Nuova serie di attentati in Francia



Quante volte bisognerà dire che non è quella l'argomentazione prima che tu decida di smettere di travisare le parole mie e di altri?


Doug intendeva sicuramente "non viene considerato" a livello sociale, non legale.
In sostanza, sei Francese de jure, ma non de facto.


Si credo anche io, questo piu' che altro e' rispecchiato anche nel fatto che la Francia e' una societa' sostanzialmente divisa in caste (cosa sia la causa e cosa la conseguenza a questo punto direi che e' difficile dirlo)
Vi leggo svogliatamente, eppure mi chiedo se sia il solo ad aver notato la mancanza di autocritica insita nella posizione di chi accusi l'antropologia di non essere scienza esatta contestualmente alla difesa delle life-sciences, apparentemente paragone del metodo scientifico. No, perche' sono le seconde piu' della prima a dover rivedere i propri schemi sociali in piena crisi di riproducibilita' (citare l'optogenetica e CRISPR/Cas9 e' prestigiazione); quando si parla dell'ortodossia alla Fisher o shoddy statistics, io penso anche alla ricerca medica; se su 100 esperimenti 40-50-60 addirittura 70 non sono replicabili (e parliamo anche di scienze esatte, lasciamo da parte la psicologia), forse sarebbe il caso di tenere il capo chino .

Mi ero accorto di quella possibile contraddizione e avevo pensato di sistemare meglio il pensiero, ma poi ho lasciato correre. Si tratta solo di due approcci differenti: la religione è considerabile come un oggetto distinto, per un'approssimazione intrinseca nelle tassonomie, che rimangono utili strumenti concettuali, pur non avendo statuto ontologico: la religione non è un oggetto distinto.



Intuizioni preteoriche o meno, le intuizioni preteoriche da sole non fanno scienza, e le ho introdotte solo come sorta di clausola di chiusura del sistema (peraltro riportando ch'è quello che fanno alcuni, non quello che faccio io: io credo possibile che si giunga a una definizione di religione capace – non so – tanto di escludere il marxismo quanto di includere il taoismo): la cosa più importante è comunque l'analisi. Per esempio non sono sicuro che la tua nozione di 'rispetto della tradizione', basata appunto su di una comprensione preteorica, possa resistere a un approccio analitico: non è che l'ISIS sia antitradizionalista, ma ha semplicemente potenziato alcuni elementi anziché altri all'interno della tradizione; questo è il modo normale di funzionamento delle tradizioni: le tradizioni, che al proprio interno comprendono tutto e il contrario di tutto, si reinventano continuamente in questo modo, avendo a disposizioni tutto un arsenale di strumenti per potenziare alcuni elementi interni, escluderne altri, introdurne di nuovi e via dicendo: nel modo di operare dell'ISIS che descrivi, fermo restando che si tratta di un'approssimazione e che servirebbe più dettaglio, non vedo un meccanismo diverso dal normale modo di funzionare delle tradizioni.

L'idea che gli arruolati dell'ISIS si trovino in una situazione orizzontale nella quale i legami generazionali sono interrotti, poi, è del tutto sballata: tu, e l'articolo di aeon, state potenziando un preciso elemento della storia, che descrive senz'altro un aspetto del fenomeno, ma non potete annullarmi l'altro: questi giovani vengono da famiglie di religione musulmana, non è mica il fighetto che si dice buddhista perché ha letto Herman Hesse: vorrà dire qualcosa? Possiamo affermare la rottura delle linee di comunicazione intergenerazionali senza una specifica valutazione dei legami generazionali di fatto presenti, solo perché la comunicazione avviene prepotentemente anche in altra maniera? E poi, ancora, anche quell'altro tipo di comunicazione non è proprio paragonabile alla lettura delle pagine di Herman Hesse, rimandando eventualmente anche quella a legami intergenerazionali.



Quell'immagine di Homer non intendeva commentare il fenomeno dell'accoglienza dei migranti, ma il tuo specifico commento (mi pare che fosse il tuo):
- Ci sono stati attentati terroristici e noi continuiamo ad accogliere migranti.
- Eh, i terroristi non erano migranti, ma figli o nipoti di migranti.
Allora, scusa, ma quel video di Homer mi sembra azzeccato, tu stai proprio rispondendo: this is a problem for future Homer

