onlyfans e prostituzione

Il problema è che mo mi devi postulare in modo convincente perché non è un lavoro come un altro :asd:

Ma io sono daccordo, se tassata qualsiasi prestazione è denominabile “lavoro”. Anzi io legalizzerei la prostituzione (riaprendo le case chiuse) e la tasserei come qualsiasi altro lavoro. Diminuirebbe drasticamente la criminalità che circonda la professione.

non avete proprio un cazzo di meglio da fare la domenica eh :asd:

ma non devo postulare niente, mica sono sotto processo :asd: vabbè postuliamo che appunto di domenica non c’è un cazzo di meglio da fare oggi

semplicemente si parla di aprire la sfera più intima di sé (generalmente parlando eh) al miglior offerente. Non bisogna arrivare al lavoro e alla prostituzione, basta vedere come per la maggior parte delle persone anche una “relazione aperta” sia difficilissima da comprendere, o accettare. per molti il sesso saranno solo e solamente due pezzi di carne che si sfregano, per altri no, e ognuno ha il diritto di vederla come vuole. che è anche la ragione per la quale a molte persone, donne e uomini, da fastidio il concetto di trovarsi un partner che per dire ha avuto 250 partner sessuali: molti vedono l’intimità dell’atto sessuale come un qualcosa da trattare con un minimo di selettività o almeno con dei criteri che vadano oltre lo “scopiamo”.

e non critico chi la vede solo come appunto il buco e la salsiccia, è solo che ci sono diversi punti di vista. Per chi appunto magari vede l’intimità come un qualcosa da trattare in una certa maniera, chi vende il proprio corpo non fa un lavoro “alla pari” di un postino. E non è ragionevole chiedere a chi la vede così di cambiare idea e iniziare a trattare la prostituzione come il banco delle pesche al mercato. Così come fare il prete non è un lavoro come un altro, per quello che implica, ad esempio, anche se una sfera totalmente diversa, questo solo per far capire ai luker più lenti che si parla di concetti e non di “dare addosso alla prostituzione in quanto tale”.

Perchè posso essere amico di una prostituta, ma se mia moglie mi dice “cambio lavoro honey, da marketing passo alla prostituzione, è un lavoro come un altro :smile:”, non lo accetterei mai.

Sono bigotto? Eh ma è un lavoro come un altro, non avrei reagito diversamente se mi avesse detto che passava alla contabilità, saranno le mie manie di possessione maschiliste.

Insomma, benissimo legalizzare e tassare, ma questa falsa forzatura di dover mettere la gente davanti il bivio “o consideri la prostituzione come lavoro come tutti gli altri o hai i pregiudizi antiquati” è una gran cazzata.

Se poi vogliamo fare i semantici e “lavoro” = “mansione con cui si guadagna” ok, è un lavoro come tutti gli altri, che ti devo dire, tu hai vinto io ho perso applauso :asd: ma se vogliamo veramente confrontarci e non fare i dentoni su NGI io sorvolerei poi perchè sono sicuro che sapevi esattamente cosa intendevo e potevi rispondermi con qualche spunto più stimolante :asd:

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Ma infatti tutti quelli che giocano sul “è un lavoro come tutti gli altri”, vorrei sapere se la moglie/fidanzata/sorella/madre si desse di punto in bianco al porno gli andrebbe bene. Tanto è uguale a qualsiasi altro lavoro no?

Non è questione di essere sotto processo, è che la differenza fra un essere umano e un Krudar è che se postuli una roba a livello di massimi sistemi devi avere una definizione che funzioni a livello di massimi sistemi, altrimenti è rumore :asd:

Dire “a me darebbe fastidio se mia moglie” è tua personale aneddotica. A me non darebbe fastidio, 1 a 1, è un lavoro normale o no? :asd:
A tua moglie darebbe fastidio se tu facessi sex work? Magari le andrebbe bene farlo insieme.

È una dentonata da orchi di livello scarsissimo argomentare appellandosi al decoro, al numero dei partner e alla donna oggetto che PER TE deve fare x o y o sottostare alla tua personale definizione di sessualità corretta, più che altro mi stai spiegando perché a te darebbe fastidio, e stai assumendo che il sex work sia una roba che possono fare solo le donne che tu stai guardando in quel momento.

