[NEWS] The dark side of the Gaming Industry

Disclaimer: i primi 15 minuti sono colmi ma dico COLMI di errori fattuali e hanno una timeline completamente sbagliata. Poi si entra nel vivo di SOTA e li le cose vanno meglio. Ha fatto un lavoro di raccolta informazioni decente, ma non ha attinto a fonti riservate. Io conosco alcuni dietro le quinte che in un certo senso peggiorano la situazione di RG (nel senso che passa per pirla totale) e per altri versi invece la migliorano (meglio pirla che ladro…). Ma sfortunatamente non posso rivelarli per ora. Vedremo in futuro.
Cmq un documentario che - pur amatoriale e preso per le pinze - è abbastanza interessante ed è inerente al lato oscuro della videogame industry

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Btw la parte dell equity crowdfunding e’ purtroppo corretta. Hanno fatto schifezze incredibili.

Però da una parte pensare di poter settare livelli altissimi come uno “standard” è abbastanza un errore secondo me.

Sono d’accordissimo su tanti punti, come ad esempio capire cosa infastidisce l’utente, che le microtransazioni fanno cagare, guardare cosa fanno di bene questi titoli di livello per prendere spunti, etc etc. Sono più che d’accordo.

Però ecco, ad un certo punto non si può pretendere che siano tutti degli Usain Bolt perché è irrealistico e secondo me deleterio per i lavoratori stessi, che non vuol dire che devi fare lavori di merda o rilasciare merda eh, quello non è giustificabile mai.

Non si può pensare che i livelli di una rockstar con rdr2, un baldur’s gate 3, un elden ring etc possano diventare uno standard. È come pensare che dopo Kubrick tutto quello che esce al cinema deve essere almeno a quel livello. Impensabile. Shining è un capolavoro, ma posso anche godermi un the last duel senza stare li a fare paragoni.

Casomai il problema è che ultimamente i tripla A stanno facendo delle robe ignobili.

Altro piccolo appunto è quando parla di “siete studi tripla A quindi avete tantissimi dipendenti, tanti soldi e tempo di sviluppo”. Ecco, sui tempi di sviluppo non sono sicuro. I larian possono fare un po’ come gli pare perché non mi pare abbiano publisher dietro e bg3 era anche sotto earlyaccess.
Ci sono altri studi che invece secondo me hanno il publisher che tutti i giorni gli indica l’orologio. :asdsad:

Per il resto tutto condivisibile.

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Basterebbe un poco di rispetto nei confronti del cliente piuttosto del sempre più comune approccio predatorio, disonesto fino al dolo.

Il semplice fatto Larian abbia messo a disposizione, in cambio di un pre-order nei fatti ovviamente, una beta incredibilmente ampia, complessa e strutturata, di per se persino superiore ad altri giochi presumibilmente completi, priva di NCA associati, di cui si poteva e si è discusso apertamente avendo materiale su cui di dibattere, ed ha reso chiaro, da anni, la struttura e le aspettative che fosse possibile nutrire nei confronti di questo gioco, ecco questo già eleva di per se il valore della produzione, trasparenza.

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La questione è che sono gente che rappresenta studi AAA che ha messo le mani avanti

Anche vaffanculo a quella gente onestamente.

Nessuno si aspetta l’indie dei livello di bg3, ma i vari EA, Ubisoft, Activision, Blizzard, etc devono solo che andare a nascondersi.

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sempre sulla discussione che ha generato un commento sull’unicità dello sviluppo di BG3, le reazioni, le controreazioni e le controcontroreazioni:

e questo articolo per me è superficiale, comunque, perché in qualsiasi caso si manca il target che è il lato publishing dell’industria, mi sembra corretto osservare che i dev hanno scadenze e c’è poco altro su cui abbiano reale controllo; mi sembrerebbe anche doveroso osservare perché il lato publishing della questione secondo me non sia nemmeno raggiungibile dalla critica.

Non credo vedremo molto apprendere cosa ciò che di buono il ciclo di sviluppo di BG3 abbia mostrato - nel senso che non ce n’è alcun bisogno, il lato publisher dell’industria non è alla ricerca di un nuovo paradigma.

