Nuova serie di attentati in Francia

Ma il denaro e gli incentivi che ruotano attorno alla scienza biomedica non sono nemmeno lontanamente paragonabili al contesto della social psychology. E' quello il solco, degli psicologi non frega una ceppa a nessuno.

Ma la statistica e' la scienza dell'incertezza furbacchione, attiene agli esperimenti ed alla ricostruzione di una plausibilita', per poi approssimare e lasciare alle altre discipline il compito di descrivere i fatti. E come tale l'osservazione e' soggetta ad errore, il giudice non puo' commettere errori (o almeno dovra' minimizzarli) poiche' deve identificare (almeno in astratto) qualcuno che al termine del processo risarcisca il danno cagionato.

Il paragone semmai e' tra la reductio ad absurdum (matematica) e la reductio ad improbable delle scienze (modus tollens) che pretendono di applicare il martello della statistica ad ogni problema. Dando per buona l'applicabilita' della significativita' statistica tout-court, posso dimostrarti per assurdo che un campione casuale di umani (tra i quali casualmente un numero di albini due deviazioni standard superiore a quello che sarebbe ragionevole aspettarsi) non sarebbe in realta' composto da umani, e' improbabile che ci sia quella distribuzione, quindi l'ipotesi nulla e' falsa.
L'inferenza statistica e' uno strumento che va applicato in base alle considerazioni del caso e con i dovuti a priori, mica e' una ziguli' magica. E meno male che l'insegnavi


easy

http://memory-alpha.wikia.com/wiki/Field_of_Fire_(episode)


*

Nell'altro topic ho raccontato la storia di un bambino diventato autistico dopo la vaccinazione (a cui tengo particolarmente perchè abita nel mio palazzo e lo vedo spesso, non tanto lui ma i genitori almeno) in una maniera tale da escludere la non causalità e mi sono beccato dello stagnolaro, offese e minacce anche in PM, risolini, osservazioni al limite della demenza "magari era già autistico e nessuno se ne reso conto", gomitini etc e sti atteggiamenti sono continuati anche dopo aver specificato che non sono antivexxer, che comunque vaccinerei mio figlio etc, che probabilmente si è trattato di un evento effettivamente raro etc

Eh ma la statistica, la scienza, voti grillo blablu


WTF


Non vedo questa obbligatorieta'. Se mi cade un meteorite sulla testa, non e' che un giudice deve trovare qualcuno che mi risarcisca.




Ahh ma che tenero quando fai queste frecciatine
Pero' non entriamo nei casi dei bambini che vengono vaccinati e a cui viene diagnosticato l'autismo che in qualche modo sono diversi dai bambini non vaccinati a cui nello stesso intervallo di tempo viene diagnosticato l'autismo, che senno' non se ne esce piu'....
Cmq siamo offtopic abbestia


mmh ? explain and/or link


* al WTF


non voglio andare OT quindi rimando all'altro topic nello spoiler


Spoiler

http://gaming.ngi.it/showthread.php?p=18921082#post18921082


Il meteorite e' un caso fortuito(ed i danni da fatti catastrofici credo siano risarcibili dallo stato), il vaccino te lo impone lo stato/la societa'/la famiglia. Dai non trollare. I vaccini sono imposti perche' il beneficio tratto dalla collettivita' e dall'individuo sono maggiori dei potenziali svantaggi (punto interrogativo?) ma questa e' una valutazione utilitaristica e probabilistica e non assoluta.
Quando pero' ti rifiliano una dose manomessa, o ti rifanno di amianto la copertura della capanna o ti rassicurano sui danni del fumo passivo, ebbene i rischi sono "statisticamente irrilevanti, dai retta agli scienziati" e ci rimani secco, vuol dire che per quanto sia improbabile e' pur sempre ipotizzabile l'estrazione del biglietto vincente della lotteria o perlomeno che gli incentivi non fanno il loro dovere di allineare gli interessi dei vari attori. Ed infatti il rischio maggiore e' la presunzione di non correre rischi, e' per questo che in finanza ci piacciono i numeri passati, availability bias.


Questa me la riciclo per quando devo discutere con i Bergamaschi o i Bresciani

Questa dei trenta divorzi non la conoscevo o non la ricordavo. A parte il fatto che potrebbe essere anche una stronzata non fondamentale per l'interpretazione del resto del movimento; a parte il fatto che i divorzi strategici, nel mondo musulmano, sono tutt'altro che una peculiarità dell'ISIS; l'episodio è di fatto perfettamente coerente col legalismo del diritto islamico, che da sempre ha escogitato ogni sorta di espedienti per raggiungere determinati risultati (vietati in quanto immorali) senza discostarsi dall'osservanza delle forme prescritte. Quindi non mi meraviglio e non è una novità, nel quadro dell'Islam. Conosco poco il diritto talmudico, ma si tratta di un approccio anche altrimenti tipico delle tradizioni religiose legalistiche, il quale peraltro – come suggerito da vari studi – non implica irreligiosità e malafede.
Detto questo, non saprei in che modo l'ISIS abbia stravolto il rapporto con la religione.



