Nft




Ma un sistema dove TUTTI guadagnano è infattibile, lo sai anche tu perché.

Qualcuno ci deve buttare dei soldi, no?

Ma a prescindere se giochi per l'output in dollaz e non per il divertimento, non è un videogioco, è un lavoro. Pure ora alcuni farmano in molti giochi come se fosse un lavoro, ma l'output è l'armatura sbrilluccicosa non 50 euro sul conto. Se fotti questo bilanciamento hai snaturato il gioco. Succede in piccola parte già con i mmorpg e i vari bot.

Se poi si avverassero le utopiche puttanate che propinano i ceo, facendo finta che tutto sia integrato tra un gioco all'altro, tipo "ZOMG PUOI PORTARTI UNA SPADA DAL GIOCO A AL GIOCO B", fotti tutto il sistema di reward e bilanciamento del gioco B in cui arrivi già tutto equippato... come cazzo fa uno sviluppatore a bilanciare ad esempio la propria economia per renderla "equa" in un mondo in cui possono arrivare variabili esterne? ci sono interi team dedicati al bilanciamento dell'economia nei giochi perché basta un niente per sputtanare tutti, ma avete mai giocato ad un gioco online porca puttana, pensate sia fattibile? Non saranno queste le applicazioni, le applicazioni saranno il pay to earn in cui ci saranno orde di schiavi nei paesi in via di sviluppo che farmano cose che non esistono su "giochi" fatti apposta per essere ripetitivi e non divertenti.

Per te è ok trasformare i giochi in lavoro, per me no


Psst, pssst vieni qua Perche è scarso


ci sono due categorie:



e



Allora, un paio di cose.

Primo, non è che battlepass e sistemi di microtransazioni siano immuni da critiche varie, anzi. Capita piuttosto spesso che l'esosità in termini monetari o temporali di alcuni di questi sistemi che citi tu venga criticata: l'esempio più famoso delle ultime settimane è indubbiamente stato Halo Infinite, con 343 Industries che è intervenuta più volte per aggiustare il tiro e che di recente ha anche abbassato alcuni prezzi dello shop. Ma non troppo tempo prima era stato Apex Legends ad essere duramente criticato per l'implementazione della progressione. Quindi dire "ma è come quest'altra cosa qui" non è che sia un grandissimo punto a favore.

Seconda cosa, "è un bene di tua proprietà, puoi rivenderlo." Va bene, ma per tutto questo non servono gli NFT. Esiste già un sistema che lo fa, ed è il mercato di Steam, dove puoi rivendere i tuoi oggetti cosmetici: se la cosa non è presente in giochi di Magic Arena o Hearthstone la cosa dipende unicamente dalla volontà degli sviluppatori, non da limiti di tipo tecnico.

Terza cosa. Gli oggetti non sono comunque di tua proprietà, o meglio, lo sono solo all'interno dell'ecosistema specifico progettato dallo sviluppatore. Mi spiego: se io ho una PS4 e voglio rivenderla, Sony non ci può fare granché, perché è un oggetto fisico che è al di fuori del suo controllo. Per i beni digitali la questione è diversa: che succede se uno specifico oggetto viene bannato? Se i server di gioco vengono chiusi? Se lo sviluppatore decide di chiudere o limitare la vendita degli oggetti? A quel punto che te ne fai del tuo NFT che certifica il possesso dell'oggetto?

Quarta cosa. I sistemi già esistenti che permettono la rivendita degli oggetti non hanno storicamente mancato di problemi anche di una certa importanza. Prima ho citato il marketplace di Steam: sapevi che a un certo punto gli oggetti di CS: GO sono stati parte di uno schema di money laundering? Non solo: sempre il marketplace di Steam ha dato il via a un giro di scommesse dalla facciata tutt'altro che limpida.



Come ho detto sopra l'ha fatto Valve, con tanto (se non erro) di storico delle transazioni. Se Blizzard non lo fa è perché non vuole, non perché non può: e perché improvvisamente dovrebbe cambiare idea solo perché sono arrivati gli NFT? Sono passati anni dalle pesanti critiche ricevute per la RMAH ma non credo che Blizzard voglia ripetere l'esperienza (né che la sua reputazione possa sostenere altri scossoni del genere).


