Vabbe’ ma lui è oggettivamente un personaggio disgustoso che non ispira nessun tipo di pietà eh? Una vita di scelte sbagliate, menefreghismo nei confronti della famiglia, violenza contro sé stesso e contro le persone che gli stanno intorno, e la sua unica buona azione è letteralmente ammazzarsi per liberare la figlia dall’odio che provava verso il mondo a causa sua
Quindi no, il film imho non punta a far leva sui sentimenti dello spettatore, anzi, come altri film di Arocoso punta a farti capire quanto puoi cadere in basso quando inizi ad inanellare una scelta sbagliata dietro l’altra
bellino, scorre bene, regia non banale, riesce a farti ridere e a farti scendere una lacrimuccia
non è un capolavoro, ma se sei nel mindset per un film del genere è un’ottima visione. sopra la media
Quello che ho detto io però è che a me non ha fatto né caldo né freddo, mi è parsa una macchietta pressoché inutile alla quale se tolgo l’interpretazione dell’attore resta dimenticabile.
Quello che fatico a comprendere è cosa faccia smuovere i sentimenti, tanto da portare al pianto, quindi con un coinvolgimento emotivo importante: è immedesimazione? Empatia?
Questo è un buon punto imho: ho giudicato il film come entità a sè stante e non in un contesto più ampio.
Io ho pianto alla fine, nel senso che l’ultima scena mi ha proprio schiaffeggiato malissimo in faccia e sono rimasto cinque minuti buoni col magone durante i titoli di coda. Ho pianto perché ho realizzato che il famoso tema su Moby Dick non era stato scritto dal compagno morto (come avevo pensato per tutto il film) ma dalla figlia, e che il paragone era tra la figlia e Achab e tra lui e Moby Dick. Solo che lui non poteva farsi uccidere dalla figlia, perché questo non la avrebbe per niente liberata dell’odio che provava per lui e, a causa sua, per la vita, e quindi decide di ammazzarsi per liberarla. In pratica, come scrivevo prima, la sua prima buona azione da anni e anni.
Non ti sei perso niente, hai colto il punto del film al 100%.
E’ un film che fa sensazionalismo, che ti ricatta sentimentalmente per tutto il tempo (e per questo alcuni piangono), con lui che ogni due per tre sembra morire d’infarto; l’empatia, come hai detto, non esiste: si enfatizza la sua condizione assurda, si dice che prima era normale, ma non si spiega mai perchè è diventato cosi’ (giusto un accenno, ma molto vago), e come fai ad empatizzare?
Aggiungici dei personaggi comprimari scritti male, tipo la ragazzetta che sembra la parodia dell’adolescente problematica e ti rimane solo un film furbesco, didascalico, che ha l’unico scopo di far piangere lo spettatore.
Ma… sicuri di aver visto The Whale? Tra l’altro, davvero, è un classico di Arofofifosky, vedi The Wrestler che ha un protagonista patetico al 100% dove magari in alcuni momenti ti senti pure di empatizzare ma è una trollata del regista perché stai empatizzando con un personaggio orribile
Io personalmente non ne faccio una questione di quali mezzi vengono utilizzati per raggiungere lo scopo del film: se io vengo “ingannato” tramite tecniche cinematografiche, trucchi psicologici, o qualsiasi altra cosa, per me non rappresenta un problema, anzi vale l’opposto, per me il film ha raggiunto ciò che si prefiggeva.
È per questo che ho domandato incuriosito cosa avesse scatenato una reazione emotiva (a proposito, grazie per i vostri spunti), proprio perché a me non ha suscitato alcuna emozione.
Dò atto di non essere un esperto conoscitore del cinema, ad esempio il citato the wrestler non l’ho mai visto, perciò posso capire che una più profonda conoscenza del contorno mi avrebbe potuto aiutare a digerire meglio la pellicola, anche se per i miei gusti un film lo valuto come entità a sé stante, senza che sia necessario conoscerne il pregresso (a meno di ovvie ed esplicite analogie si intende).
Dunque per me resta un film dimenticabile, con l’unico punto positivo nell’interpretazione del personaggio di Charlie.
Con The Wrestler ha in comune solo la metodologia del casting: ha preso un attore al capolinea, tra l’altro con una storia molto particolare, e lo ha fatto tornare per fare la classica storia (metacinematografica) di riscatto, che secondo me è il motivo del successo del film - vedi Oscar e premi vari. Per il resto The Wrestler era un altro livello proprio.
esatto e questo è lo scopo del film, far dire “se non piangi sei una merda”.
Qualche lacrimuccia è scesa pure a me, non lo nego, tipo nella scena con l’uccellino alla finestra
Non parlo di livello, perché anche io ho apprezzato di più The Wrestler che non questo, parlo del protagonista al capolinea che imho è difficile non considerare un trait d’union che lega le due pellicole
Probabilmente non capisco un cazzo di cinema, ma ho visto Audition e non mi ha lasciato nulla, l’ho trovato disturbante in maniera fastidiosa e non intrigante, la locandina del film è uno spoiler gigantesco, e il protagonista mi sta enormemente sul cazzo perché è letteralmente un fallito che vuole la pappa pronta e che considera le donne delle statuine.
Ho visto anche “Under The Silver Lake”, caruccio questo invece, scimmiotta un po’ tanto Lynch in certi stilemi e con la trama volutamente accartocciata, ma si lascia guardare.
Inoltre ho guardato pure Caché, questo bello vero, anche se il finale “aperto” mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca.
Ma quindi The whale è The wrestler 2? Perché The wrestler mi sa che è l’ultimo film bello che ha fatto Aronofsky. O Il cigno nero è post wrestler? Anche quello era ok.
Se riprende the wrestler magari questo me lo vedo.