Michele morto suicida



non tutti sono fighi come te evidentemente


Mo non posta più


no è che il resto della lettera vuole essere seria e ponderata, mentre in questo pezzetto sembro io a 25 anni dopo che mi avevano lasciato


"perché le donne non mi vogliono, ufffi!"



veramente io sono la dimostrazione vivente che ce n'è per tutti


Vabeh oh stava per ammazzarsi, non stava scrivendo la dissertazione del PhD


l'egoismo non è il suicidio perchè ognuno ha diritto di far quello che vuole con la propria esistenza, il vero egoismo è procreare in questo mondo del cazzo
chuck unleashed.


Non per fare il rompicoglioni ma mi sfugge la logica di questa frase






che la gente finisca per suicidarsi, a prescindere dal motivo, non è mai bello né da augurarsi ma concordo sull'arroganza del soggetto.


Nella sua lettera non fa altro che pretendere.
Le tipe devono apprezzarmi, i datori di lavoro devono pendere dalle mie labbra, tutto mi deve essere dovuto e mi dovete consegnare una società che mi loda e mi imbroda.

stocazzo.

Tutti falliscono, e tutti hanno problemi, infinite persone hanno problemi totalmente invalicabili(si pensi ai paesi del terzo mondo) eppure tirano avanti.
Fallire, anche ripetutamente, anche all'infinito e in ogni singolo ambito e accusare esclusivamente fattori esterni invece che prendere in analisi le proprie colpe vuol dire essere arroganti e supponenti, non vittime della società. L'unica cosa che dichiara con quella lettera è di essere un viziato abituato a pretendere, incapace di fare i conti con le proprie mancanze.

E ancor più i genitori che fanno pubblicare una lettera simile dichiarano la propria incompetenza e rendono palese l'aver cresciuto un figlio dentro una bolla in cui tutto è dovuto e nulla guadagnato.

Di gente così ne conosco un bel po', sempre pronti a scaricare le responsabilità senza mai mettersi davanti a uno specchio. Prima di ammazzarsi magari sarebbe bene farsi un bagno di umiltà.



E non mi permetterei mai di giudicare il suicidio da parte di una persona che si ritenga incapace di avere successi per proprie colpe, quello è un dramma interiore che ognuno vive a suo modo.
Ma certo è ridicolo scaricare ogni singola responsabilità su agenti esterni, se non sai stare al mondo e non accetti le regole del gioco è un problema tuo, non della società, perchè quella è uguale per tutti.


E se non fosse riuscito a far passare di sé l'idea che fosse solo un egocentrico con il post scriptum nazional popolare ha quantomeno fatto passare l'idea di essere un ebete.




Nota a margine l'imbarazzo per il fatto quotidiano che cerca di usare un singolo caso come alfiere di una generazione che è l'esatto opposto.


sì invece. Quantomeno per quanto riguarda le scelte di fine vita.

E il fatto che tu faccia o non faccia cose con altre persone non sposta di una virgola questa verità. E la società e le comunità, specie quelle religiose (che impiegano l'argomento religioso per puntellare il controllo sociale) dovrebbero ficcarselo in testa una volta per tutte.


Non ho letto il FQ (mica mi voglio del male) ma mi sembra piuttosto rappresentativo di una generazione.
Quoto MrPain, è esattamente quello che volevo dire, ma ripeto francamente non mi sento di giudicare una persona che non conoscevo e che si è tolta la vita, ma da quanto ha lasciato scritto traspare arroganza ed egocentrismo più che depressione (che CERTAMENTE c'era)
ribadisco: estrapolate le parole dal contesto e immaginatele postate qui. qual è il primo pensiero?

poi sì, al fatto hanno letto "poletti" e non gli pareva vero
Cmq ha ragione. Una generazione intera é alla fame perché Gigino l' ferroviere aveva il diritto di andare in pensione a 40 anni, e perché il bauscia di turno ha il diritto di evadere, che deve cambiare il Cayenne. Guardatevi attorno, la differenza di trattamento economico fra giovani e vecchi, anche per lo stesso lavoro, é IMBARAZZANTE

Inviato dal mio XT1580 utilizzando Tapatalk per irritare lp

in effetti un po' troppo risicato come commento...


dopo i thread asterisco per l'inventore del filo a molla per il telefono e della prima donna a dire che "pesca" era un colore, finalmente qualcuno di conosciuto: "il trentenne che ha inseguito studi aspettandosi la cake da GlaDos alla fine ovvero il lavoro da 2.5k++"


*, a prescindere.


il suicidio resta comunque la soluzione dello sconfitto, a sancirne l'estrema sconfitta. mi fa lo stesso effetto di un alcolizzato che distrugge lui e l'auto il sabato sera.


Sarò anche cinico, ma sabato scorso una di 25 anni in coda davanti a me al supermercato ha pensato bene di aprire in cassa una scatoletta di tonno e tagliarsi la giugulare con la linguetta. Quindi sono preparato emotivamente.


Sì giuridicamente altre possibilità non stanno in piedi. Ma non colgo il senso esistenziale di queste affermazioni: non ho idea di chi sia la mia vita. Non capisco il senso della domanda
gli argomenti e i percorsi interiori che portano a un suicidio sono complessi e articolati, e raramente rappresentati in maniera fedele dal messaggio che viene consegnato (dal suicida) al resto del mondo.

A meno che si parli di suicidio pienamente "razionale", che ha alla base una consapevole presa di posizione esistenziale. In quel caso, molto spesso, non vi è proprio niente da dire al mondo.

adottami.



o forse le nuove generazioni non sono poi cosi' meritevoli di una società migliore quanto credono.

Cosi' a guardare i sondaggi delle intenzioni di voto mi viene questo pensiero.


e con questo chiuderei.....

aggiungo solo una roba. famiglia imbarazzante che sfrutta la cosa per far soldi da comparsate tv ed interviste. altrimenti una lettera del genere non la pubblicherei mica.....




quindi io devo soffrire di un male incurabile che posso risolvere solo suicidandomi solo perchè mamma e papà ci rimarrebbero male a perdermi?

perchè mamma e papà invece se la vivono sicuramente bene a vedermi distrutto dal male che mi porto dentro.


la coerenza() del cattolicesimo è esattamente quello che mi ha fatto razionalizzare che stronzata sia credere a dettami precostituiti e inderogabili.



la depressione profonda e incurabile è tale e quale lo stato vegetativo. fa soffrire il malato e chi gli è attorno, e se chi gli vuole bene ha un minimo di compassione sa accettare anche la scelta di lasciarlo andare.
egoista è chi pretende che si debba vivere per il proprio beneplacito, non chi vuole farla finita e chiede solo un po' di compassione.
Ma infatti il problema di questo tipo è che si lagna di non potere avere la vita che gli è stata promessa.

Chi glielo nega?? Ovviamente gli altri, sempre più incompetenti o meno meritevoli, sia mai che sia anche colpa sua per lo status di intrombabile e non delle donne cattive che cercano i truzzi senza sensibilità. O che ne so, magari non sia stato lo special snowflakes che pensava di essere per aver diritto al comodo lavoro d'ufficio garantito.

E' sostanzialmente un altro esponente della "ME generation" che si è bevuto fino in fondo un certo tipo di propaganda (quella che la meritocrazia sia un ideale intelligente e non una truffa per gonzi e che la maschilità si esprima trombando) e ne ha pagato lo scotto.