Sport (manicomio edition)

es.:
D: “caro, vogliamo uscire stasera che è venerdì?”

R: “no teso’, oggi sto troppo agguallariato”

La guallera è tipo il trucco della cadrega per i polentoni

Esistono formalmente 2 tipologie di sport per squadra (a palla):

  • HALF TO HALF : ciascuna squadra è rintanata nella propria metà campo e deve lanciare contro l’altra la palla facendogli fare determinate cose.
    Es: palllavolo, beach soccer, tennis, ping pong

  • POINT TO POINT : le due squadre possono vagare per tutto il campo, mescolandosi, e devono portare la palla in un certo punto, i.e. allo stesso tempo devono difendere quel proprio punto
    Es: calcio, basket, rugby, pallanuoto, football americano, hockey

Gli sport point to point danno vita a battaglie molto più ricche e avvincenti, nonché ad un’ampia gamma di strategie maggiori

ascoltate Licher che di sport se ne intende come possono testimoniare molteplici persone sul forum appropriato

nel dubbio mi tocco i maroni

OT: Che canzone assurda, su quel finale di “È stata la mano di Dio” poi poesia pura…

Non ricordavo che Sonny Corleone giocasse a Rollerball… Lo hanno ammazzato al casello mentre si recava agli allenamenti?

Pure questa mi piace un casino

https://twitter.com/i/status/1572285429159964672

“ocolerisi terremotati”

ma almeno imparasse a scrivere, sto mongoloide :asd:

LALALALALLALALAA LLAALALA LA LA

il migliore comunque e’ il remix dell’inno dell’europa league :asd:

(skippate se siete religiosi)

Non c’è bisogno, dicono “Parto addio”

Quando ero in servizio a Roma (primi anni 2000), mi feci convincere da una cugina di mia cugina a frequentare un corso di pallavolo uisp in una palestra in zona boccea.

Lei era veramente una zappa, quelle persone a cui andrebbero tolte le mani e sostituite con due palline da tennis per intenderci. Io me la cavavo, la mia altezza ed elevazione non mi ha mai permesso di fare lo schiacciatore come Shoyo Hinata ma in ricezione avevo il dono di dio grazie ai miei innati riflessi, una velocità di reazione incomparabile ed un sangue freddo inarrivaile tanto che a volte qualche amico a casa mia mi chiamava per qualche torneo fun di beach volley a 3 ma poi non mi chiamavano più perchè non sono geneticamente portato ai giochi di squadra.

Comunque a parte questo sono sempre stato convinto che le attività sportive uisp sono frequentate da tre categorie di persone, la prima è composta da gente che va realmente per divertirsi anche conscia di non avere particolari abilità, la seconda da individui che credono di avere la skill e ci credono, la terza di quelli che hanno praticato anche facendo un pò di agonismo ma che non ce l’hanno fatta e quindi frequentano i corsi uisp per fare i grossi. A quale categoria facevo parte io? Probabilmente alla prima anche se me la cavavo ma la psiche era ovviamente impostata sulla terza categoria anche perchè ero un agonista di calci e pugni in faccia quindi per me ogni partita è una guerra.

In tutto questo ci sono gli “allenatori” o “coordinatori” e gli stessi possono rientrare in una delle 3 categorie. Nello specifico il coglione che gestiva il corso che ho frequentato era nella categoria numero 2.

Premetto che nel corso c’erano praticamente tutte donne e gli unici uomini eravamo io, un altro e l’allenatore e di un pò tutte le età credo che il più vecchio era proprio l’allenatore ed una di forse 40 anni, io ne avevo sui 26/27. Nei primi mesi sembrava andare tutto bene, si prodigava ad innalzare le skill (non a me ovviamente, non poteva), faceva battute simpatiche, non giocava spesso per non togliere il posto a qualcuno ed organizzava qualche pizzata.

Arrivò una sera tutto gasato che da li a boh 1 o 2 mesi chi cazzo si ricorda ci sarebbe stato il TORNEO UISP (grosso sbadiglio) di pallavolo e fece il discorso tipo “è il gruppo più forte che ho visto in questi ultimi anni, possiamo farcela, l’importante è comunque sia divertirsi” e via dicendo e da qui iniziò in lui un cambiamento.

Da quel giorno iniziò a giocare più spesso mettendo in panchina un paio di ragazze (ed anche la cugina di mia cugina ma cazzo per lei era giustizia divina, riusciva a tirare male la palla anche quando la lanciava con due mani come i bambini), era esagitato, parlava di schemi allucinanti manco fossimo dei giocatori di serie a e, cosa che mi dava estremamente fastidio e mi faceva prudere la tibia, quando qualcuno sbagliava assumeva un atteggiamento dispotico e maleducato e sopratutto con le donne ma oh fino a che non lo faceva con me “morte tua vita mea”. Tutto questo iniziò ad esacerbare (non so se vegeth sa cosa significa questa parola) l’ambiente, terminarono le pizzate e gli aperitivi al barretto di quartiere e la percentuale di frequenza diminuinì drasticamente, roba che a volte arrivavamo a 6 per puzza. Ed ovviamente al termine della lezione lui veniva isolato e si parlava male di lui. La situazione peggiorava mano a mano che ci avvicinavamo alla prima partita del torneo.

