No, li tornelli no...


Il Corriere semplicemente non è una fonte E' una questione tecnica, eh. Ma in questo caso è importante intenderla.
L'amico è una fonte, buona o cattiva. Ma, per quanto ne so, potrebbe anche non esistere : lungi dall'aver risolto il problema, ora che ha parlato l'amico di pff.




Cazzo

Ti ho inviato un pm che dimostra almeno in parte che ho ragione sul fatto che non è vero che senza badge non entri , poi invece sulla storia del mio amico o vi fidate o no

Dato i presupposti, è molto più realistico che il mio amico dica la verità.

E domani prendono le altre botte come dei fessi
comunque mi piace la modalità fascista ma un po' retro dell'italia di oggi:
un manipolo di idioti esprime dissenso in maniera sbagliata ->
"è chiaro, a bologna sono tutti comunisti"
"figli di papà"
"zecche"
"gli studentelli di bologna, soliti comunisti"
al giorno d'oggi fa troppa fatica isolare i rei e punirli.
perchè da domani non apriamo il ministero della prevenzione e non affidiamo il caso alla polizia segreta di stato? se tutto va bene da lunedi prossimo avremo le telecamere di sicurezza in ogni aula dell'unibo.
tanto sono tutti colpevoli.


zekka spotted
Comunque l'accesso alle biblioteche universitarie può anche essere pubblico ma tranne per chi deve studiare su testi antichi/rari o che si trovano solo li (es. la biblioteca della marina militare) è anche abbastanza "inutile". Le informazioni più ghiotte si trovano sui paper e l'accesso agli abbonamenti dei database lo hai solo se sei ancora studente.
Più che altro questi sarebbero i primi da identificare per poi negargli l'accesso a vita da qualsiasi biblioteca e università italiana. Sono soldi pubblici sprecati lasciare questa gente a marcire nelle università.

Tra poco introdurrano la polizia vegana e saremo tutti fottuti (almeno io).


Eh gia', cosi' imparano.


Che roba contessa, all'industria di Aldo
han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti;
volevano avere i salari aumentati,
gridavano, pensi, di esser sfruttati.

E quando è arrivata la polizia
quei pazzi straccioni han gridato più forte,
di sangue han sporcato il cortile e le porte,
chissa quanto tempo ci vorrà per pulire....


Quality journalism.



Questo vale per le facoltà scientifiche, per quelle umanistiche più o meno è valido l'opposto
Tipo la mia ragazza fa lettere e su internet non c'è nulla, deve farsi il tour delle biblioteche spesso dovendosi anche muovere abbastanza per trovare il tale testo
E comunque, almeno per UNIBO, i PC della biblioteche di ateneo hanno libero accesso ai paper delle riviste accademiche. Quindi insomma
Sono cresciuto a Bologna ma non ci viveo piu' dal 2010. Ho studiato li' parzialmente.
Va detto che il termine biblioteca a Bologna e' ambiguo, in generale: tendenzialmente indica una cosa che e' sala studio E presta libri, accademici e/o normali. Alcune sono solo sale studio, altre hanno la parte di libri in una stanza con un controllo, altre sono totalmente libere e se vuoi prendere in prestito spontaneamente lo fai al pc o al tavolo (e si', la gente ruba i libri, anche se in quelle piu' grandi/serie mettono le targette, tipo in sala borsa in piazza nettuno). Quella al 36 era una sala studio+biblioteca piccola, se non ricordo male, ma la parte biblioteca era ignorata, di fatto era usata da sala studio. Succede con molte biblioteche.


Ad Utrecht ed Amsterdam non mi hanno mai chiesto documenti o badge in giornata, in tutte le biblioteche principali. Stavano aperte fino alle 22 o fino alle 2 in alcuni periodi, mi pare. Nel 2011, credo, ad Utrecht hanno iniziato a chiedere carta di identita' o badge ma dopo le 19. In Germania pure non mi pare di aver mai mostrato nulla. A Londra invece si', in tutte le poche che ho visto.
Non e' vero che in tutte le biblioteche del mondo ci sia sempre il controllo accessi.

