Michele morto suicida

non dice niente nessuno??

io citando bill hicks direi solo "non ci siamo persi una cura contro il cancro... solo un benzinaio in meno...." ma è un giudizio volutamente provocatorio e nn argomentato...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/07/la-lettera-prima-del-suicidio-michele-30-anni-questa-generazione-si-vendica-del-furto-della-felicita/3374604/

Direi che non è il primo e non sarà l'ultimo, e direi che non è regolare che gente di 30 anni si ammazzi così o viva di merda in questa società.
Perché sì, al di là delle capacità individuali, il problema è della società.
io so solo che qua in friuli un po' tutti hanno almeno un paio di parenti morti suicidi, non so quanto sia comune altrove però
Io l'ho letta stamattina.

Non mi sono ancora fatto un'opinione in merito e secondo me è impossibile farsela; ogni caso va analizzato singolarmente.

Lascia in qualsiasi caso l'amaro in bocca; famiglia e amici avrebbero dovuto fare di più... come sicuramente avrebbe dovuto fare di più lui stesso.
uno meno...

si lamenta e usa troppe volte espressioni tipo: "Non è assolutamente questo il mondo che mi doveva essere consegnato"

e chi cazzo sei eh?


No, è solo un giudizio del cazzo.

Forse sarebbe stato un benzinaio, ma avrebbe avuto mogli, amici, parenti, figli, persone a cui avrebbe voluto bene e persone che gli avrebbero voluto bene.

Nella mia parziale visione cattobigotta "all life matters" penso, forse a torto, che ciascuno a questo mondo è irripetibile e prezioso. Anche l'ultimo degli stronzi. E quando questo viene meno tutto il mondo ne perde qualcosa.

Dunque, una società che crea non tanto la povertà economica, ma la povertà di significato, che non ti riconosce un ruolo, che ti fa sentire inutile è una società che non riconosce questo valore. Ed è pertanto una società malata e perversa.

Al di là delle stronzate grilline - per ora - sul debito di cittadinanza e sulle altre minchiate che ci porteranno - forse - ad un mondo automatizzato dove il lavoro sarà sempre meno, oltre alle ovvie attenzioni economiche (per evitare maggiori devide tra ricchissimi e poverissimi), sarà altrettanto importante trovare attenzioni sociali ed esistenziali.

Insomma, che l'essere umano vale in quanto essere umano e non per il suo ruolo sociale, che nella nostra società è nient'altro che il posti dl lavoro e la professione che hai.


purtroppo anche dove le cose "funzionano" i giovani di 30 anni si ammazzano

in ogni caso difficile giudicare senza conoscere il personaggio in questione




Ok. Il suicidio è l'atto egocentrico per antomasia. Ma non siamo nella generazione dell'autodeterminazione?

Comunque, trent'anni fa un lavoro qualunque lo trovavi. Alle poste, in banca, a fare lo spazzino. Lavoro c'era. Oggi c'è una generazione "innegabilmente" perduta, con un fegato grosso come una casa e paradossalmente incapace di trovare dentro di sé le forze per emegere, che ha, ma che nessuno gli ha insegnato ad usare?

Colpa sua? Forse, ma fino ad un certo punto.
Penso che di fronte a casi del genere una visione darwinistica sia la più inutile e forse anche la più lontana dalla morale che si può ottenere.


mai detto questo, ho risposto a chi diceva che è colpa della società che non funziona: balle. dove le cose funzionano davvero il tasso di suicidi talvolta è addirittura più alto.
io non sono uno psicologo, però francamente se dovessi descrivere con una parola quello che ho letto più che "depressione" come pensavo prima di leggere direi la parola che hai usato tu: "egocentrismo"


no le frasi fatte da manuale no.

che poi cosa vuol dire?

che senso ha?

nessuno.
no 30 anni fa un lavoro lo trovavi se lasciavi la campagna per la città
la città in via di sviluppo che assorbiva egregiamente tutta l'offerta di lavoro proveniente dall'esterno

adesso 2 generazioni dopo questo siamo nella situazione in cui l'offerta di lavoro entry level ovvero dove chiunque sappia leggere e scrivere può fare è tantissima e essendo lavori che possono esser fatti anche da un pensionato il riciclo è basso quindi la domanda per queste posizioni è + bassa

ora si cerca l'eccessiva specializzazione e l'eccellenza, se non vuoi far parte di questo gruppo ma campare cmq devi inventarti qualcosa ma lo devi fare da te non deve esserti offerto da qualcuno che passa di li


a me pare sinceramente come detto che sia il termine migliore per riassumere quelle righe, ripeto SENZA CONOSCERE IL PERSONAGGIO


La gente si ammazza perché depresso dopo la lotta contro la droga, perché mollato dalla fidanzata, perché clinicamente afflitto da depressioni endogene o disturbi della personalità, perché gli viene diagnosticato un cancro incurabile, perché ha perso tutti i risparmi al casinò o con le macchinette delle tabaccherie.

