sp(l)it - Alternanza Scuola - Lavoro

Comunque la mia critica primaria sulla riforma rimane.

E' evidente che i licei italiani non preparano assolutamente a sufficienza su skill di base, come la lettura, la matematica e le materie scientifiche (vedere i numeri OCSE sopra, dove alla fine arriviamo 24simi su 26 paesi).
Queste sono proprio skill di base, e penso (o meglio, spero) che possiamo essere d'accordo tutti che sono il minimo sindacale per uno studente che finisce un ciclo di scuola superiore. Non si tratta qui di fare benealtrismo, se non possiamo metterci d'accordo sul fatto che uno studente del liceo dovrebbe come minimo in media saper leggere, scrivere e far di conto al pari di un equivalente studente di un paese del primo mondo, non so bene di cosa possiamo discutere.

In quest'ottica, e' difficile vedere come una riforma che non tocca assolutamente questi punti possa essere azzeccata. Togliere 200 ore negli ultimi 2 anni (cioe' circa il 10%, dai conti di prima) dalle lezioni frontali non puo' certo migliorare la situazione.


Le duecento ore sono nell'ultimo triennio.


Ok, quindi il 7% delle ore di lezione frontale nel triennio (approssimando queste a circa 3000 ore).
Il mio discorso non cambia.
Mi devo essere un passaggio.
Ma non fanno tipo 40 ore all'anno?
Le 200 da dove escono?


Io non ho fatto nessuna apologia, quello che si è sentito fin da subito in dovere di fare sarcasmo di bassa lega sul "compagno alek" invece sei tu, perché in questo topic francamente quanto ad argomentazioni sei caduto un bel po' in basso rispetto ai tuoi standard, ma così tanto che sei partito dicendo che la scuola ha sbagliato a dare 6 in condotta e ti ritrovi adesso a difendere la decisione senza manco sapere perché

io ho solo postato un link con il commento di uno dei protagonisti della vicenda, che vale di più del sentito dire, se il preside rilascia un intervista o l'ad dell'azienda, o perfino l'amico di qund che fa il dirigente, postatela pure, è sicuramente più utile di tante cose dette quà dentro basate sul nulla o su esperienze professionali che non hanno nulla di nulla a che fare con l'alternanza scuola lavoro, visto che a meno che qualcuno quà dentro abbia 17 anni, nessuno di noi ha avuto un esperienza diretta di quel tipo, che sia come operaio d'estate o gratis dal nonno, non sono esperienze che danno alcuna competenza nel giudicare una riforma, anche perché il giudizio è sul principio per di utilità e su quale debba essere lo scopo del sistema di istruzione, non su quanto raddrizzi la schiena fare lo schiavo per il nonno vs fare lo shciavo al mac o al cern.

probabilmente se ci mettono tutti a costruir piramidi, impareremmo qualcosa e ne usciremmo con informazioni utili anche in quel caso, potrebbe essere la prossima riforma, tra l'altro quelli che costruivano le piramidi erano pure pagati per cui magari pè anche meglio della buona scuola.

Per rispondere a qund riguardo a che lavori ho fatto io da pischello, la risposta è che è del tutto irrilevante ai fini di dare un giudizio alla buona scuola, infatti quyello che contesto io è il fatto che continui a portare esempi personali del lavoro che facevi tu come se fossero minimamente rilevanti, invece non lo sono, esattamente come non lo era il chimay 16enne che faceva volantinaggio o lavava le auto in vestiti succinti.




Ma guarda che anche a me fregacazzi delle esperienze personali eh. Tantoche io stesso ho definito stupida la domanda di fobes visto che non si capisce dove voglia andare a parare se non un mero sondaggio per suoi fini statistico-onanistici.
Per il resto io rispondevo a QUELLA domanda e tu invece esattamente perché ti sei attaccato alla mia fava e hai preso per il culo le mie esperienze? Neanche poi tu venissi da esperienze tanto più interessanti riguardo la discussione...
Forse che stavi trollando per caso?
Puoi ammetterlo, non mi scandalizzo di certo...
per quella che è stata la mia esperienza scolastica posso dire che il problema principale è la preparazione, la cultura e le scarse capacità intellettive degli insegnanti. dalle elementari alle superiori ho incontrato quasi solamente professori di un'ignoranza abissale in ogni campo (compreso il proprio) e non capaci di sostenere una discussione.

fortunatamente all'università è andata meglio da questo punto di vista.


Beh, il problema e' anche che l'insegnamento e' una professione grama e pagata pure abbastanza poco (non all'ora, ma al mese).

Io non so dire per altre materie, ma se penso a quelli di fisica che sono andati ad insegnare al liceo in Italia erano gli ultimi del corso, che si son laureati a fatica e non erano proprio le menti piu' brillanti. Per carita', tutta aneddottica, ma ho l'impressione che la gente in gamba non abbia nessuna motivazione per andare nella scuola.

Il discorso e' forse diverso per le materie umanistiche, a mio parere la bassa qualita' dell'insegnamento li' ha meno giustificazioni, visto che non e' che ci sia un settore privato che assorbe gli umanisti piu' brillanti (almeno non con gli stessi numeri delle stem).
E riguardo il 6 condotta questi forse sono ulteriori elementi da tenere in conto per valutare il provvedimento della scuola nei confronti del ragazzo:

"Una Carta dei diritti e dei doveri dello studente in alternanza, composta di sette articoli dettagliati che raccolgono tutto quello cui lo studente ha diritto (dal tipo di formazione alla presenza di un tutor a un corso di formazione sulla sicurezza sul lavoro) e le norme comportamentali da rispettare in azienda per non incorrere in provvedimenti disciplinari."