E' vero. Ricordo con discreto affetto che quando ero al liceo, potevo decidere di fare fuga per andare in sala borsa, o anche alla biblioteca di matematica, e farmi un paio d'ore a leggermi Edge, o Popper, a gratis. Senza che nessuno mi dicesse o chiedesse nulla, fino verso le 11 o qualcosa, quando faceva piu' caldino e andavo ai giardini margherita a giocare a Basket. Ed e' vero che la sala borsa, fin dal mattino, aveva tutte le poltrone migliori occupate dai barboni/punkabbestia che si ascoltavano la musica e stavano tutto il giorno. A volte ci ho attaccato pure bottone dalla curiosita', vedendo che un barbone per dire si ascoltava i grateful dead (ero giovane). Si saranno anche drogati, qualcuno. Immagino che dovevamo lasciarli incattivire in un angolo di strada, invece. Ovviamente, la biblioteca offre servizio anche a tutte quelle persone che per dire vengono ad usare il pc perche' non l'hanno a casa, o hanno bisogno di un aiuto da un operatore.
La sicurezza c'era. Si puo' avere un servizio di sicurezza anche senza i tornelli. Si puo' mettere una persona accanto ai bagni, ad esempio. In belmeloro ad un certo punto c'era, sono sicuro perche' una volta collassai in un bagno Ad informatica avevano un problema con il lasciare aperto i laboratori di sera, perche' e' a quel punto che i drogati arrivano (notoriamente, chi vive di dipendenze non e' troppo mattiniero, ne ama le folle delle 12). Misero una persona extra solo nelle 4 ore serali, e ando' meglio. Per inciso, tutte le persone che fanno questi lavori in locali "universitari" (che non sempre sono solo di proprieta' universitaria) hanno un costo minimo visto che sono spesso studenti 150oristi, ovvero persone che ricevono una borsa di studio in cambio di 150 ore di lavoro, e hanno un costo reale per l'uni/regione (che e' quella che sborsa in gran parte tramite ergo) basso.
Aprire le sale studio anche di sera e' sempre stata una battaglia che l'universita' ignorava, per ragioni di costi (come molte universita' pubbliche italiane, l'universita' di Bologna e' in baccarotta virtuale). Da sempre, c'era l'aula studio a Medicina di Prometeo che mi sembra sia aperta sempre anche la sera: e' gestita da studenti. Ad astronomia, ugualmente, una associazione studentesca riusci' a tenere aperta una sala studio anche di sera, con un accordo con il dipartimento.
Tutte che le sale studio, e spesso biblioteche, sono state sempre libere, ad eccezione di Palazzo Paleotti dove dovevi mostrare il badge, e infatti la sua apertura scaturi' proteste simili a queste (parlo dela situazione fino al 2010).

Il progetto (recente) che permetterebbe di tenere aperte alcune sale fino alle 24 e' quello pagato dalla Fondazione del Monte, coinvolge la cicu, il 36 e altri posti in centro, e prevedeva il controllo degli accessi ad ogni ora. Non so se poi abbiano abbassato il tiro vedendo le proteste che ci sono state (ancora prima che il CUA andasse sui giornali e su agora' ). Se non sbaglio era cosi' perche' ci doveva essere una app con la quale puoi vedere se un tuo amico e' gia' arrivato o no, previa registrazione.
Ovviamente le proteste del CUA in questo modo sono soprattutto legate alla "questione personale" vs una citta' che ha, nei 20 mesi scorsi, "sgomberato" l'aula C autogestita (occupata nel 1989 e poi avuta in accordo) e il 38 di Zamboni (praticamente sempre autogestito, almeno in parte), per non parlare dello sgombero dell'ex telecom per farci uno "Student Hotel" con lounge e tutto, e poi la decisione di sgomberare l'XM24 ecc. Insomma non credo abbiano solo un problema con i tornelli.
Quindi boh, che queste proteste siano non solo sul merito di questa questione e' chiaro. Certo, la citta' che ricordo era quella dove tutto era aperto a tutti, sembrava funzionare, ed era un bel privilegio. Ovviamente le cose non cambieranno di colpo, metteranno prima i tornelli in 4 posti, poi in 20, prima non faranno i controlli, l'anno dopo inizieranno a controllate in 2 sale studio (tanto i tornelli li hai gia'!), poi in 15, ecc. Forse 15 anni fa la situazione della citta' era diversa e certe cose erano piu' fattibili.
Immagino diventera' uno scenario tipo Underworld di De Lillo dove dalle nostre case ben protette ci spostiamo solo in macchine verso altre strutture molto ben protette, con le strade ormai solo territorio del surplus di barboni a cui abbiamo lasciato solo quelle.
Grazie neenster, penso che ti darò un bacio. Hai tipo espresso come vorrei che fosse Bologna e tutte le mie preoccupazioni su come sta piano piano invece diventando.
Boh, cioè non capisco. Quindi se trovano le siringhe nei bagni del 36 va bene così e sticazzi? Se lo spaccino non universitario entra in 36 a spacciare non c'è nessun problema perché Bologna città libera? Cosa avrebbe dovuto fare il rettore? Mettere uno studente di 20 anni davanti ai bagni alla sera a dire ai tossici no guarda qua non ti puoi bucare?

Va bene che ste cose succedono in piazza, ma l'università ha il diritto di tutelare i propri spazi. Se si è arrivati ai tornelli forse forse dei problemi ci sono stati, e non mi sembra una misura incivile che limita la libertà degli studenti e di coloro che vogliono usufruire del servizio di biblioteca.

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Piuttosto, cosa vieterebbe a tossici e spacciatori di procurarsi un badge?
Se il problema sono le siringhe nei bagni puoi fare in modo che i bagni siano accessibili solo col badge, ad esempio. Sarebbe già così, ripeto, solo che il meccanismo si è rotto tot anni fa e non è più stato riparato.

A me ste soluzioni tutte bianche o tutte nere sembrano sempre pretestuose, questo sto dicendo. Ma magari sono io che sono una zecca.