide deliberatamente di confondere le acque, o pensi che roba tipo r/gamersriseup l'abbiano messa insieme per prendere per il culo le casalinghe che giocano a Fruit Ninja?
Mah, mi sembra di parlare abbastanza chiaramente. Altro che confondere le acque. Ora, scusa, ma non mi metterò a polemizzare con ognuna delle tue osservazioni non consequenziali.



Non so, spiegamelo tu chi l'ha messo insieme e perché. Poi, magari, se non sono d'accordo, controbatto.


Non vorrei passare per l'avvocato difensore di nymie ma credo che quella frase fosse un po buttata li e mi sembra un po inutile discuterne (per questo dicevo che non capivo il punto ).
Cioè è normale dire che il mondo vg non abbia probabilmente piu infiltrazioni di quello ad esempio dei forum/social di politica di estrema destra ma sicuramente ne ha di piu dei forum sulla cooperazione internazionale
Il fatto è che vi siete un po attaccati ad una frase che mancava del termine di paragone quindi trovo sia un po un esercizio inutile discutere di quello.
Per il resto mi pareva però dagli altri post che il punto di nymie fosse quello che ANCHE il mondo dei vg debba fare autocritica che mi sembra una posizione sensata.


Infatti, anche perché in precedenza mi pare si sia lasciata intendere una causalità tra ambiente dei vg e posizioni di dx, se non ho male interpretato. Per questo vorrei capire su che basi viene fatta la valutazione, se la si ritiene non casuale. Non è un pippone da stem, dico semplicemente che se si vuole dire "la comunità dei gamer favorisce posizioni da alt right" bisognerebbe dire sì che basi lo si dice e perché, ed è estremamente diverso dal dire "nella comunità dei gamer capita una elevata concentrazione di alt right". Si traggono conclusioni molto diverse dalle due affermazioni.


Non mi sembra di aver scritto "tu stai confondendo le acque". Quello che penso è che molto banalmente non hai padronanza del discorso, che per carità non è esattamente Camus e l'assurdo ma ha dei confini ben precisi che altri hanno già cercato di spiegarti.

Hai associato la mia posizione a quella dei "nazi". A me sembra che tu non abbia neppure padronanza delle cose che dici