Migrazioni e politiche di inclusione

ma assolutamente no, questa cosa non è assolutamente vera… viene ripetuto costantemente in questo topic

e comunque sono privilegiato perchè i miei sono due brave persone e mi hanno supportato emotivamente ed economicamente. Non tutti hanno questa fortuna e la strada è brutta ti porta a deragliare con un attimo. Ma siamo a parlare della singola persona anzichè del quadro più complesso, quello dove il capitalismo tende a ghettizzare e i poveri sono il bersaglio delle istituzioni. Proviamo a dare i servizi e i mezzi del municipio I ad una periferia per un paio di generazioni, non pensi che i risvolti sociali sarebbero esattamente al contrario?

si, ma quello che sostengo e ho sostenuto è che i mezzi, anche se zoppicanti, ci sono.

non sono perfetti, ma ci sono.

perchè allora non vengono usati? non dalle istituzioni, ma da chi ne ha più bisogno.

il problema sono solo i soldi, che di ignoranti milionari ce ne sono a bizeffe, solo che le minchiate che fanno si salvano sempre.
Fa più danni la mafia delle vetrine rotte ma il business è ok mentre la protesta in piazza è ommioddio la macchina che va a fuoco per il borghese medio.

Grazie alla minchia che non vogliono integrarsi.
Te lo confermo: quelli qui da me in san siro, così come nelle banlieu di parigi non hanno la minima intenzione di integrarsi.
Perché dovrebbero? Gli han creato un muro sociale attorno ed un microcosmo tale che non hanno nemmeno più alcun bisogno di imparare l’italiano. Le infrastrutture (una parvenza) se le fanno da soli. Il mercato lo fan tra di loro. Si informano tra di loro, si consociano, si spiegano come fare ad aprire il negozietto, il kebabbaro, a spacciare, a rubacchiare. I negozi, hanno aperto i loro. Assistenza sanitaria, se ne occupa in minimissima parte il ssn allo sbando.

Perché integrarsi in un mondo apertamente ostile? Gli italiani li guardano male e respingono.
Al loro posto, io vorrei integrarmi?
La minchia.

Perché è da 400 post che ti vengono spiegate le stesse cose ma vivaiddio hai scelto di continuare a non capirci un cazzo.

Mi chiudono in una cella, poi arriva kurt e dalle sbarre mi dice “è colpa tua che non esci, coglione!”.

Oh, sto finendo le metafore.

Io parlo per esperienza personale.
Anni fa ho passato un periodo in California dove ho conosciuto un simpatico vecchietto toscano di 90 anni che era in America dall’età di 20.
Mi ha raccontato della sua vita. Del perché si fosse trasferito in America. Lo aveva invitato lo zio. Mi ha raccontato di come fossero ghettizzati, ma anche che suo zio e coetanei avessero il rifiuto verso una cultura diversa. Quindi si rifiutavano di imparare l’inglese, avevano sviluppato una nuova lingua (un mix tra italiano ed inglese) e volevano proibire ai giovani di socializzare con gli americani.
Lui, il vecchietto, si ribellò, era giovane. Litigò con lo zio, che si sentì tradito. A 90 anni ancora raccontava di avere questo profondo rammarico per aver tradito lo zio, ma fu una scelta obbligata per uscire da quel ghetto.

fixed

Cioè che per me l’ignoranza è il motivo principale per cui si fatica a integrarsi in una cultura diversa. Vivi in una società diversa da quella in cui sei nato, vivi in una bolla a causa delle meccaniche più o meno volontarie di ghettizzazione di cui al mio post sopra, sei poco curioso e poco predisposto alla diversità. Se sei molto ignorante hai meno strumenti che ti permettono di comprendere (e migliorare) la tua situazione.
Io parlo di ignoranza vera eh, in un contesto povero. La religione poi ha il suo ruolo divisivo, anche qui una persona istruita tende a comprendere e interpretare meglio il suo retaggio religioso/culturale.

La porta aperta. :rotfl:
Non ci posso credere. :rotfl:

e’ colpa tua se non esci

Certo kurt.

Mi riassumi questo post per favore e mi dici cosa non hai capito?

Grazie alla minchia che non vogliono integrarsi.
Te lo confermo: quelli qui da me in san siro, così come nelle banlieu di parigi non hanno la minima intenzione di integrarsi.
Perché dovrebbero? Gli han creato un muro sociale attorno ed un microcosmo tale che non hanno nemmeno più alcun bisogno di imparare l’italiano. Le infrastrutture (una parvenza) se le fanno da soli. Il mercato lo fan tra di loro. Si informano tra di loro, si consociano, si spiegano come fare ad aprire il negozietto, il kebabbaro, a spacciare, a rubacchiare. I negozi, hanno aperto i loro. Assistenza sanitaria, se ne occupa in minimissima parte il ssn allo sbando.

Perché integrarsi in un mondo apertamente ostile? Gli italiani li guardano male e respingono.
Al loro posto, io vorrei integrarmi?
La minchia.

Ora apro la finestra e grido al primo marocchino che passa "è colpa tua se fai una vita di merda! :mad: "

Ma come cazzo si fa. :rotfl:

Sì, può darsi, anzi sicuramente c’entra anche quello, ma è indubbio che invecchiando sei meno propenso al cambiamento, sei meno “elastico”. È una cosa che succederà a tutti, anche a me e te.
Lo stesso lutto è molto meglio assorbito da un giovane che da un vecchio, per parlare di scossoni della vita.

ti hanno gia risposto altri al posto mio, ma visto che uscire a fare altro al posto di schiumare sulla tastiera non ti si addice, allora cercala negli altri post.

si ma qua stiamo parlando che non solo ti chiudono in una cella, ma ti sparano in petto. boh

oh, hai scritto te oggi che hai la porta aperta in casa e volevi mandarmi una foto, adesso voglio il video di te che lo urli e vedere in quanto tempo entrano da quella porta che lasci aperta

Ma chi. Ma cosa. Indicami i post.
Rispondi a quel che ti ho incollato, fenomeno del “tutti possono fare tutto” che diocristo manco negli stati uniti del 1950 ci credevano davvero.

Kurtzisa fondamentalmente è a un livello dialettico tale che se gli racconti la barzelletta del cavallo che entra in un bar non è un cavallo ma una nutria.