Terrorismo e white supremacy



A mio avviso 50 e 50.
Cioè nelle comunità gamers esiste un elevata concentrazione alt right proprio perché spesso quelle comunità sono impostate per favorire quelle posizioni poiché l'anonimato, l'assenza di moderazione e una certa cultura delle armi sono elementi molto diffusi. (edit. E aggiungo che piu difficilmente si possono monitorare certe devianze)
Qund su un quadro di questo genere già concordo di più, anche se mi fa tornare a qualche post fa quando dicevo che il problema vero sono le comunità online, vg o meno poco pesa. Qualcuno magari troverà la questione cavillosa e marginale, ma trovo non lo sia nel momento in cui cerchiamo di inquadrare l'origine di un fenomeno senza voler finire per darci spiegazioni da casalinga americana timorosa di dio.


Beh hai fatto lo stesso identico discorso in volo sul trapezio fra semantica e pragmatica che fanno i nazi quando cercano di spiegarti con esattezza perché i "gamer" non possono essere X o Y o Z (casalinghe + fruit ninja), non capisco perché vai in puzza quando ti ho detto che ritengo che tu l'abbia fatto in buonafede.


Io non vedo molta differenza tra le due affermazioni sinceramente, chiaro che non sono tutti, chiaro che e' una minoranza rumorosa, ma di fatto negli effetti non c'e' differenza. Mi pare che andare a fare il pelo alle frasi di Nimiye sia un evitare di porsi il problema e riflettere serenamente sulla questione. Come dice anche Xanth abbiamo visto cosi' tanti casi recentemente che non penso ci sia bisogno di letteratura scientifica per certe affermazioni, e lo dico da scienziato ed ex ricercatore
Scusa secondo te non c'è differenza tra affermare una causalità ed una casualità? Lol


Ma infatti non te lo avevo negato ma tanti altri nel thread (compreso nymie) hanno parlato anche di social e board.
Il punto per me, ripeto, è che poiché tanti ambienti hanno avuto la loro responsabilità, sia giusto fare autocritica. Ognuno deve fare la propria parte, compreso il mondo dei gamers di cui molti di noi fanno parte ed è per questo che qui lo mettiamo un po in primo piano.


ma qui non c'e' ne casualita' ne causalita' e' un problema troppo complesso per isolarne una delle due, non e' mica scienza
Indubbiamente, ma è un po' come quando si dice "il mondo maschile deve fare autocritica". Parli di un ambito così allargato che diventa difficile capire *fattivamente* che azione ci si aspetta dalle persone, escludendo quelle per cui l'azione sarebbe ovvia e saranno proprio quelle che non ne intraprenderanno alcuna diversa dal loro standard.

A me 4chan fa schifo, non frequento board di meme e mi considero una persona più o meno sana di mente. Una volta che ho fatto autocritica che si fa? 4chan resta bello aperto ed attivo, con le sue vagonate di post e merda giornaliera. Sto cercando di capire chi dice "bisognerebbe fare autocritica" poi nella pratica cosa intende.


È quello che sto dicendo, in definitiva, che è una affermazione un po' buttata lì e molto difficile da circostanziare
si ma la risposta a questo non puo' essere arroccarsi alla ricerca della sceintificita, la ricerca deve per forza partire dal voler sinceramente capire il problema ed essere aperti. e prima di tutto ammettere l'ovvio, imo.


Secondo me il problema non è tanto 4chan, quanto la penetrazione della roba di 4chan e affini nella cultura mainstream.

Anche qui su NGI che è un ambiente ristrettissimo, moderatissimo e dove grosse fette della popolazione si chiama per nome e cognome abbiamo i nostri rigurgitini counterculture tipo il thread di Weinstein, con gente che ci riportava verbatim gli argomenti della parte appiccicosa dell'internet.