Ripeto la domanda. Teoricamente e senza usare bias donne troie come quell’essere immondo dopo di te, a livello di teoria del lavoro in cosa il sex worker è diverso dal muratore?

spè, il sex worker è un idraulico?

Si infatti il mio è un discorso che andava al di là delle problematiche legate alla scelta di un lavoro in quanto unico sbocco sociale possibile.
Il dubbio che mi ponevo è se esercitare il sesso come lavoro sia negativamente impattante sul sesso nella vita personale. Io faccio il fisioterapista e non ho manco voglia di fare un massaggio alla mia compagna nel tempo libero, mi chiedo se possa essere lo stesso per una sex worker col sesso, attività che però è indubbiamente più pervasiva nella sfera della vita personale.
Immagino che anche qui dipenda da carattere ed attitudine personale, com’è ovvio che sia, ma è una delle ragioni per cui fatico a considerare il sex work “un lavoro come un altro”. È una attività estremamente vicina alla sfera intima della persona anche in un utopico contesto in cui manca qualsiasi stigmate sociale. Poi penso comunque che la escort non sfruttata faccia una vita sociale ed economica migliore di tanti operai, ma è un altro discorso.

Boh, opinabile e dipende da mille fattori. Conosco fior di venditori di fumo nel mio campo rispetto a cui è di sicuro più socialmente utile la sex worker di turno.

no ma infatti hai ragione te, fare la prostituta è come fare il muratore ora che mi ci fai pensare, ti ringrazio per le argomentazioni che mi hanno aiutato a superare i bias

che poi per gli uomini vale la stessa cosa, semplicemente si parla di donne di default per una pura ragione di dominazione della professione ma ovviamente si devono proiettare su di me cose mai dette o pensate. scontatissimo

Stai continuando a non rispondere :asd:

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Eh il fatto è che l’escort che campa bene ecc è una piccolissima percentuale di tutto il sommerso delle persone ai margini, però mi viene da pensare che se lo eserciti perché non è una costrizione sociale magari non è così tanto impattante a livello personale.
Però non so è un’ipotesi a pelle, senza dati o informazioni a sostegno, bisognerebbe trovare invece del materiale che ne parli.
Mo però non ho tempo pardon
Ovviamente mi riferisco al testo sopra. Sono incapace coi reply su sto coso quindi ecco

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Mi andrebbe bene. Anzi, mi va bene, visto che sono in questa situazione :dunnasd:

Semplicemente si tratta di dividere la sfera sentimentale dalla sfera lavorativa. Io so che non c’è un rapporto sentimentale con le persone al di là dello schermo, e tanto mi basta.

Esattamente come io ogni tanto mi gingillo per conto mio pensando agli addominali di (attore a caso) e all’altra persona non gliene frega niente, perché sa che non c’è rapporto sentimentale.

E questa, detta schietta schietta, è opinione abbastanza comune tra le persone queer. Dalle discussioni che si fanno in questi thread mi rendo conto di quanto i cishet su queste cose siano anni addietro :asd:

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Prima domanda a cui ovviamente puoi non rispondere e evitare: sei sposata/fidanzata e il tuo marito/compagno è d’accordo?

Seconda domanda del tutto teorica, te la faccio perché sei una donna e vorrei capire come la pensi, capisco che finché è una cosa “social” è fattibile una scissione lavoro e vita privata, ma secondo te è fattibile realmente se la cosa passasse sul lato “fisico”?

Cioè l andare con altri uomini e poi tornare a casa dal proprio uomo come nulla fosse secondo te può realmente essere una cosa fattibile? Non parlo tanto della persona con cui condividi la vita, ma parlo proprio di te come persona.

