[SPACE] Thread dei lanci e dei test spaziali. (Part 2)

ecco le canarie sarebbbe un bel punto…peccato che poi devi aver a che fare con marocco/algeria e libia :asd:

Ripeto io:
Se vai ad est come molto spesso succede sì.
Ma non sempre devi andare dritto verso est. Altrimenti oh, saranno tutti stupidi quelli che negli anni non hanno piazzato delle basi sulle coste est degli oceani e sei furbo tu che ti devo dire…
Poi Kourou è dritta sull’oceano, quindi di che stai parlando esattamente?

Faccio, o rinnovo, un invito:
https://amzn.eu/d/6MCAi25

Costa poco e spiega benissimo i fondamentali della meccanica celeste, non posso che consigliarlo a chiunque si voglia avvicinare all’argomento.

ha giusto una decina di vulcani attivi :asd:

Se ti riferisci a razzi per la messa in orbita di satelliti o astronavi è proprio il contrario. Infatti vengono lanciati da Ovest verso Est per sfruttare il moto di rotazione della sfera della superficie terrestre rispetto allo spazio che vale 1.666 km/ora all’equatore e diminuisce con la latitudine fino a zero ai poli. Infatti le basi di lancio sono normalmente il più vicino all’equatore possibile e posizionate in modo che le prime traiettorie di volo siano su oceani (Capo Kennedy e Guyana Francese) o zone disabitate a Est della zona di lancio (Bajkonur),

La maggior parte, non tutte.Alcuni razzi stanno mettendo i satelliti in orbita polare e si lanciano verticalmente e poi girano a sud.Molti lanci dalla base aerea di Vandenberg vanno in questo modo.

I razzi vengono lanciati verso est per sfruttare la “spintarella” terrestre, permettendo di risparmiare un po’ di carburante.14 nov 2020

https://aerospacecue.it/perche-vettori-spaziali-lanciati-equatore/23071/

boh ripeto…in europa non c’e’ un punto adatto per lanciare missili, non so piu come spiegarlo

(e sarei curioso di sapere quanto carico utile un falcon 9 porta in bassa orbita usando l orbita polare rispetto a quella equatoriale…poi ci facciamo 2 risate)

Chiariamoci: sul continente europeo non c’è un punto adatto ad una base di lancio per orbite a bassa inclinazione.
Kourou è dall’altra parte dell’Atlantico e letteralmente su un altro continente, però legalmente quella è Francia. Provare per credere, non paghi nemmeno il roaming del cellulare.

Detto questo, puoi linkare tutti i blog del mondo, ma se non conosci la fisica di base che c’è dietro non ti rendi conto che stai guardando una semplificazione enorme del problema e soprattutto fai un miscuglio di cose diverse e incompatibili tra loro.

Provo a farla molto molto semplice.
Premessa: l’orbita di arrivo di un satellite ha un’inclinazione pari alla latitudine del sito di lancio, per questo le manovre per cambiare piano orbitale sono necessarie quasi sempre.

Per portare un oggetto da “fermo sul terreno” a “orbita bassa” (diciamo 300 km) lo devi accelerare di 7.7 km/s, più perdite per gravità, attrito aerodinamico, staging, e circolarizzazione. Lasciamo stare per ora.
Se tu lanci esattamente dall’equatore la tua orbita di destinazione è ad inclinazione pari a zero, in questo caso semplificato la rotazione terrestre ti fa risparmiare ben 0.46 km/s.

Il problema nasce nel momento in cui ti serve avere il satellite in un’orbita con inclinazione diversa da zero: quanto costa cambiare l’inclinazione del piano orbitale?
Risposta: un botto.
Una stima spannometrica si può fare per via trigonometrica, letteralmente hai un vettore di un certo modulo ( km/s) e vuoi farlo ruotare nel piano*. Il deltaV necessario è 2Velocità orbitale sin (theta/2), dove theta è l’angolo tra il piano di partenza e quello di arrivo.
Nel caso di cui sopra, per cambiare di 10 gradi il piano orbitale ti servono 27.8sin(10/2) =1.36 km/s
*.

Se invece la tua base di lancio fosse stata non all’equatore ma ad una latitudine di 10 gradi, non avresti avuto la spintarella della rotazione terrestre (0.46 km/s) ma non avresti nemmeno dovuto fare una manovra di cambio inclinazione che costa circa il triplo di quella spintarella (1.36 km/s).

Morale della favola, la rotazione terrestre è bella, ma non ti cambia tantissimo le carte in tavola, e in tutti i casi di inclinazione diversa da zero è praticamente inutile cercare di lanciare dall’equatore.

*Il ragionamento corretto sarebbe sul vettore momento angolare più che su quello velocità.
**Vale per orbite circolari
*** In un caso reale si usano strategie meno dirette come le manovre a tre impulsi che permettono di risparmiare qualcosa

la spintarella e’ minore all’ allontanarsi dall equatore ma diminuisce in modo esponenziale quindi fino a tot gradi la differenza con il picco dell equatore e’ poca.

e ci guadagna con i cambi di direzione.(e stranamente i punti migliori per i lanci sono quelli sino ai tropici.)

in europa puoi avvicinarti a queste zone o prendendo le parti sud o facendo qualche collaborazione con il nord africa…

ma ecco che stranamente riappare il problema del corridoio di lancio e ritorniamo al discorso che ho fatto inizialmente.

“Esponenziale”?
Caro-vegeth-, prima di pontificare sulla meccanica orbitale, forse dovresti fare un ripasso di trigonometria e di fisica.

:hbrulez:

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Volevo postarla io, daje Bepi!

(Ci va una pazienza per quella missione …)

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sull’account twitter della missione hanno pubblicato le foto del passaggio

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2345 flyby

ma i crateri a cosa sono dovuti?

Con il sole così vicino credo sia difficile ci siano impatti di asteroidi che immagino verrebbero più facilmente catturati dalla gravità della stella e non da quella infinitesimale del pianeta.

Attività vulcanica legata alle forze di marea del sole?

perché no? se gli passano vicino ci si schiantano si, penso io

Mercurio a differenza di Venere e Terra non ha atmosfera, quindi qualsiasi cosa lo colpisce il cratere resta per sempre.

Si certo, il mio dubbio è appunto che statisticamente essendo così vicino al sole che ha una forza di gravità enormemente più grande le possibilità per un meteorite di finire su mercurio sono bassissime (contando poi che se ricordo bene Mercurio viaggia bello veloce per non cadere dentro al sole)

Sono presumibilmente crateri molto antichi, successivi alla formazione dei relativi protopianeti, forse dovuti ad impatti prodotti dalla migrazione di asteroidi successiva alla formazione dei pianeti esterni; il puro elevato numero di oggetti orbitanti probabilmente compensava l’improbabilità unitaria del singolo impatto mentre l’attività geologica di Mercurio si è ridotta molto in fretta rispetto pure alle fasi conclusive dell’LHB, quindi le caratteristiche morfologiche guadagnate in quel periodo sono rimaste.

Qualcuno che tenta di copiare i raptor …che strano

L’articolo diceva che la Bepi Colombo ha rilevato nuovi crateri formatisi dopo il passaggio precedente quindi a memoria un paio di anni fa.

il problema è che oltre ai motori riutilizzabili serve tutto il resto.

A meno che non vogliano copiare l’idea di ULA di recuperare solo quelli e spendere il resto del booster

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