e per saperla devo comprare il libro?
Faccio un riassunto veloce dopo
Nono ce n’è proprio uno enorme con sedile doppia cloche pulsantierona per le armi pedali , na roba gigantesca che probabilmente e più difficile da usare di un caccia
Na roba tipo cosi
quella che avevo visto era ancora piu grossa e complicata di questa mi pare
Ci giocavo sull’M24 di mio padre.
Ricordo che di recente uno che si occupava dell’argomento disse che in Italia in quegli anni una legge aveva posto sullo stesso piano i videogames e i videopoker a livello di responsabilità legale e fu Il colpo di grazia per un settore già alla canna del gas.
Mi hai sbloccato un ricordo: ai vari simulatori con il mezzo fisico tipo questo ho giocato pochissimo perché mi mettevano “soggezione”.
Oggi non saprei neanche dire perché, forse alcuni costavano 2 gettoni quindi già ti dicevano “è roba seria” e comunque ero scarso. Questo con le moto in particolare ho sempre voluto provarlo e alla fine non l’ho mai fatto, chissà cosa passa nella testa di un moccioso
L’unico a cui ho giocato un bel po’ è stato Sega Rally Championship
Porca troia pure quella in cui andavo era vicino a casa dei nonni (che non volevano ci andassi)
Da fuori faceva paura, buia come una notte senza luna, maleodorante come una palestra senza finestre e frequentata da metallari. Era bellissima
Fratè. da prima di descent ma è lo stesso
Nell’oratorio dove andavo c’erano due cabinati con giochi che cambiavano ogni 3-4 mesi: di solito c’era uno di calcio (o altri sport, ma più spesso calcio) e uno con un gioco d’avventura\street fighter\puzzle bubble, più variegato diciamo.
E niente un giorno hanno messo Mortal Kombat e non l’hanno più tolto, se avessimo potuto buttarci dentro i soldi più velocemente l’avremmo fatto il bar dell’oratorio deve aver visto gli incassi triplicare di colpo, benedetto Sub Zero
Non sono sicuro di aver colto al 100% il tuo discorso, ma un po’ lo penso anche io.
Faccio più “fatica” a riprendere in mano GTA3 o Legacy of Kain di un gioco 2D di 10 anni prima. Forse perché è più vicino al gameplay attule, una sorta di uncanny valley del gameplay
Rieccomi. In giappone gli arcade con cabinati strani, sistemi idraulici etc, vanno forte. Si chiamano taikan ed è un tipo di arcade che è diventato popolare grossomodo con Yu Suzuki di SEGA, poi sono arrivati Capcom, Taito e mille altri. In USA ci ha provato con alterne fortune Atari. Sono cabinati che giravano poco in occidente e ora ancora meno, ma quasi tutti gli arcade post 2000 sono di questo tipo, in un modo o nell’altro, ormai.
Tornando a Congo Bongo…
La storia inizia negli anni ‘70 quando Nintendo - allora nota soprattutto per niente.. non se la filava nessuno - viene avvicinata da un ignegnere di Sharp, Masayuki Uemura, con un prodotto elettronico che Sharp crede di poter usare per creare pistole giocattolo. Ma, come Nintendo, nessuno si fila Sharp e le sue pistole elettroniche e Sharp non sa nulla di giocattoli. Nintendo invece nell’industria c’era già per le carte da gioco (che non comprava più nessuno) e perché importava e traduceva giochi da tavolo americani (che nessuno si filava).
In Nintendo, c’era solo una persona davvero interessante: Gunpei Yokoi. Lui si era inventato la Ultra Hand e quessto era l’unico prodotto che aveva funzionato.
Uemura e Yokoi si intendono al volo al punto che Uemura molla Sharp. Collaborano e creano le pistole ottiche della serie Kôsenjû che effettivamente tutti si filano, finalmente. Poi vedono che l’industria degli arcade va alla grande e Uemura si compra un Pong e lo smonta e rimonta per capire come funziona. Parallelamente Yokoi allarga l’idea delle Kôsenjû per creare un’installazione da luna park chiamata Laser Clay. Un disastro annunciato che lascia Nintendo sul lastrico. Per rimediare, Yokoi si inventa il Wild Gunman, un’arcade più piccolo che unisce una VHS con le light gun. Ricordate mad dog mccree? Ecco uguale ma 15 anni prima e con WHS. Un success.. no. Per niente.
