[Split] Fonti e controfonti sulla salute transgender

Che la comunità scientifica non dia nulla per scontato è normale (anche se non sempre accade :asd:).
Il problema di solito sono i “l’ho letto sul paperz!!!” da parte di chi non è del settore (edit: ma pure da parte di chi lo è :asd:)

Prima ero intervenuto perché trovo contraddittorio dire che puoi esprimere un’opinione su un argomento solo se hai un PhD nel contesto, quasi a sbandierare il principio di autorità, di un paper postato da qualcun’altro che non ha le comprenze per leggerlo e comprenderlo (a meno che sia divulgativo) ma che ne approva in contenuti. :mumble:
Come hai detto tu stesso, noi possiamo limitarci ad esprirmere una opinione, magari pure affetta da bias.
Non so se mi spiego. Questo discorso che si è aperto va però off-topic.

Una base di ragione ce l’hai, ma è per quello che discutere di certe cose con certe persone è fastidioso :asd:
Perché il piggybackare un consenso scientifico che dice quel che vorresti sentir dire è facile ed offre controargomentazioni ridicole. Per quello la caccia al paperz giusto e cherrypickare è importante :asd:

Spiego meglio. Alla fine della fiera qui dentro ci sono poche persone che abbiano l’investimento personale, in termini di conseguenze personali, di tempo speso per entrare nella questione e di strumenti culturali per fare critica a pubblicazioni scientifiche che si occupino di questioni di questo genere (fatta eccezione per quelli che sono elementi critici sufficientemente trasversali: bias dei campioni di riferimento, numerosità dei campioni, elementi di metodologia debole esplicitati). Io posso anche essere critico ed esprimere scetticismo per principio, ma rimango non in grado di fornire una controtesi. Cosa ho da offrire alla discussione?

Parlo per me: incidentalmente consenso scientifico e mia visione del mondo si allineano, ed il framing che mi figuro in testa è che mi sembra migliore una società che riesca a dire ad una sua sezione, quando quest’ultima chiede un’elevazione di accettazione, una risposta che sia indiscutibilmente “sì, l’elevazione è dovuta”. Siccome poi ho anche fiducia nel metodo scientifico, che fino a prova contraria persegue la strada più sensata, se no saremmo ancora a farci le radiografie per i raffreddori, quando dice “signori, sì, proprio l’accettazione sarebbe la prima cosa a costo zero da mettere in pratica” sai quanto son contento? E di cosa mi si può criticare? Di essere un NPC che riporta cose lette-scritte-dette altrove? :rotfl: Perché, applicare scetticismo per principio senza sapere come applicarlo è una posizione migliore?

Poi inviterei anche a considerare il fatto che, tralasciando l’ovvio elefante nella stanza che per una volta ci sono qui persone che addirittura hanno testimonianza diretta dell’esperienza, non è peregrina l’idea che magari io, tu, qualcun altro che legge, personalmente abbia qualche caro che si trovi in analoga situazione, se non addirittura in prima persona. Ed allora, tornando a bomba su “non ho nessuna controtesi da offrire”, riprendo un attimo il sotteso di quel che dico: qual è il contenuto che puoi offrire? Puoi dirmi che è qualcosa di diverso dalla protezione della propria visione del mondo? Se il prezzo del proteggere la propria visione del mondo è dire alla sezione di cui sopra “guardate, no, mi dispiace, costa troppo l’accettazione”, io non penso che “ricatto morale” sia la formula corretta :asd:

Preciso che non sto dicendo questo. E’ normale leggere, elaborare e riportare. Piuttosto, ho letto una frase che suonava come “se non sei del settore la tua controtesi non valgono”. In linea di principio è un ragionamento che trovo sbagliato, perché rende qualsiasi discussione impossibile, dato che ognuno dovrebbe essere compentente per aprire bocca. Ovvio che se mi spari teorie complottiste, in malafede, intrise di ideologia, ecc., o non ti rendi conto che ti elevi ad esperto, quando non lo sei, manco ti cago, ma è un altro discorso.
Il mio “applicare scetticismo per principio” non è riferito al rifiuto di una tesi, ma proprio all’impiego del metodo scientifico. Se Moderna afferma di essere vicina alla cura del cancro tramite terapia mRNA non posso che essere contento e fidarmi. Allo stesso tempo, spero proprio che il metodo scientifico porti a verifiche a tutela del paziente da parte degli organi competenti o, chessò, altri centri di ricerca.

