Nuova serie di attentati in Francia



Anche questa è una possibilità tutt'altro che fantascientifica. Del resto stiamo parlando di professionisti del crimine, che non hanno alcun interesse nel produrre caos incontrollato, dato che "fa male agli affari".

Ma non puoi mettere la Turchia e noi sullo stesso piano.
Noi non abbiamo certamente lo stesso scenario, la stessa Storia e la stessa connotazione geopolitica della Turchia.

Al contrario, anche le Nazioni balcaniche sono territorio ponte e non hanno avuto attentati.
Sara pure una posizione naive, ma, al netto dell'indubbia abilita' del sistema investigativo italiano, tra i migliori in Europa, credo la seppur caotica e destabilizzante crisi migratoria in cui siamo immersi abbia qualche elemento di merito; naufragi e salvataggi sono ampiamente coperti dalla stampa africana ed araba, ed evidentemente ogni affogamento di massa e' percepito con una diversa sensibilita' rispetto alla nostra quindi credo che l'impatto dei salvataggi di massa conti ed in qualche modo rende l'Italia un paese scomodo da aggredire o verso cui giustificare un'attacco.

Non nego le validita' della logistica o della scarsa preponderanza sulla scena mediatica internazionale dell'Italia ma il messaggio che diamo di noi all'estero e' assai importante.

Non mi hai convinto

Neanche la mafia mette più bombe e non penso perché sia stata debellata



Inviato dal mio FRD-L09


considera che qui in uk nell'arco degli ultimi 12 mesi io ho beccato tre (3) tassisti curdi che mi hanno fatto "aaaah you are from roma! yes i arrived through roma no problem!"
tra cui uno che se la rideva "no passport no problem"

almeno siamo al sicuro

Più che altro stiamo parlando di gente che ridendo e scherzando sa tutto di quello che avviene sul territorio e sopratutto sa esattamente chi produce i documenti falsi, chi traffica le armi, chi ha fatto un grosso ordine etc...

Poi alla mafia non frega letteralmente niente di nessuno...sono capacissimi di fare affari con i terroristi il giorno prima e il giorno dopo farli arrestate dall'intelligence italiana se vengono a sapere che vogliono farlo in italia.

A lavoro serve che sul territorio ci sia poco controllo e che possono fare tutti i loro affari(compreso quello che riguarda i centri di accoglienza)

Io una volta avevo letto la storia di un siriano che per arrivare in germania tramite la turchia si è fatto fare un documento italiano falso (sono gli unici che puoi falsificare visto che è un pezzo di carta), si è guardato film italiani, imparato 2 paroline, si è fatto un taglio di capelli fatto bene e due vestiti da fighetto ed ha preso l'aereo per al germania facendosi passare per italiano
probabilmente lo avranno quasi sgamato per essersi comportato anche troppo educatamente rispetto alla media

Naa si era istruito bene...aveva imparato la lingua dei gesti e quello è il marchio per eccellenza.
sicuramente l'italiano lo parlava meglio di tanta gente che becchi in aereoplano

Comunque apparte gli scherzi, pare che sia una pratica conosciuta ovviamente non possono farlo gli africani o chi ha la pelle troppo scura.


Si ma anche francia e germania sono "paesi ponte" almeno rispetto al regno unito e i paesi nordici, eppure...

Passi il fatto che abbiamo una buona intelligence e pure il discorso della mafia, ma io continuo a considerarla la giustificazione meno credibile, come dire che non ci sono attacchi perche siamo il paese dell'ue con piu vulcani o che il cambiamento climatico é linkato col numero di pirati nel mondo
i nostri SS sono stati esclusi da quelli EU per "inaffidabilità"
(qualche anno fà....adesso non so e non so neanche che intendevano per inaffidabili)
E chi lo dice?
/


Non per niente Inghilterra e Francia hanno politiche di integrazioni molto diverse ma alienanti, conseguenza degli imperi coloniali in Africa. L'Italia, pur non introducendo gente per via delle colonie, sta comunque accogliendo culture molto diversw facendo un disastro dal punto di vista dell'integrazione, senza un vero piano. Il malcontento é anche cumulativo e generazionale (chi viene per lavorare a 35 anni difficilmente si fa esplodere), le conseguenze più dure si manifesterebbero con i figli o i figli dei figli.
In Italia iniziano ad esserci molti "stranieri" anche di seconda o terza generazione ormai.

Da noi (come in ogni parte del mondo, in realtà) il discrimen è dato più dalle condizioni economiche che dalla provenienza.

Una famiglia "terrona" trapiantata al nord, senza poter beneficiare del supporto e/o eredità dei genitori, ha uno stile di vita paragonabile a quella di una famiglia straniera e non può che interfacciarsi con persone di pari "status".

Lavorativamente parlando, non mi pare ci siano grossi ostacoli, almeno in certi settori dove quel che conta è la manovalanza, non l'accento.

Questo vuol dire che non siamo un paese razzista? assolutamente no, lo siamo eccome, inutile essere ipocriti, ma lo siamo né più né meno di altri, almeno guardando i nostri vicini europei.

Le condizioni degli stranieri in paesi e città di provincia, in realtà, sono tutto sommato discrete, perché favorite da un costo della vita sopportabile ed, in parte, dall'essere meno ghettizzati.

Quelli che stanno peggio (e anche lì difficile trovare grosse differenze tra stranieri e italiani) son quelli che vivono nelle periferie delle grandi città perché al di là di essere al di sotto o poco sopra la soglia di povertà sono condizionati da un degrado che porta, come in un loop, ad altro degrado. In quelle zone potrebbe esserci sì terreno fertile per i figamai made in italy. A mio avviso però ci sono condizioni, anche culturali, un po' meno favorevoli ad una radicalizzazione, almeno rispetto a Francia e Belgio.
http://www.huffingtonpost.co.uk/entry/manchester-bombing-twitter-prediction_uk_5923df8fe4b034684b0f4954

Pare che ci sia stato questo strano messaggio prima.


anche io credo che uno dei motivi per cui da noi non c'è stato ancora nessun attentato sia questo (sgrattarellandomi le palle ovvio). L'altro potrebbe essere che siamo veramente una tappa di passaggio...


Ma si, sarà un mix delle due. Va anche detto che, almeno qua al Sud, il "non-piano" per l'integrazione ha funzionato discretamente bene. Siamo abituati da anni ad avere immigrati che vivono e lavorano stabilmente qua, e anche quella cronica disorganizzazione istituzionale ha fatto la sua: noi dovevamo arrangiarci prima per far funzionare alcune cose del quotidiano, loro sono arrivati dopo e abbiamo insegnato loro a fare altrettanto.

Al Nord non so come stiano messi, andandoci di rado non ho una percezione chiara. Anche se ritengo sia un po' più "europea" come integrazione e quindi lievemente più a rischio.
Gli stranieri arrivati fino a un decennio fa sono più o meno tutti perfettamente integrati e i figli del tutto italiani, ma da un po' c'è un inversione di tendenza e si creano sempre più ghetti, per cui potrebbero peggiorare le cose, d'altronde la linea di chi ha più paura del terrorismo tende a favorirne la formazione per cui è difficile venirne fuori.