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Non ho capito in che modo questo va in conflitto con l’articolo che hai postato, che è una critica al videoarticolo di IGN?

hai ragione, riformulo.

Secondo me il termine dev viene usato in generale per indicare le software house. È come dire ricercatore, con l’idea di includere tutta la categoria: dal PhD all’ordinario.
L’articolo di ign, che avevo visto giorni fa ed ho scartato perché inutile, non commette l’errore di parlare di dev in generale, ma di erigere BG3 a nuovo standard, addirittura. Semmai un punto di riferimento, come succede da sempre. Quindi nulla di nuovo sotto il sole.
L’altro punto che scalda un po’ gli animi è il veleno dei toni e la reazione dei players, aggressiva. Il problema va ben oltre IGN, in politica vediamo lo stesso livore: testate giornalistiche che aizzano i lettori. Non mi sorprende affatto sentire di minacce di morte ad un dev, visto che accade in qualsiasi altro contesto in cui c’è visibilità pubblica. La riflessione andrebbe fatta sulla società.

Ah ah ma le minacce di morte ai dev nel mondo del gaming sono all’ordine del giorno e da sempre… le ho ricevute pure io figuratevi…ma non ci fai nemmeno caso ci ridi sopra tanto capisci che sono solo haters per passatempo.

La parte in cui parlano di Nintendo è… bho… insensata?
Nintendo internamente produce pochissimo ormai. Esternalizza buona parte del processo di sviluppo sia dell’hardware che dei giochi. Con contratti di ferro e 24 ore piene di soldi può permettersi che siano altre compagnie e fare crunch time spaventosi per fornire prodotti rifiniti. E se non vanno bene, no problemo!, pagano la penale e tornano al tavolo di lavoro (vedi advanced war reboot per switch… rimandato bho 3 volte? uscito quasi con un anno di ritardo).
Dai non ha senso il paragone.

Zelda però è sviluppato internamente :asd:

Anche quello esternalizzato per bho… una decina di anni?

Il problema e’ che c’e’ una ignoranza diffusa su quanto un developer (specifico: coders, designers, etc. gente che mette le mani sul prodotto per aggiungere/modificare/rimuovere features) abbia potere decisionale sul prodotto finale e su quanto lo stesso ricavi come compenso dalle vendite.

Ci son stati tipo 800+ messaggi ieri sul discord e mi lascia sempre estremamente scioccato quanto chi non lavora, neanche nel gaming ma anche solo nell’IT in generale, abbia una visione estremamente lontana dalla realta’.

L’engineer, a meno che non si parli di prodotti indie (per dargli una definizione sommaria, una terza parte di configurazione non-privata che inietta fondi), e’ al massimo un operaio tecnico specializzato. Con piu’ o meno esperienza che sia. Non ha MAI l’ultima parola su decisioni di cosa alla fine va in pubblicazione e meno che mai ha un ricavo direttamente collegato alle vendite.

Quello che puo’ avere e’ uno stipendio fisse mensile, piu’ alto sicuramente della media della popolazione, perche’ che piaccia o meno, l’IT (gaming o non gaming) e’ una parte fondamentale di come funziona la nostra societa’, e al limite dei bonus produttivita’ che non sono legati a come “vende” il prodotto finito ma a target specifici (tipo: rispetta X deadline, consegna N features nel quarter, etc).

Gli unici che prendono bonus sui ricavi sono dal livello management in su. Se non ci credete, fate un po’ come cazzo vi pare, ma e’ cosi che funziona. Se un developer ha un introito diretto sul prodotto finito, e’ perche’ e’ una indie production, non ci sono proprio cazzi su cui girare attorno. Oppure non e’ un “semplice” developer, e’ un team leader (manager), "lead salcazzo (design, gameplayer, etc) → manager) in generale, il suo lavoro magari e’ anche mettere mani nel codice quando serve ma sempre come aspetto secondario.