Se qualcuno si chiede se una molecola possa portare ad un effetto cronico o alla morte è un bene, perché ci sarà qualcuno che lo verificherà. Un esempio su tutti, l’aspartame è stato demonizzato per anni come cancerogeno. L’EFSA ha dimostrato che non lo è, ma sono stati i dubbi sull’uso della sostanza a innescare le dovute verifiche.

ed è quasi sempre giusta

tranne che sui cani :asd:

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Chiaro, spero di aver espresso perché sia un po’ più sottile di così.

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this but unironically

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si sentiva il bisogno di sti utenti che postano le lolline boomeer :asd:

ocio che ti mette in ignore e lo dice a tutti

Ti riferisci essenzialmente al fatto che lo scettico, anche se non lo definirei tale, non apporta nulla di concreto alla discussione?
Perché il mio era solo un invito ad un approccio cauto, più che scettico.
Mio personalissimo modo di vedere il mondo e porre un freno alla mia impulsività che a volte prende il sopravvento (autopsicoanalisi :asd:)

l’empatia tra esseri umani e’ estremamente utile per far migliorare la nostra specie e creare una societa’ amorevole verso la collettivita’ stessa…

ma l’empatia ha un rovescio della medaglia come ogni cosa…e cioe’ quello di modificare i valori con cui si valuta la realta’ andando fuori da logiche matematiche /scientifiche che analizzano il mondo in terza persona e in modo ditaccato/analitico.

se hai il laboratorio pieno di cavie su cui fai esperimenti, il tuo scopo e’ essere imparziale verso di esse per poi trarne conclusioni utili che possono essere trasportate in altri contesti.

se per caso ti affezioni o provi sentimenti verso lo stato di alcuni esemplari, il tuo giudizio puo’ finire per inficiare i dati che sono il vero motivo per cui stai facendo tutto…puo’ se per caso questo punto di vista prevale nel momento in cui analizzi i dati (non a caso lo stereotipo di un ricercatore che fa esperimenti su cavie ha una personalita fredda e distaccata)

il punto e’ capire i vari punti di vista e riuscire a sfruttarli tutti e nello stesso momento frenarli tutti a seconda del contesto/scopo

Mi sfugge il balzo metaforico tra “Umani che non sono empatici con altri umani” e “Umani che non sono empatici con cavie”.

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Pensa che la mancanza di empatia è uno dei tratti del serial killer.

Io farei un passettino indietro e cercherei di capire cosa ha suscitato un interesse tale da aprire un thread, Tuco, perche’ ci sara un motivo.

Come hanno fatto notare alcuni utenti, era un po che giravi attorno alla questione e avevo gia espresso le mie preoccupazioni :look:

Non ha aperto un thread, aveva replyato nel topo dei diritti civili, Brom ha splittato.
Hai notato la tag [SPLIT]? Dai. :(

la sostanza non cambia o ti sei fermato a leggere a “ha aperto un thread”? :asd:

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ci sono contesti e situazioni in cui gli esseri umani vanno analizzati anche come cavie.

non abbiamo un aureula magica che ci esula da essere diversi da altri animali e ci sono molti contesti (sopratutto macroscopici) in cui l’empatia porta a un risultato deviato dalla realta’

dipende dal contesto e dal saper separare i vari punti di vista per poi metterli a confronto

uno dei…in realta’ la piu’ grave mancanza di un serial killer e’ la mancanza di oggettivita’ nel valutare i punti di vista mettendo sempre al primo posto la propria necessita’ di soddisfare il proprio desiderio antisociale nel medio e breve periodo

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Hai ragione scusa, l’esempio più vicino tra cavie, uomo e mancanza di empatia sono i campi di concentramento nazisti.

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