Piranha Bytes (Gothic, ELEX) chiude i battenti.
Sempre Embracer
Embracer sta facendo una serie di danni incalcolabili, che cazzo di cancro.
- Embracer mandated the closure of Pirahna Bytes in November 2023.
- THQ Nordic - the Embracer operating group that houses Piranha Bytes - tried to fight off the closure and managed to strike a deal that was supposed to at least give the studio’s management more time to find a new publisher or buyer.
- However, this only delayed employees receiving their termination notices by a month. Employees received termination notices in December 2023 instead of November.
- Piranha Bytes is still looking for a new publisher/buyer, but there’s little up-to-date information about the current state of things.
- Björn Pankratz (a creative lead at Piranha Bytes) left the studio in November amidst lingering creative differences with the team. The team wished for a more collaborative creative environment, but Björn was supposedly not very receptive to ideas other than his own. There seems to have been the general sentiment that the team would rather work on a new Gothic or Gothic-like instead of Elex 3. But Björn wasn’t interested in returning to Gothic, and considers Elex his baby.
- THQ Nordic says that, if Piranha Byte’s management finds a way to continue (via new buyer or publisher), they can keep both the Piranha Bytes name as well as the rights to Elex. According to the hosts, it’s in Embracer’s interest that Piranha Bytes finds a new partner, since layoffs take a long time in Germany and often end up in court.
- It’s very unlikely that Piranha Bytes would be able to keep the Gothic IP.
- Elex II underperformed, but from what the hosts understand, that wasn’t the primary factor as to why Piranha Bytes is on the chopping block. Embracer’s mandate is that all teams that work on projects that are still far off should be a candidates for layoffs/closure. They want to focus on projects that will generate revenue in the near term, since they are lacking the funds to continue funding long development cycles. Elex 2 underperforming didn’t help, but the company is aware that it had an unfortunate release date.
Hanno comprato questo mondo e quell’altro in tempi recenti e non hanno fatto i conti con i costi di sviluppo. Ma chi cazzo sono sti pagliacci?
[…] we’ve seen Embracer close Volition, Free Radical, & Campfire Cabal entirely, alongside reported layoffs at 3D Realms / Slipgate Ironworks, Fishlabs, Asmodee, Beamdog, Gearbox Publishing, Rainbow Studios, Cryptic Studios, New World Interactive, and possibly more.
Han fatto benissimo i conti tranquillo sanno benissimo dove vogliono andare… vogliono essere il prossimo Activision
Che poi hanno acquisito la licenza del “Signore degli anelli” ne avrebbero avuto roba da far fare a tutti quegli studios che hanno chiuso ma tant’è… monitoriamo sempre la situazione italiana di Embracer .
La mia personale teoria è che lo sviluppo degli eventi sia stato circa questo:
- Embracer (che esisteva già da prima, ma si chiamava Nordic) ha iniziato a farsi un nome a livello internazionale dopo il fallimento di THQ, quando ne ha approfittato per raccogliere molte delle sue IP e fondare una sussidiaria di nome THQ Nordic;
- Questo ha attirato molti investitori, le cui iniezioni di denaro Embracer ha utilizzato per proseguire nella sua opera di acquisizione di studi, molti medio-piccoli ma anche roba di un certo livello (penso a Gearbox, Eidos Montreal, Crystal Dynamics);
- i giochi pubblicati dalle etichette sotto Embracer sono però stati molto hit & miss (il remake di Destroy All Humans è andato bene, ma Biomutant no), il che probabilmente ha causato un calo di fiducia da parte degli investitori, che a una certa il ritorno vogliono anche vederlo;
- questo si è concretizzato in particolare con il naufragio dell’accordo con i sauditi, che avrebbe dovuto portare due miliardi di dollari nelle casse di Embracer;
- il resto è storia degli ultimi dodici mesi.
