Michele morto suicida



Ti risparmio l'acido di stomaco: ci hai preso. Sono venute fuori delle robe che io boh
Mi chiedo quanti livelli di astrazione ci vogliano per arrivare a certe dichiarazioni scevre di empatia come certe che si leggono.


Zero secondo me, è banale buttarla in caciara.

poveraccio andrebbe spiegato, è uno che si è ammazzato.


Non ho dubbi a riguardo, ma intendevo una cosa diversa. Tipo per quanti schemi precostituiti e per quante astrazioni del discorso si deve passare per buttarla in caciara in maniera così greve sulla vita di una persona senza preoccuparsi minimamente di quello che si sta implicando. Cioé roba stile passare con lo schiacciasassi sul cadavere. Io mi stupisco ogni volta.


la domanda di ordine esistenziale non può prescindere dal punto A), comunque (lo presuppone). Diversamente, il suicidio non porrebbe domande, sarebbe una risposta o giusta o sbagliata.

E lo fa pure (intendo dire, presuppone l'indicibile) quando l'autore del gesto tenta di spiegarsi, non è che il testo e l'insieme di dichiarazioni del suicidario valgano a spiegare l'individuo (in toto, come somma di impressioni, scelte e percorsi decisionali), più di quanto faccia la lettera d'amore in cui l'amante dice all'amata di amarla perché è bella.

Se non sempre, c'è tendenzialmente una misura di indicibile e inespresso, che in parte è sintomo di un principio di indeterminazione esistenziale, quindi è inesprimibile. Lo puoi comprendere solo nella dimensione dell'empatia, del parallelismo o convergenza di certi train of thoughts, esperienze personali, crescita (o decrescita) personale.

Ma, a tua volta, non è che puoi far spiegoni ad uso e consumo di chi sta altrove con la testa e l'esperienza di vita.

Poveraccio nel senso che suscita pietà. Cazzo, pietà è ambiguo pure
Poveraccio nel senso che ti dispiace!


Più che altro è un esercizio vuoto perché il problema rimane. Anche se fosse uno sfigato rimane il fatto che vivere è un problema, anche se fosse uno che sapeva fare nulla lol il grafico rimane il problema dei caduti fuori dalla società.
ritornando IT sulla figa vintage



non era meglio essere meglio Carlo che Charles ?


ma anche chi è dentro la società pondera il suicidio e lo commette, e tra chi è fuori dalla società vi è chi lotta per rientrarvi, e chi decide di rimanerne fuori (vivendo).

questo non vuol dire che il suicidio non possa essere un problema sociale (lo è, nella misura in cui la società stessoa lo pone come fatto problematico, perché confligge con valori o programmi): il rapporto di reciproca interferenza tra diversi piani del fenomeno non è comunque lineare. La colpa della società, ad un livello molto basilare, sicuramente risiede nel vendere miti sociali di realizzazione dell'individuo che, di sovente, contribuiscono ad enfatizzare aspetti irrisolti dell'esperienza umana. Oltre a ciò, però, ogni valutazione ulteriore non è scontata.


Vero, a loro volta pongono altre domande e problemi. Solo che non mi sembrava quello l'argomento.
dalla reazione ggxp della famiglia direi che la prima società da cui è caduto fuori è quella.

dio santo e beato, la madre ha detto che ha fatto bene o meglio dice: siccome la società è malata e la psichiatria non cura la società ma scherza i ragazzi con parole difficili mio figlio ha fatto bene ad ammazzarsi.
ilsuicidio di unsingolo non e' che dipende dalla societa'...


Per me l'umanizzazione è un sovrastrato, non un substrato. Va coltivata, ci arrivi, di base sei un animale e scrivi cose da animale


Be' dai, sei un po' ingeneroso, in quel film aveva 38anni, vergeva già in direzione Milf agli esordi c'è poco da fare gli schizzinosi





Con bonus di Kirk Douglas mascherrimo per accontentare tutti

Ma concordo che la Cardinale era molto più bella, ovviamente


concordo, infatti dico sempre che l'anima non è un prius ma un posterius (puramente eventuale; peraltro, "l'anima" si può pure perdere*), anche se riconosco la ricchezza dell'esperienza (sensoriale, rappresentativa etc.) di ogni individuo. Il fatto che un individuo non sappia dire ed esprimere - e quasi tutti abbiamo difficoltà a farlo, in realtà - non significa che il suo universo interiore non sia ricco (anche se inaccessibile).

sul tema mi viene sempre in mente la scena di crimini e misfatti, in cui il protagonista, tornando sul luogo del delitto dopo il fattaccio, riconosce e ricorda l'umanità della vittima, ponendo anche lo spettatore nella condizione di percepire empaticamente le motivazioni della vittima, che fino a quel momento funge quasi da antagonista emotivo (il suo attaccamento ossessivo, il rifiuto dell'abbandono, irritano lo spettatore tanto quanto irritano il protagonista).

*come mix di empatia, valori e concetti traslati nell'emotività, sistema più o meno elaborato per rappresentarsi la vita etc.
non dico di aver avuto una brutta giornata, ma ho aperto il thread temendo si parlasse di me
come cazzo avete fatto a passare da uno che si suicida al topic della topa in due pagine?
Nessuno ha detto Linda Harrison?





Siete dei nabbi, posso trovarvi 50 tipe vintage piu fighe di quelle che avete postato voi


Spoiler



Ok, cattivo gusto


Cioè avevi paura di esserti ammazzato senza saperlo?