E la storia va avanti così per altri 2-3 anni, perché Nintendo insiste a creare arcade strani, invece di copiare senza pensieri la concorrenza che intanto ha fatto Pong, Grand Trak 10, Night Driver e così via. E Uemura intanto si studia la concorrenza e freme perché nessuno se lo fila e il tempo passa con Nintendo che perde terreno e la concorrenza che vola.
A una certa Yamauchi decide che forse era il caso di lasciar perdere i Luna Park e fare arcade di videogiochi. Alla buonora. Ma in Nintendo nessuno - tranne Uemura - sa fare nulla. E Uemura intanto s’è messo a fare console per videogiochi insieme ai vecchi amici di Sharp. Quelle vanno bene, tra l’altro, e ricolmano il buco disastroso del Laser Clay.
Allora chiamano Mitsubishi e, visto che devono fare arcade per videogiochi, decidono di farli “strani” e si inventano Computer Othello, una cosa che non poteva che essere un altro disastro annunciato.
Pero’ la pubblicità è figa.
E intanto Uemura morde il freno
Va così bene con Mitshibishi che alla fine Nintendo passa a un’altra compagnia: Ikegami Tsushinki.
Loro sono super specializzati. Infatti fanno videoregistratori
Ma non ridete troppo. In Ikegami Tsushinki ci sono 3 pazzi - che la mia collega Kate Whilhaert ha trovato e intervistato - che smontano e rimontano arcade della concorrenza. In particolare Galaga, che per una serie di motivi che non sto qui a spiegare, era il top del top, una cosa così avanzata e geniale da ridisegnare l’industria.
Smontano e rimontano Galaga e ne parlano con Uemura, il quale pure lui smonta e rimonta Galaga.
Loro creano una piattaforma hardware per fare arcade, Uemura ci basa il NES.
Torniamo a Ikegami Tsushinki. Nintendo fa un contratto per non ricordo più quanti arcade. 4 o 5.
Ne fanno 3 che sono uno più fetente dell’altro. Tecnicamente fantastici, ma gameplay una merda. L’ultimo in particolare è un flog disastroso, ma qualcuno - il genero di Yamauchi - in america è convinto che sarà un scucessone e ne ordina millemila copie. Quando arrivano negli USA, nessuno le vuole e il genero disperato chiama il suocero il quale inizialmente lo vuole sfanculare poi ci ripensa e passa la palla a Yokoi.
“Vedi se riesci a sistemare sta cosa”
Yokoi pensa a tante soluzioni tra cui bruciare tutto. E’ stra occupato con la linea Game & Watch e deve sfornare mille modelli prima che passi la moda. Quindi gli viene in mente che c’è un suo apprendista, Shigeru Miyamoto, che aveva elaborato un concept per un game & watch con un tizio che salta i barili per arrivare in cima a un cantiere.
“vedi se riesci a sistemare sta cosa”, gli dice.
Miyamoto prende la tecnologia di Radar Scope (il giocone fetente) e sfrutta quel che c’è per fare un gioco completamente diverso: da astronavi che si sparano a tizi che saltano barili lanciati da scimmioni.
Sappiamo che Donkey Kong ha un successone strabiliante e qui nascono i casini con Ikegami Tsushinki, perché l’accordo con Nintendo era grossomodo “noi sviluppiamo i giochi e li produciamo, voi li comprate e li vendete”.
Solo che Donkey Kong è fatto - inizialmente - in kit di conversione di Radar Scope e poi stand alone. E la domanda è tale che tutti producono ovunque. Mica possono aspettare Ikegami Tsushinki.
E vende così tanto che a Ikegami Tsushinki non sono contenti di aver perso soldi. Parte il contenzioso che poi peggiora quando qualcuno ha la pessima idea di andare avanti e sfruttare l’hype di Donkey Kong per fare Donkey Kong jr. un gioco così fetente che vende solo perché la gente vuole ancora scimmioni.