Soldi dalle vendita? Stakeholders → Higher Management → Management
Soldi dalle MTX? Stakeholders → Higher Management → Management
Soldi da espansioni? Stakeholders → Higher Management → Management

Giusto un mese fa sono arrivate le review degli stipendi da noi. Noi stronzi che stiamo a smadonnare per far funzionare le cose, un aumento del 4% sullo stipendio.
I manager? 6-8% + bonus annuale sui target di vendita (cifre a 5-6 zeri)

Sta storia che i developers sono lazy/greedy e’ una cazzata che fa solo che comodo alle varie software house / publishers perche’ ai vari manager non frega un cazzo di andare su twitter a dire “oh, non e’ venuto bene ma io sono fiero di aspetto X del gioco perche’ ci ho lavorato ed e’ ben fatto”. Il manager oggi lavora a prodotto X che e’ un gioco, domani lavora alla compagnia farmaceutica. Salvo rare eccezioni di gente che e’ partita come developer e si e’ formata la sua azienda/nome/salcazzo, non gliene frega niente che l’azienda e’ una azienda nel gaming. Nel suo CV scrive solo “gestito team di X persone e raggiunti gli obiettivi per X quarter di fila”.

Il developer e’ quello che mette le mani sul legno e cerca di tirar fuori un buon pezzo di mobilio. Poi come tutti, certe volte gli viene male, certe volte bene, ma certamente non si mette a far un lavoro di merda perche’ “aha! voglio vedere chi poi lo compra incazzarsi come una iena!”.

(edit: corretti typo in giro, ce ne saranno altri, pace)

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A chi sono stati esternalizzati Breath of the Wild e Tears of the Kingdom?

Sto parlando del decennio 2010-2020. vado a memoria eh.
ricordo che avevano passato l’IP a una compagnia giapponese e una USA per le versioni DS/3DS.
Le versioni per le console domestiche sono sempre state in mano agli studios interni.

Probabilmente ti riferisci a Grezzo che ha sviluppato le remaster per 3DS di Ocarina of Time e Majora’s Mask, oltre ad aver contribuito allo sviluppo di Tri Force Heroes, sempre per 3DS.

Phantom Hourglass, Spirit Tracks e A Link Between Worlds, rispettivamente 2007, 2009 e 2013 e usciti su DS e 3DS, sono stati sviluppati internamente.

Poi chiaro per gli spinoff tipo Hyrule Warriors e Cadence of Hyrule si sono affidati a studi esterni.

Guarda che nemmeno a livello di management spesso prendi bonus ma solo il tuo “stipendiuolo” fisso. Tanto nel gaming anche quando il gioco è sviluppato “internamente” molto spesso il grosso della modellazione, produzione grezza di art e sound è tutto all’esterno.

Il problema come sempre è che l’attuale situazione del mondo del gaming è figlio di una certa mitologia che lo stesso settore ha creato. Quindi chi non ci lavora dentro e non sa come si sviluppa un gioco (dalla definizione o dalla necessità di mercato fino alla pubblicazione) pensa sempre a un mondo dove il “developer” tira giù 2 righe di codice tutto bello e via di fantastiliardi e se quelle due righe di codice però a me, che non capisco un cazzo e che devo dire la mia sui social , mi fanno cagare allora devo partire con l’insulto facciale.

ma ci saranno dei responsabili tecnici, ad un certo punto, no?

nel senso, passino cose come la monetizzazione e porcherie varie, dove posso credere che nessun dev (manco lead stocazzo) possa mettere becco, ma quando si tratta di scelte insulse di gameplay, ci sarà un lead game designer (ALMENO!) da prendere e appendere per le palle, o no?

posto che per me è abbastanza insulso prendersela col singolo dev, a meno che non si parli proprio di “ho fatto il design della quest xyz” → quella quest fa particolarmente cagare, e si tratta sempre di parlare di SH, dove non ho dubbi che la maggior parte dei problemi vengano da publisher e management (anche se non tutti).

E’ complicato: alle volte si alle volte no. O meglio le figure ci sono ma spesso molti game director sono padri-padroni dello sviluppo, alle volte i producer sono padri-padroni e alla fine ti senti dire sempre il solito “fai come ti ho detto”