onlyfans e prostituzione

Non darei per scontato che sia il pensiero di tutti i puttanieri.
Ci sono anche donne (in numero nettamente minore) che vanno con i puttani e non penso che sia una questione di “l’uomo è solo un cazzo da ficcare nella topa”.

Ad esempio quelli a cui piace farsi cagare in petto magari vanno da una professionista perché hanno un attimo paura o vergogna di dirlo alla moglie/fidanzata/compagna che sia.
O quelli che vanno con i trans a farselo buttare.
etc

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*persone trans

Ma infatti quello è, solo che ora si sono imparati a memoria la favoletta del “in tutti i lavori vendi il tuo corpo per soldi :dentno:

Che è giusto concettualmente, ma io non mi prostituisco per fare l’infermiere. Chi vende i propri video dove si infila un dildo nella vagina si.

Non che ci sia nulla di male eh, ma sto moralismo del “eh ma lo fanno perchè costrette, perchè poverine sono sfruttate dal maschio bianco etero” lascia il tempo che trova.

Non lo do per scontato, c’è anche chi non ha un compagno/a ed ha bisogno di affetto. Però credo possiamo convenire sul fatto che per la maggior parte è così.

Ci sono moltissime persone con i feticismi più strani e molti al limite della patologia che vengono letteralmente sfruttati da queste sex worker. Difatti il loro guadagno più grande non è nel vendere foto ma nell’affiliarsi gli abbonati, vendendogli in privata sede qualsiasi tipo di cosa. Avevo visto un video dove una sex worker si lasciava pagare bollette, affitto e il resto da un suo abbonato perchè lui lo pretendeva. Il suo pensiero era “se a lui sta bene, sta bene anche a me”. Praticamente si faceva campare da un tizio X che non aveva mai visto.

Finalmente è di nuovo donne = troie :lode:

Non vedevamo l’ora di leggere di nuove robe basate sul nulla.

Si ma non dategli corda. Krudar entra su sto topic sono per… mandarlo a puttane :asd:

Oh non ti ci mettere pure tu che io da sti essay bifolchi in italiano da seconda elementare TRAGGO NUTRIMENTO E SONO LA MIA VITA

NNNNNNGGGGGHHHH

Oddio ho risposto a una discussione che già si stava facendo nel thread. Non ho fatto NULLA.

Boh Krudar proprio da infermiere fai la conta dei tuoi colleghi over 50 con schiena sfasciata e circolazione agli aaii andata e fammi sapere che ne pensi :dunnasd:

Pensa che cosa fantastica sentirsi dire che vendiamo il corpo come una che sta a casa a infilarsi roba dentro i propri orifizi e si fa pagare per farlo.

Più o meno uguale a sputare in faccia a un’intera professione :asd:

Ora che è splittata posso argomentare.

Io non critico la professione delle sex worker. Qualsiasi prestazione tassata per me è lavoro. Ma sex worker è un sinonimo di prostituta.

No, è farti notare che fai un lavoro che è svolto in larga parte anche col corpo (il mio pure di più) e la differenza che preferisci è anche molto culturale.
La differenza realmente di rilievo nel sex work imo è che diventa lavoro una attività che normalmente fa parte della sfera intima personale, quindi non so quanto sia facile gestire emotivamente poi la stessa attività nella sfera privata e mi chiedo quanto spesso il lavoro influenzi negativamente anche la sfera intima della persona.

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Ha scoperto l’acqua calda che sex work è prostituzione lol

Diciamo che, se la vogliamo mettere sull’etica, la differenza è che il mio lavoro e il tuo sono utili alla società, l’onlyfanser no :asd:. Il mettere il nostro corpo a servizio degli altri ha una valenza che la loro non ha.