Ikegami Tsushinki ha il contenzioso aperto, quindi i tecnici di intendo che fanno? aprono Donkey Kong e piratano la loro stessa piattaforma per capire come era fatta, modificare il codice gli asset grafici e fare un gioco simile alla svelta, bypassando Ikegami Tsushinki.
Si va a pesci fetenti, come si dice. Ovvero in tribunale. Poi la cosa si chiude con un accordo extragiudiziale 3-4 anni dopo. Tesi Nintendo: ti ho pagato per il gioco, tanti saluti. Tesi di Ikegami Tsushinki: avete piratato la nostra tecnologia e non avete rispettato la licenza. Vai a capire chi ha ragione (io lo so e immagino acnhe voi :P)
Fine?
Manco per scherzo.
SEGA recluta Ikegami Tsushinki perché sono tecnici che ci sanno fare.
E loro riadattano la piattaforma per farene un motore grafico isometrico. Nasce nientepocodimeno che Zaxxon (e sapete quanto ha venduto) e poi, visto che a Ikegami Tsushinki qualcuno deve saper portare rancore come si deve, decidono di fare anche loro un gioco di scimmioni. Ma isometrico. Tanto per perculare Nintendo che intanto non ha idea di come fare arcade avanzati (e infatti si svila dall’industria dopo il fantas…ehm… Nintendo Vs System che alla fine è solo un NES customizzabile).
Signore e signori ecco a voi congo bongo.
minchia ne ho trovato un altro
siamo pochi ma duri a morire
anche para, fratello
Mortal Kombat c’era al Bar Sport
Peccato che oltre al Kombat fosse Mortal pure l’aria là dentro, credo che gli avventori degli anni 90 siano morti tutti di tumore al polmone
I VG erano assieme ai biliardi e ai tavoli da carte pieno di anziani che bevevano dal mattino, fumavano dal mattino e bestemmiavano h24, non aggiungo altro
Adesso -da 15 anni almeno, bho - è di un cinese che parla in dialetto
Praticamente un girone dantesco
Io sono andato in un arcade neanche un anno fa qua a Detroit, e ho buttato un po’ di gettoni a Bubble Bobble e messo il mio nome nei primi 10
Sì ma il punto di bard mi pare sia (e se è quello, concordo pienamente peraltro ) che la gen dei giochi PS2 ha un po’ gettato le “basi” di ciò che noi diamo oggi per scontato a livello di gameplay.
Non che non ci siano state innovazioni in vent’anni, figurarsi, ma lo stacco tra gli ultimi usciti e gen PS2 e tra questa e le gen precedenti è decisamente minore
Non concordo.
Dal punto di vista dei controlli, l’unica vera novità non incrementale ma “generazionale” dipende dall’introduzione del 3d che non risale alla PS2, ma c’era già con PSX, Saturn e N64.
Li effettivamente i giocatori fecero fatica ad adattarsi perché con l’introduzione delle 3D cambiava modo di giocare e di controllare il gioco. Per il resto spostare una leva a destra o sinistra, aggiungere un grilletto o toglierlo, leva digitale o anlogica, cambia poco. Sono modifiche incrementali.
Ma il gettare le basi non significa che un gioco sia necessariamente invecchiato bene.
Forse parliamo di cose diverse o forse faccio davvero fatica a spiegarmi.
Anche il primo King Quest ha gettato basi ma rigiocarlo oggi risulta un po’ ostico mostrando tutti i limiti che all’epoca non si vedevano.
Mentre che ne so, un mario bros, pur altrettanto datato, se lo riprendi in mano oggi è invecchiato benissimo.
Non sto negando l’importanza dei titoli di quegli anni.
Come ho scritto sopra, dico solo che, personalmente, percepisco che in quegli anni vi sia una percentuale maggiore di titoli invecchiati male se ripresi in mano oggi rispetto a generazioni precedenti e successive.
Appunto, figlio di un’epoca in cui si fumava all’interno e rivolto a un certo tipo di fauna
Era bello quello del pizza express, non ricordo il nome (in b4 pizza express) ma mi sa è più recente