Sull'appunto più generale me ne rendo conto, le mie considerazioni in questo thread hanno mancato di una certa determinazione. Ma ho già detto perché: 1. non sono un islamista; 2. parliamo di fatti molto attuali e sui quali serve anzitutto una raccolta di dati che avremo semmai a disposizione a coronazione di uno sforzo pluriennale; 3. ho più e più volte ripetuto che per me il problema è il fondamentalismo che non si fa esplodere, quindi di dimostrare che il terrorista tal dei tali abbia posto in essere un'azione religiosa mi interessa tanto e non quanto (d'altra parte non è un mistero che praticamente qualunque religione abbia tutti gli strumenti necessari per concettualizzare la violenza, quindi non è che questi atti si presentino, prima facie, proprio come incompatibili con la religione); 4. la discussione è andata come è andata, e non ho ancora ben capito di che cosa debba fornire un esempio concreto: data la circostanza e la possibilità, non mi tirerò indietro; 5. ti ho segnalato un articolo interessante su Atta, che concettualizza le istruzioni ritrovate nella valigia di Atta nei termini di un'operazione di carattere religioso; prendilo come un esempio della determinazione ch'è mancata ai miei commenti: la religione funziona in quella maniera.

E poi, ripeto, io non posso dimostrarti con l'analisi di un episodio che ci troviamo di fronte a una vicenda di tipo religioso. Ti ho fatto l'esempio della vendita come operazione economica vs. operazione simbolica. L'analisi presuppone che impieghiamo un linguaggio comune, altrimenti continueremo a non capirci. Per es. tu potresti benissimo dirmi che, nell'articolo di Lincoln su Atta, quelle descritte da Lincoln non sono affatto operazioni religiose. Quindi anche per questo (6) i miei interventi hanno mancato di quella determinazione che mi richiedi.



D'accordo sullo strawman, ma il tuo commento all'intervento in Libia proprio non l'ho capito: il fatto che l'Occidente sia intervenuto in Libia per ragioni economiche dovrebbe escludere che gli altri attori rispondano attraverso l'identità religiosa?
ma di che cazzo state parlando piacerebbe capirvi


Per me è antitetico, nel senso che l'isis è frutto della modernità, ha un approccio "consumistico" alla religione che prima non poteva esistere. Con le eresie cristiane, per esempio, si spendevano molte energie su punti precisi di certe interpretazioni, non si stravolgeva completamente la natura stessa del rapporto dell'uomo con la religione. E a maggior ragione riguardo all'introiezione dell'ordine cosmico nell'ordine sociale, qui viene a mancare, perché per l'isis l'ordine cosmico o scompare o viene riadattato ad hoc all'ordine sociale che di volta in volta si desidera (es. sposarsi e divorziare 30 volte in una notte per mettere in atto quello che è nei fatti uno stupro di gruppo).

Mi sembra difficile non vedere una differenza, soprattutto se parliamo di esperienza umana, a meno di non astrarre abbastanza da far scomparire volutamente la distinzione (per poi chiamarla linearità, quando in realtà si è solo appiattito tutto a un singolo blanket term).



In luce di quanto detto sopra non è scontato che il legame sussista se non nominalmente, e non sono tutti musulmani. Comunque l'articolo di Aeon è scritto da questo singore qui: "Scott Atran is the director of research in anthropology at the CNRS, École Normale Supérieure".



E per me rimane self-defeating, l'immigrazione è già avvenuta da generazioni, non vedo onestamente una logica oltre quella da bar nel dire che "a maggior ragione fermiamola, visto il casino che ne sta venendo fuori". A parte che non siamo a una guerra civile, ne siamo quantitativamente ben lontani, e se arrivasse sarebbe dopo il la dell'estrema destra che comincia a far fuori gli arabi locali; a maggior ragione non sarebbe piuttosto il caso di affrontare il problema endemico, con l'immigrazione in luce dello stesso? Sul piano sociale, legislativo, di assimilazione. L'immigrazione in sé, in fondo, che cosa c'entra, se non nella misura in cui è pensata dai salviniani?



Si tratta di dare il giusto peso ai vari aspetti, per me; senza questo casino nel M.O. di isis non staremmo neanche a parlarne, perché la religione da sola non basta neanche lontanamente per causarlo, né l'immigrazione di religiosi (se è quello il discrimine da utilizzare). Poi io non ho mai detto che la religione non c'entri nulla, bensì ho detto che si sia fatto leva su di essa come in altri casi si sarebbe potuto far leva su altro; e questo per me è parecchio rilevante per l'analisi del fenomeno e delle sue cause.

[OT]
Sul dicorso "Einstein non ha aggiornato Newton, bensì lo ha contraddetto perché espongono concetti antitetici", faccio un altro esempio, quello della doppia natura della luce (corpuscolare e ondulatoria) per dire che capita spesso di avere due enunciati dello stesso fenomeno, entrambi veri ma apparentemente inconciliabili. C'è una metafora che riassume la cosa, quello dei ciechi che abbracciano un elefante, ognuno di essi stringerà una parte diversa e dirà di stare toccando un qualcosa di diverso dagli altri. In realtà stanno tutti toccando un elefante. Per entrambi gli esempi riportati, si è arrivati a trovare teorie unificatorie.