Abbiamo utenti che entrano nei thread, postano video presi da r/MGTOW o da r/the_donald fuori contesto o minimizzano cronicamente roba gravissima perché è quello che leggono nelle loro echo chamber, ed è NGI.

Facebook e reddit sono letteralmente il Vietnam, e se non puoi fare niente per impedire agli svitati dei chan di riunirsi via TOR o dietro sette proxy, puoi lavorare, volontà permettendo, sul prevenire la distribuzione di certe idee su canali dove la gente che deliberatamente esiste per fare schifo è in percentuali da zero virgola.
@darthraven È un pdv condivisibilissimo e capisco cosa intendi, ma porta in tempo zero a permettere conclusioni classiche da opinione pubblica del tipo "colpa dei vg bandiamo doom ed il problema è risolto, gg no re" quando c'è un insieme di fattori enormi da considerare e volendo forse è molto più inquietante un andamento generale verso determinate idee e posizioni, piuttosto che un singolo evento come quello successo in NZ, che cinicamente può anche rientrare nello psicopatico random che ogni tot capita. (L'accesso alle armi poi è un'altra questione)


Te lo avevo già scritto ieri... Per me:



Poi le miei conclusioni sono contingentate al mondo gamer e social (in precedenza su questo avevo parlato di segnalazioni dei contenuti piu efficaci), perché questi sono ambienti che in buona parte conosco.
Se facessi parte di organizzazioni di destra probabilmente ci sarebbero misure diverse da prendere ma poi li sta anche alla volontà dei soggetti (cosa che credo manchi alla base nelle comunità alt-right)



Personalmente credo che la "scientificità" sia la strada più affidabile per capire un problema. Però, quando ho detto che l'affermazione di Niymiae non fosse sufficientemente argomentata, mica gli stavo chiedendo di linkarmi un diagramma cartesiano che fornisse la prova provata della sua tesi Le scienze storico-sociali hanno i propri metodi, che non sono solo (e manco principalmente) matematici.
Vuoi affermare il rilievo di un fenomeno? Ci sono i modi di farlo scientificamente. Mi sa che c'è un certo numero di fraintendimenti alla base di questo ostentato rifiuto di scientificità


Guarda, io sono anche d'accordo con quel che scrivi in un contesto generale, il problema è che io non sono il ricercatore di cui hai bisogno, quindi non sono in grado di fornirti gli argomenti che vorresti. Non so nemmeno se ce ne siano, anche perché è qualcosa che è successo in maniera talmente rapida e violenta che non sono sicuro sia possibile studiarlo nei termini che riterresti accettabili, quantomeno non oggi - magari ci sarà tempo e modo di farne analisi ex-post, magari qualcuno lo sta già facendo e lo sapremo nel giro di un lustro, magari ci vorrà di più, ma non fatico ad immaginare che sia un problema avere un'immagine chiara e pulita di una subcultura così giovane e turbolenta.

Quello che invece ho fatto nel corso dell'ultima decade o poco più è studiare e provare a comprendere il fenomeno con i miei mezzi, nell'ambito del mio campo, che è da una parte la costruzione di un vocabolario adeguato per la critica e la decostruzione del videogioco, e dall'altra misurare l'influenza dei sistemi ludici sulle persone che sono inserite al loro interno - questo sia per scopi personali che professionali. Va da sé che una parte consistente dei miei ragionamenti, dei dati e delle spiegazioni che ho raccolto e su cui ho ragionato sono interni, tecnici e non commensurabili.

Oltre questo interesse di carattere più profondo, c'è anche un'esperienza più che ventennale di frequentazione delle community di gaming (ho iniziato nel 1996, alla tenera età di 12 anni ) e quindi l'aver vissuto personalmente la crescita, la diffusione e l'evoluzione nel tempo delle stesse, che però può essere tanto un vantaggio nel comprendere quali sono i punti di rottura attraversati nel tempo, quanto un bias nel trovarsi a referenziare spesso un'esperienza personale e in quanto tale incompleta - cosa di cui cerco di tener conto nei limiti del consentito.