I fenomeni non sono correlati.

Il tizio qui però si è suicidato dando voce ad un malessere vero, reale, di centinaia di migliaia di giovani disoccupati (ne conosco qualcuno), il cui scopo nella vita è non avere più scopi. C'è chi si accontenta di stare davanti al pc a seguire gli sport minori, chi si incazza e vota appepppeee o a salveeeneee, chi va in Australia a raccogliere frutta e una micro-micropercentuale che si ammazza.

Ma il disagio, enorme, gigantesco, storico, che rischia di mandare affanculo il futuro del nostro paese per il prossimo mezzo secolo, forse ai livelli di quello che fece la prima guerra mondiale per certi aspetti, è reale.

Qui lo vedi in un modo, ma ce ne sono altri.
ma se la vita gli faceva cagare sarà ben libero di levare il disturbo o no?

adesso pure i morti suicidi sono choosy
c'è gente che ha continuato a vivere nella povertà più assoluta e gente che si è buttata dal proprio palazzo di diamanti.

alla base di questo ragazzo c'è un evidente depressione, a prescindere dalle condizioni sociali, da come si viveva 30 anni fa, dalla crisi, dalla perdita di valori etc etc.


"stufo di sprecare sentimenti e desideri per l’altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me)"

e si sentiva solo, da quello che si capisce.


vuol dire che mentre premi il grilletto, annodi la corda o ti lanci contro un muro con la macchina pensi solo a te. E te ne sbatti il cazzo dei tuoi genitori che vivranno i loro ultimi anni di merda, dei tuoi amici, di chi conoscevi e magari ha provato a darti una mano ma non ci è riuscito...

Questo a prescindere dalla sofferenza che hai dentro di te. Ma gli effetti sono questi.

Da giornalista ho visto diversi casi di morte. Ebbene, il suicidio è la morte peggiore per chi ti sta attorno, quella che fa più male, quella che distrugge più gli altri di te.

Dunque, sì: il suicidio è l'atto più egocentrico che esista.


e che ne sai, magari no.


per me se ha ritenuto giusto farlo, non mi sento di criticarlo.
adesso "starà" meglio (nel senso di: meglio niente che male).


secondo me è una cazzata questa cosa dell'egocentrismo, tantissime volte le persone depresse si sentono un peso per chi gli sta vicino (e molto spesso è così) e pensano che questa sia l'unica soluzione.


"l'atto egocentrico per eccellenza" è quello che c'è scritto nei libretti della parrocchia, non nei manuali di psicologia.




vedi sopra.

"te ne sbatti il cazzo" lo dici tu vedendo il tutto da fuori con distacco.


Lo dicono i fatti.
Magari ci stai male a farlo proprio perché non vuoi fare soffrire i tuoi. Ma lo fai lo stesso, e i tuoi muoiono con te.

Alla fine conta l'effetto, non le intenzioni.


io direi piuttosto che il pensiero si racchiude qui:
"Non mi faccio ricattare dal fatto che è l’unico possibile, io modello unico non funziona. Siete voi che fate i conti con me, non io con voi. Io sono un anticonformista, da sempre, e ho il diritto di dire ciò che penso, di fare la mia scelta, a qualsiasi costo. Non esiste niente che non si possa separare, la morte è solo lo strumento. Il libero arbitrio obbedisce all’individuo, non ai comodi degli altri. Io lo so che questa cosa vi sembra una follia, ma non lo è. È solo delusione. Mi è passata la voglia: non qui e non ora. Non posso imporre la mia essenza, ma la mia assenza sì, e il nulla assoluto è sempre meglio di un tutto dove non puoi essere felice facendo il tuo destino."

poi sono d'accordo sia con te che con ATL che per forza di cose ci sia un'enorme depressione e un enorme disagio di base (e ci mancherebbe) così come sono d'accordo che non sia "normale" e che sia un problema da affrontare (a maggior ragione perché è addirittura accentuato dove le cose funzionano meglio), però ripeto leggendo le righe quello che mi ha colpito è che non era la prima cosa che traspariva