Sul discorso "come spieghi l'esistenza di un Dio metafisico" io rispondo dicendo che la domanda è priva di senso e ha la stessa validità del credere che una teiera orbiti intorno alla Terra (la metafora di Russell) e a questo punto vale il principio di semplicità (il rasoio di Occam), è una inutile aggiunta. Io da ateo dico che non esiste, e quandanche esistesse non è necessario per spiegare il fenomeno x (perché posso riprodurre x a partire da elementi noti).
[/OT]


[OT]
Esattamente, quale disciplina scientifica non ne sarebbe interessata ?

http://www.nature.com/news/1-500-scientists-lift-the-lid-on-reproducibility-1.19970?WT.mc_id=SFB_NNEWS_1508_RHBox

In effetti il 70% dei fisici ed ingegneri che dichiara di non riuscire a riprodurre i lavori altrui è molto più tranquillizzante del corrispettivo 80% dei biologi e 85% dei chimici.[/OT]
Si ma quello e' perche' gli scienziati usano la statistica alla cazzo, mica per un problema intrinseco nella disciplina
In b4 ma la statistica non è altro che un modo di fare le cose, di gestire i rapporti e la propria posizione nel mondo ecc...


Spoiler

io sarei d'accordo ovviamente



L'hai introdotto tu il feticismo del p-value, ed hai espressamente menzionato la contrapposizione tra scienza medica ed antropologia in base alla supposta replicabilita' delle osservazioni sperimentali. Non puoi pretendere che non si notino certe contraddizioni.
Ed e' ovvio @suck, pjem che bisogna essere d'accordo, infatti il giudice "antivaxxer" ha perfettamente ragione.
Il problema e' appunto sociologico e di risorse. Nella big science e' assolutamente normale avere due misure indipendenti fatte blind e rilasciate contemporaneamente. Nel mio settore, in questo momento tra il mio e l'esperimento rivale il numero di misure che si discostano di due deviazioni standard e' di circa 5 paper ogni 100. Ci sincronizzi una gaussiana
Ma cos'è sta storia del giudice antivaxxer, cazzo dite
Ma niente, il counter di Sonne e' arrivato al numero di post in cui deve dire qualcosa di osceno

Ora si resetta e per un po' stiamo in pace.
Sarebbe N6, da qui in poi ci riferiremo a lui come JA - Judge antivaxxer


Come ti permetti di fare dell'ironia?
Ora hai ferito lui e altri intellettuali di questo forum nel loro intimo, e' come se tu avessi strappato un braccio alla Boldrini per usarlo per stuprare Anita Sarkeesian.
Ritira immediatamente quello che hai detto e chiedi scusa, gia' cosi' le tue parole resteranno come una ferita nel profondo dell'anima.
Ma no, era una frecciatina a chi sostiene che l'autorita' che ordini il risarcimento del danno a favore della famiglia del bambino diventato autistico dopo la somministrazione di un vaccino sia un antiscientista illetterato. In realta', il giudice non puo' basare il proprio giudizio su considerazioni statistiche (nell'ambito della legge dei grandi numeri) quando opera con riferimento ad un sample ridotto dove la dispersione e' maggiore (ed e' interamente in balia della varianza e di fattori che magari da uno studio statistico underpowered non potevano essere rilevati). Il giudice non ha dalla sua un campione composto da 300milioni di persone, e' un singolo caso e qualcuno dovra' pur pagare, ergo causa---> effetto con buona pace di qualsiasi considerazione statistica (dagli a priori dubbi).

Altrimenti ci saremmo dovuti attenere al placito Fisher che negli 40-50 sosteneva che il fumo non facesse male perche' lol p-value > 0.05 fuck you (mentre aveva i dollari della british tobacco che gli uscivano dalle tasche), o ai vaccini che non fanno male e poi 20 anni dopo si scopre che erano contaminati per risparmiare sulle subforniture.


Ma io l'ho introdotto come elemento distintivo perché pensavo alla reazione delle scienze sociali allo shitstorm della riproducibilità, in Psicologia hanno ben pensato di bannare il p-value.

http://www.nature.com/news/psychology-journal-bans-p-values-1.17001

La reazione nelle scienze naturali è stata ben diversa, analizziamo la causa e cerchiamo di limitare il fenomeno. Se permetti il solco è bello ampio.


Quindi immagino che in questo quadretto sara' una difesa legale accettabile al prossimo attentato sostenere che l'attentatore non ha sparato, perche' esiste una probabilita' non nulla che i proiettili si siano smaterializzati dal caricatore e rimaterializzati a 1 cm dalle vittime per quantum teleportation, dove un raggio cosmico di passaggio lo ha innescato.


Judge Antivaxxer - il vaccino sono io.