Quanto detto sopra va ridimensionato come ho scritto. L'idea che i rapporti intergenerazionali siano rotti e che i sedicenti terroristi apprendano tutto tramite Internet rimane da argomentare meglio. Comunque mi sembra inverosimile. Va bene mettere in evidenza quell'aspetto (cioè: individuals radicalise to find a firm identity in a flattened world; peraltro non si tratta di un fenomeno nato con l'ISIS, e lo si studia da decenni), ma questo non significa che le linee della comunicazione intergenerazionale siano per ciò rotte, idea che rimane da dimostrare, anche alla luce del fatto che questi soggetti non si sono proprio inventati un'identità di sana pianta. Dove sarebbe la rottura rispetto all'Islam? E' radicalmente mutata, per esempio, la loro concezione della posizione della donna? Dove hanno appreso questo aspetto? Dalla madre e dal padre o pure questo su Internet?



Non è il problema della guerra civile. Ho già detto come la penso sull'integrazione, e non ho altro da aggiungere. Flussi migratori dell'entità e della provenienza di quello attuale non creano integrazione e sì, creano problemi. Quello dell'integrazione è un mito sorto sullo shock emozionale della seconda guerra mondiale e sulla base delle esigenze del mercato del lavoro.



Per me non me non è molto interessante dire che si è fatto leva sulla religione come si sarebbe potuto fare leva su altre cose. Si è fatto leva sulla religione. Punto. Se si faceva leva su altre cose, ci saremmo trovati di fronte a tutt'altro genere di fenomeno e avremmo parlato di quello nelle sue peculiarità. Poi, be', se siamo finalmente arrivati a dire che non è vero che la religione non c'entri nulla (nelle ultime pagine), per me va bene.
Resta comunque da dire che la religione non è mero instrumentum regni: non è che la gente ha un problema politico e dice: che facciamo? Ah, usiamo la religione! La religione è strumento solo di se stessa e può benissimo fare parte della stessa concettualizzazione del problema politico da parte degli interessati.


Ma questa e' una castroneria.
Lo dici te che il vaccino ha causato l'autismo di quel bambino, con questo salto logico non indifferente del sostenere che un giudice DEVE trovare un colpevole che risarcisca.

L'autismo esisteva anche prima dei vaccini, e non e' che ora si prende un fattore random e si decide che quello e la causa e di li' devono venire i risarcimenti. Altrimenti se mio figlio e' autistico do la colpa alla scuola dell'obbligo.
La tua tesi si basa sul fatto che il colpevole e' il vaccino perche' e' imposto, che mi sembra quantomeno curioso.


Ma non e' vero, stai facendo esempi a caso.

C'e' una relazione causale stabilita tra il respirare polvere di amianto e il mesotelioma.

Ma cosa stai dicendo?


Ma se la rilevanza scientifica non ha alcuna valore nello stabilire il legame tra un'attività umana e una malattia, possiamo accusare chiunque di qualsiasi cosa vada storta nella nostra vita, e pretendere un qualche tipo di risarcimento.

Ma che senso avrebbe?
Sul vaccino, se c'è una sentenza, magari in giro c'è anche la motivazione. Postate, e vediamo.


This

Non è una questione di se ci si ammala, ma entro quando ci ammala (in genere dopo 25-40 anni). A differenza di altri cancerogeni, il rischio dopo l'esposizione iniziale non diminuisce con il tempo perché non viene nè rimosso nè metabolizzato e causa danni diretti al DNA tramite il rilascio di ROS.




E daje, perseverate nello stesso errore. Il giudice NON fa scienza, il giudice dirime una controversia specifica ed accerta la verita' giudiziale, le perizie di parte concorrono alla formazione di un giudizio che e' maturato dalla corte. Questo perche' il giudice deve valutare una fattispecie e non puo' assumere come incontroverbile evidenza di verita' 10 studi scientifici basati su campioni di 10mila persone ciascuno che fanno riferimenti a fatti ESTRANEI alla questione in esame, ciascuno studio con i propri bias ed eventualmente (puo' darsi che ci siano) i propri errori metodologici (sloppy thinking etc.), in piena crisi di riproducibilita'. E per ognuno di questi studi ce ne potrebbero essere 10 non pubblicabili.

Il giudice o puo' rispondere alla domanda di giustiza con un sostanziale diniego, oppure valutato lo stato di salute del minore prima del trattamento e nel post riterra' opportuno a seconda del caso e delle proprie convinzioni di disporre di un risarcimento, questo perche' la giustizia deve ragionare in piccolo e non sui grandi numeri. Sono due piani paralleli.


In merito agli esempi: perdurate nella dogmatica dello statisticamente rilevante ====> scienza =====> verita'.
L'effetto del fumo sull'incidenza del carcinoma polmonare fu considerato come irrilevante, scientificamente improbabile e percio' falso; Fisher, il padre della statistica frequentista, arrivo' a invertirne la casualita', non erano i fumatori ad ammalarsi di cancro, ma i malati di cancro a voler fumare per lenire il proprio dolore, e questo in un regime di studi underpowered era scienza.
Non vedo in che modo questo possa modificare la questione?

Il giudice deve stabilire se esiste un nesso causale tra due accadimenti. Per decidere in una certa direzione questo nesso causale deve essere, da un punto di vista scientifico, almeno potenziale, altrimenti anything goes.

Ovviamente, essendo "ignorante" della questione il giudice deve basarsi su delle perizie che devono basarsi sulle conoscenze scientifiche attuali e non può essere altrimenti.
Insomma, se mio nipote fa la prima elementare e dopo gli viene diagnosticato l'autismo (o l'alluce valgo, o il daltonismo, il discorso non cambia) per te è sensato che un giudice possa darmi ragione in una causa contro il MIUR.

Avevo visto bene, è il classico post che fai per difendere un'idea indifendibile per vedere se ci riesci.

Sent using Favatalk