Michele morto suicida



no, non lo dicono i fatti, lo dice il tuo giudizio sulla situazione.
non è che uno deve continuare a vivere se la sua esistenza è una tortura solo per non far soffrire gli altri

trovo molto più egoista pretendere che qualcuno continui a vivere anche se ne ha le palle piene sinceramente

comunque questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, sul disagio generalizzato e sull'assenza di valori e prospettive che portano la gente a preferire la morte alla vita sono d'accordo con ATL e secondo me è su quello che bisognerebbe riflettere
il problema è che non si sa mai quanto effettivamente sia colpa di un individuo e quanto del sistema. c'è gente che non studia, non si sbatte, etc. e poi si lamenta che ha una vita di merda, non ha un bel lavoro etc.

sono il primo a dire che (purtroppo) dove arrivi dipende da dove nasci, i ricchi tendono a restare ricchi e i poveri poveri. ma questo è il difetto di tenere una minima stabilità economica, che però ha anche altri vantaggi (se così non fosse ci sarebbe il caos).

una soluzione al problema secondo me potrebbe essere una tassa patrimoniale, per ridistribuire le ricchezze.

stando al singolo, se uno soffre troppo/si è rotto il cazzo di stare al mondo vivendo male, non ci trovo nulla di male nel suicidarsi (anche se ovviamente nel caso non fosse colpa sua spiace).
che poi ATL i sensi di colpa verso gli altri nella depressione sono frequenti, quasi una costante, che con l'egocentrismo non c'entrano proprio niente.

lasciamo le frasi fatte su fb per favore.
mi spiace per lui perchè sicuramente era una persona in cerca di aiuto e non l'ha trovato, ma la lettera mi sembra un mucchio di cazzate, sopratutto se la conclusione di tutto il discorso è: "allora mi ammazzo".

Dubito che trovando un lavoro avrebbe risolto tutti i problemi che sicuramente aveva.


oh *




Mi stupisce di doverlo scrivere io, ma tutto è relativo.

La signora Pina di 60 anni se il figlio Giggio di 30 si spara in bocca non dirà: "Beh, era tanto depresso, forse è meglio così, non giudico". Di solito la signora Pina cade in una depressione cosmica anche lei, per cui nel giro di due o tre anni o apre il gas e si ammazza o comunque crepa anche lei di qualcosa.

E non c'è solo la signora Pina. C'è l'ex fidanzata di Giggio, gli amici di calcetto di Giggio, il papà di Giggio, il fratello di Giggio. Cerchi concentrici di sofferenza che non va via, che non ci sarebbero stati se Giggio fosse morto di linfoma o sotto una macchina. Ci piangi, sì, ma te lo ricordi con un sorriso.

Questo lo vedo guardando la differenza di reazione, anche sulla distanza, tra i parenti di morti "tragici" (malattie shock sui giovani, incidenti stradali) e parenti di morti suicidi. C'è un abisso.

Non voglio dare la colpa ai suicidi, ma questi sono gli effetti logici che produce questa azione. E loro lo sanno, ma il male dentro di loro è più grande persino di questa resistenza.

Fonti: scrivo sul giornale, vita di relazione in parrocchia parecchio intensa.
se era quello che voleva perché soffriva troppo ha fatto bene .

nessuno conosce il soggetto e il contesto per cui dire cosa poteva fare o di chi è la colpa mi pare inopportuno.


sono d'accordo, la societá e il precariato sono stati la ciliegina ma non la causa secondo me

Sempre colpa delle donne (tutte troie cit)
cosi a occhio dalla lettera, uno stagnolaro in meno, non ne sentiremo la mancanza


non mi pare il caso in questione, sinceramente, è ben conscio che fa soffrire chi gli vuole bene (vedi frase successiva rispetto a quella che ho quotato dopo)
anzi ribadisce che "dentro di lui c'è l'ordine"

ripeto, io non sono uno psicologo, non so un cazzo di psicologia e probabilmente sto dicendo stronzate (così come ripeto discutere senza conoscere il personaggio lascia il tempo che trova), ma mi aspettavo di leggere frasi che lasciassero appunto trasparire depressione, ma il primo pensiero dopo aver letto era molto più simile al post di LioN

della parrocchia mi sbatte proprio tanto così, ma se queste cose estrapolate dal contesto le avesse scritte qualcuno sul forum diresti "che società di merda" o giungeresti ad altre conclusioni?
mi verrebbe da aggiungere che è più egoistico per una persona cara pretendere a tutti i costi che l'aspirante suicida rimanga in vita perché altrimenti ci sta male.

è giusto aiutare, è giusto sperare, ma non penso che costringere una persona ad affrontare una situazione che per lui è una tortura (continuare a vivere) non possa essere considerato un atto egoistico.

"voglio che rimanga in vita perché altrimenti IO sto male"

"preferisco che soffra lui piuttosto che soffrire io"





tutto irrilevante, per questo ho detto infatti che sono frasi da opuscolo delle parrocchia, superficiali da fare schifo che non vanno a scavare un bel nulla.




se sono io a 400 km di distanza forse sì.

Se è la madre, il padre, i fratelli invece non sono d'accordo.

La nostra vita non è solo nostra.

L'autodeterminismo completo e atomistico per me è una stronzata, e per il semplice fatto che in fondo non facciamo nulla davvero da soli.


Intendo che conosco un casino di gente e ho visto, anche per lavoro, tante storie in una profondità che la gente di solito - per fortuna - non deve vedere.


Spoiler

A partire dalla gente smaltata e decapitata per strada o cadaveri ripescati dai fiumi dopo un mese.


A me interessa il risvolto sociale del problema che solleva, stagnolato o meno alcuni suoi punti sono sostanziali. Bisognerebbe affrontarli, siccome per lo meno è quello che voleva dire, non è utile esternalizzare a tutti i costi.


"(che evidentemente non ha bisogno di me)" è la frase da mutandacroccante che scorna con tutto il resto della lettera.

per questo mi ha colpito.


ma col cazzo.

La mia vita è mia e basta.

Il fatto che poi ci sia gente che tiene a me e alla mia vita non regala a loro nessun diritto su di essa.

è per idee come questa che siamo ancora al palo sulla discussione del fine vita, e intanto a migliaia di terminali tocca soffrire per un cazzo di niente.


ahhhh 33 (pensa il caso) post.

spunto via anche questa dalla lista, però me l'aspettavo prima


Quindi era un figamai?

/N6 segnale


si ma quindi chi è più egoista?

chi si suicida o il familiare che pensa "preferisco che soffra lui piuttosto che soffrire io"?


oppure ammettiamo che sta storia dell'atto egoistico sia una visione superficiale della cosa?