Ciao ragazzi, di cosa parlate ?
/

te l’ho già detto nel mio WoT che se il discorso è “a livello semantico sex worker o altri lavori come non fa ad essere la stessa cosa” allora hai vinci tu, perchè essere ridondanti?

se poi vuoi ignorare il fulcro di ogni mia argomentazione, mettermi in bocca parole che non ho detto alla “perchè allora mi stai dicendo che solo le donne sono sex worker :dentone:”, e liquidarmi il tutto con un “si quello è il tuo POV bro” e rifarmi la stessa esatta sciocchina domanda in pieno stile “checkmate atheists” ripeto, hai ragione tu, bravo.

o comunque se vuoi parlare in termini di teoria così teorici che il definire la sfera sessuale e di intimità come differente da un semplice sfregamento di carne diventi ora un discorso di “DECORO” praticamente al pari della moglie del reverendo dei simpson, con quel tipo di cattiva fede possiamo direttamente passare al “tutto è soggettivo, siamo su una sfera che ruota attorno al sole e tutto quello che ci circonda sono nostre invenzioni e costrutti” e la chiudiamo qua.

se poi vogliamo discutere realmente per confrontarci invece che per il gusto del “gotcha!” ancor meglio.

Cosa renderebbe esattamente la visione del sesso alla " basta separare la sfera emotiva da quella lavorativa" come più “evoluta”?

Sono visioni diverse, per quale motivo la tua è quella giusta e quella altrui quella sbagliata e arretrata? Perchè pensare che condividere una intimità con gente a caso (anche online, anche se sicuramente lontano da un contatto fisico) per denaro sia un qualcosa che non rientra in una visione di coppia ma anche di vita in generale deve essere “anni addietro”? Non è che qualsiasi cosa che implichi uno sdoganamento sia necessariamente progresso e modernità e quindi “oggettivamente giusto”. Non è che un qualsiasi paletto morale o comunque di worldview che sia al di fuori di “adulto consenziente” è necessariamente negativo perchè paletto in quanto tale e quindi restrizione=bigotto etc. etc.

Per dire, tante coppie aperte hanno quel paletto del “basta che non ci siano i sentimenti di mezzo” eppure sono lontane dall’essere infallibili. Per te andrà bene come paletto e non ti dico che hai necessariamente torto perchè riesco anche a comprendere quel punto di vista, ma se tu veramente mi liquidi un disaccordo come una semplice questione di arretratezza, per me è un POV miope.

Vabbè oh magari un giorno il mio piccolissimo cervellino cishet riceverà l’illuminazione profondissima del discorso “sfera sentimentale vs lavorativa” :sisi:

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È un lavoro come gli altri secondo me. Si può inserire nel settore “intrattenimento” dove in effetti ci sono molti lavori “inutili” a ben pensarci. È un lavoro generato dalla enorme richiesta sul mercato (summon Pjem per spiegazione capitalistica :asd:).

Detto questo penso però sia probabilmente il peggior lavoro. Se avessi una figlia non vorrei facesse sex work sia perché più pericoloso per la sfera emotiva (e anche fisica in certi casi) come qualcuno ha scritto sopra, sia perché ritengo che le soddisfazioni maggiori nella vita sono quelle che si ottengono con l’impegno intellettuale più che fisico e con la meritocrazia, aspetti che in molti casi potrebbero mancare nel diventare sex worker. Per lo stesso ragionamento, preferirei che mio figlio facesse il contabile piuttosto che il muratore. Questo non vuol dire che lo stigmatizzerei o diserederei :asd:

Quindi non vorresti che tua figlia fosse un CEO perchè emotivamente sono la parte peggiore di una cagata che è schizzata fuori dal cesso?

Bro ma se fondamentalmente lo schema deve essere “questo è perché io non vorrei un partner sex worker” o “questo è perché io non farei sex work” non è una questione di definizioni, è una questione di quello che vuoi tu e di tue sensibilità. Anche il fatto che tutto ciò che è sesso viene da una scatola chiusa con un cuoricino sopra è una questione di sensibilità, d’altra parte il catechismo l’abbiamo fatto tutti, ciò non toglie che se mi parli di intimità, sentimenti, amore e dinamiche relazionali tradizionali non mi convinci e non è una risposta alla mia domanda.

Se parliamo di normalizzare il sex work dobbiamo anche normalizzare tutti i costrutti conservatori dimmerda che ci portano collettivamente a vedere il sesso come un contenitore stagno di roba intoccabile che si fa e si razionalizza come nel 1875, altrimenti non abbiamo fatto un cazzo e si può fare solo il missionario senza guardarsi in faccia.