Tu dici: bene, ma con la blockchain lo può fare anche uno sviluppatore indie, non servono le risorse di Valve o Blizzard. E non dubito sia anche vero, ma la domanda è: siamo sicuri sia una buona cosa? Perché implementare sistemi di mercanteggio fra utenti non è una cosa priva di rischi, e se Valve o Blizzard questi rischi possono essere pronti ad affrontarli (come negli esempi di cui ho parlato sopra: Diablo 3 non è morto per la RMAH), perché dovrei pensare che uno sviluppatore indie abbia le risorse, la competenza e la preparazione legale per gestire un caso di money laundering che sfrutta il suo gioco? Più probabile che decida di chiudere tutto.



Qui credo che il problema sia sostanzialmente filosofico. Per me il videogioco è fondamentalmente intrattenimento: a livello concettuale, non è troppo diverso da leggere un libro o guardare un film. Il ritorno che mi aspetto per i soldi che dò è di arricchimento interiore, non esteriore: l'idea di venire pagato per leggere un libro o per guardare un film, al di là di casi specifici tipo recensione/critica, mi sembra francamente assurda.

Lo stesso vale per i videogiochi. Play to Earn per me non è più play, ne diventa una distorsione, diventa la finanziarizzazione di qualcosa che è nato per tutt'altro scopo. Poi per carità: Gods Unchained non lo conosco, magari a te piace onestamente e quei 20€ che tiri su ogni tanto sono un semplice bonus e se non ci fossero ci giocheresti comunque. Però è una cosa che è lì.

Nell'industria videoludica, tendenze come microtransazioni, sistemi di progressione, fear of missing out sono sistemi messi in atto per condizionare il modo in cui i giocatori si approcciano al gioco, e non senza risvolti potenzialmente predatori. Credi davvero che una motivazione forte come quella del guadagno economico personale non possa portare a influenze ancora più significative in questo senso? Secondo me sì, e non è una tendenza che posso salutare con allegria.



Qui però arriviamo a un altro problema, quello della trasmissione di assets fra un gioco e l'altro, di cui ho già discusso con mtt. Lui mi diceva che gli NFT questo problema non lo risolvono né pensano di risolverlo, magari parlane con lui che io ho già dato


non dimenticare l'asta di diablo 3 con i soldi veri che è durata qualche mese prima di esplodere


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La prima cosa da fare per i bitcoin è regolamentarli

E' troppo facile fare i "numeri" economicamente quando sei fuori dalle regole
Qualunque business da quello valido a quello non valido farebbe numeri se messo in quella condizione di non concorrenza di fatto
QUindi per prima cosa lo metti "in regola" e POI lo si pesa

Mi è chiaro che nuove tecnologie , possano implicare nuove condizioni e "nuove regole", è alla base dell'evoluzione, MA capiamoci, rendere non tracciabile il denaro, invisibile al fisco, e riciclabile non sono "idee innovative " o rivoluzionarie eh lo facevano benissimo i paradisi fiscali decenni fa

Non voglio poi buttarla sul trascendentale, ma il chiedersi se " esista il denaro come valore assoluto e rivendicabile al di fuori del "consorzio umano" a cui appartieni " ecco metterebbe la questione bitcoin su di un piano secondo me interessante. Perche alla fin fin e, si arriva poi li , "La ricchezza è MIA e me la gestisco IO "
E attenzione che non la sto buttando buttando sul comunismo
E' proprio una considerazione più a livello "patto sociale"
Ma il problema (si fa per dire) e' che se i bitcoin, e in generale le cryptocurrencies, le regolamenti, spariscono immediatamente
Esistono proprio per essere fuori dalle regole approfittando di vuoti normativi.


Ovvero secondo te può esistere un sistema di gioco dove alla fine del mese guardagnano tutti?


certo che si, basta stampare altra moneta virtuale
Ma una domanda tecnica (magari non ci ho capito una ceppa): nel PoW le transazioni aumentano di "costo" perché piu grande diventa la catena e più complesso diventa minare. Quindi può essere che anche le chain a basso costo si troverebbero con alti costi una volta diventate mainstream?

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Ma più che altro, voi pensate che creino dei giochi DIVERTENTI dove si guadagna?