Penso che alla fine sia una valutazione soggettiva. Dipende dal caso e dalla cultura del paese dove si trova la ragazza. Ma la maggior parte delle volte penso che influisca negativamente nella sfera privata delle ragazze in questione. Io sinceramente avessi una figlia sconsiglierei questo tipo di attività perchè, non essendo duratura nel tempo, poi la cosa ti rimane attaccata addosso, non è che sparisce. Penso a una donna di 30 anni che cerca di affermarsi in un qualsiasi contesto lavorativo “normale” e che a 20 anni ha fatto la cazzata di aprirsi un OF per i soldoni (che la maggior parte delle volte ormai neanche arrivano dato che il mercato è saturo). Ora immagina che qualche collega trovi le immagini/video della ragazza in questione. In un mondo utopico a nessuno fregherebbe nulla, il problema è che la vita vera è un’altra cosa.

Leggevo una review UK sulle sex worker ( A Review of the Literature on Sex Workers and Social Exclusion) e sulla mental health dicono questo

Whilst to the best of our knowledge there have been no comprehensive study into the mental health of UK sex
workers, we can reasonably infer that traumatic experiences, such as physical or sexual abuse during
childhood, has negative implications for mental health throughout the life-course. Although the links between
child abuse and engagement in sex work is unclear, in a study by Bindel et al. (2012) where 72 per cent of the
sex workers interviewed reported experiences of physical, sexual and verbal violence during childhood, past
experiences of abuse were said to compound feelings of worthlessness.
Furthermore, in a study by Fitzpatrick, Bramley and Johnsen (2012) which looked at pathways into multiple
level exclusion and homelessness in UK cities, they found mental health problems to be prominent amongst
people who experience chronic social exclusion. Mental ill-health can cause difficulties with employment,
social relationships and dealing with day-to-day life, as well as poor physical health, which can lead to social
exclusion (Social Exclusion Unit, 2004)

Quindi isolamento sociale ed economico creano in maniera prominente problemi di salute mentale.
Che è un po’ no shit Sherlock
Poi quello che sembra dala review è che gente che viene da situazioni difficili continua a non riuscire a uscire da situazioni difficili che è anche no shit Sherlock pure questo perché insomma ascensore sociale adieu

Comunque UK nonostante la terfaggine ne produce un botto di documenti di questo tipo

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E infatti, come è già stato ampiamente spiegato quando questa discussione c’è stata in precedenza, l’obiettivo è quello di destigmatizzare il sex work ed arrivare a vederlo come un lavoro come tutti gli altri. E questo comincia soprattutto con la decriminalizzazione, in maniera che chi lo pratica non debba nascondersi dagli sbirri.

Il “il mio lavoro è utile alla società” non vale neanche la pena di commentarlo, perché altrimenti non se ne esce. Fa un po’ sorridere però.

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Beh si potrebbero fare fior di esempi su lavori la cui utilità sociale è discutibile. Dall’influencer al calciatore

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l’obiettivo è quello di destigmatizzare il sex work ed arrivare a vederlo come un lavoro come tutti gli altri.

il punto è che proprio “un lavoro come tutti gli altri” non è.

così come non lo sono altri lavori molto particolari.

ok che non bisogna demonizzare, attaccare, e discriminare persone sulla base del loro lavoro, ma “un lavoro come tutti gli altri” lascia il tempo che trova, perchè farti per dire i film con le mega bukkake o fare l’escort non è come servire il pane al bancone. Ok che non bisogna criminalizzare, d’accordissimo, e le leggi devono cambiare.

Che poi anche lavorare per lockheed martin e lucrare sulla morte della gente non è “un lavoro come tutti gli altri”, magari, cos’ come una lista che sicuramente è lunga.

Insomma ok rimuovere lo stigma ma no alla presa in giro "vabbè dai io vendo il culo tu metti i timbri, e che differenza ci sarà mai? sono due lavori :smile: "

Se si togliessero tutti i lavori non “primari”, ovvero quelli che producono cibo, cure mediche e un tetto sulla testa, non so quanta gente riamrrebbe per strada, intendo lavori che soddisfano bisogni secondari, tipo videogiochi, cinema, seghe, fitness et boh. Di certo si andrebbe verso una semi catastrofe sociale, in un certo senso sono necessari.

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