Se ci togli questi costrutti, cosa c’è di diverso nel sex work? La differenza è culturale? È strutturale? Non posso saperlo io perché non lo sostengo io che sia una roba diversa, o come nel caso di quell’altro pokemon esausto, che sia socialmente inutile o meno utile di.
Ad esempio il sex work potrebbe anche essere professione sanitaria, tipo che cazzo ne so, i disabili non hanno diritto all’espressione della loro sessualità in un ambiente sicuro? :asd: Figure del genere cosa sarebbero? :asd:

(Non sono io che mostro la mercanzia, per cominciare. Non che ci sarebbe qualcosa di male, ma visto che devo puntualizzare la situazione.)

E la risposta alla seconda domanda è: perché no?

Le persone aromantiche esistono, ossia quelle che provano attrazione romantica ma non sessuale. Allo stesso modo esistono le persone asessuali, che provano attrazione sessuale ma non romantica. Poi ci sono le persone aroace, ossia aromantiche + asessuali allo stesso tempo.

Questo per fare capire che l’attrazione fisica e l’attrazione sentimentale sono completamente slegate l’una dall’altra. Io, personalmente, dall’altra persona mi aspetto che ci sia tra di noi un rapporto sentimentale in primo luogo, il rapporto sessuale è un più. Un bonus. Fino a quando c’è il rapporto romantico esclusivo mi va bene, perché so che eventuali relazioni sessuali di qualsiasi tipo (il sex work, ma anche semplicemente robe da una botta e via per divertimento) non sconfinano nella sfera sentimentale.

Tutto qui.

Cioè alla fine non so, forse sono io che sono strana, ma la cosa mi sembra abbastanza semplice.

E’ come se un mio ipotetico marito facesse il piastrellista, non è che mi offendo perché va ad intonacare le case degli altri.

La risposta è semplice: perché se consideri il sex work come qualcosa di meno degno di rispetto di altri lavori, stai giudicando la persona che lo fa per il lavoro che fa. Implicitamente metti la persona che fa sex work nella categoria “troia” e la persona partner nella categoria di “cornuta”. Riduci tutto l’ambito delle relazioni sessuali e sentimentali alla relazione monogama tra due persone, mentre c’è un intero arcobaleno di possibilità.

Nel proposito, consiglio caldamente la lettura di un po’ di teoria. Così, a caso:

Se a voi va bene solo una relazione monogama con il/la partner, ok, io non ho intenzione di giudicarvi per questo. Ma allo stesso modo voi non dovreste giudicare (come state facendo) le relazioni che escono da tali canoni.

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Si ma mi sa che siete voi che ne state facendo una personale aneddotica statisticamente abbastanza irrilevante perché la stragrande maggioranza delle persone non lo considera un lavoro come un altro. Poi possiamo fare distinzione tra chi non lo considera un lavoro come un altro solo per demonizzarlo e demonizzare chi lo fa e chi non lo considera tale perché va a toccare una sfera a cui moltissima gente da un’importanza diversa da quella che gli da whitetiger su ngi.

Cioè parliamoci chiaro, ce ne sono diversi di lavori che “non sono un lavoro come un altro”.
Per me pure guidare un caccia che sgancia le bombe sulla gente non è un lavoro come un altro, o fare il CEO psicopatico, o progettare mine antiuomo, o fare il celerino che va a menare gli studenti.

Non avrei alcun problema ad avere amici/amiche prostitute, avrei un problema se fosse la mia partner (parlo al femminile perché sono etero) e non c’è nessuno che possa convincermi del fatto che io debba stare con una pornostar perché basta dividere la sfera sentimentale dalla sfera lavorativa. Saranno anche stracazzi miei. :asd:

Per inciso non starei manco con una che progetta mine antiuomo alla leonardo ed è pure peggio, e in questo caso probabilmente mi piacerebbe anche evitare di avere sta gente allo stesso mio tavolo dove mangio contrariamente ad una/un pornostar la cui presenza non mi darebbe assolutamente alcun fastidio.

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