Migrazioni e politiche di inclusione

Poiche’ il thread generale riguardante la politica nazionale per sua natura opera come un eterogeno collettore di argomentazioni, e spesso ciascuna di esse meriterebbe assolutamente di essere approfondita e discussa, per cercare di limitare le sovrapposizioni di contesti molto diversi ed per rispetto alla fin troppo spesso drammatica natura di questi eventi pensavo fosse utile intestare un thread specificatamente al fenomeno delle migrazioni, principalmente dirette verso l’Italia ma certamente ampliabile a piacere.

Inauguriamolo così, per completare la settimana dello schifo delle morti di Cutro

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Ricordatevi anche che discourse crea i referral link in automatico quindi magari se c’e’ una roba grossa di cui discutere, si puo’ sempre creare il topic dedicato alla cosa precisa e linkare questo topic, il link tra i due appare poi tra i vari topic collegati.

E’ semplice da vedere, dura da spiegare.

Io nun c’ho capito na sega crius ma mi fido :asd:

Comunque riguardo l’immigrazione e la vicenda Cutro, se ve lo siete persi, questa é la serata di salvini e della meloni il giorno in cui il mare restituiva il corpo di una bimba di 6 anni

De Andrè sarebbe felicissimo

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Negli ultimi anni ho vissuto in vari paesi europei (Portogallo, Germania, Belgio, Olanda).

A parte in Portogallo in cui gli immigrati sono per lo più di origine brasiliana e ben integrati, negli altri paesi le maggiori comunità sono di religione islamica. Direi a maggioranza turca in Germania e nord africana in Belgio e Olanda.
Purtroppo ho notato grossissimi problemi di integrazione e per la maggior parte queste persone vivono in quartieri a parte. I locali non li vogliono e loro non vogliono stare con i locali.
Qualche giorno fa stavo discutendo con un mio collega di chi fosse la colpa, cosa l’Europa avesse sbagliato e quali fossero le possibili soluzioni.
Secondo lui (nativo del paese in cui vivo attualmente), non c’è soluzione perché la loro cultura e troppo diversa dalla “nostra” e la religione islamica non si adatta e mai si adatterà ai valori europei.
La moglie di un mio amico (olandese), pure la pensa allo stesso modo e rimpiange i tempi in cui “si potevano lasciare le porte aperte”.

Io sogno un Europa in cui tutti possano vivere decentemente e integrarsi, ma negli ultimi tempi sono diventato un po’ pessimista e ho iniziato a pensare che forse forse l’atteggiamento lascivo alla “venite tutti in Europa e poi si vede” abbia decisamente fallito.
Ho vissuto per un anno in un quartiere islamico e devo ammettere che ho iniziato a capire il perché di tanto astio verso queste comunità. Per esempio in Olanda cose come fischiare alle ragazze, essere rumorosi in strada, parcheggiare in doppia fila, e in generale molte tamarrate che ho visto fare per esempio ai Turchi, non facilitano sicuramente l’integrazione. Per non parlare dei furti, risse e del crimine organizzato. In Olanda, per esempio, c’è la Mocro Maffia, una mafia i cui membri sono per lo più origine marocchina. Negli ultimi anni ci sono state moltissime sparatorie ad Amsterdam per il controllo della piazza.

D’altra parte ho anche assistito ad episodi di razzismo gratuiti, come ad esempio quando un mio amico medico di origine afgana (ma nato in Olanda) venne chiamato “il dottore turco” da una paziente.

Secondo voi qual è la soluzione? E’ possibile integrare le comunità islamiche in Europa o nei prossimi anni ci sarà un crescendo di situazioni simil Danimarca/Svezia?

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Eh, domanda da un milione di dollari.

La risposta facile è che serve più tempo per avere generazioni più aperte al diverso.

De facto però ci sono tantissimi fattori che determinano questa cosa.

In ogni città comunque c’è quella percentuale di persone che vivono ancora oggi secondo mentalità da paesino e sono diffidenti verso il diverso. Ci sono quelli che hanno avuto una brutta esperienza e quindi fanno di tutta l’erba un fascio.

Ci sono poi culture intere che ad altri sembravo assurdamente “tribali” inteso come di addirittura in era storica diversa.

Onestamente, per quanto ci speri sempre e mi faccia sempre piacere quando vedo/leggo di eventi che sono promotori o testimonianze di un approccio aperto al prossimo, non saprei proprio dire se si riuscirà mai ad arrivare a un punto in cui si è un “unico pianeta”.

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In UK com’è la situa, per tua esperienza?

Questa estate ho girato sia il Belgio che l’Olanda e mi viene da dire che ormai questi due paesi sono come Danimarca e Svezia.

Mi ha anche un po’ “inquietato” in Olanda, l’areoporto nel terminale degli Arrivi, erano solo ed esclusivamente islamici.
Mi sembrava di stare nella puntata della Svezia di 15 anni fa forse? Di turisti per caso che “giocano” anche loro su questa cosa.

