Nella valutazione di un tema così importante, pur basandosi su valori universali, siano essi religiosi che laici, non ci si può esimere dallo scontrarsi con problematiche concrete. La dichiarazione dei diritti universali dell'uomo o la Parola di Dio, stanno alla realtà come la teoria sta alla pratica e vanno considerate come dichiarazioni di intenti, come qualcosa a cui tendere, ma non sono assolutamente la esplicita soluzione del problema. A quella ahimè devono pensarvi solo gli uomini, caso per caso e concedendosi qualche errore.
Certo l'aborto nel mondo ideale non dovrebbe esistere, poichè la vita dell'uomo va preservata sin dalla sua origine.
Credo che nessuno dei presenti o con un minimo di "civiltà" sia contrario a questa enunciazione.
Ma l'aborto nel mondo reale esiste ed è un problema concreto. Non esiste semplicemente perchè non c'è rispetto del principio suddetto. Solo un idiota la penserebbe così.
Sussistono infatti questioni pratiche su più livelli che impediscono l'eradicazione di tale pratica. Sono quelle questioni con cui si evita di cimentarsi, poichè non se ne esce senza compromessi.
Bisogna partire dal dato di fatto che l'aborto provocato esiste ed è un fenomeno diffusissimo, cagionato da molti fattori.
Preso atto di questo, è inutile ripetere alla nausea i postulati (il diritto alla vita) e rimanervi ancorati come cozze sullo scoglio. Bisogna invece concentrarsi sul tentativo di isolare per poi eliminare i fattori causali di un aborto. Inoltre è necessario ragionare su come gestire quei fattori che con i mezzi attuali appaiono ineliminabili.
Ovviamente mi riferisco alla povertà, all'ignoranza, alla violenza sessuale, alla malattia fisica, alla malattia psichica, ai casi limite, ai pregiudizi, all'illegalità, alla minore età, alla salute della donna, eccetera.
Se la discussione non si "abbassa" a questo livello, rimanendo saldamente ancorata all'accademia non vi sarà alcuna soluzione del problema. Al contrario così facendo sarà abolito il problem solving (e con esso l'empatia, la compassione e l'umanità) a favore della distinzione manichea tra uomini retti ed efferati assassini di bambini che tanto piace a politici in periodo elettorale e alle gerarchie religiose in ogni stagione.
Ciao
ps un inciso, in genere tra gli uomini retti sono compresi anche quelli che non fanno rientrare nella "vita umana sin dalla sua origine" la donna gravida, quasi che sia solo un incubatore privato di coscienza.
"Adesso quando i medici di turno
rifiuteranno di esserti d'aiuto
perché venne un polacco ad insegnargli
che è più cristiano imporsi col rifiuto
pretenderanno che tu torni indietro
e ti costringeranno a partorire
per poi chiamarlo figlio della colpa
e tu una Maddalena da pentire"Pierangelo Bertoli - Certi momenti