Non pretendo che le affermazioni che faccio siano foriere di verità assolute (anche se qui ci si diverte spesso a pensare il contrario), per contro credo di poter fornire un punto di vista interno sufficientemente approfondito e circostanziato. Detto ciò, posso tranquillamente aggiungere un [senza fonte] a quell'affermazione, pur restando convinto della sua veridicità per motivi che ho anche spiegato nei post successivi, è una nota accettabile che non crea problemi al discorso.

Per quanto mi riguarda l'elemento fondamentale su cui non sono disposto a discutere è la presenza o meno del problema.
Tutto il resto è ampiamente contestabile, discutibile, ragionabile e anche sottoponibile a critiche di metodo.
Niymiae secondo te c'è qualcosa che intrinsecamente nel contesto vg e comunity dei gamer, favorisce il fiorire di una cultura alt right?


L'ho spiegato qui quali sono secondo me le vulnerabilità specifiche delle nostre community, poi ci sono altre questioni interessanti che però son più legate al discorso fatto da E1ke sulla spersonalizzazione dell'individuo, e sono quelle relative all'impatto distruttivo del matchmaking sulla struttura sociale delle singole comunità.

Nello specifico ritengo che siano questioni più circoscritte (relative quindi solamente ad una parte del gaming) e non necessariamente più forti di altre influenze derivanti dalla facilità di anonimato e quel che ne consegue, anche se poi unite alle problematiche sopraindicate potrebbero agire da ulteriore catalizzatore. C'è anche da dire che spesso i giocatori cercano uno sfogo per liberarsi dell'atomizzazione nel gioco mainstream, come ad esempio mostra molto chiaramente il successo di Discord, che potrebbe essere un buon modo per disinnescare almeno in parte queste problematiche.
Probabilmente il problema delle community di videogiocatori non è entro la loro natura intrinseca, quanto nell'essere community stesse, non supervisionate o moderate; questo permette a determinati modelli, minoritari, di emergere spontaneamente od a seguito di una decisione specifica, espellere gradualmente gli elementi più moderati, che hanno alternative e probabilmente nessuna intenzione di combattere una guerra ideologica, e lasciare esistere un nucleo coeso e radicale impermeabile al confronto. I videogiocatori in se non hanno caratteristiche tali da renderli più proni a determinati comportamenti rispetto ad differenti compagini, lungi dall'essere i peggiori in questo senso, anche se forse comunità giovani, escapiste ed entro un contesto competitivo, che può diventare frustrante, arrivano a suscitare una certa ferocia se a tali elementi se ne aggiungessero altri pregressi.

La moderazione stessa, quando presente, e non quando emergente, ha una certa influenza nel determinare il livello di comunicazione; in questo talvolta le aziende che gestiscono realtà sociali hanno delle responsabilità non trascurabili.

E' veramente una questione di enorme vastità, difficile riassumerla senza banalizzarla, e credo che man mano che internet crescerà e diverrà pervasiva tale dinamiche si faranno sempre più marcate.
Il problema è proprio che il videogiocatore tipo è giovane ed escapista
Ed il secondo problema è che viene continuamente esposto a modelli di un certo tipo, che vanno ad aprire la strada ad altri più radicali e più violenti.

Per il resto il processo di cui parli è più generico, ed è quel che succede in qualsiasi ambiente non moderato, che poi è il problema fondamentale dei social.


Beh non mi sembra così campato in aria ad esempio arrivare alla conclusione che una demografica di adolescenti quasi strettamente maschi (e ci sarebbe da chiedersi perché le donne siano confinate ad essere demografica di riferimento di Candy Crush e non di, che so, COD) lasciata a sé stessa in contenitori non moderati e immoderabili e alla mercé di chi ha deciso di appropriarsene a livello ideologico abbia tutte le carte in regola per diventare altamente tossica.