Taiwan: The clankening2

ci sono cose tipo queste che hanno oggettivamente bisogno di tempi lunghi e investimenti con parecchi zeri anche per compensare errori strategici fatti in passato (es. lasciare in mano alla cina il 90% se non oltre del mercato delle terre rare)

motivo comqune per cui l’inflazione che vediamo è anche una “compensazione” in atto sui prezzi nel momento in cui riporti produzioni dalla cina in EU/USA

diciamo che il tempo gioca “contro” sia a Taiwan che alla Cina, a livello industriale perchè EU/USA hanno capito che si stavano legando troppo a entrambe per componenti strategiche e stanno riportanto le produzioni a casa, a livello militare perchè da un lato la cina si rafforza e in 10 anni probabilmente sarebbe “pronta” a provarci (vedi il discorso porta-aerei per esempio), dall’altro anche taiwan ha più tempo per diventare sempre più “testuggine”

rimango convinto che non è un conflitto che può realisticamente succedere nel breve per N fattori, quello che produce taiwan a livello di tecnologia serve anche ai cinesi, per cui l’opzione “spiano tutto” non è realistica

ricordiamoci che i cinesi sono quelli “dell’ultimo avvertimento” : L'ultimo avvertimento della Cina - Wikipedia

Oltre al fatto che, anche la aziende taiwanesi, hanno le loro aziende di produzione in Cina e sono in mano a cinesi.

io sono convinto che gli USA ,una volta che tsmc esporta in usa/Giappone/Europa la tecnologia di alto livello, scaricheranno bellamente Taiwan

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Secondo me è più probabile che le conseguenze ricadano sui consumatori: nel senso che si troveranno meno prodotti, meno novità e impennata dei costi.

Mentre le infrastrutture (vedi pure Google) beneficeranno di corsie preferenziali e prioritarie nell’approvvigionamento (magari anche qui aumenteranno i costi verso l’utente per compensare gli aumenti verso queste realtà).

Insomma, dubito che si fermerà tutto e torneremo all’età della pietra :asd:
Semplicemente tutto costerà molto di più e sarà meno disponibile, un po’ come è successo con le automobili dove anche l’usato era salito come costi e i tempi di consegna erano lunghissimi.

ok, quindi non è il 100% e quindi credo che google avrà i suoi ricambi ai server.
magari sono troppo ottimista :dunno:

mi sembra più plausibile questo.

beh certo non si ferma tutto ma se produzione odierna è 100 domani sarà 10 non vai molto lontano

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Cmq in Italia abbiamo la 5a compagnia mondiale di semiconduttori eh
(ok sono indietro penso lavorino a 12 nm invece che 5 come samsung, però non è che si parta da zero)

optimus, almeno so che mangerò grilli e iodio ma potrò comunque giocare al gameboy made in italy. :asd:

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Cosa vuoi di più? :asd:

non ridurrei le questioni geo-politiche al mero commercio perchè si è visto con l’ucraina che non funziona

il “vantaggio” diplomatico in questo caso è che taiwan è formalmente cina per praticamente tutti gli stati del mondo (tranne 12 piuttosto irrilevanti nella faccenda), quindi “tecnicamente” i cinesi nel caso non starebbero invadendo un altro stato, a differenza della russia in ucraina.

questo per dire che cmq sono abbastanza daccordo che una volta spostate le produzioni sono potenzialmente “sacrificabili” al dio pil, ma occhio cmq al fatto che gli alleati USA in zona come Korea-sud e Giappone, ma anche la stessa India di sicuro non prendono bene una Cina “bellicosa”.

Sì, certo, ma i materiali e tutto non sono di provenienza italiana e dipendono comunque dalla Cina.
Avevamo la nostra elettronica più usata che utilizzava un micro ST.
Crisi COVID e blocchi, lead time passato dalle canoniche 3-4 settimane a 36 MESI.

edit - certo, almeno non ci manca il know how, quello sì.

Il vero problema dell’elettronica del futuro IMHO non è nel produrre gli IC, ma nel trovare i materiali.
Le terre rare sono ovunque, ma i casi sono solo tre:

  1. continuiamo a comprarli dove distruggono tutto per tirar fuori i materiali che ci servono, tanto sono cazzi loro perché poi devono vivere loro con terre devastate e inquinate;
  2. distruggiamo tutto a casa nostra;
  3. iniziamo a pagare prezzi più alti per estrarre terre rare minimizzando i danni (che sia in Italia o in Africa) e riparando quelli già fatti.

Ovviamente se fossimo una specie senziente bla bla bla saremmo già al punto 3 da anni.
Invece siamo a 1 con la scelta di passare al 2, al massimo.

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Ci sarebbe anche la questione dell’obsolescenza programmata, delle abitudini allo spreco, ecc.
Cose che amplificano la produzione e, di conseguenza, anche la produzione di rifiuti e scarti.

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magari è la volta buona che i devices tornano a dureare più di 2/3 anni :asd:

era stata fatta qualche normativa europea al riguardo che di minimo adesso è 5 anni per gli aggiornamenti di sicurezza :asd:

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Scusate l’ignoranza ma perché è solo taiwan che fa sta roba? Non potremmo produrla in occidente?

e che vuoi che sia qualche ZONE_RESOURCE_POOL_EXHAUSTED in piu’ in qualche zona gcp…
Che tanto tra spot server e risorse inutilizzate (o utilizzate a cazzo) la botta la reggono meglio di quanto credi

gli usa hanno la paura matta che la Cina metta le mani sul pacifico. Taiwan, le Filippine e il Giappone sono il baluardo per impedire che la Cina abbia liberta’ di manovra nel pacifico.

Preferirebbero bollire il pacifico con le atomiche piuttosto che dare Taiwan ai cinesi

solito discorso delocalizzare x avere schiavi altrove che si ritorce contro

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con enorme dispendio di soldi per recuperare tecnologia e attirare know-how, sempre che sia possibile in tempi brevi.

è quello che stiamo già cercando di fare più o meno.

Questo non accadrà, l’America non ha sotto la sua ala protettiva Taiwan per motivi legati all’industria elettronica e la tecnologia, ma per motivi geopolitici riguardo l’accesso al Pacifico, e peraltro ci sono anche altri attori nella zona (tra cui il Giappone) che non vedono affatto di buon occhio che la Cina voglia prendersi Taiwan e da lì dichiarare suo un pezzo di mare bello grosso (che già in realtà lo fa, è che non può forzarlo).

L’america sta riportando in patria le tecnologie perché c’è una possibilità non-zero che la Cina attacchi veramente Taiwan, e sebbene non riusciranno mai a conquistarla davvero e prendersi la posizione strategica che garantirebbe sottometterla, comunque distruggerebbe tutta la filiera elettronica e tecnologia ivi presente.

Praticamente l’America che si riporta in patria le produzioni è un segnale che è pronta ad una guerra prolungata a Taiwan, e che considera le minacce cinesi credibili.