Paranoie all'italiana.



Se non sa cosa vuol fare è un po' difficile spammare CV e lettere di presentazione.
Comunque questa situazione è abbastanza diffusa, almeno fra le mie conoscenze dirette e virtuali

E' pieno di persone che, visto che la vita di oggi lo consente, passano il tempo a viaggiare, coltivare passioni artistiche che non pagano se non in termini di like nei social, aperitivi, ecc.

Si ha la percezione che tutto sia a portata di mano, basta ad un certo punto decidere di fare sul serio, magari un corso di 6 mesi, e puoi diventare qualsiasi cosa; pare che la distanza fra la tua foto su Facebook con 200 like e il lavorare per il New York Times sia brevissima, basta che ti notino, un colpo di fortuna magari!

Secondo me, entro 10-20 anni, vedremo tanti fare lavori umili, super frustrati perchè tutte le speranze si sono infrante contro la realtà.

edit:
Va anche detto che queste leggende vengono diffuse anche dai media, dove ogni settimana c'è l'articolo sulla coppietta che ha deciso di vivere viaggiando e, guarda caso, guadagnano da vivere raccontando e facendosi i selfie in viaggio (saranno 20 le persone in tutta Italia che campano veramente di questo).

Oppure la leggenda del videomaker giovane, che senza menzionare gli anni di studi e di pratica, ha fatto di punto in bianco un video da solo dove promuove le scarpe da ginnastica, bocciato da Adidas, ma in realtà è un capolavoro e grazie ai like ricevuti nei social oggi lavora nel cinema.


Anche tra le mie conoscenze è cosi
Appena tornato da Londra per una trasferta di lavoro.
Solo ad arrivare al gate con destinazione Bologna mi è salito il nervoso per i troppi italiani e i loro modi di fare che fanno dedurre che per il nostro paese, non ci sia un futuro serio e prosperoso.

Fossi in te cercherei di sfruttare le tue skill al meglio per avere qualcosa di solido, magari in una qualche realtà all'estero.
Ma i tuoi genitori cosa dicono?






Io ce l'ho fatta. Survivor bias
A far cosa?


Se madian si iscrivesse a matematica sarebbe un'idea di gran lunga migliore


Non conosco la persona, ma a giudicare dallo skillset dichiarato potrebbe anche essere una buona idea -quantomeno per lui e la sua famiglia.




No no, non intendevo dire che la facolta' (Milano se non sbaglio) sia messa male; il senso era che devi farti un bucio di culo cosi' non solo nello studio ma anche dopo (tenerti allenato, trovarti traduzioni o lezioni da fare, competizione serrata) per avere una tua stabilita'.
Sì ma traduttore è un lavoro da schiavismo over 9000 mi pare.


Anche io appena tornato da Londra per lavoro.

E non mi è sembrata per niente questo fiore di civiltà, quasi tutti gli impiegati del terziario che non sanno fare il loro lavoro, città generalmente sporca, fiore all'occhiello 4 taxi su 4 che non hanno accettato la cc accampando le scuse più ridicole. Eh ma L'Ondon, Sir
Cosa ti aspetti, in Italia va forte l'esterofilia più spinta e il tafazzismo più sfrenato, non è una novità.
ma infatti l'ondra e in generale la cultura anglosassone sono supersopravvalutate, per altro londra è tipo la punta dell'iceberg, probabilmente se vai nelle campagne del pro-brexit poi quando rivedi il vecchio Pavese con la pala che vota lega ma in fondo i negri un pochetto li rispetta, ti metti quasi a piangere commosso dall'affetto.

non puoi paragonare Londra con Bologna, al massimo puoi paragonarla con Milano, ed è vero che vince Londra comunque, ma non in maniera così stellare come molti pensano


Se le lingue sono le tue uniche skill, "traduttore" e' un lavoro che si declina da "corso di inglese ai carabinieri" a "traduttore di libri" a "interprete a seguito dell'ambasciatore o parlamento europeo"; la parte bassa dello spettro e' tendenzialmente da schiavo scelto.

Suppongo che la collocazione specifica dipenda da un mix di bravura, skill ancillari, trovarsi a essere la persona-giusta-al-momento-giusto, conoscenze&calci in culo. (non necessariamente in questo ordine di importanza )
Sì ma all'università lingue non impari la lingua neanche tanto bene, se non tramite tuoi sforzi aggiuntivi. E' proprio di un'inutiiltà totale per quella strada.

Fai prima a fare corsi intensivi di russo e cinese per superare l'equivalente del first certificate o salcazzo. Se proprio.
esistono corsi post diploma di interpretariato e se volete fare gli interpreti o i traduttori, la strada da percorrere è quella
se invece volete vedere la gnocca andate allo iulm
Il punto è che imparare lingue come unica skill è totale fail. Le lingue sono sempre una skill accessoria per fare effettivamente qualcosa con le lingue

Anche per tradurre libri ti servono skill letterarie. Per fare l'interprete a seguito dell'ambasciatore suppongo sia più probabile riuscirci se sei un avvocato o un politico o salcazzo.


Madian di gnocca ne ha già vista troppa.