Entro a gamba tesa con una roba un po’ OT ma non troppo che mi riguarda personalmente (tutta la categoria in realtà) e di cui ci lamentiamo da anni: la costante assenza dei traduttori nei credits dei giochi. Per qualche motivo vengono inclusi sempre i cani e i gatti dei team di sviluppo così come i “production babies”, i figli nati durante lo sviluppo del titolo, ma i traduttori non esistono la maggior parte delle volte.
Gloria a noi
Basta chiederlo o farlo mettere nel contratto di collaborazione
La fai facile
La faccio per come l’ho sempre fatta alcuni a volte anzi mi chiedevano di toglierli dai credits
Ora sono curioso di sapere di più, a me le varie agenzie hanno risposto sempre picche, e anche Valve stessa, eccetto che nei titoli minori
Però so che c’è un certo movimento a riguardo, tant’è che su Twitter #TranslatorsInTheCredits ha varia gente che si lamenta, o anche chi con somma soddisfazione e sorpresa dopo averlo chiesto per anni si ritrova finalmente incluso, segno però che insomma, non è la norma.
Continuo a farmi spudoratamente pubblicità dicendo che io ne avevo parlato già più di un anno fa
Ora però la smetto di postare roba mia, promesso
Io stavo dalla parte di quelli che dovevano decidere se metterli o no e non ho mai avuto problemi a inserire tutti e quando dico tutti dico tutti pure i vecchi del bar di quando sviluppammo un gioco sulla briscola e andammo in un locale a giocare con loro per ricreare quello spirito (non vi dico le bestemmie
)
qui per esempio un parte dei credits di uno dei giochi sviluppati
Naturalmente essendo comunque un rapporto professionale tra due realtà si può negoziare in fase contrattuale, ci sta anche che alcuni non includano e rifiutino la richiesta perché magari non vogliono far sapere alcune cose sullo sviluppo.
Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo fosse ufficiale e invece siamo ancora ai rumors di ieri
non mi sembra ci sia dubbio sul fatto che la cosa sia imminente
A meno di miracoli, purtroppo sarà così, ma io voglio ancora crederci
Breve semi-OT a tema musicale, ma collegato al thread sia per la presenza di Epic sia per il tema dei licenziamenti:
Bandcamp è una piattaforma su cui musicisti indipendenti pubblicano album, vendono merch, ecc. Con gli anni ha preso molto piede perché è una delle poche che lascia il controllo quasi totale ai musicisti e ha la musica al centro (niente robe social, niente shorts\clips\reels e simili). Ha avuto abbastanza successo che viene usata anche da musicisti major (Elio e le Storie Tese ci hanno pubblicato una valanga di live), quindi viene acquisita da Epic.
Un paio d’anni dopo, Ottobre 2023, Epic vende a una frazione del prezzo e una grossa fetta di dipendenti viene lasciata a casa:
Pitchfork è un sito di critica musicale, recensioni, interviste, articoli, ecc. È uno dei più famosi al mondo, con abbastanza peso culturale che una stroncatura di Pitchfork può (poteva?) segnare il destino di un disco. Nel 2015 il proprietario e fondatore vende a Condé Nast, macrogruppo dell’editoria che include Vogue, Wired, Vanity Fair, GQ, The New Yorker, e altri. Suddetto ex-proprietario promette che non cambierà nulla e che lui rimarrà il caporedattore.
Se ne va nel 2019
Ieri Condé Nast ha annunciato che Pitchfork verrà inglobato nella redazione di GQ e ha iniziato a lasciare a casa gente, a partire dal caporedattore attuale:
condé nast è il male
ricordo tutto il casino con bon apetit
Mi viene difficile immaginare un qualsiasi publisher interessato ad acquistare PB, visti i loro trascorsi.
P.S. Non è che “Non hanno fatto i conti con i costi di sviluppo”, è che si stavano scommettendo la casa su un contratto da due miliardi e spicci che non è andato a buon fine all’ultimo minuto.
Restano comunque colpevoli di aver praticamente scommesso con le vite dei propri dipendenti.
Qualsiasi pianificazione finanziaria a lungo termine che preveda un passaggio alla “Se va buca questa siamo tutti culo all’aria” non suggerisce esattamente rispetto.