E poi devono abolire il lavoro tradizionale

naaah, saranno cose noiosissime adatte per le farm di gente che dorme in 8 in un letto in qualche paese remoto.


Che poi anche li', questa storia che con la buttchain si fa tutto easy e' marketing cazzaro. Quello che succede e' questo:

Someone nets 395 ETH ($880,000) by flipping NFTs bought at low prices from old OpenSea listings users thought they'd deleted

Perche' guarda un po', non e' semplice manco per un cazzo. La risposta tipica dei cryptobros e' che "code is law" e quindi sono cazzi tuoi. Questo perche' alla fin fine buttchain e' la soluzione sbagliata a un problema che non esiste.
ed è per questo che sono il sogno bagnato degli anarco capitalisti con la polizia armata personale


L'asta di D3 è esplosa perche il peasant medio incapace non era ne in grado di entrare nel giro ne in grado di starne fuori per fare progression rispetto agli streamer. Parliamo del 95% del bacino dei giocatori.
La situazione che ovviamente diventava pesante per i casual e stata inasprita dai bot e dagli speculatori.
Nel momento in cui la gente LAVORA per farmare gold e item ed in più i bot pompano tonnellate di currency nel mercato chi non ha tantissimo tempo da dedicarci o è molto efficiente nell'affrontate il gioco rimane indietro.

Come "recuperi" i target imposti dagli streamer se non hai tempo/skill? Pagando.

Il problema è che quando crei un mercato libero in cui tu fai solo da mediatore ( quindi ci guadagni sempre) stai ben sicuro che qualcuno creerà dei monopoli - truffe che andranno poi a rovinare l'esperienza.

Vi ricorda qualcosa ? Mercato "libero" , decentralizzato dove i mediatori guadagnano dalla transazioni indipendentemente e quindi non hanno interesse a regolarle basta che ci siano anche perchè cosi possono creare monopoli anonimi.

L'anarchia funziona solo se tutti rispettano le regole (non scritte)


l'esempio piu' vicino che mi viene in mente sono i fumetti.

non e' che la gente smette di leggere fumetti solo perche' c'e' un mercato secondario dietro, c'e' sia chi si compra dylan dog e poi si rivende la collezione perche' trasloca o chi compra dylan dog e lo tiene imbustato per specularci sopra.




ad oggi, la gente spende soldi per affittare assets nei videogiochi,, oppure spende tempo per creare contenuti e alla fine della fiera non ha niente in mano, questo e' un fatto.

valve, blizzard etc non hanno nessun incentivo a cambiare questo modello predatorio e le piccole sw house non hanno i mezzi per tirare su l'infrastruttura necessaria.

il punto per me e' proprio quello: io non mi aspetto che blizzard o valve implementino gli nft in maniera positiva per il gaming o per l'utente, ma ritengo possibile che piccole sw house possano usare la tecnologia blockchain per offrire esperienze di gioco innovative - e se dovesse emergere un modello migliore di quello attuale ci si butterebbero per non perdere i giocatori.

ma io sono tecnico, non un venditore, quindi se mi chiedi quali sono le applicazioni oggi ti dico che sono poche, io vedo solo evoluzioni di paradigmi gia' esistenti (magic -> gods unchained, tamagotchi -> axie, roblox -> the sandbox) ma penso sia pure nromale che una tecnologia nuova proceda per iterazioni anche a livello concettuale.


no, ma ne esiste uno dove alla fine del mese perdono tutti.

quello attuale


È lo stesso discorso del video che ho messo prima.

Le demografiche che possono accollarsi l'opportunity cost di grindare per 10 ore al giorno per 800 euro al mese sono quelle dei paesi in via di sviluppo.
Tu, primo mondo, che non vuoi sbatterti per trovare l'amuleto di stocazzo lo compri con soldi IRL da Iqbal, finché il modello economico non implode per inflazione perché il content è comunque finito e tutto funziona solo ed esclusivamente se il grind non è divertente (che è abbastanza antitetico rispetto al concetto di gioco).

In ogni caso, anche applicato al pay to earn, è abbastanza evidente che sono economie fatte esclusivamente per essere consumate dalla speculazione iniziale, perché per definizione non possono essere sostenibili.


si può fare senza blockchain, ed è pure facile

finché rimani nel gioco stesso puoi fare quello che vuoi senza blockchain.