Dopo un pò ebbi il mio primo scontro con lui, fino ad una certa ho sempre ghignato del suo atteggiamento ma perchè mi faceva ridere lui ed il suo non capire un cazzo. Si rigirò verso di me malamente per un qualcosa che avevo sbagliato (o che lui credeva che io avessi sbagliato) e qui potete immaginare che dialogo può venire fuori tra un toscano ed un romano quando discutono tipo io risposi con roba tipo “oh calmino eh non sono mica il tu fratello” e da li ci fu uno scambio un pò acceso in crescendo fino a che fu portata la calma dagli altri plebei. Probabilmente nello scontro verbale ci buttai uno “specchio riflesso”, lo faccio anche adesso e quando viene colto è sempre un successo.

Da li i rapporti con lui divennero un pò tesi ma per lo più ci ignoravamo ed alla fine venne il giorno delle convocazioni per la partita ed ovviamente non potè fare a meno di me perchè era come privarsi di alessandro nesta e far giocare uno zoppo al suo posto.

La partita fu un massacro, ci passarono sopra, un pò come se io mi mettessi a giocare 1v1 a starcraft contro uno qualsiasi di voi e giocando con mani incrociate, un occhio bendato ed i tasti del mouse invertiti ma d’altronde le chance di vittoria erano rasenti lo zero assoluto; tra l’altro giocò anche la cugina della mia cugina che ancora non aveva capito che per fare il bagher le braccia devono rimanere unite e non aperte in posizione da gegiù cristo che dice “venite a me figli miei”.

Time lapse alla seconda partita, con solito atteggiamento di lui un pò dispotico ed arrogante e con il corso che perdeva sempre più gente…ma quella cazzo di monca della cugina di mia cugina non demordeva. Ed io che continuano a lavorare sotto portando le pecorelle a me ed allontanandole da lui.

Convocazioni, blablabla arriviamo alla partita, e lui si mette in campo dall’inizio lasciando 1 o 2 persone in panchina ricoprendo il ruolo di alzatore. Subito gli altri a mormorare ed io gli chiesi “scusa ma è normale che tu possa giocare?” e nel mentre glielo dicevo facevo stretching facendo una spaccata a 180°, così per mettere le cose in chiaro (sapeva che ero un agonista di kick perchè qualche volta arrivavo al corso di pallavolo dopo l’uscita da una palestra di sport da combattimento che gentilmente mi ospitò negli anni che passai a roma e rimanevo con i pantaloncini da kick ed a volte avevo sul viso tumefazioni ed abrasioni varie). Ovviamente tutti gli altri a mormorare il loro dissenso. Lui affermò che poteva giocare ma vedendo l’arbitro muto non indagai ulteriormente ma trovai la cosa eticamente sbagliata.

Seconda partita e seconda umiliazione con lui che fu letteralmente dilaniato sotto rete. Fine partita e prima che potesse proferire parola, una delle ragazze della squadra finalmente esplose tutto il suo odio e rancore (ovviamente io avevo fomentato l’ambiente) accusandolo di essere un egocentrico, incapace ad allenare, maleducato e via dicendo e poi partirono un pò tutti tanto che venne l’arbitro per calmare gli animi. Ed io ridevo.

A conclusione praticamente tutti smisero di andarci me compreso ma io avrei probabilmente lasciato a prescindere di lui perchè sento la competizione moltissimo e non mi piace impegnarmi quando so già che le possibilità di vittoria sono pressochè nulle ed è per questo che non mi piacciono i giochi di squadra…perdere per colpa degli altri non mi va giù e se si perde per colpa mia nessuno mi deve dire nulla perchè alla fine è un gioco/sport e l’importante è partecipare.

Tutto questo per dire che i corsi di qualsiasi sport amatoriale a squadre sono il male assoluto ed andrebbero aboliti e sopratutto quando fanno i tornei.

Ah ed il tennis fa cagare anche a me, preferisco le bocce.

tl;dr
ho letto solo l’ultimo rigo, eccoti servito

si ma apriti un blog santo dio

(se glielo edito con un . secondo voi mi uccide?)

(ora leggo)

Ho capito solo “bocce”

Il brano descrive l’esperienza dell’autore durante la partecipazione a un corso di pallavolo UISP a Roma nei primi anni 2000. L’autore, pur avendo un’esperienza positiva iniziale, nota un cambiamento negativo nell’atteggiamento dell’allenatore del corso. Quest’ultimo diventa più esigente, arrogante e maleducato, creando tensioni all’interno del gruppo. La situazione peggiora ulteriormente durante un torneo UISP, dove l’allenatore assume comportamenti dispotici e la squadra subisce sconfitte umilianti. La storia culmina con la ribellione dei partecipanti contro l’allenatore e la cessazione della partecipazione al corso. L’autore conclude esprimendo la sua opinione sulle attività sportive amatoriali a squadre, sottolineando la preferenza per gli sport individuali e criticando l’organizzazione dei tornei.

e poi un paio di tette che ballano

Boh, mi pare di aver letto in tutto quel papiro che fa a pugni e calci regolarmente.
Secondo me ti trova e ti gonfia.

Io non faccio un cazzo al suo post.
Sono vecchio ed ho pure venduto il ferro nel 2009. Quello mi mena forte e non c’ho voglia di farmi spaccare la faccia.
Certo, potrei provare con la solita gamba di tavolo segata, sperando di prenderlo da dietro alla vigliacca. Magari va giù subito e lo si corca mentre è a terra… ma non mi sento di rischiare. Se non lo si manda lungo subito quello ti toglie la mazza dalle mani e te la frantuma sulla zucca.

Lascia stare.
Tieni le dita al loro posto.