"Prima di iniziare il progetto ogni ragazzo/a deve firmare il Patto formativo, un documento con cui si impegna a rispettare le norme antinfortunistiche, di comportamento e le norme in materia di privacy e di sicurezza sul lavoro"

https://www.studenti.it/alternanza-scuola-lavoro.html


Non era in azienda quando ha espresso quelle opinioni.
Dipende dall'orario del post, può averlo fatto da mobile.

Senza il post originale sott'occhio sono solo congetture che lasciano il tempo che trovano.


Mentre il documento firmato del Patto Formativo (se lo ha effettivamente firmato, ovviamente) è nero su bianco.
Beh, nei vari articoli si diceva che il ragazzo ha fatto il post la sera del primo giorno, tornato a casa. Non ho visto niente di contrario a questo.


Ammetto che su questo mi fermo qui perché non so come si prefigura una policy aziendale in tema uso dei social network.
In ogni caso é questione di orario del post? Cioè se l'avesse fatto in orario di lavoro (che poi si sa l'orario del suo post?) era perseguibile in qualche modo? E nel caso un'azienda ritenga lesive le parole scritte in post, non ha diritto a tutelare la propria immagine anche laddove quel post fosse scritto in orario extra lavoro?

In ogni caso, riguardo il caso specifico, lo studente aveva tirato in ballo anche i professori quindi bene o male la scuola era coinvolta nell'uso improprio del social network da arte del ragazzo.
Faccio solo un esempio:

Se firmi un NDA di un'azienda poco importa se divulghi qualcosa durante, la sera del primo giorno o dopo pochi giorni.

Se la NDA dura sei mesi puoi parlare dopo sei mesi, salvo contratti diversi.


inb4 l'esempio non è calzante

Ok, ma si parla di un codice di condotta, che una volta firmato va rispettato.
Se tale codice prevede il divieto di ricorrere ai social per sfogare il proprio rancore e/o disagio, piuttosto che parlarne (come ci si aspetterebbe da persone responsabili) agli insegnanti o meglio al diretto interessato in azienda allora non ci sarebbe nulla di sbagliato nel redarguire il ragazzo.

Visto che si sostiene che l'Alternanza Scuola/Lavoro non sia utile ai ragazzi, in questo caso specifico può essere stata utile a far capire come e per cosa sarebbe meglio NON usare i Social Network, soprattutto quando in futuro potrebbero essere deleteri per la personale carriera lavorativa.


Lo studente non deve sottostare alla policy aziendale, ma al patto formativo, che non include che io sappia policy aziendali sull'uso dei social network. Sarebbe pure uno stretch, visto che queste policy sono tipicamente messe per tutelare l'immagine che deriva ad un'azienda dal comportamento dei dipendenti. Uno studente non si configura come tale.



L'azienda ha diritto a tutelare la propria immagine, la scuola non ha diritto di farlo a nome dell'azienda, ove l'attivita' e' svolta fuori dal contesto scolastico o di alternanza.

Sugli insulti agli insegnanti, sarebbe carino vedere cosa ha effettivamente scritto. Perche' l'unica cosa che ho letto e' che si e' lamentato che era schiavizzato dall'azienda, che a parte che non e' un insulto, ma non coinvolge gli insegnanti. Pero' sono di terza mano.

Mi pare, tra l'altro, un pessimo esempio, il sostenere che la scuola ha diritto ad esprimere un giudizio sulla condotta di uno studente in base alle attivita' che questo svolge fuori dalla scuola. Sempre parlando di funzione educativa di tutta questa storia.


Il codice di condotta non prevede questo.
Ad essere pignoli, e' la scuola che non l'ha rispettato.
Quindi la scuola non può dare un voto in condotta al ragazzo che sta ancora frequentando la stessa?
Se il progetto è "Alternanza Scuola/Lavoro" e si svolge prendendo "a prestito" orari di lezione frontale o interrogazione/compito in classe, in quelle ore il ragazzo è uno Studente che svolge una Attività Scolastica di Indirizzamento e Orientamento al lavoro, all'ambiente lavorativo, etc... imho.

Poi che si finiva a fare i Distinguo sulle "virgole" lo avevo già previsto con largo anticipo.


Inoltre ti sei perso anche il perso , cmq si non ho mica capito perchè si parla di 35 e 200. Ma ammetto di non aver seguito tuttissimi dall'alba del post.
Io dopo aver letto un po- di esperienze, dopo aver sentito la storia dei ragazzi che si sono incazzati con il FAO sono convintissimo.
Il concetto dell'aternanza scuola lavoro e' fondamentale.
Andrebbe imposto.
Andrebbe sicuramente fatto meglio.


Tutta la menata delle ore sottratte all'educazione frotnale sono minchiate.
La realta' e' che in Italia si studia male e il carico di studio e' troppo difficile.
La gente come me e Pem si trova stra qualificata e va ovunque, invece l'Italiano medio non ce la fa visto che la mentalita' italiana e' "tu devi capire, e la scuola deve giudicarti", mentre dovrebbe essere "la scuola dovrebbe farti imparare qualcosa di utile alla tua formazione, alla societa' e a te stesso".


Studiamo piu' degli altri e rendiamo meno.




Sui provvedimenti disciplianri...
A leggere tutte le storie nel dettagli emergono sempre dettagli agghiaccianti in cui gli studenti dimostrano torto marcissimo.
E tutta la critica al governo comuqnue non c'entra nulla visto che prima di una sanzione disciplinare di mezzo ci passano consiglio di classe, di istituto e volendo anche dei singoli presidi.