Sembra quasi una “invasione” silente, che poi chiamarla invasione suona pure brutto ma ho sempre avuto l’idea che in realtà vengono per trovare opportunità e non integrarsi per nulla, cioè o è “come dicono loro o sennò bella” poi non so se avete anche visto certe situazioni della serie in francia dove si decapitavano professori universitari
O in UK che si son fatti i loro tribunali della
Sharia

ad avere una soluzione a questa domanda secondo me non è semplice e l’unica cosa che spero possa migliorare è sicuramente tramite dei
ricambi generazionali.

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C’è un razzismo da paura e, come previsto, la brexit è stata la scusa per dare più confidence ai razzisti di merda.

ovviamente non è che sono TUTTI razzisti ma chi lo è si sente assolutamente tranquillo a manifestarlo.

persino a scuola del piccolo c’è toccato andare incazzati perché a 11 anni devo sentire dire che lo sfottono perché italiano, figurati cosa deve succedere a chi è anche diverso esteticamente (noi siamo tutti pallidi e con i capelli castani qui, giusto l’accento ci tradisce)

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Con i cambiamenti climatici andremo verso un fenomeno via via piu crescente e per me non c’è modo di arrestare l’immigrazione quindi l’integrazione é l’unica soluzione. Il problema é destinare fondi ma alle destre serve l’illegalità clandestina e la percezione delle persone é molto più legata a quella che ai numeri complessivi

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Ecco hai fatto presente un punto che mi incuriosisce, oggigiorno il razzismo degli inglesi verso gli italiani è marcato secondo te?
Mi fa molto ridere (no, non per chi lo subisce ovviamente) che mentre noi italiani (chi li vota almeno) siamo qua a fare le seghe a lega e soci fasci i nostri connazionali che emigrano si trovano in difficoltà a causa degli omologhi di lega e fdi.

Anzi, qua ne so poco ma posso immaginare, i partiti inglesi che fanno a capo a quelli che discriminano gli italiani sono poi gli stessi che flirtano con la lega sul sovranismo etc

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Pensate che in Germania ci sono un milione e mezzo di turchi (gente di nazionalità turca, non tedeschi di origine turca).

Anche io ho avuto l’impressione che molti non abbiano nessuna intenzione di integrarsi, ma solo stare con la loro comunità come se fossero ancora nel paese d’origine.
Purtroppo succede anche con quelli che restano temporaneamente. Ho avuto per un breve periodo due coinquilini pakistani e non c’è stato verso di farli uscire nemmeno una volta, nè di farli partecipare alla vita dell’università. Stessa cosa con colleghi di origine pakistana, sudanese e bangladese. Quando vivevo con i due pakistani ho imparato molto sulla loro cultura e religione, ma è stata un’esperienza abbastanza tosta, soprattutto durante il periodo del ramadan.

Questo lo facevamo anche noi italiani in America. Ho conosciuto un vecchietto fiorentino a San Francisco nel 2012. Era vicino di casa, novantenne ma ancora sveglissimo. Una volta tornato in Italia continuammo a scriverci. E’ mancato pochi anni fa.
Mi raccontò del suo trasferimento in America quando aveva 21 anni, invitato dallo zio. Mi spiegò quanto fosse stato difficile vivere da immigrato. Lo zio era confinato nelle comunità di italiani di prima generazione, chiusissima verso l’esterno, e voleva che anche lui facesse lo stesso. La comunità di italiani era talmente mal integrata che non imparò mai la lingua locale e svilupparono un vocabolario proprio, nato storpiando parole inglesi (es. il “tapo”, mi disse, era la vasca da bagno). Lui, a suo dire, “tradì” lo zio e cominciò a frequentare americani. Lo zio gli negò la parola.

Lato ebreo, il ghetto e la sua ermarginazione sono descritti molto bene nei fumetti di Will Eisner.

Storie che si ripetono ed errori che l’uomo non smetterà mai di compiere.

Ni, nel senso che “noi” abbiamo contribuito in america in qualcosa. Ora non voglio farlo sembrare una gara a chi fa e chi no. Il tuo esempio mi sa più da limite dettati da cultura/istruzione. Il problema che quando si parla dal lato islamico non è solo culturale ma anche da regole di vita considerate sacre dettate dalla religione in aggiunta a possibili limiti dettati dalla cultura/istruzione

Beh, la religione fa parte della cultura di un popolo.
Anche noi, che ci vantiamo di essere così aperti, poi votiamo Meloni perché, tra le tante, grida di voler impedire che il Natale ci venga rubato.

Dici tipo portargli le organizzazioni criminali più cancerogene del 900?
Che poi se ne siano serviti nella WW2 è un’altra storia :asd:

Perché pensi che sia necessario “integrarsi”? Io sono dell’idea che ognuno debba vivere come meglio crede. Se l’immigrato vuole vivere con i suoi connazionali, sono affari suoi.

La cosa importante, secondo me, è che si rispettino le leggi del paese di residenza. Se uno non crea problemi, quello che fa della propria vita è una scelta personale :dunno:

Tutto lecito, ma col passare dei decenni questo diventa una bomba a orologeria di tensioni fra gruppi differenti. Serve una cultura comune, nel rispetto di usi costumi e tradizioni.

Il problema è che la cultura comune la ottieni col dominio di una sulle altre :asd:
Edit: serve il rispetto delle culture altrui, ma… buonanotte!